Editoriale

Giugno 2017, Anno XI, Numero 5

Ezio Rotamartir

 

Faro centrale di Provincetown ©Ezio Rotamartir per osservatoriodigitale di giugno 2017, n.o 80

Reduci dal viaggio fotografico in New England con il gruppo di avventurosi compagni affidatisi alle mani di ODTravel per l'organizzazione, abbiamo capito, ancora una volta, come sia soggettiva l'azione del "fotografare": chi la vede in un modo chi la vede in un altro, a volte diametralmente opposto ma sempre con la stessa qualità interiore, alla base della spinta che ci muove a caricarci lo zaino in spalla per catturare momenti di vita e reconditi scorci di mondo.
Lasciata l'Italia con un clima più che primaverile e ormai quasi estivo ci siamo ritrovati nella meravigliosa cornice del New England con giornate limpide e cieli sereni ma con temperature che non superavano mai i 20° di giorno e tornavano intorno ai 10° la notte: situazioni ideali per fotografare le bellezze (e i fari) di tutta la regione orientale degli Stati Uniti. (Il resoconto lo troverete tra poco sul sito di odtravel).

Editoriale

Maggio 2017, Anno XI, Numero 4

Ezio Rotamartir

 

Lucania ©Giorgio Di Maio per osservatoriodigitale di maggio 2017, n.o 79

Ci sono vari modi di intendere la fotografia e, questo, è un dato oggettivo tuttavia ci sono interpretazioni che, tolte dal loro contesto, fanno balzare sulla sedia. È il caso di un'affermazione di Settimio Benedusi, noto e conosciutissimo fotografo professionista che sostiene la fotografia sia reale solo quando trovi un pagamento al termine del suo processo di vita...

Editoriale

Aprile 2017, Anno XI, Numero 3

Ezio Rotamartir

 

Los Angeles River ©Marco Introini per osservatoriodigitale di aprile 2017, n.o 78

Bentrovati a questo nuovo numero di osservatoriodigitale! Direi che è proprio il caso di usare la parola nuovo proprio perché, come avrete notato sin dall'apertura della nuova homepage, la struttura del nostro mensile è completamente cambiata e rinnovata. Ci abbiamo lavorato tanto ma ora siamo felici di potervi offrire la solita qualità del nostro prodotto editoriale in una veste che è al passo con i tempi e che ci permetterà di offrirvi sempre nuove soluzioni visive a proposito della nostra passione comune: la fotografia.

Editoriale

Marzo 2017, Anno XI, Numero 2

Ezio Rotamartir

 

street 1©Eolo Perfido per osservatoriodigitale di marzo 2017, n.o 77

Eccoci di nuovo.
Questo numero non ne voleva proprio sapere di uscire ma, nonostante quasi tutto si sia messo di traverso eccoci qua, con le nostre notizie sulla fotografia e la grande voglia di ritornare da voi. Stiamo lavorando duro per portare alla luce un progetto che ci sta molto a cuore e che speriamo davvero di realizzare entro breve tempo: sarebbe un ottimo regalo per tutti voi ma, permettetecelo, anche tutti noi che osservatoriodigitale lo accudiamo e lo facciamo crescere ormai da undici anni.

Raining Stars With A Splash Of Satellite©Terry Marshall 2016 per osservatoriodigitale di dicembre 2016-gennaio 2017, n.o 76

Ecco archiviato anche il decimo anniversario di osservatoriodigitale. Adesso ci dobbiamo concentrare ancora di più per raggiungere nuovi obiettivi e, il primo, già lo vedrete con il numero di Febbraio 2017. Non vi anticipo nulla perché la sorpresa sarà grande e, lo speriamo tutti qui in redazione, davvero gradita: infatti se ne parlerà pubblicamente solo a cose fatte, so che non ce ne vorrete. E poi come potreste, dopo un decennio insieme, dieci anni passati a parlare di fotografia sotto ogni aspetto, dal tecnico al tecnologico, dal culturale al culto vero e proprio, senza tralasciare indagini e ricerche di mercato che hanno interessato molto anche gli addetti ai lavori, intesi come operatori del settore?

Forse non è il caso di continuare a lamentarsi come molti fanno dalle pagine dei social o dai trade magazine dove tutto quello che riescono a fare è invocare margini più alti sui prodotti venduti oppure dare la colpa a internet (e ai suoi mezzi) di ogni nefandezza stia accadendo. Non voglio fare di tutta un'erba un fascio, come si suol dire, ma qualcuno di voi è stato recentemente in un negozio di fotografia (laddove lo abbia trovato)? E quale è stata la reazione?

Montagna virtuale - osservatoriodigitale di novembre 2016, n.o 75

Amici e lettori di osservatoriodigitale eccoci giunti al numero che ci porta direttamente ai festeggiamenti del decimo anniversario della nostra pubblicazione. È un numero che in qualche modo anticipa i festeggiamenti regalandovi alcune rubriche in versione "estesa", proprio in virtù dell'atmosfera festosa che si respira qui in redazione.

Dopo la sbornia del Photokina (che abbiamo anche ricordato ampiamente nella recente puntata del nostro podcast od2go) siamo qui a parlare della nostra amata arte visiva che tanto fa parlare e scrivere (mai come) in questi anni. Tra manifestazioni che si susseguono ricordiamo che novembre è il mese di Paris Photo, la mostra mercato più famosa in Europa, che propone il lavoro di tanti editori e fotografi, come fosse una sorta di riassunto dell'anno che sta volgendo al termine. Sì, sembra ieri che stavamo brindando al nuovo anno e ora siamo di nuovo alle prese con i consuntivi e l'incombente stagione delle feste di fine anno.

Ma bando ai sentimentalismi e alle pulsioni interiori che ci spingono a fare acquisti, spesso inutili, e voglio ricordare che questo mese, il 19 per la precisione, si terrà la prima passeggiata fotografica in giro per Milano organizzata da osservatoriodigitale: i posti disponibili sono andati esauriti in fretta e questo, oltre a confortarci a proposito dell'attenzione che ci riservate, ci ha spinto a preparare un calendario di eventi simili da proporvi nell'anno a venire (non è da escludere che ce ne sia un'altra prima della fine dell'anno, quasi a sorpresa...). A zonzo col direttore vuole essere un momento di incontro nel massimo relax, un'occasione che vede un gruppo di appassionati – ma non ossessionati – di fotografia trascorrere qualche ora insieme guardandosi in giro, chiacchierando e scambiandosi idee e punti di vista: certo ci sarà anche qualche sorpresa ma ne parleremo a cose fatte.

Photokina 2016 Koelnmesse ©Giorgio Di Maio per osservatoriodigitale di ottobre, n.o 74

Il mese che si è appena chiuso è stato ricco di novità e occasioni di incontro con la Fotografia, quella con l'iniziale maiuscola, ma anche latore di notizie che ci aiutano a definire la pochezza del genere umano. Settembre è il momento in cui l'estate (e il momento di vacanza) è ancora nei nostri occhi e nella voglia giocosa di fare fotografia attiva miscelata e confusa dentro la necessità di ritornare ai ritmi preordinati e ripetitivi della quotidianità. Ogni due anni c'è la variante tedesca, non quella di Lunenburg ma quella più reale di Colonia e della sua Photokina, la grande mostra fotografica che dal 1950 attira a sé gli appassionati e i professionisti di questa novella arte visiva. Anche questa edizione, la trentaquattresima, ci ha regalato molte novità, delle quali abbiamo già parlato ampiamente sulle pagine di Fotoguida.it e sui nostri social, e molte emozioni: le rivivremo insieme nell'ampio servizio che le abbiamo dedicato in questo numero.

Quello che ha colpito di questa edizione è stato lo spazio che gli organizzatori hanno voluto dedicare alla visione delle fotografie: c'era una galleria di immagini (sponsorizzata da Leica) e un padiglione dedicato al tema della ripresa, fotografica e video, con tanto di arena centrale per le conferenze, spazi di confronto diretto e, altri, dedicati alla lettura del portfolio dei visitatori. A svolgere questa ultima azione vi erano dei fotografi professionisti di caratura internazionale e di specchiata professionalità insieme a critici fotografici e di arte dalla brillante e luminosa carriera.

Senegal ©Camilla Ferrari per osservatoriodigitale di settembre 2016, n.o 73

Finite le vacanze siamo in procinto di visitare l'evento fotografico dell'anno, almeno dal punto di vista commerciale e di mercato: Photokina 2016. Teoricamente si tratta di una delle manifestazioni fieristiche più grandi e famose del mondo anche se, in effetti, rappresenta un vero e proprio happening di fotografia entro il quale vi sono, oltre agli stand veri e propri, dimostrazioni, show e prove pratiche di tutto quanto concerne la fotografia nel senso più proprio del termine. Ne saprete di più visitando Fotoguida.it per una serie di aggiornamenti quotidiani e, come di consuetudine, nel prossimo numero di osservatoriodigitale.

Myanmar ©Alberto Maccagno per osservatoriodigitale di luglio-agosto 2016, n.o 72

Il mese scorso abbiamo parlato di fotografia come fonte di ricordo per un tempo futuro, una manifestazione senza tempo di qualcosa che è passato e che può procurare piacere a chi, magari all'improvviso, si ritrova tra le mani il fermo immagine di un pezzo di vita ormai andato. Si aprono due strade a tal proposito: una quella relativa alla stampa di uno scatto fotografico e, la seconda, relativa alla volontà di chi ha scattato di riprendere davvero un pezzo di vita da mandare ai posteri. Oggi non  è quasi più così, tuttavia; oggi si scatta spesso con lo smartphone e le immagini (nella stragrande maggioranza "selfie") vivono giusto il tempo della pubblicazione su qualche social per poi venire dimenticati come tutti gli altri. Un'ottima analisi di questo comportamento la fa Roberto Cotroneo nel suo saggio sulla fotografia del quale abbiamo parlato qualche tempo fa nella rubrica Libri, e, per la precisione, si tratta de "Lo sguardo rovesciato" che analizza proprio l'uso (meglio il disuso) smodato che si fa della fotografia usa e getta, quella che rivela forse una nuova patologia, quella dell'auto gratificazione, in via di rapida diffusione. Uno studio recente ha rivelato che oggi scattiamo ogni due minuti tante fotografie quante ne furono state scattate in tutto l'Ottocento. Impressionante se ci si ferma a pensarci. Tutto questo sembrerebbe proprio a fare a pugni con l'invito che lo scorso mese vi esortava, da queste righe, a fare più fotografie: ecco la risposta al quesito sta proprio in quest'ultima parola – fotografia – che oggi viene confusa e identificata con lo scatto veloce e senz'anima del file generato col telefono. Dove saranno quei file tra vent'anni o, forse, anche solo tra cinque? Persi in qualche backup (forse) magari in un formato illeggibile o deteriorato tra il passaggio da un computer all'altro o, addirittura, perduti per sempre.

Lighthouse Sunset ©Trey Ratcliff per osservatoriodigitale di giugno 2016, n.o 71

Qualcuno ha detto che la fotografia è la miglior cura per la cattiva memoria: come dargli torto e allora mettiamoci al lavoro. Ne converrete tutti che, quando ci capita di guardare una fotografia anche semplice, a volte addirittura banale, di quelle che tuttavia ci riguardano intimamente, la nostra mente ricarica all'istante una serie di emozioni, di ricordi, qualcuno sostiene addirittura di rumori e odori, tutto ciò che riguarda quell'istante. Io mi immagino come possa essere la forza prodotta da certe fotografie quando vengono viste dopo alcuni decenni, immagini che riportano chi le guarda a un'epoca remota, magari della fanciullezza, un periodo che si tende a scordare per primo quando ci si avvia e ci si addentra nei luoghi della vita "da grande". È per questo e per altri infiniti motivi che vale la pena di fotografare e di farlo anche per riprendere soggetti che possono sembrare inflazionati, inutili o addirittura leziosi ma che un domani potrebbero rivelarsi fonte di gioie di enorme portata.
A mio avviso non è necessario essere per forza bravi come Trey Ratcliff, ad esempio, l'autore della nostra foto di copertina che ha girato il mondo fotografando e insegnando a molti l'arte della fotografia ad alta gamma dinamica, per divertirsi (oggi) a fare fotografie che avranno una valenza emotiva molto alta (domani).

Schermitrici - ©Luca Masarà per osservatoriodigitale di maggio 2016, n.o 70

Eccoci di nuovo a voi con questo nuovo numero di osservatoriodigitale di maggio, un numero che ci farà viaggiare come sempre da una parte all'altra del mondo facendoci scoprire spazi e luoghi della fotografia che, spesso però, sono proprio dietro l'angolo di casa. È buona regola cercare di guardare sempre con attenzione tutto ciò che sta intorno a noi, ce lo ribadisce continuamente Giorgio Di Maio, sempre alla ricerca di quell'armonia nascosta che spesso, appunto, si cela sotto ai nostri occhi ma resta al di fuori della portata dei nostri... obiettivi. Obiettivi anche nel senso di traguardi che ci si vuole porre e che sono alla base della crescita di ognuno, sia essa intellettuale, spirituale o, pragmaticamente, solo professionale. La ricerca del meglio e della perfezione è sempre stata la spinta propulsiva che ha portato Luca Masarà, fotografo di moda e non solo, apprezzato in tutto il mondo, a trovare la sua strada e ad affermarsi nel mondo del professionismo: un esempio per tutti, protagonista del profilo di questo mese e autore della foto di copertina.

Flying Over – ©2016 Ezio Rotamartir per osservatoriodigitale di aprile, n.o 69 – Tutti i diritti riservati

Quando si avvicina il momento di confezionare un nuovo numero di osservatoriodigitale c'è sempre qualcosa che riesce a sorprendermi, anche dopo dieci anni. Che cos'è? È difficile da dire perché può essere un'immagine oppure un semplice scritto o, addirittura, una frase contenuta in uno degli articoli che stiamo per inserire nel sommario. Dicono che chi si loda, solitamente, finisce per trovarsi a nuotare in acque torbide ma in questo caso io voglio lodare il lavoro che tutti i collaboratori del nostro giornale fanno quotidianamente al fine di portare ai nostri lettori sempre qualcosa che valga la pena di leggere, per il quale si possa spendere del tempo in modo costruttivo, che alla fine lasci una sensazione di piacere e di soddisfazione: può sembrare facile ma non è assolutamente così.

Facile è prendere parte a quello che gli americani chiamano bandwagon, il carrozzone che porta in giro uno spettacolo che, spesso, non ha più molto da dire, da raccontare, quello spettacolo conosciuto ma nel quale tutto è già visto e sentito. Facile è unirsi al carro delle vocianti offerte promozionali che spingono tanta stampa a trasformare i propri giornali in organi di mercato mascherati, tristi eco commerciali che sussurrano alle orecchie dei lettori che cosa preferire, una voce (pseudo) interiore che induce a credere che cosa sia giusto e che cosa no.

Cambogia ©Camilla Ferrari per osservatoriodigitale di marzo 2016, n.o 68

Marzo è il mese che ci porta dentro la stagione nuova, la primavera, da sempre foriera di  belle giornate e fiori che appaiono sugli alberi di ogni genere. Allo stesso modo anche sulla "pianta" di osservatoriodigitale sono apparse due nuove rubriche curate da nuovi amici che ci accompagneranno in viaggi simili ma diversi al tempo stesso, sempre attraverso la nostra amata fotografia e il suo variegato modo di presentarsi al mondo. La prima, partiamo da lei per cavalleria, è una giovane fotografa, Camilla Ferrari, che gira il mondo da tanti anni e che conbtinua a studiare perché la fotografia ce l'ha dentro ma si impara fuori, sul campo, viaggiando e scattando in mezzo al nulla o a migliaia di persone nel centro di una città del mondo. Sua è la foto di copertina e sua la rubrica Dietro lo scatto: l'intento, come ci spiegherà lei stessa, è quello di portare l'osservatore a capire di più di quello che si percepisce solo con gli occhi, la vista, il senso primario interessato dalla nostra arte. Camilla vuole coinvolgere il lettore con la comprensione di un'immagine passando attraverso gli altri sensi di choi ha scattato quella foto, oltre al solito come e perché. Un viaggio interessante a nostro avviso, che valeva la pena di intraprendere. C'è anche tutto un altro mondo che interessa il mondo fotografico ed è quello dello spazio, a volte confinato dentro spazi più ristretti, quelli urbani, che celano all'occhio ormai uso di chi ci vive, segreti e bellezze spesso ignorate.

Paris ©DxO One per osservatoriodigitale di febbraio 2016, n.o 67

Bentrovati dopo la lunga pausa invernale con il nuovo numero di osservatoriodigitale di febbraio. In questo lasso di tempo abbiamo avuto modo di godere del relativo bel tempo, insolito per il periodo così come le temperature che ci hanno accompagnato, che ci ha permesso di dedicarci alla nostra amata fotografia forse più di quanto avremmo pensato. Cieli tersi da nord a sud che nelle giornate di festa hanno visto molti di noi partire, armati di zaino e borse, alla volta di una meta fotografica, prestabilita o no, proprio perché la luce era talmente bella da non potersela lasciare sfuggire. Anche noi non abbiamo, ovviamente, perso l'occasione e siamo andati in giro per l'Italia a provare una fotocamera che, in Italia, ancora non c'è. Siamo molto orgogliosi, infatti, di potervi raccontare in esclusiva com'è e come va la più piccola fotocamera con sensore da 1 pollice e da 20,2 megapixel di risoluzione: stiamo parlando della bellissima DxO One.

Cortina ©Massimo Siragusa per osservatoriodigitale di dicembre 2015-gennaio 2016, n.o 66

Fa un certo effetto, lo abbiamo già detto anche in alcune puntate recenti del nostro podcast od2go, parlare di questo traguardo, dieci anni di pubblicazione, che nemmeno sognavamo il giorno in cui abbiamo pensato di creare osservatoriodigitale. Volevamo realizzare una pubblicazione dedicata alla fotografia e al suo mondo che non ci fosse già, qualcosa di nuovo e innovativo ma che garantisse ai nostri potenziali lettori un'informazione di qualità e senza turbamenti pubblicitari, che ci permettesse di parlare di qualsiasi argomento senza lo sguardo severo e intrusivo di qualche "padrone". Alcuni di voi ci accusano di aver dedicato troppo spazio all'aspetto culturale di questa arte visiva mentre altri ancora si complimentano proprio per lo stesso motivo; noi siamo molto contenti di avervi avuto con noi in questo decennio e speriamo di accompagnarvi ancora in quello a venire. È pesante a volte ricordare gli sforzi che ci sono voluti per far fronte alla realizzazione di tutti i numeri pubblicati in questi anni ma la gioia con la quale li avete sempre accolti e il vostro supporto morale ci hanno dato una mano ad andare avanti anche quando sembrava venuto il momento di abbandonare la sfida. Il mercato in questi anni ha fatto fatica e ancora non si può dire che sia completamente uscito dalle sabbie mobili che lo minacciavano: diciamo però che tutti insieme stiamo camminando verso un terreno più solido e incoraggiante. Oltre agli auguri per il nostro decimo compleanno però è il momento degli auguri di fine e inizio anno, un periodo che, nonostante tutto, dovrebbe portare un po' di serenità nelle case e, nei casi più fortunati, anche qualche nuova attrezzatura, fotocamera o accessorio che sia, per il nostro rinnovato divertimento. Come abbiamo detto in queste ultime settimane non è apparso nessun prodotto che abbia sconvolto i nostri desideri ma, lo sappiamo, c'è comunque sempre qualcosa che ci farebbe piacere avere e trovare sotto l'albero.

The dream © Fabio Bucciarelli per osservatoriodigitale di novembre 2015, n.o 65

Dopo un mese di ottobre che ha segnato la fine naturale dell'evento clou degli ultimi anni, l'Expo 2015 del quale saremo tutti un po' orfani, e che ha visto la "rinascita" delle fiere fotografiche in Italia con la nuova versione del Photoshow, una sorta di evento più che una fiera vera e propria, ci avventuriamo in questo mese di novembre che, probabilmente, di fotografico avrà tutte le proposte che porteranno ai nostri acquisti per le strenne natalizie. Un altro anno sta per chiudersi e in redazione siamo già al lavoro per raccogliere i dati che ci daranno la fotografia precisa dell'anno che è stato. Nel frattempo però possiamo ancora goderci tanti giorni di luce buona, tenue e ovattata al mattino, spesso brumosa nel pomeriggio, con le sue ombre lunghe e i magnifici colori dell'autunno capaci di regalarci delle immagini meravigliose.

Amleto Dalla Costa per osservatoriodigitale di ottobre 2015, n.o 64

Con l'autunno arrivano (forse sarebbe meglio dire tornano) le piogge e le infinite possibilità che ci offrono di fotografare. Non sempre l'occhio riesce a carpire immediatamente la potenzialità che l'acqua ci offre con i suoi riflessi oppure sarebbe più onesto dire che non tutti riescono a vedere quello che ci appare davanti agli occhi perché tutti siamo abituarti a guardare e meno a vedere. Probabilmente questa è la maggiore caratteristica di un buon fotografo, quella di riuscire a vedere particolari che appaiono "trasparenti" alla maggior parte delle persone, riuscire a cogliere situazioni visive che quasi tutti reiscono a guardare senza esserne colpiti: solo in un secondo tempo spesso capita di dire "perché non ci ho fatto caso? Perché questa fotografia non l'ho fatta io?". È inutile disperarsi proprio perché l'occhio del fotografo, spesso, è una dote che è difficile da acquisire (anche se non è impossibile) ma o ce l'hai oppure non ce l'avrai (praticamente) mai. Proprio in questo numero parliamo di un fotografo ma sarebbe meglio definirlo un artista a tutto tondo, che l'occhio ce l'ha davvero e lo ha dimostrato in svariati decenni, a partire dal secolo scorso fino a oggi.

New York ©Trey Ratcliff per osservatoriodigitale di settembre 2015, n.o 63

Bentrovati dopo la pausa estiva con il nuovo numero di osservatoriodigitale di settembre. Come al solito c'è un po' di ruggine tra i neuroni deputati alle incombenze professionali, siano esse rivolte allo svolgimento di una professione intellettuale, di una artigiana o casalinga oppure, ancora, volte alla ripresa imminente degli impegni scolastici; diciamolo francamente che in vacanza si fa presto a spegnere quei meccanismi cerebrali che ci accompagnano tutto il resto dell'anno e al rientro si fatica un po' a riaccenderli. Detto questo, come qualcuno di voi avrà potuto ascoltare nella prima puntata settembrina di OD2GO sono già molte – e interessanti – le novità apparse sul mercato in agosto così come quelle annunciate all'IFA di Berlino, la sedicente mostra di elettronica più grande al mondo. Il colosso giapponese dell'imaging, e non solo, Canon ha svelato al mondo una sua ricerca trasformata in realtà: un sensore CMOS APS-H (a metà tra un APS-C e uno a pieno formato) da 250 megapixel. Sì non è un errore e questo annuncio arriva anni dopo quello di un sensore analogo ma di "soli" 120 mp che apparve, in una simile occasione, circa sei anni fa. Questo la dice lunga sullo stato di avanzamento della ricerca rispetto a quelli che poi diventano prodotti acquistabili: Canon ha lanciato la scorsa primavera due fotocamere full frame da 50 mp, tagliando un traguardo che, probabilmente, verrà eguagliato in tempi brevi da altri produttori. Tutto ciò ha scatenato anche una necessità da parte degli utilizzatori professionali di avere a disposizione ottiche che possano "risolvere" le immagini acquisite in maniera adeguata; a questo proposito sempre Canon non si è fatta attendere e ha cominciato, già in tempi non sospetti, a ringiovanire tutta la gamma delle sue ottiche L arrivando a presentare l'ultima di queste, un 35mm f/1,4 di seconda generazione, proprio la scorsa settimana. Per dimostrarne le qualità, in occasione del Canon World Expo tenutosi negli USA, è stato montato su un "accrocchio" che conteneva proprio il supersensore da un quarto di gigapixel, come a dire "le nostre ottiche non temono nemmeno le risoluzioni più spinte"... Nessuno però si perda d'animo perché, sempre da Canon, pare siano in arrivo sul mercato una DSLR da 120 megapixel (che spariglierebbe non poco le carte in tavola) e una nuova videocamera da 8K.

Alveare Expo Milano 2015 - osservatoriodigitale di luglio-agosto, n.o 62

C’era un vecchio adagio che, a proposito della distillazione di spiriti, recitava il modo in cui bisognava agire per ottenere un risultato ottimale. È necessario scartare la testa, che risulterebbe troppo carica di alcool, così come la coda, che sarebbe troppo scarica di sapore, così da tenere solo la parte centrale, il corpo equilibrato e ricco di gusto. Proprio come in fotografia, pensavo nei giorni scorsi. Un tempo si dedicava cura e pensiero a ciò che si scattava proprio come se il risultato dei nostri scatti fosse un distillato in immagini di quello che stavamo guardando.

Lady Owl ©Anna Breda per osservatoriodigitale di giugno 2015, n.o 61

Giugno: è trascorso già un mese dall'inaugurazione dell'Esposizione Universale di Milano, o più semplicemente Expo, e già molti hanno salvato alcune schede di memoria piene di immagini prese proprio in occasione di una visita al milione di metri quadrati e più del sito. È una grande occasione, in effetti, di vedere il mondo e di viaggiare da una parte all'altra del mondo senza doversi spostare più di tanto. Qualcuno ci ha scritto chiedendoci quali ottiche sono le migliori per scattare tra i padiglioni: al solito, le risposte uniche non ci sono perché i panorami cambiano in fretta non appena si gira la testa dall'altro lato. Un altro problema sono le luci: alcuni padiglioni sono illuminatissimi mentre altri sono avvolti dall'ombra. Anche se le fotocamere digitali ormai non hanno paura di nulla, soprattutto della carenza di luce, bisognerà comunque tenerne conto se si desidera portare a casa delle immagini che abbiano un senso e siano godibili una volta sviluppate. Il consiglio è di portarsi il miglio grandangolo che si possiede, soprattutto a livello di apertura massima e poi un tele/medio-tele per le riprese all'aperto. Ideale sarebbe un'ottica tilt/shift, meravigliosamente adatta per le riprese di tipo architettonico: chi ne possiede una la metta subito nella borsa che sta preparando per l'Expo.

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