Sulla fotografia sono state scritte miriadi di cose e pubblicati innumerevoli libri. Molti di questi volumi sono emerita spazzatura, diciamolo, ma alcuni altri hanno invece una qualche utilità sia per chi la fotografia la fa, sia per chi la fruisce. Non è mia abitudine parlar male dei lavori altrui: come dico spesso, se non posso dirne bene piuttosto non ne parlo, quindi non vi farò un elenco dei libri del settore che ritengo siano carta straccia, mi limiterò invece a parlarvi di un libro che ho ritenuto valido e che consiglio a chi volesse approfondire il mondo della fotografia contemporanea.

È un volume di Anne Celine Jaeger, purtroppo non tradotto in italiano – a dimostrazione che nel nostro Paese siamo ancora troppo poco attenti al mondo della fotografia – e questa purtroppo non è una critica ma un dato di fatto. Il titolo dell’opera della Jaeger è “Image Makers, Image Takers: Interviews with Today's Leading Curators, Editors and Photographers” ; volendo potete trovarlo anche in francese con il titolo “La photographie contemporaine par ceux qui la font”.

Si tratta di una serie di interviste a famosi fotografi contemporanei in cui il nodo cruciale è comprendere che cos’è per loro la fotografia e, soprattutto, qual è il valore intrinseco di uno scatto.

Il valore di una fotografia ©Monica Cillario 2013Per Thomas Demand tutto ciò che conta quando scatta una foto è mostrare quali sono gli elementi che poi permettono a chi guarda di comprendere quale sia stata l’idea che lo ha portato a realizzare quell’immagine. “Non posso mostrarvi la mia idea stessa, altrimenti avrei scritto un testo e l’avrei appeso al muro”, aggiunge con decisione.

William Eggleston ritiene che una foto serva a evocare la magia che lui può avvertire in un luogo e afferma: “A volte esco con una pellicola vergine e torno senza aver fotografato nulla. L’importante è di essere stato là perché anche il luogo meno interessante, quello più sporco o più banale può, nello spazio di un istante, diventare magico ai miei occhi”.

Sebastiao Salgado invece fotografa gli elementi che fanno parte della sua vita, i luoghi in cui si sente bene, a suo agio, in cui il suo modo di pensare è in accordo con ciò che fa. Per lui la fotografia ha il valore di farlo star bene prima di tutto con se stesso.

Esattamente come per Stephen Shore, il quale nell’intervista della Jaeger ammette senza esitazione che oggi ciò che lo interessa è divertirsi. Non si sente più obbligato a produrre qualcosa che assomigli ad una foto di Stephen Shore: “Faccio ciò che ho sempre fatto” - dice candidamente - “scatto le foto che interessano prima di tutto a me”.

La carrellata continua con fotografi del calibro di David LaChapelle, Dan Torres, Boris Mikailov, Mary Ellen Mark e altri ancora.

Probabilmente si potrebbe pensare che possono permettersi di fotografare ciò che più suscita il loro interesse dal momento che tanto ormai sono già affermati e i loro scatti hanno un mercato sicuro, ma leggendo attentamente fra le righe ci si accorge invece che così non è; o meglio, è così, ma lo è sempre stato, fin dai loro anonimi esordi, perché la fotografia, quando non è meramente commerciale, nasce prima di tutto da ciò che suscita l’interesse di chi scatta. “Una fotografia non si prende, la si fa”, come afferma giustamente Ansel Adams.

Il perché la si fa è soggettivo, ma il motore è sempre insito nel modo di sentire del fotografo, da qui non si scappa.

Chiunque ami la fotografia, sia perché di fotografia ci vive, sia perché la trova una forma d’arte o anche chi è “semplicemente” un fotoamatore e nella vita fa altro, prima o poi arriva a domandarsi quale sia per lui il valore intrinseco della fotografia.

Nella foto che vedete, il cane che passeggia al mio fianco non c’è più; un giorno anch’io non ci sarò più, ma lui ed io, grazie a questo scatto, continueremo per sempre a passeggiare serenamente insieme andando incontro al sole: il valore di una fotografia per me è proprio questo.

Mi piacerebbe che dopo aver letto questo pezzo mi diceste qual è per voi il valore intrinseco della fotografia: scrivetemi e raccoglierò il vostro parere, come spunto per una discussione aperta a tutti coloro che ne siano interessati.

(data di pubblicazione: aprile 2014)

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