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Mirrorless 2018: Olympus e Panasonic

Stefano Tieghi

Il nuovo capitolo della lunga disamina delle novità più recenti nel settore delle mirrorless ha come protagoniste le due regine del formato Quattro Terzi: Olympus e Panasonic.

Il quarto capitolo della nostra analisi (i primi tre hanno riguardato rispettivamente Canon, Fujifilm e Leica e Nikon) ci conduce a due produttori che hanno nelle fotocamere a ottica intercambiabile prive di pentaspecchio il loro mercato d’elezione. Non avendo reflex in catalogo, Olympus e Panasonic si sono ricavate in questi ultimi anni una solida posizione nel mercato delle CSC (Compact System Camera) grazie a prodotti dalle ottime caratteristiche che, in alcuni casi, raggiungono l’assoluta eccellenza, potendo contare anche su un consistente bacino di appassionati. In considerazione delle dinamiche di mercato che hanno caratterizzato gli anni recenti in particolare, le mirrorless – più che LSC (Large Sensor Compact) e LSC superzoom (si veda in proposito l’articolo ‘LSC: update 2017’), bridge superzoom (‘Bridge superzoom con sensore piccolo al tramonto?’), travelzoom (‘Travelzoom: una rivoluzione tecnologica nel futuro?’), fotocamere all-weather (‘All-weather: update 2018’) e reflex ('DSLR update: Canon', 'Nikon', 'Pentax e Sony') – rappresentano oggi il più fertile terreno di scontro o quantomeno quello che vede la competizione più serrata tra i numerosi produttori attivi nel settore. Limitando la nostra analisi ai modelli più recenti, raccomandiamo al lettore interessato di consultare le precedenti analisi del mondo mirrorless per avere un quadro organico dell’offerta completa dei vari produttori.

2016 ‘Mirrorless: lo stato dell'arte. Parte prima’ e ‘seconda
2015: ‘Mirrorless update: parte prima’ e ‘parte seconda
2014: 'Il mercato delle Compact System Camera. Prima parte' (Canon, Fujifilm, Hasselblad, Kodak e Leica), 'Il mercato delle Compact System Camera. Seconda parte' (Nikon e Olympus), 'Il mercato delle Compact System Camera. Terza parte' (Panasonic e Ricoh-Pentax) e 'Il mercato delle Compact System Camera. Quarta parte' (Samsung e Sony)

Rammentiamo inoltre che come sempre i dati completi di tutte le fotocamere che analizzeremo, così come di quelle precedentemente esaminate, sono consultabili nel comparatore di Fotoguida.it.

logo Olympus

Olympus propone una ricca e variegata gamma di mirrorless, attualmente articolata sulle ‘rangefinder-style’ della serie PEN e sulle ‘DSLR-style’ della serie OM-D, tutte incentrate sul formato Quattro Terzi del quale Olympus è uno degli ideatori.

Olympus PEN E-PL9La novità più recente nella serie PEN è rappresentata dalla PEN E-PL9, sul mercato da marzo 2018. Erede della capostipite PEN E-PL1 dell’ormai lontano 2010 e più recentemente della PEN E-PL8 del 2016, la PEN E-PL9 fa tesoro delle migliori caratteristiche di quest’ultima per dare vita a una mirrorless leggera e compatta molto apprezzata dai fan del formato Quattro Terzi per caratteristiche e prestazioni. Incentrata su un sensore FT (Four Thirds) (17,3 x 13mm) del tipo Live MOS da 16,1M coadiuvato da un processore di ultima generazione TruePic VIII, la E-PL9 si caratterizza per un display LCD touch inclinabile di 3'' da 1.040.000 punti, sistema di stabilizzazione integrato su tre assi, attacco per ottiche Micro 4:3, sistema autofocus avanzato a 121 punti AF a rilevamento contrasto, sensibilità ISO nativa 100 – 25600, supporto Raw, raffica di 8,6fps (4,8 con AF continuo), capacità video 4K 2160p30 con audio stereo nei formati MOV, MPEG-4, AVC/H.264, AVI e MJPEG, controlli e regolazioni manuali abbastanza ricche, slitta a contatto caldo, flash integrato (e non solo esterno pur se in dotazione come sulla E-PL8) e connettività Wi-Fi e Bluetooth integrata. Assente il mirino elettronico, per altro come sulla maggior parte delle mirrorless di fascia entry-level. Pesante pronta all'uso 380gr, la E-PL9 offre prestazioni all’altezza della concorrenza, con alcune lacune quali un sistema autofocus non eccezionale nel tracking dei soggetti in movimento, pulsanti posteriori davvero minuscoli e un menu non particolarmente intuitivo. Il prezzo medio nel terzo trimestre della PEN E-PL9 era piuttosto elevato, 678 euro per il kit con zoom 14-42mm (540 euro per la precedente PEN E-PL8 nel medesimo kit), sensibilmente superiore rispetto alle dirette rivali, pur considerando che si tratta di una CSC che si colloca nella porzione superiore della fascia entry-level.

Olympus OM-D E-M10 Mark IIINella serie delle mirrorless ‘DSLR-like’ OM-D l’ultima nata è la recente (settembre 2017) OM-D E-M10 Mark III, erede della capostipite OM-D E-M10 del 2014 e della successiva (settembre 2015) OM-D E-M10 Mark II, della quale riprende molte caratteristiche migliorandole sotto diversi aspetti. Particolarmente ricca di funzionalità e capacità, talvolta oltre quelle generalmente riscontrabili tra le CSC entry-level – una su tutte l’EVF integrato – la OM-D E-M10 Mark III propone un sensore Live MOS nel consueto formato Quattro Terzi (17,3 x 13mm) di 16,1M e il moderno processore TruePic VIII, un sistema avanzato di stabilizzazione su 5 assi, EVF da 2.360.000 punti di risoluzione con copertura del 100%, sistema autofocus a 121 punti AF a rilevamento contrasto, un sofisticato otturatore elettronico che consente tempi di scatto fino a 1/16000, display LCD touch inclinabile di 3'' da 1.040.000 punti, attacco obiettivo Micro 4:3, supporto Raw, sensibilità ISO nativa 200 – 25600 (estesa 100 – 25600), velocità di scatto continuo di 8,5fps, capacità video 4K 2160p30 con audio stereo nei formati MOV, MPEG-4 e AVC/H.264, flash incorporato, slitta a contatto caldo e connettività Wi-Fi integrata. Pesante pronta all'uso 410gr, la OM-D E-M10 Mark III è si pone come contraltare della PEN E-PL9, più compatta e leggera, rispetto alla quale offre però diversi bonus, come il mirino elettronico integrato e il sistema di stabilizzazione più sofisticato. Come detto la E-M10 III presenta caratteristiche superiori alla media tra le mirrorless entry-level, collocandosi ai vertici della categoria nonostante una messa a fuoco continua non eccezionale in talune circostanze e un menu non particolarmente intuitivo. Detto questo, la OM-D E-M10 Mark III si pone come un’eccellente soluzione per il fotografico che si accosta per la prima volta al mondo delle fotocamere a ottica intercambiabile prive di pentaspecchio, anche in virtù di un prezzo veramente interessante, 608 euro di media nel terzo trimestre 2018 per il solo corpo, mentre l’altrettanto ottima OM-D E-M10 Mark II nel medesimo periodo poteva essere acquistata senza obiettivo per 468 euro di media.

La gamma delle mirrorless targate Olympus comprende anche altri modelli meno recenti ma altrettanto validi, di cui abbiamo parlato nei precedenti articoli sull’argomento. La linea delle ‘rangefinder-style’ PEN è completata in alto dall’ottima PEN F del febbraio 2016 (prezzo medio solo corpo nel periodo in esame di 984 euro) mentre la serie OM-D può contare sull’altrettanto ottima ma un pò datata midrange OM-D E-M5 Mark II del febbraio 2015 – prezzo medio solo corpo di 786 euro – e sull’ammiraglia OM-D E-M1 Mark II del dicembre 2016, una CSC high-end dalle caratteristiche molto avanzate caratterizzata da un prezzo medio solo corpo nel terzo trimestre 2018 di 1.500 euro.

logo Panasonic

Diversamente da Olympus, Panasonic propone una panoplia di modelli mirrorless che per certi versi può apparire perfino eccessiva, con l’aggravante di una pletora di sigle diverse a seconda dell’area geografica, con il risultato di rendere estremamente confusa l’identificazione dei singoli modelli.

Panasonic Lumix DC-GF10Partendo dalla fascia entry-level, troviamo la recente (inizi 2018) Lumix DC-GF10. Ultima erede in ordine di tempo della GF1 originale del 2009, la GF10 è una moderna e compatta mirrorless che non viene però commercializzata direttamente in Italia da Panasonic, pur essendo facilmente reperibile online. Sostituta designata della Lumix-DMC-GF7 del 2015 (ricordiamo che la Lumix-DMC-GF8 del 2016 non è mai stata commercializzata in Italia e la Lumix DC-GF9 è proposta nel nostro Paese come Lumix DC-GX800), la GF10 è una compatta e ‘stylosa’ mirrorless ‘selfie-oriented’ caratterizzata da un sensore Live MOS in formato Quattro Terzi da 16M, sistema autofocus con 49 punti AF a rilevamento contrasto con teconologia Depth From Defocus, display LCD touch inclinabile di 3'' da 1.040.000 punti, attacco obiettivo Micro 4:3, supporto Raw, sensibilità ISO nativa 200 – 25600 (estesa 100 – 25600), velocità di scatto continuo di 5fps con messa a fuoco continua, capacità video 4K 2160p30 con audio stereo nei formati MP4 e AVCHD, flash incorporato, niente slitta a contatto caldo e connettività Wi-Fi. Con un peso equipaggiato di soli 270gr, la Lumix DC-GF10, è la tipica mirrorless entry-level, con numerosi pregi ma anche le limitazioni comuni alle fotocamere di questa fascia, che nel nel terzo trimestre 2018 aveva un prezzo medio di 519 euro per il kit con zoom 12-32mm collassabile, piuttosto elevato rispetto alle rivali, mentre la precedente Lumix DMC-GF7 era ancora facilmente reperibile per 359 euro di media per il kit con zoom 12-32mm.

Panasonic Lumix DC-GX800A proposito della confusione delle sigle cui si accennava, la Lumix DC-GX800, sul mercato dal marzo 2017, porta questo nome in Europa mentre in altri mercati è denominata Lumix DC-GF9 o Lumix DC-GX850. Questa CSC leggera e compatta rappresenta una sorta di tentativo di combinare il look trendy della linea Lumix GF con la compattezza estrema della vecchia line Lumix GM. Potenziata dal sensore Live MOS in formato Quattro Terzi (17,3 x 13mm) da 16M che equipaggia anche altri modelli, in questo caso però in versione con filtro passa-basso, la GX800 propone un sistema autofocus con 49 punti AF a rilevamento contrasto con teconologia Depth From Defocus, display LCD touch inclinabile di 3'' da 1.040.000 punti, attacco obiettivo Micro 4:3, supporto Raw, sensibilità ISO nativa 200 – 25600 (estesa 100 – 25600), velocità di scatto continuo di 6fps (10fps con otturatore elettronico), capacità video 4K 2160p3 con audio stereo nei formati MP4 e AVCHD, flash incorporato e connettività Wi-Fi. Con un peso equipaggiato di 269gr, in linea con i modelli della linea GF, la Lumix GX800 è un’ottima mirrorless entry-level, che alle limitazioni tipiche delle CSC di questa fascia (EVF quasi sempre assente, comandi manuali spesso molto limitati, niente slitta a contatto caldo e sistema di stabilizzazione integrato, scarse opzioni fisiche di connessione), unisce ottime qualità fotografiche, quali le utili funzioni Post Focus e Focus Stacking. Con un prezzo medio nel terzo trimestre 2018 di 460 euro per il kit con zoom 12-32mm collassabile, la Lumix DC-GX800/GF9/GX850 si confronta ad armi pari con le dirette rivali delle altre marche.

Salendo di categoria troviamo la valida midrange Lumix DMC-GX80/GX85/G7 Mark II, sul mercato da maggio 2016 e già analizzata in passato, caratterizzata da eccellenti capacità video a un costo abbordabile – una sorta di sorella minore della top di gamma Lumix DC-GH5 – che nel periodo in esame aveva un prezzo medio particolarmente interessante per gli appassionati video di 602 euro per il kit con zoom 12-32mm.

Panasonic Lumix DC-GX9La novità più recente nella linea GX è rappresentata dalla nuova Lumix DC-GX9, che si affianca all’ottima e ancora apprezzata Lumix DMC-GX8 del 2015. Sul mercato da marzo 2018, la GX9 riprende molte delle caratteristiche del predecessore integrandole in un corpo misto in metallo/plastica più compatto e leggero, che perde però la tropicalizzazione della GX8. Integrando un sensore Live MOS Quattro Terzi da 20,3M in versione priva di filtro passa-basso, la GX9 offre un EVF inclinabile da 2.760.000 punti con copertura del 100%, sistema autofocus a rilevamento contrasto a 49 punti AF con tecnologia DFD (Depth from Defocus), display LCD touch inclinabile di 3'' da 1.240.000 punti, sistema di stabilizzazione avanzato su 5 assi, attacco obiettivo Micro 4:3, supporto Raw, sensibilità ISO nativa 200 – 25600 (estesa 100 – 25600), velocità della raffica di 9fps, supporto video 4K 2160p30 con audio stereo nei formati H.264, MPEG4 e AVCHD, flash integrato, ingressi e controlli manuali completi e connettività Wi-Fi e Bluetooth LE. Con un peso equipaggiato di 450gr, la Lumix DC-GX9 si propone come un’aggerrita rivale per le concorrenti, grazie anche un prezzo favorevole: 782 euro di media per il kit con zoom 12-32mm. Nel medesimo periodo la precedente Lumix DMC-GX8 aveva un prezzo medio solo corpo di 800 euro, a conferma di una validità ancora intatta nel tempo.

Passando alla linea Lumix G il primo modello che troviamo è l’ottima midrange di fascia bassa Lumix DMC-G80/G85, sul mercato da ottobre 2016 ed esaminata precedentemente, che all’atto pratico è il successore designato della Lumix DMC-G7 del 2015 nonostante la numerazione a doppia cifra. Nel periodo in esame queste due mirrorless avevano un prezzo medio rispettivamente di 727 euro solo corpo, davvero interessante per una CSC dalle eccellenti caratteristiche, e di 540 euro per il kit con zoom 14-42mm.

Panasonic Lumix DC-G9La novità più recente riguardante la linea Lumix G riguarda però l’alta gamma, dove da gennaio 2018 è presente la Lumix DC-G9, una CSC dalle caratteristiche molto avanzate che ben si confronta con rivali più blasonate. La G9 si contraddistingue per un sensore Live MOS nel consueto formato Quattro Terzi di 20,33M privo di filtro passa-basso, un luminosissimo mirino elettronico OLED da 3.680.000 punti con copertura del 100%, un sistema autofocus avanzato a rilevamento contrasto a 225 punti AF con tecnologia DFD (Depth from Defocus) in versione aggiornata, display LCD touch inclinabile di 3'' da 1.040.000 punti, attacco obiettivo Micro 4:3, sistema di stabilizzazione avanzato su 5 assi in grado di guadagnare fino a 6,5 stop, supporto Raw, sensibilità ISO nativa 200 – 25600 (estesa 100 – 25600), una velocità della raffica molto elevata: 20fps con messa a fuoco continua e addirittura 60fps con fuoco singolo e otturatore elettronico, capacità video di alto profilo (4K 2160p50/60 con audio stereo nei formati MP4, H.264/MPEG4 AVC e AVCHD), ingressi e controlli manuali completi, niente flash integrato, slitta a contatto caldo e connettività Wi-Fi e Bluetooth LE. Pesante pronta all'uso 658gr, un valore piuttosto elevato per una CSC in considerazione del robusto corpo in lega di magnesio resistente ad acqua e polvere, la Lumix DC-G9 è una mirrorless molto sofisticata e ricca di funzioni, quali una modalità HDR che consente di scattare immagini da 80M (sebbene adatta a soggetti immobili) e innumerevoli possibilità di personalizzazione del funzionamento, che ne fanno probabilmente la migliore CSC in formato Four Thirds realizzata fino a oggi: l’unico appunto che si può muovere alla G9 è l’assenza di un sistema AF anche con capacità di rilevamento di fase. Con un prezzo medio solo corpo nel terzo trimestre 2018 di 1.537 euro, la Lumix DC-G9 ha tutte le carte in regola per competere con le migliori CSC APS-C in commercio.

Panasonic Lumix DC-GH5SUna categoria a parte nella gamma delle mirrorless Panasonic è rappresentata dalle fotocamere ‘video-oriented’ della serie Lumix GH, inaugurata dalla capostipite Lumix DMC-GH1 di quasi dieci anni fa e che in ordine di tempo ha quale ultimo esponente la Lumix DC-GH5S. Sul mercato da febbraio 2018, la Lumix DC-GH5S si affianca alla Lumix DC-GH5 del marzo 2017 e alla Lumix DMC-GH4 dell’ormai lontano maggio 2014, ancora in commercio e molto apprezzata dagli appassionati per le sue eccellenti caratteristiche. GH5S e GH5 all’atto pratico sono videocamere professionali in un corpo da fotocamera, collocanndosi sicuramente ai vertici tra le mirrorless ‘video-oriented’ e oscurando sotto molti aspetti perfino le eccellenti Sony A7S che però hanno dalla loro il sensore a pieno formato. La GH5S (tra parentesi i dati della GH5 se differenti) è incentrata su un sensore Live MOS in formato Quattro Terzi da 10,28M (20,3M senza filtro passa-basso) supportato da un potente processore Venus Engine X, un EVF OLED da 3.680.000 punti con copertura del 100%, sistema autofocus a rilevamento contrasto avanzato con tecnologia Depth from Defocus migliorata a 225 punti AF, display LCD touch inclinabile di 3,2'' da 1.620.000 punti, sistema di stabilizzazione avanzato su 5 assi (solo GH5), attacco obiettivo Micro 4:3, supporto Raw, sensibilità ISO nativa 400 – 51200/estesa 400 – 204800 (nativa 200 – 25600/estesa 100 – 25600), velocità della raffica di 12fps, supporto video C4K/4K 60p/50p multiaspect con audio stereo senza crop nei formati MP4, MOV, H.264/MPEG-4, AVC/AVCHD Progressive e AVCHD, ingressi audio/video e controlli manuali completi, flash integrato assente e connettività Wi-Fi e Bluetooth LE. Con un peso equipaggiato di 660gr (725gr) in considerazione anche del robusto corpo resistente alla polvere e alla pioggia, le Lumix DC-GH5/GH5S si differenziano fra loro essenzialmente per il sensore concettualmente differente e conseguentemente per le performance differenti a esso direttamente collegate. Tanto le funzionalità fotografiche (Post Focus, Focus Stacking, foto 4K/6K) e video (registrazione interna 4:2:2 a 10 bit, supporto V-LogL integrato(opzionale), monitor di forma d’onda, livelli luminanza regolabili, supporto video HDR con mode Hybrid Log Gamma, supporto Rec.709 LUT built-in, ecc.) fanno di entrambi i modelli due punti di riferimento per i videografi, in misura ancora maggiore la GH-5S, mentre la GH5 offre performance fotografiche migliori rispetto alla ‘sorella’. Sicuramente i prezzi sono all’altezza di queste caratteristiche al top. Lumix DC-GH5 e Lumix DC-GH5S avevano nel periodo in esame un prezzo medio solo corpo rispettivamente di 2.315 euro e 1.703 euro, mentre per l’appassionato che volesse accontentarsi di quacosa di meno avanzato, considerata l’età, la Lumix DMC-GH4 era reperibile per soli 1.017 euro di media sempre il solo corpo.

In conclusione

Il leitmotiv dell’ultima edizione del Photokina così come lo conosciamo prima della rivoluzione del 2019 è stato sicuramente la corsa alla mirrorless full frame. Con Canon EOS R e Nikon Z pronte a contendere il primato finora solitario alle Sony serie A7/A9, il Photokina ha registrato anche l’annuncio dello sviluppo di nuove mirrorless a pieno formato da parte di diversi produttori. Panasonic, con la nuova linea Lumix S equipaggiata di attacco Leica L, ha presentato due modelli – S1 e S1R (per maggiori dettagli rimandiamo il lettore alla notizia pubblicata su Fotoguida) – che usciranno sul mercato nella primavera del 2019. Sigma invece ha annunciato l’abbandono della baionetta SA e la prossima realizzazione di una fotocamera full-frame sempre con sensore Foveon e dotata di attacco Leica L per poter sfruttare le ottiche Leica. Dal canto proprio Fujifilm continua a puntare sul medio formato e aggiunge alla GFX 50S il modello GFX 50R, che rispetto a quest’ultima utiliza un corpo più compatto e leggero nello stile delle fotocamere a telemetro (vedasi  Fotoguida per maggiori info in proposito). Chi è rimasta stranamente silente è Olympus, che non ha presentato alcuna novità nel settore mirrorless né prima né durante il Photokina, ribadendo però il proprio impegno incondizionato nei confronti del formato Quattro Terzi.

Tanto Olympus quanto Panasonic possono contare comunque su una solida posizione nel mercato mirrorless, potendo contare su gamme di prodotti ampie e diversificate in grado di offrire una risposta praticamente a qualunque esigenza. La mossa di così tanti produttori di contendere a Sony la leadership finora incontrastata nell’ambito segmento delle CSC a pieno formato la dice lunga sulla vitalità tanto sul versante tecnologico quanto su quello commerciale di un mercato, quello delle fotocamere a ottica intercambiabile prive di pentaspecchio, che promette di avere in serbo ancora tante sorprese nei tempi a venire.

Data di pubblicazione: ottobre 2018
© riproduzione riservata

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