Milano e la fotografia: uno stretto rapporto che continua con molte sfaccettature, portando alla scoperta del mondo. Ne abbiamo parlato più volte in questo ultimo anno su osservatorio digitale. Perché quel rapporto tra Milano e la fotografia si sviluppa attraverso mostre fotografiche che permettono uno sguardo sul mondo che ci circonda - fatti, luoghi, persone, situazioni, anche sogni - attraverso una visione personale dei diversi fotografi. È successo con le tante mostre ospitate nei diversi luoghi milanesi e con il Photofestival che, dopo le due edizioni nel 2015, riconquista l'attenzione del pubblico dal 20 aprile al 12 giugno con il titolo Segni, Forme, Armonie.

Tema che fa da leitmotiv della manifestazione è il design, per collegarsi alla grande manifestazione XXI Century Design After Design in programma nel capoluogo lombardo dal 2 aprile al 12 settembre 2016 alla Triennale e in varie altre sedi. Siamo dunque al secondo motivo che rende stretto il rapporto tra Milano e la fotografia. Perché l'Expo che si è svolto dal 1° maggio al 31 ottobre 2015 ha offerto ai visitatori ben più di una occasione per fotografare permettendo di realizzare, oltre agli ormai irrinunciabili selfie, video e immagini di ogni genere spaziando dall'architettura alla macro, dal ritratto al reportage, per enumerare solo alcuni possibili soggetti.

Ne abbiamo parlato nei precedenti numeri di osservatorio digitale, sottolineando le 10 occasioni fotografiche offerte dall’Expo, le 10 modalità per scoprirlo, i colori, ma anche tutto ciò che rischiavano di perdere i tanti che si erano ridotti a ottobre a visitarlo. E ancora, 10 riflessioni legate alla fotografia suscitate dall'Expo, i prossimi appuntamenti internazionali qui annunciati, le foto realizzate all’Expo che rimarranno come ricordo negli archivi personali.

Dunque tante occasioni fotografiche che la nuova manifestazione legata al design riproporrà per un pubblico molto ampio, di valenza internazionale. In attesa di valutarle, qui vi parliamo di alcune mostre esposte a Milano, occasioni di scoperte del mondo (in senso geografico, ma non solo).

Sono tantissime le mostre che daranno vita alla 11ª edizione del Photofestival: coinvolgeranno gallerie d'arte, spazi espositivi ed edifici storici di Milano, come Palazzo Bovara, Palazzo Castiglioni, Palazzo Giureconsulti e Palazzo Turati, definiti i “Palazzi della Fotografia”. Alcune mostre esalteranno, ancora una volta, lo sguardo da Milano al resto del mondo, di ieri e di oggi, attraverso uno stretto rapporto con la fotografia.

Felice Beato, Alla scoperta del Giappone (dal Photofestival)

Uno sguardo sul Giappone di ieri è possibile con “Felice Beato, Alla scoperta del Giappone. Felice Beato e la scuola fotografica di Yokohama 1860-1910”, in programma alla Fondazione Matalon dal 27 aprile al 30 giugno. Sono immagini che, realizzate nei 15 anni trascorsi da Felice Beato in Giappone, raccontano «quel passaggio in cui il Paese stava smettendo gli abiti tradizionali per vestirsi d'occidente».

A un passato meno lontano e un Paese ugualmente dell’Estremo Oriente ci rimanda “Ghosts from the past (Fantasmi dal passato)” esposta dal 5 maggio al 4 giugno alla Galleria San Fedele. «Il reportage di Karl Mancini – si legge nella presentazione - con dignità, sensibilità e grande rispetto, racconta la storia senza morale di una guerra che continua: quella portata avanti silenziosamente dalle mine anti uomo che in Cambogia continuano a mietere vittime. I ritratti sono le parole non dette e le storie non raccontate di persone per le quali tornare alla vita non è semplice. È la storia della gente di un Paese conosciuto per il suo turismo, ma che merita di avere volti e voci, ascoltatori e osservatori».

Spostandoci di poco nella geografia del mondo arriviamo in Birmania, Myanmar, con la mostra “)Roberto Ferrario, Looking for the Lady (brevi cronache birmane)” esposta dal 16 al 29 maggio all’Ostello Bello Grande. «Il reportage – dice la presentazione - ha luogo in una terra lontana e affascinante alla vigilia delle elezioni 2015, poco prima che il Paese veda il trionfo del premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyi. Roberto Ferrario, viaggiatore fotografo, cerca volti, attimi e tradizioni e scopre il bello di un Paese poco conosciuto, eppure tanto desideroso di lasciarsi svelare».

Molto più vicino a noi ci porta “Stefano Pia, Kilometri Zero” dal 30 aprile al 22 maggio allo Spazioraw. «Stefano Pia apre semplicemente la porta di casa, una casa che si trova a Mogoro, piccolo paesino sconosciuto della Sardegna collinare. Le fotografie sono immagini che sanno di etnografia ma anche di Cartier Bresson, che svelano una Sardegna non turistica eppure non meno bella, autentica, fresca, ricca di volti, storie e semplicità».

Strada Facendo. Quando la fotografia incontra la letteratura. Foto di Mattia Vignarolo (dal Photofestival)

Dallo sguardo da Milano sul mondo a quello, meno geografico, ma ugualmente internazionale, sulla letteratura. A Palazzo Giureconsulti si potrà vedere “Strada Facendo. Quando la fotografia incontra la letteratura” a cura di Roberto Mutti. Si tratta di «un progetto svolto in cinque anni dagli studenti dell'Istituto Italiano di Fotografia che hanno interpretato in modo creativo alcuni dei capolavori della letteratura mondiale - L'Odissea, I Promessi Sposi, Alice nel Paese delle Meraviglie, Il Mago di Oz, Pinocchio, Sogno di una Notte di Mezza Estate. Si tratta del più ampio lavoro fotografico mai svolto per sottolineare il profondo rapporto che lega fotografia e letteratura».

E questa non è che una selezione delle mostre che rientreranno nel programma del Photofestival, a ribadire lo stretto rapporto tra Milano e la fotografia.

Antonio & Carlos. Le vite degli altri Lisboa Edition. Foto Nicola Cordì

La scoperta del mondo attraverso la fotografia prosegue al di là del Photofestival. Nicola Cordì ci porta a Lisbona dove, con la fotocamera in mano, è andato alla scoperta della gente, cercando di coglierne il lato più autentico. Le sue foto rendono protagonisti alcuni abitanti di Lisbona che altrimenti nulla avrebbero di sensazionale: pose, oggetti che li circondano e ambientazioni diventano un modo per raccontarne vita e sogni, senza dimenticare che siamo nella capitale portoghese. Le foto possono far immaginare storie e pensieri dei protagonisti ed è quanto ha fatto Fabrizio Coppola: questi racconti si possono leggere sul retro delle cartoline che riproducono alcune foto. Il reportage “Le vite degli altri - Lisboa edition” è presentato dal 4 al 25 marzo a Milano in via Caviglia all'IIF, Istituto Italiano di Fotografia, dove Nicola si è diplomato alcuni anni fa.

Ronconi Mostra, Ventaglio. Foto di Alessia Santambrogio (da RovelloDue)

Ancora di possibile scoperta di un mondo si tratta nel caso di RovelloDue, il nuovo spazio multimediale accanto all’ingresso del Piccolo Teatro Grassi a Milano. Qui chi non conosce il teatro può scoprirne qualche aspetto, mentre chi lo ama potrà scegliere alcuni momenti per riviverne fascino e magia. Dall’incontro tra video e tecnologia nascono dei racconti legati al teatro. Il primo fino al 2 aprile, con apertura anche durante le feste di Pasqua, permette di rivivere il lavoro di Luca Ronconi scegliendo come scoprirlo. Grazie alla tecnologia messa a punto dal Politecnico, passando sopra tre parole scritte a terra - sono Spazio, Tempo, Parola - si attivano i video, cinque per ogni tema, che rappresentano un racconto del lavoro e della ricerca di Ronconi. Successivamente sarà la volta di Bertolt Brecht, in occasione de “L'opera da tre soldi” in programma al Piccolo Teatro Strehler. E anche questo, dunque, è un modo per scoprire un mondo attraverso la tecnologia, a conferma dello stretto rapporto tra Milano e l’immagine.

Data di pubblicazione: marzo 2016
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