L'editoriale di aprile doveva aprirsi in altro modo ma, visto l'accaduto, ci sembrava doveroso e comunque sentito dedicare un pensiero alla popolazione abbruzzese così duramente colpita dal recente sisma. osservatoriodigitale è fondamentalmente un giornale di fotografia ma anche di costume e di informazione: non vogliamo sostituirci a nessuno e non abbiamo notizie esclusive. Solo una fotografia ci torna alla mente, che illustra benissimo lo stato etico del nostro Paese: l'immagine derelitta dell'ospedale de L'Aquila, completamente distrutto anche se costruito solo nove anni fa.
La primavera inizia con qualche segnale positivo da parte degli operatori del settore. Dopo aver chiuso il 2008 con molto timore per il futuro, nonostante i risultati medi abbiano portato in quasi tutti i casi - almeno nel nostro Paese - un incremento del fatturato rispetto all'anno precedente, il primo trimestre sembra aver tenuto anche se non ha certo brillato in senso generale. E il clima è proprio in linea con il recente PhotoShow, la kermesse milanese svoltasi sottotono nei padiglioni cittadini di una Fiera triste, con spazi vuoti o mestamente allestiti. Su tutti, ovviamente, spiccavano gli stand di Canon, Nikon e Sony, quasi a voler sottolineare il fatto per cui solo i grandi ce la fanno. Segnali positivi da Bogen Imaging (gruppo Manfrotto), e da Aproma, sempre vivace e pronta a soddisfare le esigenze di un mercato statico e svogliato. Tra le novità eclatanti c'è il passaggio alla torinese Fowa del marchio storico Pentax, con la promessa di un rilancio dell'immagine del brand che negli ultimi anni ha perso davvero molto smalto. In bocca al lupo per l'operazione ai "nuovi" distributori, impegnati in un compito non facile come possiamo scoprire nella consueta e dettagliatissima rubrica dedicata all'analisi del mercato globale della fotografia.
Il profilo di questo mese è dedicato invece a Edward Rozzo, un fotografo americano che a un certo punto della vita ha scoperto di avere anche la cittadinanza italiana: il nostro Paese gli era sempre piaciuto, tanto da decidere di venirci a vivere e cominciare a pieno la propria carriera professionale. Con lui abbiamo fatto una lunga conversazione che ha toccato aspetti anche culturali e sociologici della vita in Italia. Attualmente, oltre a essere sempre un professionista di riferimento per le sue idee e convinzioni (lavora solo con luce ambiente e naturale), insegna in un'università milanese come avvicinarsi e gestire la comunicazione nel mondo museale e della cultura in genere. La foto di copertina è sua, scattata in Scozia praticamente al buio: come di consueto Rozzo ha lavorato sull'esposizione impiegando un tempo molto lungo, senza trucchi nè inganni.
E a proposito di esposizione, questo mese la nostra rubrica tecnologica fa il punto su un aspetto poco noto riguardante gli istogrammi che vediamo sul display delle nostre macchine fotografiche e la presunta fedeltà con cui essi riflettono ciò che il sensore effettivamente acquisisce dal mondo esterno. Un articolo con alcuni risvolti pratici per chi, con il ritorno della bella stagione, sente dentro di sé la voglia di sperimentare qualcosa di nuovo. Sempre ispirato alla pratica, anche se non direttamente collegata all'apparecchio fotografico, è poi il test dedicato a uno strumento che sempre più spesso conquista un suo spazio all'interno del workflow dell'immagine: parliamo di tavolette grafiche, e in particolare dell'ultima espressione presentata da uno dei maggiori produttori del ramo, Wacom.
Per finire, un pensiero e un ringraziamento ai molti uffici stampa che dedicano tempo e lavoro a chi, come noi, è impegnato a raccontare i repentini cambiamenti che quotidianamente avvengono nel settore della fotografia digitale. Segnale importante è certamente il proliferare di iniziative online e offline, professionali e amatoriali, che a dispetto del periodo di recessione costellano un panorama dell'informazione che in questo momento offre veramente di tutto per tutti. Che l'argomento conquisti sempre più adepti è innegabile: lo dicono le cifre assolute dei mercati, lo confermano gli operatori, lo sperimentiamo anche noi di od nel nostro piccolo con numeri di tutto riguardo che ci hanno permesso di toccare velocemente volumi di traffico e accessi superiori a quanto avremmo immaginato di raggiungere all'inizio di questa avventura. Ora arriva però la parte più difficile, poiché a tutti noi - dai mezzi di informazione ai blogger, dalle agenzie PR agli uffici marketing e comunicazione delle aziende - sarà richiesto di saper mantenere le aspettative in un panorama estremamente dinamico che richiede impegno, flessibilità e capacità di andare oltre gli schemi concettuali tradizionali. Le stesse qualità, a ben vedere, che sono richieste anche a un bravo fotografo.
Buona primavera a tutti.