Taccuino

La cultura salverà il mondo

Valeria Prina

La fotografia come strumento per conoscere, capire, riflettere sul passato come sul presente e su quanto succederà. Il pubblico dimostra sempre più interesse e visita le mostre, accolte spesso in spazi che scelgono di dedicarsi alla fotografia. Così tra mostre fotografiche e luoghi si crea una splendida sinergia

Dostoevskij aveva ragione: la bellezza salverà il mondo. Aggiungiamo, la cultura salverà il mondo come unico strumento da contrapporre a odio, violenza, indifferenza, ignoranza. Una esigenza dunque, a cui molti stanno rispondendo con iniziative di vario genere. A Milano, ad esempio, l’assessorato alla Cultura ha promosso il progetto Milano è viva. Le periferie milanesi sono state animate con iniziative in grado di coinvolgere gli abitanti di quelle zone. Altre iniziative riguardano direttamente la fotografia. Che diventa un modo per riflettere su quanto succede, ma anche per capire quanto possiamo perdere se distruggiamo la natura, le cose, l’architettura storica, ma anche attuale. Se distruggiamo la vita. Così a Milano ha preso il via la 17ª edizione del Photofestival. 153 mostre fino al 31 ottobre 2022 – in vari casi però anche oltre questa data – hanno invaso spazi con vocazione espositiva, ma non solo, a Milano. Oltre a essere coinvolto l’hinterland, sono state promosse mostre anche in varie altre città, con coinvolgimento di fotonegozianti a Venezia e a Bologna.

Sono passati esattamente 55 anni da quando Lanfranco Colombo aprì Il Diaframma, prima galleria in Europa interamente dedicata alla fotografia. Era in via Brera, nel cuore della Milano artistica, a due passi dalla Pinacoteca di Brera, ma anche vicino al centro. Era un punto di ritrovo per fotografi e chi si interessava di fotografia. I giorni delle inaugurazioni la fotografia sembrava pulsare lì.

Ora l’attenzione verso la fotografia è sempre più forte. Coinvolge il pubblico che visita le mostre e vuole scoprire i lavori di famosi fotografi, ma anche vuole confrontarsi con le nuove espressioni. In parallelo appare sempre più forte l’attenzione di spazi sia privati che pubblici nei confronti della fotografia, considerata sempre più un mezzo espressivo di alto interesse. Anche in grado di valorizzare dei luoghi e di coinvolgere il pubblico alla loro scoperta. In una parola, splendida sinergia.

1 - Tra le tante mostre viste durante il Photofestival alcune hanno permesso di rivivere le atmosfere milanesi. Per alcuni addirittura scoprirle. Con la mostra Milano Bene Comune i soci del Circolo Fotografico Milanese hanno raccontato il capoluogo lombardo, i suoi luoghi più o meno famosi, ma anche il modo di viverli. Tra le foto esposte fino al 3 novembre presso il Centro Culturale di Milano, nel pieno centro, in largo Corsia dei Servi, alcune hanno per soggetto la biblioteca Sormani. I suoi spazi e il modo di viverli emergono dalle foto.

2 - Intanto hanno sempre più rilievo alcuni spazi espositivi che si dedicano esclusivamente alla fotografia. A Torino Camera prosegue con il suo programma dedicato alla fotografia. La mostra attualmente in programma ha per protagonista Robert Doisneau. Aperta dall’11 ottobre al 14 febbraio 2023 presenta 130 foto dell’autore francese. L’interesse e relativo successo si sono subito manifestati. Già nella prima settimana, infatti, ha registrato oltre 4000 visitatori, che hanno rivisto con piacere le immagini iconiche, ma hanno potuto scoprirne anche di meno note.

3 - Ancora a Torino è aperto da alcuni mesi un altro spazio totalmente riservato alla fotografia. Le Gallerie d’Italia a Torino è il quarto polo culturale di Intesa San Paolo, dopo quelli a Milano in piazza della Scala, a Vicenza e a Napoli ed è dedicato in particolare alla fotografia. È stato inaugurato con la mostra di Paolo Pellegrin “La fragile meraviglia Un viaggio nella natura che cambia”, con cui ha raccontato la bellezza della natura, ma anche lo sgomento davanti alle conseguenze dei cambiamenti climatici. Intesa San Paolo nel 2015 ha anche acquistato l’Archivio Publifoto, che comprende 7 milioni di immagini dal 1930 al 1990. La mostra di Pellegrin è stata dunque affiancata da “Dalla guerra alla luna 1945-1969”, risultato di una selezione curata da Giovanna Calvenzi e Aldo Grasso tra le fotografie dell’Archivio Publifoto, prendendo in considerazione il periodo che spazia dal secondo dopoguerra allo sbarco sulla Luna.

Ora il Museo nel pieno centro di Torino, in piazza San Carlo, ospita una mostra dedicata a una famosa fotografa italiana. È “Lisetta Carmi. Suonare Forte”, con la curatela di Giovanni Battista Martini, curatore dell'archivio della fotografa, con un prezioso contributo video creato per l’occasione da Alice Rohrwacher. È esposta dal 22 settembre 2022 al 22 gennaio 2023 e presenta oltre 150 foto scattate tra gli anni Sessanta e Settanta, che fanno parte dei suoi lavori più significativi. Il visitatore può scoprire o rivedere i lavori che vanno dallo straordinario reportage sul mondo dei travestiti, unico nel suo genere (pubblicato negli anni Settanta in un libro oggi divenuto di culto) con immagini in bianco e nero e a colori, alla serie del parto, dai lavori fotografici dedicati al mondo del lavoro in Italia alla sequenza dell'incontro con Ezra Pound. La mostra è divisa in otto sezioni. In due di queste, in cui la musica gioca un ruolo fondamentale, le moderne tecnologie di diffusione sonora direzionale permettono l’ascolto di brani musicali di Luigi Nono e Luigi Dallapiccola. Nel percorso espositivo, inoltre, è la stessa fotografa a raccontare alcuni suoi lavori attraverso brevi video.

4 - Le Gallerie d’Italia a Torino ospitano anche la mostra “Gregory Crewdson. Eveningside”. Dal 12 ottobre 2022 al 22 gennaio 2023 al museo è possibile vedere la première mondiale della nuova serie di fotografie dal titolo Eveningside (2021-2022), in parte commissionate da Intesa Sanpaolo.

«In netto contrasto con le foreste infestate, solitarie e remote di Cathedral of the Pines e con i vasti e desolati paesaggi post-industriali di An Eclipse of Moths – si legge nella presentzione -, nella serie Eveningside Crewdson esplora momenti di contemplazione entro i confini della vita quotidiana, nei luoghi di lavoro e negli spazi adiacenti. Le figure che popolano gli scatti sono scarne e spesso viste attraverso le vetrine dei negozi, nel riflesso di uno specchio o posizionate sotto il proscenio banale della routine quotidiana: ponti ferroviari, portoni, portici, la tettoia di uno sportello bancomat, di una latteria, di un mercato rionale o di un negozio di ferramenta. Avvicinando il suo punto di osservazione alle figure e utilizzando una combinazione più o meno intensa di luce e ombra, effetti speciali come nebbia, pioggia, fumo e foschia e, per la prima volta, il suo ormai onnipresente team di produzione e luci al completo in una tavolozza monocromatica, l’artista ricrea una ricca atmosfera gotica, evocativa dei film noir e del cinema classico, ma con le capacità e la chiarezza della più attuale tecnologia».

5 - Intanto, da sabato 22 ottobre riprende l’attività espositiva del Museo di Fotografia Contemporanea Mufoco presso la sede di Villa Ghirlanda a Milano-Cinisello Balsamo. Rapre con due mostre e un appuntamento di discussione sull’evoluzione della fotografia voluto dal nuovo Presidente del Museo, il poeta Davide Rondoni. Prime esposizioni sono Paesaggio Dopo Paesaggio, a cura di Matteo Balduzzi, con fotografie di Andrea Botto, Claudio Gobbi, Stefano Graziani, Giovanni Hänninen, Sabrina Ragucci, Filippo Romano (fino al 29 gennaio 2023) e Biomega Multiverso di Cosimo Veneziano, a cura di Lisa Parola (fino al 27 novembre 2022).

 

Apertura in home page: Scalinata d'ingresso alle Gallerie d'Italia Torino

Data di pubblicazione: ottobre-dicembre 2022
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