Una Stella per l'Arte

Immagini sempre uguali?

Maristella Ciminella

Pare essere cambiato molto poco rispetto all’anno scorso. Dispersi fra i vari colori regionali, le normative per gli spostamenti (se concessi) e le discussioni sui vari cocktail di vaccini come se fossimo tutti quanti degli “espertoni” in farmacologia/virologia e varie scienze annesse e connesse. 

Maristella Ciminella – Il tempo in città – Salim Abdullah – osservatoriodigitale n.o 109Pare essere cambiato molto poco rispetto all’anno scorso. Dispersi fra i vari colori regionali, le normative per gli spostamenti (se concessi) e le discussioni sui vari cocktail di vaccini come se fossimo tutti quanti degli “espertoni” in farmacologia/virologia e varie scienze annesse e connesse. 

Ognuno di noi si sarà trovato a riflettere un po’ sulla propria vita: sul cosa ci è mancato e ci manca di più a causa di questa rivoluzione malefica che ci ha colpito tutti indiscriminatamente. Ovviamente lo stringerci alle persone care, viaggiare e, forse, avere anche solo la libertà di scegliere, non l’imposizione, se stare a casa o uscire. Ed è assurdo quanto diamo per scontato che scontato non dovrebbe essere. La maggior parte di noi, alla fine, vive vite molto routinarie e come esempio, anche se poco interessante, prenderò la mia. 

Onestamente, con la concessione degli spostamenti per lavoro, sembra tutto perfettamente ritornato alla normalità. Eppure, c’è qualcosa che mi manca: l’attitudine di essere un(a) “Flâneur” nella folla o negli assembramenti o nei locali affollati. In effetti non essendoci la possibilità di “folle” o di stipare le persone per le vie o nei luoghi chiusi, la mia passione per l’osservazione degli esseri umani, che in particolari casi, corrono a frotte, purtroppo è stata rimandata a data da stabilirsi. E mi manca moltissimo. 

No, non mi riferisco ad eventi come concerti o stadi, ma più semplicemente quelle piccole esperienze fatte di manifestazioni popolari, dove spesso, si è in così tanti, sconosciuti, che per motivi diversi ci si ritrova insieme. Vuoi mettere la bellezza di camminare perchè "devi" camminare nel flusso delle persone? Un mercatino affollato, la Fiera degli "Oh Bej! Oh Bej", ma, anche la sagra della salama del piccolo comune disperso chissà dove.

Mi mancano moltissimo queste concentrazioni di persone. Quei piccoli momenti in cui non solo ci si saluta, ma che ci si ritrova, così, per nessun motivo, solo per stare insieme e condividere "mangime" di strada.

Sarà la natura meridionale del mio DNA che include la patria del rinomato (oggi) "street food" fatto di Arancine (sì, con la "e" finale), di pane e panelle, etc etc...

Ci pensavo l'altro giorno mentre distrattamente andavo al lavoro e puntuale mi ritrovavo sotto gli occhi la statua "Il Tempo in città" di Selim Abdullah. Un'idea molto semplice: un essere gigante (molto probabilmente il Tempo, o la Città stessa) sostiene una serie di persone che costruiscono qualcosa insieme con il loro stare uniti. Che poi credo, più che il piccolo paesello, sia un fenomeno delle città.

Ma appunto l'assembramento, la folla. Dove spesso ci si conosce, ma anche no, ma si crea tutti insieme qualcosa anche se ognuno di noi è portatore di interessi diversi: uno spazio, una città. Partendo con l'idea di convivialità, dello stare insieme, mi sono venuti in mente anche due quadri impressionisti fatti proprio di questa confusione di persone, spesso conosciute le une alle altre, ma forse no, che si intrecciano e che passano insieme, nella cornice della città, momenti frivoli fatti di contatto.

Maristella Ciminella – Il tempo in città (particolare) – Salim Abdullah – osservatoriodigitale n.o 109

Entrambi i quadri sono di Pierre-Auguste Renoir nel pieno della sua espressione della gioia di vivere. Capolavori nel nostro immaginario che ritraggono la vita in momenti "allegri" e che fanno venire voglia di condividere. Quasi come entrare nel quadro e non essere solo spettatore, ma degno attore della scena. Mi riferisco, ovviamente, al "Bal au Moulin de la Galette" dove qualunque figura abbozzata sullo sfondo o perfettamente delineata in primo piano fa qualcosa: balla, chiacchiera, beve, si abbraccia o si riposa magari dopo una danza.

Il mulino della Galette – Pierre Auguste Renoir – Google Art Project – osservatoriodigitale n.o 109

E il movimento dei colori ti invita in questo momento carico di energia di vita a voler esserne parte, anche solo per curiosità, a sentire le voci e gli schiamazzi ridanciani di questa folla spensierata che si ritrova per momenti conviviali tutta insieme.

Ma anche l'ultimo quadro di questo tipo di Renoir, ovvero "La Colazione dei canottieri" riprende questa "chiassosità" di stare insieme per il gusto di stare insieme e condividere un momento piacevole spesso accompagnati dal buon cibo e dal buon vino.

La colazione dei canottieri – Pierre Auguste Renoir – Google Art Project – osservatoriodigitale n.o 109

Bello vedere i personaggi di entrambi i dipinti vestiti come richiesto dal momento della giornata o dalla finalità del ritrovo.
Ecco. Fondamentalmente mi manca questo. Proprio quella leggerezza e la possibilità di perdersi nella folla dove si è un singolo, ma solo tutti insieme si genera qualcosa. Li si immagina perfino scegliere l'abbigliamento prima di recarsi nel luogo mondano.

Finirà un giorno tutto questo. Speriamo di averne guadagnato qualcosa tutti.
La medaglia ha sempre due facce. 

“La folla è il suo elemento, come l’aria per l’uccello, come l’acqua per il pesce. La sua passione e professione è sposare la folla. Per il flâneur perfetto, per l’osservatore appassionato, è un immenso piacere fissare la propria dimora nel cuore della moltitudine, in mezzo al flusso e riflusso del movimento, nel bel mezzo del fuggitivo e dell’infinito. Essere lontano da casa e ancora sentirsi a casa ovunque, vedere il mondo, essere al centro del mondo e rimanere nascosto al mondo; questi sono alcuni dei più piccoli piaceri di quelle menti indipendenti, passionali, imparziali, che il linguaggio non può che goffamente definire. L’osservatore è un principe che gioisce di tutto il suo incognito. L’amante della vita fa del mondo la sua famiglia, proprio come l’amante del gentil sesso che costruisce la sua famiglia con tutte le belle donne che ha mai trovato, o che queste siano o meno, da trovare, o l’amante di immagini che vive in una società magica di sogni dipinti su tela. Così l’amante della vita universale entra nella folla come in un immenso serbatoio di energia elettrica. È anche possibile paragonarlo ad uno specchio, così immenso, come questa folla, ad un caleidoscopio di coscienza, che in ciascuno dei suoi movimenti, rappresenta la molteplicità della vita e si muove attraverso tutti gli elementi della vita. “

Charles Baudelaire

 

 Data di pubblicazione: aprile-giugno 2021
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