H come hoodHood o lens hood, che in italiano dovrebbe essere il corrispettivo di paraluce. Diciamo dovrebbe perché si vedono sempre meno fotografi che lo utilizzano: eppure sono sempre montati sulle ottiche utilizzate dai professionisti: perché? Certo molti di questi accessori sono grandi e, anche se leggeri, quelli in metallo o in materiale plastico, essendo rigidi, occupano molto spazio in borsa. Allora ecco che esistono i modelli in gomma, ma anche questi sembrano interessare poco i fotografi di oggi. Eppure è un grande e grave errore poiché il paraluce svolge un compito molto importante, quello di bloccare la luce spuria e indesiderata che entra nel campo di lavoro dell'ottica montata sulla macchina causando effetti indesiderati sull'immagine finale.

Ottiche CanonUn certo signore che di fotografia pare se ne intendesse, Ansel Adams, sosteneva che la fotografia non poteva prescindere dall'uso del paraluce: che fosse forse uno sciocco? Certamente no. È inutile ricorrere a ottiche e corpi macchina più evoluti quando poi si cade in errori banali come quello di non utilizzare "sempre" il paraluce: i riflessi indesiderati saranno il minimo pegno da pagare e spesso costringeranno a scartare una fotografia proprio perché rovinata da un riflesso indesiderato o poiché risulta poco contrastata. Nella foto a lato un esempio di ottiche Canon con e senza il paraluce dedicato.

La definizione offerta da Wikipedia è la seguente: il paraluce è un accessorio, solitamente di forma conica ed in materiale plastico, da applicare nella parte anteriore di un sistema di lenti, il cui scopo primario è quello di evitare l'ingresso nell'ottica che lo monta di luce parassita, diversa dai raggi che provengono direttamente dal soggetto inquadrato. La luce parassita può colpire la lente frontale rendendo l'immagine velata. Il paraluce deve avere forma e dimensioni adatte all'obiettivo sul quale viene montato per evitare che ne occluda parzialmente il campo visuale.

NikonNella foto qui a lato si può vedere chiaramente come, sulla lente montata senza paraluce, si creino degli effetti di flare che andranno certamente a interferire con il risultato finale, al contrario di quanto accade alla macchina a destra, con il paraluce montato. Oggi, a differenza di un tempo quando esisteva fondamentalmente solo il tipo a soffietto, sono disponibili molte tipologie di paraluce. Alcune di queste sono nate con l'avvento delle ottiche zoom dove la lente è in grado di coprire differenti angoli visivi: ecco perché ci sono i paraluce a forma di petalo, capaci di assicurare la giusta luce per ogni lunghezza focale selezionata. Il tipo normale, invece, ha una forma a tronco di cono con le pareti interne colorate o rivestite di nero permette l'utilizzo con ottiche che hanno un angolo di visione di circa 45 gradi (diciamo un'estensione che va dal 35 al 70mm). Per le ottiche di lunghezza focale maggiore, solitamente viene  fornito direttamente dal produttore un paraluce specifico che oltre a svolgere la propria funzione garantisce l'assenza di effetti di vignettatura, soprattutto alle aperture più grandi.

(Foto 2, courtesy of Nikon Academy)

Cerca su Osservatorio Digitale