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Il Glamorista - Corso di fotografia glamour e di nudoAnche nella fotografia glamour vale la regola per cui non esiste un obiettivo più “giusto” degli altri che risolva magicamente qualsiasi situazione. Scegliere la combinazione più appropriata tra lunghezza focale, apertura e resa desiderata è la cifra del fotografo esperto; ma poiché nessuno nasce maestro e da qualche parte bisogna pur iniziare, il consiglio che ci sentiamo di darvi è quello di cominciare sperimentando un medio teleobiettivo oppure il classico, sempreverde 50mm.

Parliamo ovviamente di focali effettive, quindi se state utilizzando un apparecchio con sensore diverso dal full frame 35mm, come ad esempio l'APS-C (o DX, come viene definito in casa Nikon) di molte ottime reflex o addirittura formati ancora più piccoli come il Quattro Terzi e quelli delle numerose EVIL o mirrorless che dir si voglia, non dimenticate di applicare la conversione appropriata: nel caso di un APS-C con rapporto 1,5x, per intenderci, si ottiene la focale di 50mm montando un obiettivo da 35mm.

Un'altra caratteristica senz'altro apprezzata in un obiettivo dedicato al glamour – e maggior ragione al nudo – è la “morbidezza” dell'ottica. Il vantaggio di una tale scelta è quello di poter donare effetto all'immagine. Una delle varie leggende che circondano un maestro indiscusso come David Hamilton, che della tecnica del soft focus ha notoriamente fatto l'impronta del proprio lavoro, è che utilizzasse apposta un particolare obiettivo da 50mm difettoso. Lo sfumato evita inoltre di mettere in risalto eventuali difetti della modella, magari facendo anche risparmiare intere ore di lavoro su Photoshop. Ecco un esempio di fotografia in luce naturale in cui la morbidezza dello stile ha contribuito a smussare i contrasti che una forte illuminazione solare spesso comporta.

Il Glamorista - Corso di fotografia glamour e di nudo

La morbidezza, come naturale, non è tuttavia un requisito obbligatorio, anzi! Il fotografo esperto sa infatti che una foto riuscita dipende dalla capacità di mettere in equilibrio l'obiettivo con altri due elementi: la location e il proprio gusto personale. La location incide infatti in termini di spazi disponibili per la ripresa. Un esempio proviene dal fotografo Bob Couter, che per il suo volume Bad Girls Hotel ha utilizzato sempre ed esclusivamente un supergrandangolare per puri e semplici motivi di spazio, salvo poi trasformare il tipo di scatto risultante in un vero e proprio stile individuale, ben riconoscibile e ovviamente molto diverso da quello del 50mm soft di David Hamilton.

Il gusto personale è invece la bussola che orienta come sempre il lavoro del fotografo suggerendogli dove e quando rispettare le regole, e dove e quando invece ignorarle. Si desidera avere a fuoco modella e location con tutti i dettagli nitidi e incisi? Oppure si vuole sottolineare lo sguardo mettendolo ben a fuoco mentre tutto il resto viene progressivamente ammorbidito? La gestione tecnica di questi effetti non è più una sola questione di lunghezza focale, ma entra in gioco la luminosità (o velocità) dell'obiettivo.

Un obiettivo capace di raggiungere una superiore apertura, infatti, non solo permette di scattare in un maggior numero di situazioni in interni ed esterni in cui l'illuminazione risulterebbe insufficiente per altre ottiche più lente, ma soprattutto fornisce una marcia decisiva in più sul controllo degli sfuocati e della riduzione della profondità di campo. Se non avete mai avuto l'occasione di provarli, cercate di procurarvi anche in prestito o a noleggio degli obiettivi f/1,2 come ad esempio i Canon 50mm F.1,2 L o 85mm F.1,2 L, due veri e propri “classici” della fotografia, e vi accorgerete subito dell'estrema flessibilità che possono fornirvi in moltissime tipologie di scatto.

All'estremo opposto, se così possiamo dire, si trova invece lo stile tipico dei tradizionali calendari. A questo scopo la produzione può essere effettuata indifferentemente in studio o all'aperto, ma in ogni caso gli obiettivi scelti devono possedere una buona profondità di campo in modo che tanto la modella quanto l'ambiente circostante risultino perfettamente a fuoco dando rilievo a ciascun dettaglio. In genere si ricorre anche a flash e pannelli riflettori sia per illuminare che per schiarire, chiudendo il diaframma per assicurarsi la profondità di campo necessaria.

Il Glamorista - Corso di fotografia glamour e di nudoUna fotografia di questo genere impone di fare attenzione al cosiddetto “sweet spot”, ovvero la gamma di aperture che garantisce i risultati più nitidi per ogni particolare ottica evitando effetti di aberrazione (alle aperture più grandi) e diffrazione (alle aperture più piccole). Semplificando, nelle fotocamere 35mm questa zona ideale si trova in genere tra f/5,6 e f/11, variando tuttavia in funzione della qualità dell'obiettivo e del formato della pellicola o del sensore: i 3 stop di escursione di una reflex full-frame diventano infatti 5 in una medio formato arrivando di solito fino a f/22. A metà di questa area si trova l'apertura ottimale, quella che fornisce la risoluzione migliore raggiungibile dalla singola ottica: f/8 nel caso delle 35mm, ma come detto costruzioni diverse possono restituire risultati altrettanto differenti.

Tornando allo sfumato, una soluzione poco dispendiosa per sopperire alla carenza di apertura di un obiettivo sono i filtri soft, acquistabili nel diametro appropriato per le ottiche con cui si desidera utilizzarli. La differenza rispetto a una lente luminosa è che questa produce una sfocatura graduale a partire da un punto di messa a fuoco nitido, mentre il filtro soft ammorbisce ugualmente l'intera immagine senza sfuocarla; si tratta comunque di un buon prodotto, ideale specialmente per chi è agli inizi ma spesso presente nell'attrezzatura anche dei più esperti.

I fotografi di un tempo ottenevano l'effetto soft utilizzando calze da donna, preferibilmente di una tonalità carne per dare un tocco di luce calda; per ottenere la parte centrale più nitida facevano un buco in corrispondenza del centro dell'obiettivo in modo da ammorbidire solamente la zona circostante. Un altro “rimedio della nonna” consiste nello spalmare di glicerina un semplice vetrino o filtro UV posto davanti all'obiettivo; la quantità di prodotto usato e il modo in cui viene applicato permettono di variare l'effetto (e la luminosità). A titolo di curiosità, infine, ricordiamo che molti grandi fotografi americani, e non solo loro, ancora oggi usano per il grosso formato (4x5 e 8x10) obiettivi in ottone Petzval, lenti prodotte dalla fine dell'Ottocento fino alla metà del Novecento. Caratteristica di queste lenti è quella di avere la parte centrale a fuoco e ben incisa e i bordi molto morbidi, restituendo il tipico effetto delle vecchie foto francesi di nudo.

Come la macchina e la location, gli obiettivi rivestono un ruolo molto importante. Ma come non ci stancheremo mai di ripetere, l'elemento essenziale è la vostra visione, la capacità di immaginare una fotografia e riuscire a trasformarla in realtà. Una comunissima lampada da comodino, l'aiuto di una piccola gelatina colorata o un semplice tulle sono sufficienti per creare un'atmosfera adatta a ottenere foto spettacolari. Da qui potrete sperimentare con focali, aperture ed effetti alla ricerca del vostro risultato ideale.

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