Dietro lo scatto
Chinatown, London, UK
Camilla Ferrari
Abbiamo tutti in mente il fumo che esce dai ristoranti, quell'inconfondibile odore che si crea dall'unione del profumo dei cibi e il profumo della città e la frenesia nelle strade a qualsiasi orario del giorno...
Un anno fa, più o meno in questi caldi giorni di giugno, stavo camminando per i quartieri londinesi e stavo passando sotto alla porta a pagoda per trovarmi nella famosissima Chinatown. La sua bellezza esotica è una tentazione irresistibile per qualsiasi fotografo, ma proprio questa sua caratteristica la rende difficile da fotografare senza essere ovvi e scontati.
Abbiamo tutti in mente il fumo che esce dai ristoranti, quell'inconfondibile odore che si crea dall'unione del profumo dei cibi e il profumo della città e la frenesia nelle strade a qualsiasi orario del giorno.
E improvvisamente, tra i negozi di souvenir e i ristoranti, ho notato una sala giochi e slot machine. Il forte colore rosso dell'architettura e della vetrina contrastava con il blu dei neon all'interno, e davanti alla vetrina, una signora cinese con un elegante trench rosso stava in piedi guardandosi intorno, in attesa di qualcosa... o qualcuno.
In quel momento io avevo già tra le mie mani la DxO ONE, e per evitare di farmi notare ho portato la macchina al livello dell'ombelico con lo sguardo concentrato sullo schermo del mio iPhone e ho aspettato (se non vi ricordate che cosa sia la DxO ONE, ecco qui un articolo dell'editore a riguardo).
Questa donna mi incuriosiva molto. Per circa quaranta minuti abbiamo condiviso il marciapiede, eravamo a pochi metri di distanza, eppure lei non sembrava curarsi minimamente né della mia presenza né di ciò che la circondava. Aveva uno sguardo vigile, quasi preoccupato, mi sono chiesta che tipo di vita conducesse e chi stesse davvero aspettando, dandomi le risposte più disparate...
In quei minuti che ho passato con lei, sono rimasta affascinata dal mondo in cui, con il suo trench rosso, si inglobava nella vetrina della sala giochi. Ogni suo movimento creava strani incastri tra il suo viso e i simboli delle carte. Ho atteso che si girasse di profilo e ho scattato la fotografia.
Ma non me ne sono andata, dopo aver scattato. Ho continuato ad osservare la sua attesa, volevo scoprire chi fosse questa donna misteriosa... dopo pochi minuti, un gruppo di turisti ha occupato la via e dopo il loro passaggio, la donna non c'era più.
Data di pubblicazione: giugno 2017
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