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LSC: update 2017

Stefano Tieghi

Le Large Sensor Compact sono oggi la massima espressione in materia di fotocamere a ottica fissa incorporata. Facciamo dunque il punto della situazione in questo interessantissimo segmento di mercato.

Le fotocamere a ottica fissa con sensore di grandi dimensioni, o più semplicemente appunto LSC (Large Sensor Compact), sono una categoria di fotocamere abbastanza recente, in quanto tradizionalmente i sensori incorporati nelle compatte sono sensibilmente più piccoli. Essendo l’ottica integrata in funzione delle dimensioni del sensore, la maggioranza delle LSC incorporano sensori da 1 pollice, non certo enormi ma nettamente più grandi dei sensori utilizzati negli smartphone e nelle altre compatte e comunque sufficienti per assicurare risultati notevolmente migliori pur mantenendo dimensioni tascabili. Ciò è ancor più vero per la sotto-categoria delle LSC superzoom, che sacrificano la portabilità per un’ottica di grandi dimensioni e lunga escursione. Non mancano però LSC con sensori in formato 4/3, APS-C e addirittura full frame, ovviamente – solo per il momento, si spera – limitandosi a utilizzare ottiche fisse o a bassa escursione focale per non penalizzare eccessivamente pesi e ingombri.

Rispetto alle ultime escursioni sulla materia (‘Large Sensor Compact: sempre più all'avanguardia’ e ‘LSC superzoom: l'ascesa di una nuova specie’) non sono molte le novità annunciate ma si tratta di fotocamere veramente notevoli. Limitandoci dunque ad approfondire le novità più recenti, rimandiamo il lettore agli articoli succitati per avere un quadro completo del settore, rammentando come di consueto che i dati completi di tutte le fotocamere sono consultabili nel comparatore di Fotoguida.it.

logo canon

Canon è molto prolifica nel settore delle LSC, sebbene non si sia ancora arrischiata ad andare oltre il sensore da 1’’, almeno fino all’arrivo della nuovissima PowerShot G1X Mark III. Oltre a quest’ultima e alla recente PowerShot G9X Mark II, delle quali parleremo più avanti, tra le proposte Canon nel segmento troviamo attualmente la entry-level PowerShot G9X dell’ottobre 2015, basica ma di ottime capacità, che nel terzo trimestre 2017 aveva un ottimo prezzo medio di 412 euro; l’anziana (2014) ma ancora valida PowerShot G1X Mark II, descritta in ‘Large Sensor Compact: compatte da sogno’, che nello stesso periodo aveva un prezzo medio di 587 euro, concorrenziale per una LSC datata ma dalle ottime caratteristiche; la midrange PowerShot G7X Mark II del 2016, una versatile LSC con un prezzo medio nel periodo di 600 euro; l’ammiraglia PowerShot G5X dell’ottobre 2015, un’ottima ma non eccezionale LSC che nel terzo trimestre 2017 aveva un prezzo medio di 684 euro e la LSC superzoom PowerShot G3X del giugno 2015, ancora tra le migliori della categoria nonostante recenti e agguerritissime rivali con un prezzo medio nel periodo di 805 euro, come vedremo abbastanza concorrenziale.

Canon PowerShot G9X Mark IIVenendo ai modelli più recenti, a inizio 2017 Canon ha rilasciato l’erede della G9X del 2015, una LSC entry-level dalle buone caratteristiche. Riprendendone la riuscita impostazione, la nuova PowerShot G9X Mark II è incentrata su un sensore BSI-CMOS di 1" (13,2 x 8,8 mm) da 20,1M coadiuvato da un potente processore DIGIC 7, zoom ottico 3x (28 - 84mm) f/2,0 – 4,9, display LCD touch fisso di 3'' da 1.040.000 punti, sistema autofocus a 31 punti AF, sensibilità ISO nativa 125 – 12800, raffica di 8,2fps (5fps circa con AF continuo), supporto Raw, capacità video full HD 1080p60 con audio stereo nei formati MPEG4, AVC/H.264 e MP4, flash incorporato e connettività Wi-Fi con NFC e Bluetooth. Pesante pronta all’uso quasi come la progenitrice (206gr), la Canon PowerShot G9X Mark II non è certamente la migliore LSC in commercio in quanto a caratteristiche e prestazioni, trattandosi di un modello di fascia bassa, ma con un prezzo medio nel terzo trimestre 2017 di 452 euro rappresenta indubbiamente una valida alternativa per chi non apprezza le fotocamere a ottica intercambiabile, tenuto conto che le poche rivali (Fujifilm X70, Panasonic Lumix DMC-LX15 e Sony serie RX100 più o meno recenti) sono tutte o sensibilmente più costose o concettualmente più datate.

Canon PowerShot G1X Mark IIIL’ultima LSC targata Canon in ordine di tempo (novembre 2017) è la nuovissima PowerShot G1X Mark III che, come detto, segna il primo passo del produttore al di fuori delle LSC con sensore da 1’’. La G1X Mark III, infatti, utilizza il medesimo sensore CMOS APS-C (22,3 x 14,9mm) da 24,2 megapixel presenti sulla reflex EOS D80 e sulla mirrorless EOS M5. A ciò si aggiungono un potente processore DIGIC 7, mirino elettronico da 2.360.000 punti con copertura del 100% (assente sulla versione precedente), zoom ottico 3x (24 - 72mm) f/2,8 – 5,6 (sulla Mark II era però 5x/24 – 120mm f/2,0 – 3,9), sistema autofocus avanzato a 49 punti AF (Dual Pixel in Live View), display LCD touch inclinabile di 3'' da 1.040.000 punti, sensibilità ISO nativa 125 – 25600, raffica di 7fps, supporto Raw, capacità video full HD 1080p60 con audio stereo nei formati MPEG4, AVC/H.264 e MP4, flash incorporato, supporto GPS tramite dispositivi esterni e connettività Wi-Fi con NFC e Bluetooth LE. Con un peso equipaggiato di soli 399gr, molto meno dei 558gr della precedente G1X Mark II nonostante il corpo resistente ad acqua e polvere, la PowerShot G1X Mark III è un concentrato di alta tecnologia e caratteristiche avanzate, come il sistema autofocus mutuato dalle reflex e mirrorless Canon più recenti e i controlli manuali completi (compresa la ghiera per il controllo dell’esposizione), con qualche decisione che in alcuni casi suscita qualche perplessità, per esempio l’assenza del supporto video 4K – presente invece sulle dirette rivali – e la decisione di incorporare uno zoom giocoforza poco potente e luminoso, quando tutte le concorrenti utilizzano luminosissime ottiche fisse. Con un prezzo di uscita consigliato di 1.229 euro, la PowerShot G1X Mark III è in linea con la più diretta rivale per caratteristiche e prestazioni, la quasi coeva Fujifilm X100F, mentre le altre LSC in formato APS-C sono molto più costose oppure sono più datate e prive di EVF integrato.

logo dxo

Per coloro che proprio non ne vogliono sapere di una fotocamera tradizionale, DxO propone sempre la 'camera unit' la DxO One, che collegata alla porta USB di smartphone e tablet li trasforma in vere e proprie LSC. Sul mercato da luglio 2015, la DxO One è un interessante dispositivo capace di ottime performance, che recentemente ha beneficiato di importanti aggiornamenti del firmware che ne hanno migliorato ulteriormente le prestazioni. Descritta in ‘Large Sensor Compact: all’avanguardia nella fotografia digitale’, la DxO One aveva nel terzo trimestre 2017 un prezzo medio di 543 euro.

logo fujifilm

Fujifilm è presente nel segmento delle LSC fin dal lontano 2010 quando venne presentata la X100. Oggi oltre alle eredi più o meno recenti della capostipite, Fujifilm ha in catalogo la X70 del 2016, una LSC con sensore APS-C che complementa in basso la X100F, ultimo esponente della famiglia X100 di cui parleremo oltre. La Fujifilm X70 è una LSC dalle buone caratteristiche, basata sulla tecnologia dei sensori Fujifilm X-Trans, che nel terzo trimestre 2017 aveva un prezzo medio di 707 euro, abbastanza concorrenziale per la categoria.

Fujifilm X100FUltima esponente della serie X100, la X100F è la quarta generazione di questa fortunata famiglia di LSC. Erede della X100T di fine 2014 e prima ancora della X100S di fine 2012, la Fujifilm X100F è uscita sul mercato a febbraio 2017. Mantenendo il classico look ‘a telemetro’, la X100F conserva dal predecessore la luminosa ottica 35mm f/2,0, il sofisticato mirino ibrido elettro-ottico con telemetro elettronico integrato e copertura del 100% (ottico)/92% (elettronico) e il display LCD fisso di 3'' da 1.040.000 punti, integrandoli con un nuovo sensore APS-C (23,6 x 15,8 mm) X-Trans CMOS III da 24,3M – basato sulla peculiare tecnologia dei sensori X-Trans sviluppata da Fujifilm – coadiuvato da un potente processore X-Processor Pro, sistema autofocus ibrido a rilevamento contrasto/di fase, controlli manuali completi tra cui un joystick per la selezione del punto AF e una ghiera superiore per impostare la sensibilità ISO, sensibilità ISO nativa 200 – 12800 (100 – 51200 estesa), velocità di scatto continuo di 8fps, supporto Raw, capacità video full HD 1080p60 con audio stereo nei formati MPEG-4 e AVC/H.264, flash incorporato e connettività Wi-Fi integrata. Pesante pronta all'uso 469gr, la X100F presenta caratteristiche avanzate, quali un otturatore elettronico per lo scatto fino a 1/32000, che ne fanno una fotocamera dalle performance elevate penalizzata forse da un design e da una concezione che la rendono più adatta al fotografo ‘purista’. Nel terzo trimestre 2017 la Fujifilm X100F aveva un prezzo medio di 1.289 euro mentre la più anziana X100T era acquistabile mediamente per 1.053 euro.

logo leica

Anche per quanto riguarda Leica non ci sono novità recenti da segnalare, sebbene quella con il bollino rosso rimanga una delle linee di LSC più complete e sofisticate in assoluto, sebbene caratterizzate da prezzi al di fuori della portata di molti appassionati. Rimandando il lettore agli articoli ‘Large Sensor Compact: all’avanguardia nella fotografia digitale’ e ‘Large Sensor Compact: compatte da sogno’ per gli approfondimenti sui singoli modelli, ricordiamo che attualmente Leica propone ancora l’APS-C X Vario del 2013 (prezzo medio terzo trimestre 2017: 2.282 euro), l’APS-C X-E (Typ 102) del 2014 e la contemporanea X (Typ 113), sorta di 'sorella maggiore' della precedente (prezzo medio rispettivamente 1.714 euro e 2.020 euro), la Quattro Terzi (17,3 x 13mm) D-Lux (Typ 109) di fine 2014 (1.018 euro), la LSC superzoom V-Lux (Typ 114) sempre del 2014, variante marchiata Leica della Panasonic Lumix DMC-FZ1000 (1.085 euro) e descritta in ‘LSC superzoom: l'ascesa di una nuova specie’, e l'eccezionale Full frame Q (Typ 116) del 2015, una delle migliori (oltre che la più costosa) LSC in assoluto: ben 4.179 euro.

logo panasonic

Anche Panasonic è da tempo particolarmente attiva nel segmento delle LSC, dove propone alcuni modelli di notevoli caratteristiche a prezzi spesso concorrenziali. Nella fascia delle LSC da 1’’ troviamo l’ottima Lumix DMC-LX15 dell’ottobre 2016 (prezzo medio terzo trimestre 2017 di 626 euro) e l’ancora più performante (dispone anche di EVF integrato) Lumix DMC-TZ100 di poco antecedente, che per 583 euro fornisce prestazioni al top. Nella categoria delle APS-C troviamo poi la più datata (fine 2014) ma ancora estremamente valida Lumix DMC-LX100, caratterizzata da un prezzo medio nel periodo in esame di 639 euro.

Panasonic Lumix DMC-FZ2000La proposta più recente (ottobre 2016) è la LSC superzoom Lumix DMC-FZ2000, erede della FZ1000 del 2014, descritta in 'Superzoom per fotografare incredibilmente lontano’ articolo cui rimandiamo per una descrizione dettagliata, Nonostante gli anni, la Lumix DMC-FZ1000 rimane probabilmente l’alternativa più valida tra le LSC superzoom in commercio grazie all’eccellente rapporto qualità prezzo, che la fa preferire all’erede più recente - e vedremo perché - oltre alle ben più costose concorrenti di altre marche (ricordiamo a tale proposito che la V-Lux (Typ 114) non è che la FZ1000 targata Leica). Mantenendo l’impostazione basata su un sensore CMOS di 1" (13,2 x 8,8 mm) da 20,1M della FZ1000, la FZ2000 offre mirino elettronico da 2.360.000 punti con copertura del 100%, zoom ottico 20x (26 - 520mm) f/2,8 – 4,5, display LCD touch inclinabile di 3'' da 1.040.000 punti, sistema autofocus a 49 punti AF con tecnologia Depth from Defocus, sensibilità ISO nativa 125 – 12800 (estesa 80 – 25600), raffica di ben 12fps (7fps con Live View), supporto Raw, capacità video 4K 2160p30 con audio stereo nei formati MOV, MP4 e AVCHD, flash incorporato e connettività Wi-Fi con NFC. Pesante pronta all’uso come una reflex di gamma alta (ben 966gr contro gli 831gr della FZ1000), la FZ2000 ha una marcata connotazione orientata al video ancora più accentuata rispetto alla progenitrice, offrendo funzionalità video molto più ricche (da zebra pattern a barre colore SMPTE) oltre a ulteriori interessanti opzioni per la fotografia – una su tutte – la funzione Focus Stacking intelligente). Tuttavia eccettuate le performance video, veramente notevoli, le caratteristiche fotografiche, seppure ottime, sono sullo stesso livello della FZ1000, molto meno costosa. Con un prezzo medio nel terzo trimestre 2017 di ben 1.129 euro, la Lumix DMC-FZ2000 costa quasi il doppio rispetto alla Lumix DMC-FZ1000 (613 euro), collocandosi sullo stesso livello della rivale Sony RX10 II (ma con un prezzo inferiore rispetto alle successive versioni III e IV).

logo ricoh

Per quanto riguarda Ricoh-Pentax, l’unica LSC in catalogo rimane l'eccellente Ricoh GR II del 2015, a tutt’oggi tra le migliori APS-C compatte, sebbene inizi a risentire del perso dell’età. Descritta in ‘Large Sensor Compact: all’avanguardia nella fotografia digitale’, la GR II aveva nel terzo trimestre 2017 un prezzo medio di 657 euro.

logo sigma

Anche per Sigma non ci sono novità in materia di LSC e pertanto ritroviamo ancora i quattro modelli della serie DP Quattro, identici fra loro ad eccezione dell’ottica: DP0 Quattro (21 mm), DP1 Quattro (28 mm), DP2 Quattro (45 mm) e DP3 Quattro (75 mm). Analizzate negli articoli ‘Large Sensor Compact: all’avanguardia nella fotografia digitale’ e ‘Large Sensor Compact: compatte da sogno’, ai quali rimandiamo per maggiori dettagli, le LSC Sigma avevano nel periodo in esame prezzi medi di 843 euro (DP0 Quattro), 888 euro (DP1 Quattro), 836 euro (DP2 Quattro) e 830 euro (DP3 Quattro).

logo sony

Concludiamo la nostra panoramica sulle LSC con Sony, che si presenta ancora come il più prolifico produttore del segmento con tre distinte famiglie di prodotti – RX100, RX10 e RX1 – essendo ormai scomparse dal mercato le ‘lens style camera’ della serie QX. Secondo una pratica ormai collaudata per Sony, l’uscita di un nuovo modello non sostituisce quelli precedenti ma li affianca, almeno finché il più anziano mantiene la propria validità commerciale, andando così a popolare le tre famiglie di prodotti che si arricchiscono nel tempo di modelli via via più capaci e tecnologicamente avanzati. Così per le LSC Full frame della serie RX1, che non hanno registrato novità recenti, troviamo ancora la capostipite Cyber-shot DSC-RX1 di fine 2012 (prezzo medio nel terzo trimestre 2017 di 3.041 euro), la successiva Cyber-shot DSC-RX1R del 2013 (2.869 euro) e la più recente (fine 2015) Cyber-shot DSC-RX1R II (3.733 euro). Descritte rispettivamente in ‘Large Sensor Compact: una compatta un po' speciale’, ‘Large Sensor Compact: compatte da sogno’ e ‘Large Sensor Compact: sempre più all'avanguardia’, le LSC Full frame Sony restano i modelli più sofisticati e performanti in assoluto, naturalmente in compagnia delle proposte Leica.

Sony Cyber-shot DSC-RX100 Mark VAl momento la più ricca famiglia targata Sony è la serie RX100, che alla capostipite RX100 ('Large Sensor Compact: una compatta un po' speciale’) del 2012, ormai in procinto di uscire dal mercato, affianca le successive RX100 II del 2013 e RX100 III del 2014 (‘Large Sensor Compact: compatte da sogno’) ed RX100 IV del 2015 (‘Large Sensor Compact: all’avanguardia nella fotografia digitale’), fino ad arrivare all’ultima arrivata Cyber-shot DSC-RX100 V o Cyber-shot DSC-RX100M5. Uscita sul mercato a novembre 2016, la RX100V naturalmente si presenta come l’esponente più avanzato di una serie di LSC tra le più riuscite e performanti in assoluto fin dal loro apparire. Incentrata sul medesimo sensore “stacked” CMOS Exmor RS di 1" (13,2 x 8,8 mm) da 20,1M del predecessore coadiuvato da un potente processore Bionz X, la nuova RX 100 V propone EVF ad alta risoluzione da 2.359.296 punti con copertura del 100%, zoom ottico 2,9x (24 - 70mm) f/1,8 – 2,8, luminoso display LCD fisso di 3'' da 1.228.800 punti, sistema autofocus avanzato a 315 punti AF a rilevamento di fase e 25 a rilevamento di contrasto, sensibilità ISO nativa 125 – 12800 (estesa 80 – 25600), raffica di ben 24fps con AF continuo, supporto Raw, capacità video 4K 2160p30 con audio stereo, con oversampling senza pixel binning, nei formati XAVC S, AVCHD e MP4, flash incorporato e connettività Wi-Fi con NFC. Pesante pronta all’uso all’incirca come i modelli precedenti (299gr), la Sony RX100 V si colloca indubbiamente ai vertici tra le LSC da 1’’ come performance e caratteristiche, nonostante una un design, un’ergonomia e un’interfaccia utente che potrebbero essere migliorate. Il principale ‘difetto’ di questa eccellente LSC è però il prezzo. Nel terzo trimestre 2017, infatti, la Cyber-shot DSC-RX100 V aveva un prezzo medio di 1.018 euro, probabilmente eccessivo, mentre i modelli precedenti presentavano prezzi più concorrenziali: 795 euro per la Cyber-shot DSC-RX100 IV, 599 euro per la Cyber-shot DSC-RX100 III, 521 euro per la Cyber-shot DSC-RX100 II e 402 euro per la Cyber-shot DSC-RX100.

Sony Cyber-shot DSC-RX10 Mark IVPer ultime, ma non certo per prestazioni e caratteristiche, troviamo le LSC superzoom della serie RX10, la cui rappresentante più recente è la recentissima (ottobre 2017) Cyber-shot DSC-RX10 IV o Cyber-shot DSC-RX10M4, che si affianca a RX10 (2013) e RX10 II (2015), descritte in ‘Large Sensor Compact: all’avanguardia nella fotografia digitale’, e alla RX10 III del 2016, di cui abbiamo parlato in ‘LSC superzoom: l'ascesa di una nuova specie’. Anche le superzoom della serie RX10 si sono presentate fin dal loro apparire come temibili rivali per le concorrenti Canon e Panasonic e l’ultima nata in casa Sony si conferma tra le migliori se non la migliore esponente della categoria. Mantenendo il sensore “stacked” CMOS Exmor RS di 1'' (13,2 x 8,8mm) da 20,1M (integrato da un potente processore Bionz X di ultima generazione), il luminoso zoom 25x (24 – 600mm) f/2,4 – 4,0 e il sofisticato EVF da 2.359.000 punti con copertura del 100% della RX10 III, la nuovissima RX10 IV offre il sofisticato sistema autofocus avanzato a 315 punti AF a rilevamento di fase e 25 a rilevamento di contrasto dei modelli Sony più recenti, display LCD touch inclinabile di 3'' da 1.440.000 punti, controlli manuali completi, sistema di stabilizzazione avanzato SteadyShot, sensibilità ISO nativa 100 – 12800 (64 – 25600 estesa), velocità di scatto continuo di 24fps, supporto Raw, capacità video 4K 2160p30 con audio stereo, con oversampling senza pixel binning, nei formati XAVC S, AVCHD e MP4, flash incorporato e connettività Wi-Fi con NFC e Bluetooth. Con un peso equipaggiato di 1.095gr come la RX10 III in virtù anche del robusto corpo in lega tropicalizzato, la Cyber-shot DSC-RX10 IV si colloca al vertice fra le LSC superzoom sotto quasi tutti i punti di vista, non ultimo il costo. Il prezzo medio iniziale di questo gioiello, infatti, è ben di 1.923 euro, nettamente superiore alle dirette concorrenti Canon PowerShot G3 X e Panasonic DMC-FZ1000 e alla più recente Panasonic DMC-FZ2000. Nel medesimo periodo i modelli precedenti della serie RX10 avevano prezzi medi di 716 euro (Cyber-shot DSC-RX10), 1.169 euro (Cyber-shot DSC-RX10 II) e 1.467 euro (Cyber-shot DSC-RX10 III).

In conclusione

La LSC rappresenta oggi la principale alternativa alle fotocamere a ottica intercambiabile per ogni appassionato di fotografia che non si accontenta dello smartphone ma non desidera le complicazioni di corpo e ottica separati, come abbiamo cercato di spiegare negli articoli ‘Quale fotocamera per quale fotografia.’ Parte prima, seconda e terza. Le reflex, di cui abbiamo diffusamente parlato recentemente (‘DSRL update:’ Canon, Nikon, Pentax e Sony) e le mirrorless, di cui ci occuperemo nei prossimi mesi, sono indubbiamente soggette a meno compromessi di fotocamere che dispongono di un’ottica integrata, tuttavia molti appassionati vedono come il fumo negli occhi avere uno o anche due corpi macchina con le relative ottiche per coprire le possibili esigenze fotografiche, anche se si tratta delle meno ingombranti mirrorless.

Ecco perché LSC e LSC superzoom stanno avendo un ottimo successo, nonostante il loro prezzo non abbia nulla da invidiare alle pariclasse a ottica intercambiabile. Ma con la tendenza che vede contrarsi costantemente il mercato della fotografia digitale in termini di numeri ma in misura sensibilmente inferiore in termini di valore, segno che si vendono meno fotocamere ma di costo mediamente più elevato, le Large Sensor Compact hanno tutte le carte in regola per continuare a prosperare.

Data di pubblicazione: gennaio 2018
© riproduzione riservata

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