Mercati
2017: male le reflex in tutto il mondo
Stefano Tieghi
I dati 2017 diffusi dalla CIPA certificano un vistoso calo delle vendite di reflex in tutto il mondo, in modo particolare nel Vecchio continente, mentre le mirrorless continuano a crescere a ritmi sostenuti. Il tramonto delle fotocamere a ottica intercambiabile con pentaprisma è dunque arrivato?
I segnali ci sono tutti e sono inequivocabili ormai da tempo, ma naturalmente le sensibilità dei diversi mercati geografici danno luogo a dinamiche di mercato notevolmente differenti da un’area geografica all’altra. Lo dimostra la forte ascesa delle mirrorless a scapito delle reflex, che assume forme diverse da un mercato all’altro. La prima parte (‘2017, timidi segnali di ripresa’) della nostra analisi del mercato della fotografia digitale nel 2017 ha evidenziato quale dato più significativo il ritorno al segno più delle fotocamere a ottica fissa dopo diversi anni di declino ma anche in questo caso scorporando i numeri complessivi si scoprono tendenze differenti. Esaminiamo dunque i dati.
Nel 2017 a livello mondiale il mercato delle fotocamere digitali, come abbiamo visto il mese scorso, è cresciuto leggermente (3,26%) e anche a livello regionale si è confermata questa tendenza. Fermo al palo il Giappone (+0,03% con poco più di 3,5 milioni di unità), l’incremento più significativo è stato segnato dalle Americhe: +5% a quasi 6,3 milioni di pezzi. Praticamente in linea con la media globale l’Asia (2,87% per quasi 6,6 milioni complessivi), il fanalino di coda è stata l’Europa con una crescita risicata (+1,64%), che con un totale di poco inferiore a 7,9 milioni di unità si riconferma primo mercato mondiale. Esaminiamo ora l’andamento a livello regionale dei singoli segmenti.
Fotocamere a ottica fissa
Come mostrato nel grafico, nel 2017 le vendite di le fotocamere a ottica fissa sono cresciute in tutte le principali aree geografiche: il +5,73% globale, si compone infatti di un +2,26% dell’Asia (2,3 milioni di unità), +4,56% del Vecchio continente (4,8 milioni circa di pezzi) e addirittura un +8,21% delle Americhe (3,4 milioni). Il segno più mancava addirittura dal 2010 e questa inversione di tendenza del tutto inaspettata (le previsioni CIPA erano infatti di segno contrario) potrebbe indurre a un cauto ottimismo anche per il 2018. Come abbiamo visto nel precedente articolo però, per l’anno in corso la CIPA prevede un calo nelle consegne a livello mondiale delle fotocamere a ottica fissa, cui secondo consuetudine consolidata dovrebbe corrispondere una flessione in tutti e tre i principali mercati geografici (solo nel 2011 infatti la crescita dell’Asia era stata accompagnata dalla flessione di Americhe ed Europa).
Fotocamere a ottica intercambiabile
Nel 2017 il mercato delle fotocamere a ottica intercambiabile ha registrato un andamento alterno nelle diverse regioni principali. Come appare evidente dal grafico, mentre le Americhe (+1,44% con 2,9 milioni circa di unità) e soprattutto l’Asia(+3,21%, 4,26 milioni di pezzi) sono riuscite finalmente a invertire il trend negativo che durava dal 2013, l’Europa ha proseguito la discesa che la sta avvicinando pericolosamente alle Americhe. Infatti, con poco più di 3 milioni di corpi macchina, corrispondenti a un calo del 2,64%, il Vecchio continente si riconferma quale secondo mercato mondiale per le fotocamere a ottica intercambiabile con il 26,1% del totale, insidiata da vicino dalle Americhe con 24,7% e ben lontana dall’Asia con il suo 36,5% del mercato globale. Da sottolineare anche il sensibile calo delle vendite registrato in Giappone: -5% rispetto al 2016. Particolarmente interessante è il quadro che emerge scomponendo i dati regionali relativi alle fotocamere a ottica intercambiabile nelle due componenti: DSLR e CSC.
Il grafico mostra chiaramente che dal 2012, quando la CIPA per la prima volta ha iniziato a fornire dati separati per reflex e mirrorless, abbiamo sempre assistito a un calo costante delle vendite di DSLR, eccezion fatta per il Giappone nel 2013 complice una campagna specifica di agevolazioni economiche. Europa (-12%, 2,13 milioni di unità), Americhe (-6,75%, 2,4 milioni), Asia (-10,4%, 2,41 milioni) e Giappone (addirittura -16,4%, 674.000 unità), infatti, anche nel 2017 hanno registrato una forte flessione delle consegne, con i tre mercati geografici principali tutti più o meno allo stesso livello con una forbice compresa tra il 28% e il 32% del mercato globale.
Se l’andamento delle vendite di reflex nel 2017 è stato tutt’altro che soddisfacente, ben diversi sono i numeri che hanno caratterizzato il segmento delle mirrorless. L’oriente si conferma il mercato principe per questa tipologia di fotocamere, con l’Asia saldamente al primo posto con 1,85 milioni di unità, in crescita di quasi il 29% rispetto al 2016. Segue l’Europa con poco più di 900.000 unità consegnate, corrispondenti a un incremento di poco superiore al 29%. Realmente spettacolare la crescita nelle Americhe, che ha superato il 46% attestandosi a 642.000 unità. Il differente accento nelle preferenze che caratterizza i singoli mercati geografici è rappresentata chiaramente nel grafico seguente.
L’Asia è saldamente al primo posto nelle vendite tanto delle reflex quanto delle mirrorless mentre il Vecchio continente, sceso in terza piazza nelle consegne di DSLR, rimane in seconda posizione per quanto riguarda le CSC, pur se con numeri non entusiasmanti, considerato che il mercato europeo vale meno della metà di quello asiatico, Giappone escluso. Il continente asiatico nel suo complesso, infatti, con quasi 2,4 milioni di unità vale ben oltre il 50% del mercato mondiale delle mirrorless.
Ottiche
Fedele all’andamento delle vendite di corpo macchina, nel 2017 anche il segmento delle ottiche ha registrato un incremento – seppur modesto – dopo quattro anni consecutivi di flessione. A livello regionale però l’andamento ha assunto carattere ben diverso. Anche qui l’Asia la fa da padrone, con poco più di 6 milioni di unità che equivalgono a una crescita del 3%. Con 4,5 milioni circa di pezzi consegnati (+0,71%) le Americhe si riconfermano al secondo posto del mercato mondiale, distanziando l’Europa che rimane in flessione per il quinto anno consecutivo, segnando un -1,68% per complessivi 4,9 milioni di unità vendute. Questi numeri lasciano l’Asia al primo posto con il 31,5% circa del mercato globale delle ottiche, seguita dalle Americhe che con il 28,1% allungano sull’Europa ferma poco oltre il 25% del totale.
In conclusione
Concentrando l’attenzione sul mercato regionale che ci riguarda più da vicino, l’esame dei grafici evidenzia il declino a livello di traino commerciale che negli ultimi anni ha caratterizzato il Vecchio continente. Nei segmenti delle reflex e delle ottiche l’Europa è passata da primo mercato mondiale (rispettivamente nel 2012 e nel 2013) a terza forza. Considerando le fotocamere a ottica intercambiabile nel loro insieme, il Vecchio continente sale in seconda posizione scavalcando le Americhe ma a notevole distanza dall’Asia, divario che diventa abissale restringendo l’osservazione alle mirrorless. All’Europa, una volta autentico dominatore del mercato della fotografia digitale, non resta che la magra consolazione di essere ancora al primo posto nelle vendite di fotocamere a ottica fissa, sebbene anche in questo segmento il vantaggio su Americhe e Asia sia andato progressivamente assottigliandosi. Che l’Asia sia ormai il nuovo traino nel settore è sotto gli occhi di tutti e questo ruolo, purtroppo per Europa e Americhe, sembra destinato a rafforzarsi ulteriormente negli anni a venire.
Data di pubblicazione: maggio 2018
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