CoverEsauriti gli argomenti sulla preparazione dei singoli “contributi” necessari a creare un'immagine, per l'immaginatore viene finalmente il momento di scatenare la creatività lavorando per comporre qualcosa di completamente nuovo. Strumento principe è il nostro software che ci permette di lavorare su più livelli sovrapposti o variamente sommati...

Ogni buon fotografo sa che ad una immagine bisogna assegnare un compito. Che si tratti della descrizione della realtà della funzione puramente grafica di un particolare, della funzione iperbolica e/o surreale della fusione di due simboli, o un'altra delle infinite sfumature di questi aspetti poco importa. L’importante è che l’immaginatore sappia dove vuole arrivare e sfrutti gli “attrezzi” a sua disposizione per giungere all’obiettivo.

L’attrezzo che abbiamo scelto è Photoshop, non solo per la sua diffusione ma anche per la gamma enorme di possibilità che ci offre.

Per prima cosa scegliamo un'immagine di base. Nel nostro caso la più semplice delle immagini, la foto di un prodotto su fondo bianco.

Iniziamo da un intervento semplice, aggiungendo il cielo di un tramonto a una foto notturna realizzata in una fiera con la particolarità di uno uno stand a forma di caffettiera gigante. Le due immagini sono state scelte non certo per la loro qualità fotografica e hanno quindi solo il compito di mettere in evidenza non solo le scelte iniziali di chi progetta la nuova immagine, ma i problemi specifici che possono sorgere al momento della realizzazione pratica. Nell'immagine in primo piano infatti si nota l’insegna in alto a destra che appare molto sovraesposta, con un alone di luce che complica la semplice sostituzione del cielo richiedendo un intervento un poco più avanzato di quanto sarebbe stato necessario se fosse stata perfettamente a fuoco o correttamente esposta. Vedremo come l’immaginatore deve quindi analizzare questi particolari per ottenere un risultato che abbia la congruenza necessaria per poter essere considerato accettabile.

La fotografia dello stand

La fotografia del tramonto

Come detto la volta scorsa, la prima cosa da fare è la trasformazione in CMYK dei due file. Successivamente, sulla foto con il cielo notturno importiamo l’immagine con la caffettierona. Quest'ultima, trovandosi sul livello superiore, nasconderà provvisoriamente il tramonto come si vede nella Fig. 3.


Prima sovrapposizione delle immagini originali

A meno di non avere provveduto preventivamente, è ovvio che le dimensioni delle due immagini siano differenti: la foto sul livello superiore è più piccola di quella del livello inferiore.

Si tratta adesso di eliminare dalla foto superiore quella parte di immagine con il cielo nero. Per farlo bisogna selezionare l’area da mascherare. Anzi, visto che la mascheratura non era prevista nelle versioni precedenti di Photoshop, noi lavoreremo senza utilizzare questa funzione: è un poco più lungo ma si giunge lo stesso al risultato finale.

Iniziamo quindi a duplicare il livello superiore per avere una copia di scorta dell’immagine originale con la caffettiera (Fig. 4).

Duplicare i livelli in Photoshop

Quindi dobbiamo individuare il profilo dello sfondo che vogliamo sostituire con il tramonto. Nell’immagine originale si intravedono dei palazzi, ma scegliamo di eliminarli mantenendo soltanto il profilo dei padiglioni fieristici. Lo strumento da impiegare per trovare l’area di immagine da eliminare è la cosiddetta “bacchetta magica”. È possibile regolare l’ampiezza di colore circostante che si seleziona con un solo click: scelto lo strumento nella barra di controllo variamo il valore della tolleranza fino a circa 20. Con un solo click sul cielo nero si seleziona quasi tutta l’area che ci interessa.
Per perfezionare la selezione è adesso necessario lavorare di fino ingrandendo e, con il tasto del maiuscolo premuto, continuare a sommare selezioni adiacenti.

Alla fine ci si rende conto che la “bacchetta magica” non è sufficientemente raffinata per gli scopi che ci siamo prefissi e che quindi questa selezione è solo il punto di partenza.

Per migliorare la selezione è necessario andare a lavorare direttamente con la maschera, nell’apposito livello.

Passiamo quindi sul canale della maschera e lavorando con lo strumento gomma e con lo strumento pennello miglioriamo la selezione. Per agevolare il lavoro si può impostare il colore della maschera con una tonalità che contrasti il colore dello sondo e variare la sua opacità in modo da vedere nel dettaglio i punti in cui viene fatto il ritocco della maschera. Visti i riflessi rossastri della foto da mascherare, ho scelto un colore blu per la maschera con un'opacità dell’80% che mi permette di vedere abbastanza chiaramente il limite della maschera e l’immagine su cui sto lavorando (Fig. 5).

Al lavoro per migliorare la selezione

A questo punto la prima parte del lavoro è completata. Tornando sul canale dell’immagine la maschera blu si trasforma nella solita area contornata da una linea tratteggiata tremolante. Un colpo al tasto cancella elimina la parte di immagine che volevamo eliminare.

Bisogna adesso ridimensionare lo sfondo con il cielo del tramonto. Si passa quindi a lavorare su quel livello ridimensionandolo nel modo voluto (Fig. 6).

La sovrapposizione risultante dalle selezioni

L’immagine adesso comincia a prendere le caratteristiche che volevo ottenere, ma ancora non ci siamo. Innanzitutto la luminosità del cielo appare leggermente incongrua rispetto all’immagine in primo piano. Decido che voglio scurirla leggermente nella parte inferiore, e per farlo opto per creare un ulteriore livello da posizionare sopra il cielo ma sotto l’immagine in primo piano. Su questo livello vuoto applico una sfumatura da nero a trasparente in senso verticale posizionando due guide per definire il punto da cui parte il nero ed il punto oltre il quale avrò solo fondo trasparente (Fig. 7).

Creazione del livello sfumato

Poi scelgo le modalità con cui questa sfumatura deve interagire con i livelli sottostanti. Nella paletta dei livelli imposto il metodo su scurisci (darken) in modo che le tonalità sottostanti siano scurite aggiungendo sul canale del nero il corrispondente valore, e imposto una opacità del 24% al livello in modo da ottenere il risultato voluto (Fig. 8).

Applicazione della sfumatura sui livelli sottostanti

Ci si potrebbe domandare perché non ho proceduto a scurire l’immagine del cielo in modo differente. Innanzitutto avrei comunque dovuto impostare una maschera sfumata per potere operare una variazione del colore differenziata nelle varie parti della mia foto; inoltre, lavorare con un livello differente mi permette di effettuare successive modifiche sia qualitative che quantitative senza dovere ripartire dall’immagine originale dello sfondo.

Rimane ora solo da perfezionare l’area con i due cartelli sul palo, che appaiono sovraesposti e che già nell’immagine originale presentavano un alone che mi sembra giusto ricreare anche in questa nuova immagine con il cielo al tramonto.

Anche in questo caso opero con un nuovo livello, anche questa volta sotto l’immagine in primo piano ma sopra lo sfondo e il livello con la sfumatura “scurente”.

Su un livello trasparente, utilizzando un pennello di grandi dimensioni con il massimo di sfumatura, disegno a mano libera un’area bianca. Poi modifico in schiarisci (lighten) il modo con cui questo livello deve lavorare su quelli inferiori, e ne modifico l’opacità portandola al 68%.

Ci siamo. Salvo l’immagine in formato PSD con tutti i livelli per poterci tornare sopra se la vorrò ancora modificare, la ritaglio eliminando tutta la parte trasparente, unisco tutti i livelli in uno solo e salvo nel formato finale - ad esempio TIFF (Fig. 9).

Il risultato finale

Per chi volesse fare pratica con le immagini utilizzate in questo articolo può scaricare, cliccando qui, il file PSD a livelli e ripetere la procedura con Photoshop. Buon divertimento!

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