Canon R3 per osservatoriodigitale di gennaio-marzo 2022 n.o 112

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Canon EOS R3

ODLab

Cominciata nel 2018 la rivoluzione R, giunge oggi alla prima prova da vera Pro con la ampiamente annunciata EOS R3, la prima mirrorless professionale di Canon.

Canon EOS R3 (front) per osservatoriodigitale di gennaio-marzo 2022 n.o 112

Destinate con grande probabilità a prendere il posto – almeno in futuro – delle prestigiose e immarcescibili Reflex EOS 1, le nuove fotocamere di questo tipo ne ricalcano le impostazioni generali, con il corpo che integra il grip verticale, oltre a tutta una serie di caratteristiche imprescindibili per l’utenza professionale alla quale sono rivolte.

L’unità solo corpo della EOS R3 ha un design accattivante che ricorda appunto quello della serie 1DX ma con un peso decisamente più interessante: di pochissimi grammi sopra il chilogrammo è oltre 420 grammi più leggera dell’attuale top di gamma (in realtà, al momento in cui scriviamo questo articolo, Fujio Mitarai, il presidente di Canon Corporation, ha annunciato che la EOS 1 DX Mark III smetterà di essere prodotta, quindi – de facto – la R3 balza al top della gamma della casa.) La R3 si pone quindi al vertice della gamma Canon ma, attualmente si posiziona tra la EOS 1 DX Mark III e le sorelle minori EOS R5 e R6.

Il concetto della nuova fotocamera ruota tutto intorno al nuovo sensore full frame da 24,1 megapixel di nuova concezione: è infatti il primo esemplare di sensore “stacked”, cioè nel quale sono sovrapposti tre strati ognuno dei quali risponde a un colore primario R, G e B. Questo nuovo sensore, oltre a essere una prima assoluta per Canon è anche del tipo Dual Pixel, che presente cioè una doppia “esposizione” di ciascun pixel alla luce per meglio catturarne, diciamo così, ogni sfumatura. Il sensore è affiancato dal nuovo processore Digic X.

Canon EOS R3 e Canon EOS 1 DX Mark III (front) per osservatoriodigitale di gennaio-marzo 2022 n.o 112

Le prestazioni della R3 sono rivolte soprattutto ai fotografi di sport e moda, senza escludere tuttavia chi si occupa di fotogiornalismo, natura o altre tipologie di fotografia.
Caratteristica non indifferente è il redivivo Eye Control AF, qui completamente ridisegnato e ripensato rispetto alle sue incarnazioni precedenti, viste sulle reflex degli anni ’90 e primi 2000. La versione attuale prevede un’accurata calibrazione del sistema da parte dell’utente attraverso un training del sistema che richiede una risposta dell’occhio del fotografo a delle informazioni mostrate nel mirino della R3 prima di creare un profilo d’uso. È prevista la possibilità di salvare fino a sei profili diversi così da rendere semplice il passaggio della macchina a diversi fotografi, soprattutto nelle agenzie specializzate. Ovviamente la modalità di controllo della messa a fuoco attraverso il movimento dell’occhio nel mirino è una funzione con un suo specifico menu ed è attivabile o disattivatile a piacere dall’utilizzatore.

Canon EOS R3 e Canon EOS 1 DX Mark III (back) per osservatoriodigitale di gennaio-marzo 2022 n.o 112

Nel menu della sezione AF dedicata all’autofocus è possibile selezionare un sottomenu dedicato alla tipologia di soggetto che si sta per riprendere tra le categorie Persone, Animali, Veicoli oppure Nessuna. Tra le prime due c’è la scelta tra il corpo intero, la testa oppure gli occhi. La categoria che riguarda i Veicoli non è pensata per la ripresa delle auto o moto tradizionali ma è specifica per quelle da competizione, ad alte prestazioni come le vetture da rally, le Formula 1 o le Moto GP. Forse non così complessa ma una funzione simile dovrebbe essere presto disponibile anche sulle R5 e R6 attraverso un aggiornamento firmware.

È disponibile anche una sottofunzione definita Spot On che permette al fotografo di concentrarsi su un particolare specifico dell’oggetto inquadrato e mantenerlo a fuoco durante le riprese a raffica che, nel caso della R3 arrivano a 30 scatti al secondo (in RAW a 14 bit) con l’otturatore elettronico e 20 con quello meccanico. Con l’otturatore elettronico il sync del flash può arrivare a 1/250 di secondo.

Il mirino è grande, elettronico e fantastico: con uno schermo OLED con una risoluzione di 5,76 milioni di pixel non fa rimpiangere il mirino ottico anche se, volendo, offre la possibilità di emularlo. Perché ci si potrebbe chiedere? I professionisti che utilizzano la EOS 1DX sono abituati a vedere la scena così com’è, senza tutte le modifiche che sono visibili attraverso il mirino elettronico, come la compensazione di qualche valore impostato in macchina, HDR e così via. Non c’è nessun tipo di black out mentre si scatta a raffica così da poter osservare continuamente ciò che avviene davanti all’obiettivo in qualunque momento.

Tra le varie funzioni disponibili per il mirino elettronico o EVF, c’è la regolazione di un sistema contro lo sfarfallio, o anti-flicker. L’EVF, a differenza di un mirino ottico, può dare segni di disturbo quando si inquadrano certe sorgenti luminose (come gli schermi televisivi o dei computer) e, per questo motivo, Canon ha previsto un complesso sistema per prevenire questo tipo di fastidio visivo elaborando un sistema partito ai tempi della EOS 7 Mark II e facendolo evolvere in qualcosa di davvero potente. In modo automatico la fotocamera sincronizza la velocità dell’otturatore con quella della sorgente che produce lo sfarfallio ma c’è di più. La velocità di sync può essere settanta a piacere, così da riuscire a scattare a raffica anche in condizioni di luce difficile, con una frequenza selezionabili tra i 50 e i 2011,2 Hz. Non male davvero.

Canon EOS R3 (back) per osservatoriodigitale di gennaio-marzo 2022 n.o 112

Anche il bilanciamento del bianco è reso ora più facile grazie alla capacità di apprendimento del sistema che può apprendere e verificare le differenze tra un colore standard e la scena ripresa sempre con maggior precisione e rapidità.

La sensibilità ISO va da 100 a 102400 espandibile a 50 e a 204800. Il numero di punti AF è 1053.

La stabilizzazione è sui cinque assi, direttamente sul sensore, coadiuvata ulteriormente dagli stabilizzatori sul motore delle ottiche.

La EOS R3, come è logico attendersi, si può definire una fotocamera connessa visto che ha la capacità di gestire connessioni Wi-Fi ma anche Ethernet, via la porta integrata. Questo le garantisce ogni sorta di trasferimento al pari di quanto faceva la 1DX Mark III ma, la R3 con un piccolo accessorio, permette di utilizzare anche uno smartphone e la sua capacità di trasferire dati alla velocità del 5G attraverso una app dedicata.

Il sistema GPS è integrato e sfrutta i tre maggiori sistemi di geolocalizzazione satellitare.

Canon EOS R3 (top) per osservatoriodigitale di gennaio-marzo 2022 n.o 112

Ma vediamo com’è fatta in dettaglio la EOS R3.

Il design, come si è già detto, ricorda subito quello della 1 DX anche se non c’è il secondo piccolo display LCD di controllo in basso. Non solo questo tuttavia contribuisce alla notevole riduzione di peso e volume della R3 perché il grosso lo fa l’assenza del pentaprisma ottico.

Dove di solito c’è la slitta per il flash ora c’è una vera e propria porta multifunzione che, oltre a poter ospitare i flash permette anche l’uso di tutta una serie di accessori.

Il setup della parte superiore ricalca quello tipico delle fotocamere Canon con, alla sinistra del mirino, i tasti per la selezione della modalità di scatto, il controllo della compensazione EV per lo scatto con il flash e la scelta del tipo di spot, mentre sulla destra troviamo il piccolo display di supporto, il tasto per illuminare lo stesso e il tasto per la compensazione EV dell’esposizione. Poco più avanti, sul grip dell’impugnatura c’è il tasto di scatto e una prima rotella, che di default controlla il valore del diaframma.

Canon EOS R3 (left & right) per osservatoriodigitale di gennaio-marzo 2022 n.o 112

In posizione più arretrata c’è un’altra rotella, che di default controlla il tempo di scatto, con al centro un tasto Mode, per la selezione rapida del modi di scatto (priorità di tempi, di diaframmi, Program e così via).

Sul lato destro della fotocamera, guadandola dalla parte posteriore, c’è uno sportellino che copre il vano per le schede di memoria: in questo caso troviamo uno slot per una scheda CF Express e un altro per le schede SD. La prima scelta è stata fatta soprattutto per le capacità video della R3, davvero fenomenali ma che, al solito, interessano davvero poco i nostri lettori.

Sul lato opposto, invece, ci sono tutti gli spazi destinati alla connettività della fotocamera (porta Ethernet e ogni tipo di connessione video possibile, oltre alle porte USB e così via.) Sotto c’è lo spazio per la batteria, lo stesso tipo in uso sulla 1DX Mark III.

Canon EOS R3 (card slot) per osservatoriodigitale di gennaio-marzo 2022 n.o 112

La parte posteriore della R3 è, al solito, l’area più ricca di comandi e dispositivi, a partire dall’ampio display ribaltabile e ruotabile da 3,2” (8,2 cm) con una risoluzione di 4,2 milioni di pixel.

Sopra il display e a sinistra del mirino si trovano i tasti Menu e Rate mentre a destra troviamo il selettore per le modalità Foto e Video. Ancora più spostati vi sono due controlli conosciuti, il joystick e il controllo denominato AF-ON che replica le funzioni del joystick ma in modo più sensibile, agendo come una sorta di mouse ottico ribaltato: basterà passarci il dito sopra per selezionare il punto di messa a fuoco, qualora non si volesse utilizzare il controllo con l’occhio. Ancora più verso l’esterno si trovano i due tasti relativi al blocco AF e alla selezione delle varie modalità di punti AF nel mirino.

Subito sotto vi sono i tasti Info e QuickMenu, sopra alla rotella di grandi dimensioni, con al centro il tasto Set per la conferma dei valori selezionati, che di default controlla il valore di compensazione dell’esposizione.

Inutile dire che le impostazioni delle tre rotelle (dial) possono essere modificate a piacere dell’utente.

Canon EOS R3 e Canon EOS R5 per osservatoriodigitale di gennaio-marzo 2022 n.o 112


Conclusioni

La nuova fotocamera si presenta con tutte le caratteristiche di una nuova top di gamma, non c’è che dire. Tra le caratteristiche di un tale livello c’è anche il prezzo: 6.283 Euro, non male, anche se negli Stati Uniti è stata lanciata a “soli” 5.999 Dollari che, al cambio odierno quando si scrive, corrispondono a 5.228 Euro, oltre mille meno del listino italiano: viene da chiedersi perché? Forse il nostro Paese o il continente europeo ha costi di trasporto paritetici al Burkina Faso o a qualche altra remota area della Terra, difficile da raggiungere, che fanno lievitare così tanto il costo? Oppure è una mossa avida dei contabili europei? O, ancora, è una mossa di marketing per fare del mark up sul prodotto un’indicazione precisa per posizionarlo ai vertici del mercato?

La R3 vale sicuramente l’acquisto per le sue caratteristiche ma, sinceramente, il cartellino del prezzo è davvero un po’ troppo alto soprattutto pensando al fatto che questa mirrorless deve comunque rincorrere quelle di un altro marchio (che fa televisori e console di giochi) oggi divenuto molto di moda.

Detto questo sicuramente Canon ha realizzato un prodotto di elevata qualità che incarna tutte le maggiori caratteristiche delle EOS 1 e che ne renderanno facile la transizione da parte dei professionisti che da tempo ne facevano uso. Materiale costruttivo eccellente con tutti i comandi al “solito” posto, un mirino superlativo e un grandissimo schermo LCD touch e ribaltabile.
Doveva essere disponibile dallo scorso mese di novembre ma, tanto per cambiare, la disponibilità è slittata e slittata ancora ma, crediamoci, prima o poi arriverà davvero. È infatti degli inizi dello scorso mese di dicembre l’annuncio ufficiale di Canon nel quale si diceva che gli ordini in corso potrebbero metterci anche sei mesi per essere evasi…

Data di pubblicazione: gennaio-marzo 2022
© riproduzione riservata

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