G10La nuova compatta semi-pro Canon G10, ennesima evoluzione della specie, si dimostra all'altezza delle aspettative dal punto di vista tecnico e tecnologico, un po' meno da quello pratico. Scopriamo insieme perché nel test d'uso effettuato dalla nostra redazione.

Già con la precedente versione, la G9, a sua volta erede della fortunata G7, Canon aveva dato ai concorrenti del filo da torcere su fotocamere in grado di sfidare (e battere ampiamente) le corrispondenti DSLR di fascia economica. Con la G10 il balzo è ancora più lungo e sostanziale. Tra le mani ci si ritrova un oggetto capace di 14,7 milioni di pixel con un'ottica ancora più evoluta, uno zoom stabilizzato capace di un'estensione che, in termini equivalenti al mondo delle 35mm, va dai 28 millimetri ai 140 di un medio tele. Con un accessorio opzionale (il Tele-converter 1.4x TC-DC850 che richiede, a sua volta un adattatore, il LA-DC58K) è possibile ottenere capacità focali massime estese fino a quasi un 200mm (196 per la precisione): non male per un oggetto che sta in tasca, no?

G9 e G10 a confronto

Quello che rende diversa questa fotocamera è soprattutto la sua capacità di scattare in RAW, il formato che contraddistingue le camere professionali, gestito in modo eccellente dal potente e nuovo processore DIGIC 4, Digital Imaging Core introdotto con la EOS 1 Ds Mark III, che si prende carico di quasi tutte le funzioni "pesanti" della nuova fotocamera: grazie a lui si può scattare ripetutamente senza dover attendere, in condizioni di luce scarsa, sempre in grado di riconoscere eventuali visi inquadrati (fino a 35 volti) sempre con un auto-focus rapido e preciso. Per meglio interfacciarsi con il mondo, Canon ha rilasciato a tal proposito una nuova versione del suo ottimo programma di conversione, Digital Photo Professional per Mac o per Windows, capace di riconoscere il profilo delle nuove fotocamere tra cui spiccano la 5D Mark II e la G10 appunto.Canon G10 con adattatore Tele

A dispetto di un'ottica più veloce e leggermente più luminosa (sulla lunghezza focale più lunga guadagna 0,3 f/stop rispetto al modello precedente) oltre che più ampia nella fascia grandangolare (la G10 offre la copertura di un 28mm), perde però in capacità per quanto riguarda la maggior lunghezza focale, che si ferma a un equivalente di 140mm contro i 204 della G9. Con l'adattatore e il convertitore opzionale, per un paio di centinaia di euro circa, si ottiene un'escursione che arriva ai 196mm equivalenti di un'ottica tradizionale. Certo, ora c'è una lente in fluorite in più, che non è poco, e il grandangolo è più spinto (la G9 possedeva un equivalente di un 35mm): ma, spesso, un po' più di "birra" nel tele avrebbe fatto comodo. In modalità Wide è possibile scattare come Macro, alla distanza minima di un centimetro dal soggetto.

Lo stabilizzatore d'immagine ottico della G10 impiega un sistema con una lente di tipo shift per riconoscere e correggere le vibrazioni che inducono il mosso nelle immagini. Qusto sistema IS offre il vantaggio di poter contare su una riduzione fino a 4 stop per una miglior ripresa in condizione di luce scarsa o quando si scatta utilizzando la massima estensione dello zoom. Le piccole vibrazioni indotte dalle basse frequenze o dal tremore delle mani, vengono anch'esse eliminate grazie alla rapidità del processore dedicato a questa funzione che processa questi segnali ottomila volte al secondo, per distinguere tra una vibrazione indeisderata e un movimento intenzionale della macchina. Per una miglior risposta, la lente mobile del sistema IS si muove su piccole sfere di ceramica che, oltre a minimizzare la frizione nei movimenti, evitano alla stessa i problemi che affliggono gli stessi sistemi in metallo, come l'espanzione termica o il magnetismo. Se ci è permesso un commento, a volte, sembra impossibile che tanta tecnologia finisca nelle nostre mani per prodotti di questa fascia di prezzo.

Canon G10, il dorso

I quasi 15 milioni di pixel offrono degli scatti fantastici e la qualità delle immagini risulta sempre eccellente: paragonate a quelle realizzate con una DSLR professionale di pari capacità non sfigurano per niente, rivelando la G10 un'ottima compagna di lavoro da portare sempre con sè. Al momento del lancio Fabrizio Ferri fotografò Martina Colombari per Max con la G10, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti: quello che sembrava essere il frutto di un'iniziativa di marketing si rivelò come un vero e proprio trampolino di lancio per questa fotocamera compatta che, volendola sfruttare a pieno, è davvero all'altezza in quasi tutte le situazioni. Canon sembra aver pensato a uno strumento di lavoro compatto, non a una fotocamera per amatori esperti ed esigenti: anche la possibilità di utilizzarla con un illuminatore di fascia professionale lo dimostra. Montando il potente SpeedLite 580 EXII sulla G10 i risultati sono eccellenti anche se, ovviamente, quel tipo di flash non è certo stato concepito per essere accoppiato a una fotocamera di questo tipo. Ancora una volta il DIGIC 4 sovraintende alle funzione di sincronizzazione e la macchina reagisce perfettamente alle informazioni di lettura che arrivano dall'unità esterna montata sulla slitta.

Mentre l'aspetto frontale è forse quello che ha subito meno modifiche rispetto al modello precedente, sul retro c'è stata una vera e propria rivoluzione, prima di tutto per far spazio al nuovissimo e, si può dire, magnifico schermo LCD da 3" capace di 416 mila punti (il doppio rispetto alla versione implementata in precedenza) che ora possiede anche la funzione di griglia per la composizione in LiveView dello scatto. Tutti i comandi principali sono facilmente raggiungibili e la nuova ghiera multifunzione (che ricalca in parte il concetto già sviluppato e ben conosciuto dei modelli EOS) permette di richiamare e modificare con facilità la maggior parte delle funzioni, dall'apertura del diaframma al cambio di tempo di esposizione, dalla selezione dell'istogramma allo scorrimento delle immagini memorizzate e così via, tanto per fare degli esempi. In alto a destra c'è il pulsante che permette il blocco dell'esposizione, utilissimo e facilmente raggiungibile, sempre in stile EOS per intenderci: a volte però, soprattutto se la mani del fotografo sono grandi, è facile  premerlo erroneamentecon il pollice ottenendo dei risultati non sempre positivi. È lo scotto di non voler rinunciare a funzionalità a cui gli utenti sono abituati dovendole inserire in superfici davvero limitate. Lo stesso tasto, utilizzato con l'apposita funzione, permette la registrazione di note vocali da prendere durante le fasi di scatto, note che torneranno utilissime in una successiva fase di editing o archiviazione dove potranno essere inserite, sotto forma di commento, a corredo delle immagini stesse.

Il mirino merita qualche parola in più. Nonostante si trovi nella posizione canonica del retro del corpo macchina e possieda la ghiera di correzione diottrica, spesso apprezzabile da chi scatta con gli occhiali, denuncia tuttavia gravi insufficienze nell'utilizzo tradizionale. Volendo risparmiare la batteria (anche se il nuovo tipo impiegato sulla G10 permette di scattare per una settimana senza particolari problemi, così da non obbligare il possessore a portare con sè anche il caricatore) è possibile disattivare il display LCD, ma un impiego di questo tipo richiede molta pazienza e pratica perché l'immagine scattata è dissimile da quella inquadrata. Infatti la copertura del mirino è solo il 77% dell'area scattata, facendo rientrare nello scatto finale gran parte degli oggetti che circondano il soggetto inquadrato, spesso e volentieri in modo indesiderato. A questo proposito sarebbe stato meglio, a nostro avviso, cercare di migliorare questa funzione magari a discapito di quei tre megapixel in più che, a ben vedere, sono anche superflui, visto il principale utilizzo e destinazione del prodotto.

Canon G10, lato destro

Per chi è abituato o preferisce comporre l'immagine guardando nel mirino, questa mancanza di precisione può davvero rivelarsi irritante. Tra le altre novità che troviamo sulla G10 c'è il tasto Print/Share, alla sinistra del mirino, che permette di stampare direttamente su una stampante senza l'ausilio di un computer grazie alla funzione PictBridge. Sempre con lo stesso tasto, invece, è possibile scaricare la memoria interna su un PC (Windows o Macintosh) con il semplice tocco del tasto stesso. Per quanto riguarda i supporti di memoria, oltre alle consuete memory card SD, SDHC e MMC, la G10 supporta nuovi formati quali le MMCplus e le HC MMCplus ad alta densità.

Sui lati del corpo macchina non si trova molto: sul fianco sinistro troviamo il micro altoparlante che ci comunica i segnali di allerta del sistema operativo e le note vocali registrate, mentre su quello destro c'è un pratico sportellino di plastica rigida (di gran lunga migliore dei "tappi" deformabili di gomma morbida che si trovano sulle fotocamere Canon DSLR ma che hanno il vantaggio di resistere all'acqua) che protegge e nasconde le uscite A/V, la presa per il controllo remoto a filo e l'uscita mini-USB ad alta velocità per il collegamento a un computer. La Canon PowerShot G10 viene fornita con il seguente software:

• ZoomBrowser EX 6.2 (Windows) e ImageBrowser 6.2 (Macintosh) per la catalogazione e l'editing delle immagini, dei filmati (fino a 1 ora con una scheda da 4 Gb) e delle presentazioni, realizzabili direttamente con la fotocamera, oppure  per creare e stampare i propri album.
• Digital Photo Professional 3.5 (per Windows e Macintosh) per l' editing e la conversione delle immagini RAW.
• PhotoStitch 3.1 (Windows) e PhotoStitch 3.2 (Mac) per creare foto panoramiche da una selezione di immagini multiple.
Il software in dotazione gira su Windows Vista (compreso SP1) e XP SP2 e Macintosh OS X v10.4-10.5. La G10 supporta il trasferimento diretto senza necessità di driver della stampa e dei filmati sia su Windows XP sia su Macintosh OS X, mentre necessita di un driver su Windows Vista.

Vista dall'alto della Canon PowerShot G10

Ora le lingue offerte dal sistema operativo della fotocamera sono ben 26 che si spingono fino all'Ucraino e al Farsi.

Un'altra parte del corpo che ha subito una discreta revisione è quella superiore, dove rispetto ai modelli precedenti balza agli occhi la doppia ghiera di selezione del modo d'impiego, sovrapposta in asse a quella della selezione della sensibilità, che va da 80 a 1600 ISO estensibili a 3200 in modalità HI, nella quale interviene anche il processore principale offrendo una riduzione del rumore ulteriore. Se si desidera scattare in RAW non è possibile utilizzare la G10 in modalità di scatto compleatamente automatica (Auto) ma è necessario passare su uno degli altri modi come P(rogram) o Tv e Av, a priorità di tempi o diaframmi, rispettivamente.

Il tasto di scatto è al centro del controllo dello zoom che, in modalità blocco dell'esposizione, serve anche a regolarne i parametri collegati. Al centro troviamo la slitta per il flash e, sulla sinistra, il controllo di compensazione dell'esposizione con un range di +/- 2 EV in incrementi di 1/3 stop.

Qualche parola sul flash di riempimento incorporato nella macchina. Il più delle volte svolge la sua funzione in modo corretto, senza eccessi né bruciature indesiderate. È leggermente più ampio di quello presente sui modelli precedenti e ha un raggio di azione che va dai 30cm ai 4,6 metri in modalità Wide, mentre arriva fino a 2,8 metri in modalità Tele.

In generale l'unico difetto che si riscontra nell'uso della Canon PowerShot G10 è e rimane solo la scarsa capacità del mirino che, pur visualizzando in tempo reale l'escursione dello zoom, offre una insufficiente copertura della reale immagine ripresa. Ci auguriamo che Canon prenda presto in considerazione questo tipo di richiesta per i modelli futuri visto e considerato che, non sempre, inquadrare e scattare attraverso il display LCD (ripetiamo, di ottima qualità) si rivela utile e agevole. La nuova fotocamera si presta, grazie alle sue funzioni e all'elevata qualità dei risultati forniti, a diventare un ottimo secondo corpo anche per molti professionisti ai quali non fa rimpiangere le possibilità offerte dai corpi che costano da cinque a sedici volte di più. Con un prezzo di listino di 545 Euro non è certo una delle compattte più economiche sul mercato ma, viste le sue caratteristiche e potenzialità, non spaventerà certo né l'amatore evoluto né il professionista, entrambi appunto in grado di apprezzarne le doti e, quindi, l'ottimo rapporto qualità/prezzo.

Tutte le foto a corredo sono state fornite da Canon Italia.

 

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