Taccuino

Anniversari, da Leonardo alla Luna e oltre

Valeria Prina

Alcuni celebratissimi, altri meno noti: sono tanti gli anniversari che si celebrano nel 2019. Non mancano i rapporti con fotografia e video.

Molti anniversari: il 2019 è sicuramente un anno in cui si celebrano molti anniversari. Diversi lieti o motivo di celebrazioni importanti che toccano aspetti culturali e spettacolari. Altri più tragici, da ricordare perché parte della nostra storia o stimolo a evitare il ripetersi. Tra questi ultimi possiamo ricordare il 15esimo anniversario del terremoto a Sumatra, causa di un devastante tsunami, che il 26 dicembre 2004 provocò un numero incalcolabile di morti e distruzioni. È invece parte della storia del nostro Paese la strage di piazza Fontana con la bomba alla Banca dell'Agricoltura il 12 dicembre 1969 (un altro tragico dicembre con conseguenze funeste). È anche il 40° anniversario dell’assassinio dell’avvocato Giorgio Ambrosoli, avvenuto l’11 luglio 1979, che verrà ricordato con una fiction di prossima programmazione interpretata da Alessio Boni. Qui però vogliamo ricordare gli anniversari che potremmo definire lieti, con conseguenze spettacolari. In attesa del 2020, che di anniversari ne celebrerà molti, a partire dai 250 anni dalla nascita di Ludwig van Beethoven per continuare con i 100 anni di Arturo Benedetti Michelangeli, Luciano Chailly, Bruno Maderna per rimanere in ambito musicale e i 100 anni di Federico Fellini. Ma questo è un altro anno.

Per festeggiare i tanti anniversari vi abbiamo proposto in apertura una prestigiosissima bottiglia di champagne fotografata a Epernay, all’interno della Maison Moët & Chandon. In alternativa, una bottiglia di Prosecco, le cui colline qualche giorno fa sono state dichiarate dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità.

500 anni - Leonardo. 500 anni ma non li dimostra: così potremmo dire dell'anniversario della morte di Leonardo, tanto le mostre e gli spettacoli a lui dedicati lo hanno reso quasi nostro contemporaneo. Questo è infatti, senza dubbio, uno dei due anniversari più celebrati: per ricordare la morte di Leonardo Da Vinci sono stati allestiti spettacoli teatrali - da uno è nato anche un film - e mostre.

Tra gli spettacoli, “Essere Leonardo da Vinci Un’intervista impossibile” andato in scena al Piccolo Teatro Studio Melato a Milano. Due intervistatori, Gianni Quillico e Jacopo Rampini, pongono una serie di domande a Leonardo da Vinci, interpretato da Massimiliano Finazzer Flory ed emergono l'entusiasmo, la curiosità, la multiforme genialità di Leonardo. Dallo spettacolo teatrale è stato tratto un film dallo stesso titolo, molto giocato su riprese in esterno.

Tornerà anche in scena al Piccolo Teatro Grassi a Milano il 24 e 25 settembre “Il miracolo della cena”. Raccontata da Sonia Bergamasco emerge la determinazione di Fernanda Wittgens, pronta a rischiare prendendosi la responsabilità di volere un restauro per riportare il colore originario e il suo profondo significato a un Cenacolo che era ormai coperto dal nero causato dal tempo, ma anche dall'incompetenza di chi stava lasciando rovinare dall'umidità l'opera, dopo essere stata salvata dalle bombe.

Gli spettacoli sono tutti completati da immagini, ma Leonardo non è certo un intruso nel mondo della fotografia: su alcuni fogli del Codice Atlantico, conservato alla Biblioteca Ambrosiana di Milano, si trovano appunti e studi sulla prospettiva e sull’ottica. Per avvicinare meglio il pubblico di oggi agli studi compiuto da Leonardo è stata esposta a Milano “Leonardo La macchina dell'immaginazione”, realizzata da Studio Azzurro come mostra interattiva con più sfaccettature, corrispondente alla genialità multiforme di Leonardo.

180 anni – annuncio del dagherrotipo. Ora è un dilagare di selfie, ma 180 anni fa non era certo così facile e veloce riprendere una foto. Uno sguardo al passato ed ecco uno degli anniversari che si può festeggiare, legato alla fotografia. È infatti del 7 gennaio 1839 l’annuncio ufficiale della dagherrotipia. Quel giorno François Jean Dominique Arago, deputato dal 1830, spiegò nei dettagli all’Accademia di Francia l’invenzione di Louis Mandé Daguerre. A partire dal 1841 vengono aperti in Francia molti laboratori di dagherrotipia, una dozzina nella sola città di Parigi, e in tutta Europa, aumentando man mano sempre di più e rendendo accessibile il dagherrotipo a un vasto pubblico. Alcuni dagherrotipi, tra cui quelli qui pubblicati, sono stati esposti in primavera a Senigallia a Palazzetto Baviera nell’ambito della mostra “Piccoli tesori dell’800. Marubbi, Naretti, Callotipi, Dagherrotipi e variazioni”, dedicata alle prime fasi della storia della fotografia. Tra le opere esposte il pubblico ha potuto vedere alcuni preziosi dagherrotipi, oltre a callotipi e modelli del conte Minutoli.

100 anni di ANA. Milano ha scoperto improvvisamente l’importante anniversario. Una grande sfilata ha infatti celebrato il Centenario della Associazione Nazionale Alpini, nata a Milano nel 1919 e ricordato con il motto «100 anni di coraggioso impegno». Si è trattato di una grande festa, che ha coinvolto Milano dal 10 al 12 maggio, sfociata nella grande sfilata che per 12 ore ha registrato 80mila alpini lungo gli oltre 2 chilometri del percorso, da porta Venezia a largo Cairoli, passando per il Duomo, dove hanno ricevuto il saluto delle autorità. E molte sono state le foto scattate dalla folla al passaggio, ma anche dagli alpini durante la sfilata.

Per l’occasione era stata anche allestita la Cittadella degli Alpini al Parco Sempione nella piazza del Cannone. Ai 120mila visitatori la Cittadella si è proposta come vetrina dei mezzi di equipaggiamento di ultima generazione in uso alla Protezione Civile Ana e alle Truppe Alpine, al servizio della popolazione in caso di emergenza.

70 anni per i Legnanesi. Settant'anni dal cortile: li ritroviamo regolarmente lì Teresa-Mabilia-Giovanni, di cui festeggiamo il 70° compleanno. Loro sono i personaggi storici dei Legnanesi. La compagnia, infatti, tutta al maschile anche nei ruoli femminili, venne fondata nel 1949 – la prima rappresentazione è dell'8 dicembre di quello stesso anno - quasi per scherzo, all'oratorio di Legnarello a Legnano, su idea di Felice Musazzi, costretto a far interpretare i ruoli femminili da uomini travestiti per rispettare una disposizione del Cardinale Ildefonso Schuster, che vietava le rappresentazioni teatrali promiscue.

Ai nostri giorni, una garanzia di successo nel mondo del teatro, i Legnanesi propongono ogni anno un nuovo spettacolo, con grande successo. Forti degli oltre 180.000 spettatori della scorsa stagione, quest'anno saranno al Teatro della Luna a Milano/Assago – regolarmente arredato nel foyer con foto dei Legnanesi - dal 31 dicembre, occasione per festeggiare con il pubblico l'ultimo dell'anno, fino all'8 marzo 2020. Attireranno gli spettatori con “Non ci resta che ridere!” omaggio a Massimo Troisi nel 25° della sua morte. E anche questo è un anniversario.

70 anni compie anche un'altra pietra miliare del mondo del teatro, seppure molto diversa, “Morte di un commesso viaggiatore” di Arthur Miller, uno dei testi più famosi della drammaturgia americana.

50 anni dallo sbarco sulla Luna. C’eravate e, nel caso, dove eravate 50 anni fa? Precisamente alle 5.56 del 21 luglio 1969 (ora italiana)? Tito Stagno e Ruggero Orlando erano rispettivamente a Roma e nel Centro spaziale della Nasa a Houston, impegnati in quella che sarebbe stata una telecronaca indimenticabile e attaccati al televisore erano milioni di italiani e miliardi di altri abitanti del nostro pianeta. Ma, soprattutto, Neil Armstrong metteva il piede - primo piede - sul suolo lunare, pronunciando le altrettanto storiche parole «Questo è un piccolo passo per l'uomo, ma è un grande passo per l'Umanità». Seguito poi da Edwin Aldrin: è l'occasione per una immagine che rimarrà memorabile. Protagonisti sono la superficie lunare, Edwin Buzz Aldrin, ma anche Neil Armstrong, il cui riflesso, mentre scatta la foto, si può vedere nel casco indossato dal compagno. Per scattarla aveva una Hasselblad Data Camera, variante lunare della 500L. Dalla Luna Armstrong riportò un solo autoritratto (se così vogliamo intendere quel riflesso nel casco di Aldrin), ma tre magazzini, per un totale di oltre 450 fotogrammi. E «quella» foto balzò in copertina su moltissimi giornali e periodici in tutto il mondo per permettere di continuare a rivivere l'emozione di quel momento e il mito di una umanità in grado di credere che un sogno potesse tramutarsi in realtà.

Oggi a commemorare l’impresa sono anche molte mostre. “Oltre la terra” con sottotitolo “50 anni dall’allunaggio e non solo” allo Spazio Mil a Sesto San Giovanni (Milano) fino al 28 luglio 2019 permette di rivivere i momenti dell’allunaggio. Presenta simulazioni 3D in realtà virtuale, proiezioni immersive su grandi cupole geodetiche e planetario, modelli in scala di razzi vettori, tute spaziali e memorabilia.

Alla Luna sono anche dedicati dei pannelli filatelici, che permettono di scoprire molto del nostro satellite attraverso i francobolli emessi in tutto il mondo. Un pannello in particolare è dedicato all’emissione filatelica negli Stati Uniti, il 9 settembre 1969, che immortala il primo uomo sulla Luna. Sul pannello si ricorda anche una polemica, «perché la normativa postale degli Usa proibisce di riprendere nelle cartevalori persone viventi. È vero: non sono specificati nome e cognome, ma tutti sanno chi si cela dentro la tuta…». I 22 pannelli dedicati alla Luna attraverso i francobolli sono stati realizzati da Prodigi Edizioni.

Tra le tante iniziative, il workshop gratuito di fotografia notturna con Davide Bortuzzo il 14 luglio, organizzato dal CRAF di Spilimbergo.

25 anni di Forrest Gump. 25 anni ci separano dalla prima uscita al cinema di Forrest Gump. Il film del 1994 diretto da Robert Zemeckis e interpretato da Tom Hanks spazia su circa trent'anni di storia degli Stati Uniti d'America. Forest, protagonista, incrocia tanti episodi importanti della storia non solo statunitense. Molti lo ricordano per la celebre battuta «Mamma diceva sempre: la vita è uguale a una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita» che Forrest pronuncia sulla panchina, ormai altrettanto celebre. Ma va ricordato anche per le tecniche di computer grafica 3D, che hanno permesso di vedere l’altrimenti impossibile, con Forrest Gump che incontra e stringe la mano a personaggi ormai morti.

20 anni celebrati con il docufilm “Parigi 1999, vent’anni dopo”. Questa è una ricorrenza di alto valore sportivo. Ora la vittoria della Nazionale italiana di basket agli Europei nel 1999 viene celebrata con il docufilm “Parigi 1999, vent’anni dopo”. Si tratta di un progetto editoriale, ideato dal giornalista sportivo Alessandro Mamoli, che si avvale delle riprese e della regia dell’X-Photographer Simone Raso. La qualità è molto elevata - è in 4K trasmesso in Full HD - grazie alla collaborazione di Fujifilm Italia e Profoto. La seconda ha provveduto alla parte illuminazione, mentre Fujifilm Italia ha fornito le attrezzature per la ripresa. Per le riprese è stata utilizzata la X-T3, l’ammiraglia dalle grandi prestazioni, con le ottiche cinema MKX. Per i ritratti dei dodici giocatori protagonisti della vittoria, invece, ci si è affidati al medio formato GFX.

A questo si accompagna l’aspetto emozionale, perché i filmati delle partite che portarono alla vittoria a Parigi nel 1999 sono alternati, secondo il montaggio di Jacopo Boscaini, ai commenti attuali dei giornalisti e dei giocatori, che oggi raccontano retroscena, segreti e stati d'animo di allora. Il docufilm è stato trasmesso su Sky Sport e si può vedere ora in versione on demand, che contiene una piccola ironica sorpresa finale. Oltre a essere un bel documento ha anche un valore di augurio per la Nazionale italiana di basket, alla vigilia della partenza per la Cina alla conquista del Mondiale di Pallacanestro, che si disputerà dal 31 agosto al 15 settembre 2019, per la prima volta a 32 squadre. Il risultato potrebbe essere il trampolino per le Olimpiadi.

(foto in apertura: Valeria Prina)

Data di pubblicazione: luglio-agosto 2019
© riproduzione riservata

alt

Cerca su Osservatorio Digitale