Editoriale

Marzo-Aprile 2018, Anno XII, Numero 3

Ezio Rotamartir

 

Primavera in una base all'Antartide ©Carlos E. Jimenez Abad per osservatoriodigitale di marzo-aprile 2018, n.o 87

Anche se il CIPA ci conferma che il 2018 è partito lento come un vecchio diesel, per quanto riguarda la produzione e la vendita delle fotocamere nel mondo, siamo sempre qui alle prese con la nostra amata passione a guardarci in giro per capire se c'è qualcosa di nuovo e se sarà proprio quello il prodotto che ci farà "svoltare" per la realizzazione di immagini favolose.

Con la seconda fiera di settore alle porte, il CP+ di Yokohama, e tanti rumours da siti e social, ci sentiamo tranquillamente autorizzati a dire ancora una volta no, non c'è nulla che può rivelarsi miracoloso per la qualità di un povero scatto, povero soprattutto dal punto di vista – ecco appunto – della capacità di selezione dell'inquadratura o di una corretta esposizione.
Per chi ha avuto tempo e voglia di vedere qualche scatto fatto bene, sempre all'inizio di marzo a Milano, nei tristi scantinati di piazza Lina Bo Bardi (chi era costei?) si è svolta l'ennesima edizione del Mia Photo Fair, dove si potevano ammirare e, soprattutto speravano gli espositori, comprare le fotografia messe lì in bella mostra.
La fotografia ci aiuta sempre, è rilassante, ci porta a camminare anche se non siamo dei grandi amanti della deambulazione per trovare la posizione giusta dalla quale scattare l'immagine che ci renderà orgogliosi con amici e parenti. È consolatoria, un po' come il vecchio adagio che parlava di un corroborante ammazzacaffè: se la nostra squadra del cuore ha vinto/perso/pareggiato una bella sessione di riprese ci aiuta a dimenticare subito l'effimero mondo dorato del calcio. O, per essere ancora più vicini a questi mesti giorni, ci può aiutare a dimenticare lo sconforto delle recenti vicende politiche. Sì, anche per coloro che hanno sostenuto il cielo pentastellato e che si troveranno a fronteggiare un'ingovernabilità al limite del ridicolo.
E allora guardiamo con serenità alle stelle, quelle vere, cercando di imparare i metodi di ripresa che possano dare davvero delle soddisfazioni. Partiamo dalla luna che è anch'essa un corpo celeste, relativamente vicino, in apparenza facile da catturare in una foto, salvo poi scoprire che è solo una macchia insulsa nel fotogramma, spesso mossa e molto lontana da quegli scatti favolosi che siamo abituati a vedere sui giornali o nei film.
È un ottimo campo di esercitazione: basta dotarsi di pazienza e di un buon tele. Si scopriranno tante cose "lavorando" su un soggetto così semplice e noioso, anche sulle possibilità nascoste della nostra fotocamera che, magari, utilizziamo già da qualche tempo.
C'è chi dice che la luna e i satelliti non sono proprio di nessun interesse. Benissimo e allora via di corsa per strada, a cercare soggetti bizzarri, pieni di colori e vestiti come se il carnevale non finisse mai: la città ne è letteralmente piena. Se vivete in provincia cogliete l'occasione di visitare il centro nel fine settimana, specialmente di sabato, quando arriva l'orda preumana vestita alla maniera di scaramacai: uno spasso e un'orgia di colori, insieme a pance scoperte e portatrici insane di minigonne, da vietare per legge.
E poi consoliamoci, la primavera è (o dovrebbe essere) alle porte.

Da questo numero, osservatoriodigitale, avrete modo di notare, amplia e non di poco, il proprio orizzonte diventando l'organo ufficiale di due associazioni importantissime come l'ANFM, Associazione Nazionale dei Fotografi Matrimonialisti, e Tau Visual, l'associazione dei fotografi professionisti - che molti di voi già conosceranno anche grazie a od2go, il nostro podcast al quale il buon Roberto Tomesani ha partecipato più volte. Alcune nostre attività si vedono, altre si muovono nell'ombra ma l'obiettivo è sempre quello di darvi un buon giornale da leggere e rileggere (siamo gli unici ad avere dodici anni di archivi aperti al pubblico): quindi grazie anche a voi e al vostro continuo affetto e supporto.

Come di consueto, buona lettura a tutti.

Ezio Rotamartir

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