Mercati

2022: Nubi sempre più nere sulla fotografia digitale

Stefano Tieghi

Il 2022 ha certificato che dopotutto il settore della fotografia digitale è sufficientemente forte per sopravvivere ma non abbastanza per tornare a prosperare

Il 2022 ha certificato che dopotutto il settore della fotografia digitale è sufficientemente forte per sopravvivere ma non abbastanza per tornare a prosperare.

L’anno scorso nel commentare i dati relativi al 2021 forniti dalla CIPA (Camera & Imaging Products Association) (“2021: digital photography will never die”) salutavamo come un ‘mezzo’ successo il fatto che il settore della fotografia digitale fosse tornato ai livelli di perdite – dicamo così – consueti, cui eravamo abituati in tempi pre-Covid 19, e ciò nonostante la nuova crisi legata alla carenza di materie prime e componenti essenziali, quali chip e processori, che ha costretto i produttori a rallentare se non addirittura a interrompere la produzione di alcuni modelli di fotocamere e persino a posporre il lancio delle ormai rare novità. Diciamo subito che i risultati del 2022 non si discostano nella sostanza da questa tendenza, ma le notizie sopraggiunte dai produttori nel corso dell’anno, di cui parleremo più oltre, lasciano intravvedere un futuro sempre più nero per questo settore. Ma analizziamo in dettaglio i numeri.

Fotocamere

Mercato fotocamere 2006-2022

Nel 2022 la produzione di fotocamere si è attestata poco sopra gli 8 milioni di unità, in discesa del 3,7% rispetto all’anno precedente, mentre le consegne a livello mondiale, come evidenziato dal grafico precedente, hanno anch’esse superato di pochissimo gli 8 milioni, in discesa del 4,18%. Il trend in calo si conferma dunque per il quinto anno cosecutivo dopo la crescita isolata del 2017, a conferma di un mercato che evidentemente ha imboccato un declino irreversibile. E anche per quanto riguarda l’anno in corso le previsioni diffuse dalla CIPA dipingono un quadro a tinte fosche, con un calo del 7,6% a 7,4 milioni di unità.

Fotocamere a ottica intercambiabile

Mercato fotocamere a ottica intercambiabile 2006-2022

Per quanto concerne le fotocamere a ottica intercambiabile, il 2022 ha visto un incremento particolarmente significativo, con una crescita che ha raggiunto il 10,82% rispetto al 2021, pari a poco meno di 5,25 milioni di unità. E interessante notare che nella sua previsione per il 2022 la CIPA indicava un calo seppure modesto, di poco superiore all’1%, venendo fortunatamente smentita dai fatti. Anche per quest’anno la CIPA continua a vedere nero, indicando un totale di 5,72 milioni di fotocamere a ottica intercambiabile vendute, corrispondenti a un calo del 3,5%.

Reflex e mirrorless

Mercato DSLR/Mirrorless 2012-2022

Scomponendo i dati relativi alle due componenti il segmento delle fotocamere a ottica intercambiabile, ovvero mirrorless e DSLR, il 2022 ha registrato la prosecuzione del trend ormai consolidato che vede le consegne delle prime in costante ascesa e le seconde in continuo declino. Le fotocamere a ottica intercambiabile prive di pentaspecchio consegnate lo scorso anno – infatti – sono state poco meno di 4,1 milioni, in crescita del 31,13%, mentre le vendite di reflex si sono ridotte pesantemente: –17,33% pari a poco più di 1,52 milioni. Con anche i nomi più blasonati che stanno abbandonando definitivamente lo sviluppo di nuove DSLR – è del luglio 2022 l’annuncio da parte di Nikon di sospendere lo sviluppo di nuove fotocamere a ottica intercambiabile con pentaspecchio per concentrarsi sulle ‘sorelle’ che ne sono prive, il segmento delle DSLR è destinato a contrarsi ulteriormente, è dunque facile prevedere che per quest’anno il calo delle vendite si accentuerà ulteriormente. Come di consueto la CIPA non fornisce dati previsionali separati per i due segmenti, ma il leggero calo previsto per le vendite di fotocamere a ottica intercambiabile sarà indubbiamente il frutto di una sensibile crescita delle mirrorless accompagnata da un calo molto più consistente delle reflex.

Fotocamere a ottica fissa

Mercato fotocamere a ottica fissa 2006-2022

Il segmento delle fotocamere a ottica fissa, le cosiddette compatte, è destinato a inaridirsi completamente e i dati del 2022 lo confermano: secondo la CIPA le unità consegnate nell’anno – come indicato nel grafico – sono state poco meno di 2,1 milioni, un dato equivalente a una crollo del 30,81% rispetto al 2021. Che questa tipologia di fotocamera sia destinata a scomparire quasi del tutto, soppiantata da smartphone sempre più capaci, è dimostrato dal fatto che quasi tutti i produttori hanno annunciato la fine dello sviluppo di nuovi modelli. Ad agosto 2022 Panasonic ha annunciato il termine di ogni ulteriore sviluppo di nuove Lumix compatte, il cui ultimo esponente risale al 2019. La produzione di alcuni dei tipi più recenti proseguirà ancora ma non ci saranno più novità. Da anni Fujifilm non sviluppa nuovi modelli di compatte FinePix e lo stesso accade per Olympus. A tutti questi produttori si è aggiunta anche Nikon, che sempre lo scorso anno ha annunciato che non svilupperà più nuovi modelli di compatte Coolpix, pur continuando ancora per qualche tempo la produzione di pochissimi modelli più recenti. Alla luce di tutto ciò non può certo sorprendere che per il 2023 la CIPA preveda un ulteriore contrazione del mercato del 19,2%, corrispondente a 1,68 milioni di unità consegnate.

Ottiche

Mercato ottiche 2006-2022

L’ultimo segmento di mercato che ci resta da esaminare è quello delle ottiche, un settore che da anni sta conoscendo una sensibile espansione, in larga parte dovuta all’acquisto di ottiche dedicate per la profusione di mirrorless acquistate. Nel 2022 la produzione di obiettivi ha superato di poco i 10 milioni, in crescita dell’1,9% rispetto all’anno precedente. Le consegne nell’anno invece hanno toccato quota 9.72 milioni, con un incremento praticamente identico (+1,87%). E interessante notare che, dopo due anni di crescita, per l’anno in corso la CIPA prevede un ritorno al segno negativo, con le consegne di ottiche che dovrebbe fermarsi a 9,39 milioni, in calo del 3,5% rispetto al 2022, forse non a caso una contrazione percentualmente identica a quella dei corpi macchina.

In conclusione

Cosa ci dobbiamo attendere dunque per il 2023? I nuovi modelli annunciati saranno sempre meno, anche per quanto riguarda le mirrorless. Relativamente alle DSLR, come detto Nikon ha abbandonato lo sviluppo di nuovi modelli, quindi eventuali novità giungeranno solamente da Canon (le reflex più recenti sono la EOS 850D e la EOS 1D X Mark III, entrambe del 2020) e da Pentax (la più recente KF è di novembre 2022 e la K-3 Mark III è dell’anno prima), solamente fino a quando che ci saranno le condizioni per continuare. Le compatte poi sono destinate alla quasi totale estinzione. Con la parziale eccezione delle all-weather, molto probabilmente non ci sarà più bisogno di fotocamere che nella quasi totalità delle situazioni possono essere benissimo sostituite dagli smartphone, che nelle incarnazioni più recenti incorporano più fotocamere con focale diversa per coprire praticamente ogni possibile esigenza di scatto.

Proprio alla luce di queste considerazioni il mercato della fotografia digitale sembra destinato a contrarsi ulteriormente, perchè alla luce delle performance sempre più elevate dei corpi macchina e dei relativi prezzi sempre più alti, gli appassionati che acquistano una fotocamera non la sostituiscono più per anni e anni e, proprio a causa dei costi, ben difficlmente possono permettersi di cambiare marca, considerato il fatto che ciò comporta anche la sostituzione delle ottiche. Continueranno invece a vendere bene gli obiettivi – già oggi le vendite sono quasi il doppio dei corpi macchina – in quanto gli utenti nella migliore delle ipotesi saranno portati ad arricchire il proprio parco ottiche. Sarà interessante dunque vedere nei prossimi anni fino a che livello si contrarrà il mercato globale. Oggi siamo a 8 milioni di fotocamere all’anno, una volta sparite le compatte quanto varrà il mercato: 6 milioni di pezzi all’anno? 5 milioni? Forse meno? E con livelli simili quanti produttori saranno in grado di sopravvivere? Difficile dirlo, ma appare altamente improbabile che possa ancora esserci spazio per tutti i produttori esistenti.

Data di pubblicazione: aprile-giugno 2023
© riproduzione riservata

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