Quotidianamente bombardati da immagini di ogni genere e gusto, troviamo nel reportage una disciplina capace di offrire una chiave di lettura efficace grazie alla sua capacità di raccontare luoghi, situazioni e persone all'interno di un contesto organico. La potenza del linguaggio reportistico è tale da aver spinto molti fotografi ad applicarlo ad ambiti tradizionalmente dominati da altri approcci, con risultati spesso molto interessanti. Il Taccuino di questo mese intende rendere omaggio al reportage fotografico e alle sue reinterpretazioni con una carrellata di mostre e libri da non perdere. Chiude la rubrica una piccola sorpresa che invece poco ha a che fare con la fotografia, ma che a sua volta è un segno importante di questi tempi che viviamo all'insegna della "convergenza" digitale.
VITE PRIVATE
Fotografie di Erwin Olaf
Vero genio della moderna fotografia di ritratto, l’olandese Erwin Olaf mischia in modo unico il reportage giornalistico con la foto realizzata in studio e il ritratto posato. Le sue immagini, sempre perfette, sono il frutto di una creazione unica, di una intelligenza viva, in grado di progettare e realizzare per ogni fotografia, così come per ogni fotogramma di un film, una storia elaborata e avvincente.
La scena preferita da Erwin Olaf è la dimensione privata: l’interno delle case, i colloqui quasi silenziosi, gli sguardi e le atmosfere, spesso ispirate ai film anni Cinquanta, in cui fa muovere i protagonisti delle sue creazioni. In questi ultimi anni Erwin Olaf è diventato inoltre uno dei più ambiti e richiesti autori di film commerciali e pubblicità: innumerevoli sono le campagne pubblicitarie per grandi marchi. La mostra a Forma è la sua prima, grande, personale in Italia e presenta sei tra le ultime e più significative serie realizzate: Rain, Hope, Grief, Fall, Dawn e Dusk e Hotel.
I soggetti di Hope (2005) e Rain (2004) rimandano direttamente agli stereotipi americani che la tradizione cinematografica ci ha trasmesso. In una scenografia quasi da Technicolor, i boy-scout, le ragazze pon pon o le casalinghe vivono una dimensione di vicinanza e assenza con gli oggetti contigui alla loro esistenza e lasciano l’osservatore in bilico tra esistenze vissute o solo sognate.
Anche le immagini di Grief, del 2007, sembrano sollevare una serie di questioni: le persone piangono oppure fissano in modo enigmatico fuori dalla finestra, come in attesa di qualcosa che debba venire a cambiare la propria vita.
Gli occhi semiaperti, i modelli della serie Fall evocano una dimensione ancora più straniata. Sono colti mentre i loro occhi si abbassano e non guardano in macchina, come se le immagini fossero i momenti “sbagliati” di una sessione di posa. Questo momento non voluto - quasi un lapsus della visione – crea un’assenza conturbante e Fall sembra così essere la naturale conseguenza delle serie precedenti: una quantità di mute domande che, si affollano alla mente dello spettatore.
Dusk e Dawn, invece, sono frutto di un processo diverso. La genesi delle serie è nata dopo che l’artista, negli Stati Uniti, ha potuto ammirare un album di fotografie di studenti afroamericani dei primi del Novecento, "The Hamptons Album", realizzato dalla fotografa Frances B. Johnston. Affascinato da queste immagini, Olaf ha voluto ricostruire quelle atmosfere, giocando sui temi del nero tipografico e fotografico. Dawn è una logica risposta a Dusk. Questo lavoro a colori, si basa su un altro viaggio di Olaf, questa volta in Russia e situa i personaggi, dalla pelle chiara e quasi evanescente, in stanze luminosissime e vuote, immerse quasi in una ”notte bianca” polare. Le serie saranno accompagnate dai film corrispondenti. La mostra è infine completata dalle ultime immagini cerate da Erwin Olaf: quelle splendide della serie Hotel.
La mostra è organizzata in collaborazione con la Mondrian Foundation e il Consolato Olandese in Italia.
Milano, FORMA Centro Internazionale di Fotografia
Piazza Tito Lucrezio Caro, 1
Dal 17 giugno al 12 settembre 2010
Tutti i giorni dalle 11 alle 21
Giovedì e venerdì fino alle 23. Chiuso il lunedì
Costo biglietto: 7,50 euro; ridotto 6 euro; scuole 4 euro
www.formafoto.it
SULLA SCENA
Fotografie di Phil Stern
Decano della fotografia, maestro del reportage in bianco e nero, Phil Stern, classe 1919, ha immortalato nella sua lunga carriera di fotoreporter , innumerevoli grandi divi del cinema e dello spettacolo americano.
Amico personale di James Dean, sue sono tra le foto più significative del grande attore prematuramente scomparso. Così come suo è forse uno dei ritratti più intensi di Marilyn Monroe e innumerevoli foto di scena. Anche le immagini di Louis Armstrong, Ella Fitzgerald e dei grandi del Jazz, o le incredibili sequenze dedicate a Frank Sinatra, portano la sua firma.
Ma Phil Stern è molto di più di un fotografo al quale è capitato di trovarsi “nel posto giusto al momento giusto”. Il suo stile è inconfondibile, misto di intelligente ironia, sapiente composizione formale e rapidità di osservazione. Ciò che caratterizza le sue foto irripetibili è quel miscuglio contraddittorio di ironia e distacco, ammirazione ed empatia che Stern sente ed esprime nei confronti del soggetto che fotografa. La sua Hollywood (quella dell’epoca d’oro delle majors e dei grandi divi che imponevano il loro stile e il loro sorriso al mondo intero) è allegra e spensierata ma anche insolita e bizzarra, patinata e perfetta eppure, improvvisamente, fragile, dolce e disarmante.
Negli scatti di Phil Stern, presentati a Forma e per la prima volta in una personale italiana, si rivive il senso di quegli anni e di quei protagonisti. Se da una parte l’autore osserva il “dietro le quinte”, smitizzando il soggetto e dissacrandolo, dall’altro subisce lui stesso il fascino di un’industria, dei suoi modelli creati ad arte, dei riflettori sempre puntati sul palcoscenico – anche quando la scena sembra spenta.
Milano, FORMA Centro Internazionale di Fotografia
Piazza Tito Lucrezio Caro, 1
Dal 17 giugno al 12 settembre 2010
Tutti i giorni dalle 11 alle 21
Giovedì e venerdì fino alle 23. Chiuso il lunedì
Costo biglietto: 7,50 euro; ridotto 6 euro; scuole 4 euro
www.formafoto.it
IMMAGINI DEL NOVECENTO
Fotografie di Giuseppe Quatriglio
Giuseppe Quatriglio, tra i più importanti giornalisti professionisti italiani, nonché narratore e saggista, ha viaggiato nella seconda metà del Novecento in quattro continenti come inviato di quotidiani e settimanali italiani, accompagnato dalla sua macchina fotografica. Il suo archivio di immagini pertanto copre più di mezzo secolo di storia. Nel volume sono raccolte le sue fotografie più significative, in un percorso che si articola in tre capitoli specifici. Il primo è dedicato a quello che Quatriglio definisce l’Ultimo Sud. È la Sicilia degli anni Cinquanta, nella quale emergevano grandi figure di intellettuali ed artisti e si avvertivano i fremiti della modernizzazione, ma che restava, soprattutto nei centri minori, sempre legata al proprio passato rurale, fatto di mercati agricoli, feste patronali e lavoro nei campi con l’aratro a chiodo.
Il secondo capitolo ci propone una carrellata di ritratti di personaggi e personalità, “apparentemente fatti quasi tutti in occasioni di circostanze, festival del cinema, convegni culturali, visite in studi di artisti o scrittori o studiosi, per interviste o per amicizia. Pure, tra i moltissimi, tanti ce ne sono che si portano dietro questo fortissimo profumo di vita”, come scrive Ferdinando Scianna nella presentazione al volume.
Il terzo e ultimo capitolo ripercorre i viaggi di Quatriglio dal secondo dopoguerra fino a pochi anni fa: i grandi avvenimenti della nostra storia recente si leggono nei volti delle persone, negli scorci delle città, nelle immagini di un mondo scomparso.
“Tutto un libro di storia in un solo sguardo”, conclude Scianna. Lo sguardo attento e curioso di un uomo che è figura imprescindibile della scena giornalistica italiana.
150 pagine, 160 fotografie
ISBN: 978-88-95849-11-9
Prezzo: 35,00 euro
Fratelli Alinari Fondazione per la Storia della Fotografia
ADVANCED WEDDING PHOTOJOURNALISM
Tracy Dorr
Documentare un matrimonio - ma la tecnica può valere anche per altri tipi di cerimonia - usando l'approccio del fotogiornalismo costituisce una variazione davvero interessante a un tema che, soprattutto in Italia, viene ancora affrontato troppo frequentemente con canoni desueti in un tripudio di flou e pose artificiali. Negli Stati Uniti, dove la foto di matrimonio gode di una considerazione maggiore (peraltro con conseguenze positive sui budget), la sperimentazione e la ricerca di nuove idee trovano terreno fertile. Questa guida scritta da una professionista del settore insegna appunto a gestire il servizio come un fatto di cronaca trovandosi sempre al posto giusto al momento giusto interpretando in maniera accorta tutti quei segnali più o meno appariscenti che permettono al fotografo di prepararsi adeguatamente anticipando gli eventi. E poiché business is business, il manuale si sofferma anche ad analizzare come la fase di postproduzione, il design dell'album e la comunicazione con il cliente possano massimizzare le opportunità di vendita garantendo la piena soddisfazione del committente.
Prezzo: 34,95 dollari
Amherst Media
THE SIMS MACHINIMA FILM FEST
Una realtà all'insegna della contaminazione tra media e stili quello che unisce cinema, videogame e Internet in un’unica forma espressiva d’arte tecnologica: si tratta dei machinima, una nuova forma estetico/espressiva che dal connubio Internet/videogame permette di generare in maniera virtuale film, videoclip e opere visuali in genere. Per la prima volta sbarca in Italia “The Sims Machinima Film Fest”, emanazione del New York Machinima Film Fest, la kermesse internazionale sul mondo dei machinima-movies diventata vero e proprio fenomeno internazionale. La rassegna è sostenuta da Electronic Arts, casa produttrice del videogioco The Sims di cui festeggia quest'anno il ventennale. Un’occasione davvero imperdibile per gli amanti dei filmati realizzati con il motore grafico dei videogame di ultima generazione, che il 9 giugno a Milano presso il Cinema Apollo di Corso Vittorio Emanuele potranno vivere da vicino il mito del “Machinima Film Fest” di New York. E i fortunati “digital-director” che saranno selezionati nella short list, oltre a vedere il proprio machinima proiettato all’interno della kermesse, potranno persino essere vincere lo speciale concorso chiusosi a maggio e conquistare il tanto ambito “Diamante Verde”, il primo premio della sezione nuovi talenti.
Milano, Cinema Apollo
Galleria De Cristoforis, 2
9 giugno
www.thesims3concorso.it