Editoriale

Ottobre - Dicembre 2022, Anno XVI, N. 115

Ezio Rotamartir

Arriva l'inverno anche se camuffato da autunno: tra le basse temperature e i paesaggi nebbiosi si insinuano i dubbi di tutti sull'andamento dell'economia che dileggia e tiranneggia la vita comune. Una parola su tutte: speculazione, l'hanno capito anche i più duri di comprendonio tranne coloro che dovrebbero condurre il nostro Paese fuori da queste cattive acque.

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Abbiamo pure votato soddisfacendo l'esigenza di cambiamento. Ah sì?

Vabbè vedremo se cambierà qualcosa oppure ci ritroveremo di nuovo con un direttivo tecnico o l'ipotesi di un nuovo voto entro la prssima estate. Ma questa è la storia del nostro Pese e sarà difficile che qualcosa cambi però, chi lo sa?

Per quanto riguarda il nostro piccolo mondo da un lato, quello dei produttori, c'è sempre grande fermento con l'annuncio di prodotti nuovi e di nuove iniziative (commerciali e non), tutte situazioni che farebbero pensare a una graduale ma sistematica uscita dal guano in cui ci si trova da tempo. Dall'altra, quella dei consumatori di questi prodotti, c'è un  momento di attesa, l'ennesimo, dettato da paure e disagi provoati dalle grandi speculazioni in atto, una su tutte quella energetica che vede l'Italia al palo, con materie prime fatte pagare il doppio o il triplo del loro costo originale. Dal gas all'elettricità, dai prodotti derivati dal petrolio fno ai pellets da riscaldamento i prezzi sono saliti alle stelle e la gente comune si interroga se sia il caso di acquistare una nuova fotocamera (o un'ottica, un accessorio e così via) piuttosto che stare fermi e garantirsi, forse, il pagamento delle prossime bollette di luce e gas.

Tra i produttori o distributori di prodotti c'è ancora però in voga la moda del tempo del Covid: si fa tutto in remoto così si fa prima e si risparmia un sacco di soldi; finiti i tempi delle presentazioni alla stampa o al pubblico in presenza, per non parlare di coffee break o spuntini, Dio ce ne scampi. Tutto online e alla via così.

Praticamente la parola d'ordine è risparmio laddove si può. D'altra parte come dar loro torto se questa abitudine la mantengono anche case automobilistiche che presentano modelli da centinaia di migliaia di Euro?

Ce la faremo? Abbiamo superato crisi economiche davvero brutali nel passato – molte che alcuni di voi lettori nemmeno ricordano o hanno vissuto, pandemie, ristrettezze di ogni genere: questa potrebbe essere una delle tante tappe negative a cui la vita ci sta, nostro malgrado, abituando. Potrebbe passare tutto come un venticello in primavera o trasformare il pianeta in un luogo post-apocalittico se uno scemo di turno dovesse premere davvero qualche bottone sbagliato dando il via a un conflitto mondiale addirittura nucleare.

E allora a chi importerebbe davvero di come va questo mercato o qualsiasi altro?
Sursum corda e arrivederci al prossimo numero invernale di osservatoriodigitale.


Ezio Rotamartir

 

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