EZ Photo-reality

Il significato di una copia

Eugenio Zamengo Pontrelli

Spesso tendiamo a associare l'atto di copiare a un peccato morale, poiché implica l'appropriazione della ricerca e della sensibilità di un artista nel creare un'opera o un prodotto. Tuttavia è altrettanto vero che il miglior, se non l'unico, modo per imparare è attraverso la pratica continua, sperimentando e riprovando, spesso partendo proprio da una copia di qualcosa di molto noto.

Lacrime by Eugenio Zamengo Pontrelli per osservatoriodigitale n. 120

Allora dov’è il confine tra una copia intesa come un atto positivo e inevitabile e un gesto superfluo e inutile è sottolineato anche nel contesto artistico, dove molte opere celebri sono emerse come copie. Un esempio emblematico è quello di Duchamp, che ha creato opere divenute famose in quanto copie, come la sua reinterpretazione della Gioconda con i baffi la quale è stata necessaria per rivoluzionare la concezione stessa dell’arte, quindi essenziale. Come ha ottenuto Duchamp questo benestare, e sarà mai possibile replicare tale licenza poetica?

Viviamo ora nell'era dell'informazione, dove è quasi impossibile non entrare in contatto con qualcosa che ci ispiri o susciti invidia per non averlo ideato noi stessi. Tuttavia, questo ha rimosso da noi la fatica e quindi il piacere di scoprire nuove cose tramite esperimenti e tentativi, si riflette nei nostri sforzi. La facilità d'accesso alle informazioni non ci ha privato solo di difficoltà o bisogni, ma paradossalmente ci ha anche reso più ignoranti e meno operosi.

La semplicità, in questo contesto, può essere vista come il ladro della curiosità, poiché diamo significato alle informazioni solo quando le elaboriamo personalmente. Questo è amplificato dall'uso di programmi come le intelligenze artificiali, le quali rielaborano le informazioni al posto nostro, sostituendosi alla nostra esperienza di apprendimento. La verità è che queste tecnologie non ci hanno privato di nulla tranne che di sfide e di difficolta, ma paradossalmente, la tendenza umana a cercare il modo più semplice di ottenere tutto se portata all estremo porta a perdere il gusto nel raggiungere i nostri obiettivi; ci vogliamo sentire speciali quindi quando tutti possono diventare qualcosa di speciale non c’è più gusto nell’esserlo.

Per burlarmi su questa situazione, ho scelto di replicare una foto di qualcuno che ha costantemente rivoluzionato il modo in cui vediamo e immaginiamo il mondo, creando invenzioni straordinarie attraverso scommesse e elementi creativi unici, per il puro piacere della scoperta. Mi riferisco a Man Ray e, in particolare, alle sue "lacrime".

 

Data di pubblicazione: gennaio-marzo 2024
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