La fotografia è ormai parte integrante dell’esistenza di ognuno di noi: da quando i telefonini sono diventati l’estensione del nostro braccio, alzi la mano chi non ha mai scattato almeno una foto con il cellulare. Siamo circondati da immagini, tanto che la nostra può tranquillamente essere definita la societá delle immagini; ma quand’è che tutto è cominciato? Quando, scusate il gioco di parole, è stata scattata la prima fotografia della storia della fotografia? Insomma, quando e dove è nata la fotografia?

Ebbene, ça va sans dire, la fotografia è nata in Francia, più precisamente in Borgogna.

Andiamo però con ordine e diciamo così: la prima fotografia della storia, conosciuta con il titolo di Point de vue du Gras, venne scattata in Borgogna dal francese Nicéphore Niépce nell’ormai lontano agosto del 1826. La foto, presa dalla finestra della casa di Niépce, a Saint-Loup-de-Varennes, nei pressi di Chalon-sur-Saône, in Borgogna appunto, venne impressionata dopo un tempo di posa di dieci ore su una lastra di stagno grazie al bitume di Giudea (polvere derivata dal petrolio).

Robert Cornelius: il primo selfie della storia | Osservatorio DigitaleNiépce passò alla storia come l’inventore della fotografia, anche se poi le cose furono un po’ più complicate di così, ma in questo contesto non è della nascita della fotografia in quanto tale che mi preme di parlare, bensì delle prime fotografie della storia.

Ad ogni buon conto a Chalon-sur-Saône esiste un museo della fotografia dedicato a Nicéphore Niépce e per tutti gli appassionati di fotografia, professionisti o semplici amatori, sarebbe sicuramente un luogo che merita un viaggio di vacanza (il sito del museo è www.museeniepce.com).

La prima fotografia scattata nella storia ebbe quindi come soggetto una veduta, una piccola porzione di paesaggio preso da una finestra, ma chi fu il primo essere umano a venir fotografato?

Ebbene, stando al dagherrotipo del 1837 raffigurante il Ponte Nuovo e la statua di Enrico IV a Parigi, furono due gli esseri umani ad essere fotografati per primi nella storia della fotografia; probabilmente sono due parigini, non si sa con precisione, quello che è certo è che sono due persone in piedi davanti alla statua. La foto è conservata al Museo di Arti e Mestieri, a Parigi.

In un’epoca in cui il selfie regna sovrano è probabilmente interessante sapere quale fu il primo “selfie” della storia: si tratta dell’autoritratto di Robert Cornelius, che lui scattò nell’ottobre 1839 a Philadelphia, davanti al negozio di famiglia e lo fece poco dopo i primi tentativi effettuati in Francia da Hippolyte Bayard. Cornelius lavorò sul miglioramento dei tempi di posa e il suo merito fu quello di esser riuscito a diminuirli portando il tempo di posa a pochi minuti.

Boston vista dalla mongolfiera, 1860 | Osservatorio DigitaleLa prima composizione fotografica (di cui Osservatorio Digitale si è occupato parlando di Autoritratto e definendo Bayard, oltre che l’inventore del genere autoritratto, anche l’antenato dello still life), venne scattata appunto da Hippolyte Bayard, il quale nello stesso periodo in cui fu inventato il dagherrotipo creò un processo fotografico chiamato positivo diretto (e a ben pensarci fu, in un certo senso, anche il padre della Polaroid, ma questa è un’altra storia).

Napoleone Bonaparte è passato alla storia, fra le altre cose, per le sue campagne militari, ma le sue campagne militari sono anche parte della storia della fotografia. Perché? Perché fra il 1853 e il 1856 Napoleone inviò l’esercito francese in Crimea contro l’offensiva russa e quello fu il primo conflitto militare che venne documentato con delle fotografie.

La fotografia venne poi usata anche durante la Guerra di Secessione Americana, fra il 1861 e il 1865 e in particolare la fotografia aerea; ma la prima fotografia aerea della storia venne scattata, ancora una volta, da un francese: il 23 ottobre 1858 Gaspard-Félix Tournachon, al secolo Nadar, a bordo di un dirigibile prese la prima veduta aerea sopra Petit-Bicêtre (l’attuale Petit-Clamart). Purtroppo questa fotografia è però attualmente introvabile.

È invece ancora visibile un’altra fotografia che è sicuramente la prima fotografia aerea degli Stati Uniti: si tratta di una foto scattata nel 1860 da James Wallace Black da una mongolfiera situata a 600 metri di altezza sopra Boston. Questa fotografia è passata alla storia con il titolo di “Boston come la vedono le aquile e gli uccelli selvatici” e si trova al Metropolitan Museum of Art di New York.

JC Maxwell: la prima foto a colori | Osservatorio DigitaleGrazie alla collaborazione fra un fisico e un fotografo, nel 1861 nacque la prima fotografia a colori. Il fisico era lo scozzese James Clerk Maxwell e il fotografo era invece l’inglese Thomas Sutton: insieme realizzarono la prima fotografia a colori della storia, ottenuta dopo aver fotografato un nastro di tartan sotto tre filtri di colori differenti.

Ma la prima città fotografata a colori fu quella francese di Agen, nel 1877, per mano di Louis Ducos du Hauron: venne realizzata in colori indiretti e in tricromia con la sovrapposizione di tre immagini corrispondenti ai colori primari (giallo, rosso e blu).

La fotografia a colori trova comunque il suo punto di svolta nel 1903 grazie ai fratelli Lumières: il loro autocromo necessitava infatti di una sola immagine anziché di tre. Il brevetto venne presentato per la prima volta a Lione il 17 dicembre 1903 e l’autocromo entrò in commercio a partire dal 1907. Fra i primi della storia viene ricordato l’autocromo del re e della regina di Danimarca, realizzato da Léon Gimpel il 17 giugno 1907 al Ministero degli Esteri di Parigi.

Le nostre foto fatte con i cellulari hanno dunque alle spalle una storia importante, con antenati di valore… pensiamoci prima di scattare fotografie a vanvera.

Data di pubblicazione: dicembre 2015
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