analisi-mercato-mirrorlessL'ascesa delle fotocamere mirrorless o CSC (Compact System Camera) secondo una dizione maggiormente tecnica, prosegue senza soluzione di continuità nonostante il progressivo declino del mercato mondiale della fotografia digitale. Lo testimoniano i numerosi nuovi modelli introdotti dai produttori nel corso dell'ultimo anno. Dopo esserci occupati nella prima parte della presente disamina di Canon, Fujifilm, Hasselblad, Leica, Nikon e Olympus e delle novità più recenti da essi introdotte, concludiamo con l'analisi di quanto proposto attualmente da Panasonic, Pentax, Sigma e Sony.

Dopo avere parlato di travelzoom, bridge superzoom, all-weather, LSC (Large Sensor Compact) e LSC superzoom, che rappresentano ormai le sole tipologie di fotocamere a ottica fissa che si vendono ancora nel mondo, abbiamo visto il mese scorso ('Mirrorless: lo stato dell'arte. Parte prima') che praticamente tutti i produttori di fotocamere sono più o meno fortemente impegnati nel segmento delle mirrorless. E se accade che qualche produttore di CSC (Compact System Camera)un tempo molto attivo esca dal segmento – è il caso del gigante coreano Samsung, che in realtà ha abbandonato in blocco la produzione di fotocamere – altri si affacciano coraggiosamente sul mercato per la prima volta, ci riferiamo a Hasselblad e Sigma, ma anche ai produttori cinesi Young Innovators (YI) con la recentissima mirrorless entry-level in formato MFT YI M1, e alla similare e precedente Z Camera M1. Entrambi questi modelli non sono ancora diffusi o commercializzati, almeno sul mercato italiano, ma già soltanto il loro rilascio testimonia la vitalità del settore.

Come accaduto nella prima parte della presente analisi, anche stavolta ci occuperemo dettagliatamente soltanto delle novità più recenti, lasciando quindi al lettore interessato il compito di approfondire l'argomento con la lettura degli scorsi articoli in materia di mirrorless. Ecco dunque il riepilogo esaustivo delle precedenti incursioni nell'argomento, che descrivono i modelli ancora al passo con i tempi che completano le gamme dei vari produttori. In ordine di tempo, partendo dai più recenti:

'Mirrorless update: parte prima' (Canon, Fujifilm, Leica, Nikon e Olympus)
'Mirrorless update: parte seconda' (Panasonic, Ricoh-Pentax, Samsung e Sony)
'Il mercato delle Compact System Camera. Prima parte' (Canon, Fujifilm, Hasselblad, Kodak e Leica)
'Il mercato delle Compact System Camera. Seconda parte' (Nikon e Olympus)
'Il mercato delle Compact System Camera. Terza parte' (Panasonic e Ricoh-Pentax)
'Il mercato delle Compact System Camera. Quarta parte' (Samsung e Sony)

Rammentando come di consueto al lettore che i dati completi di tutte le fotocamere che analizzeremo, tranne rare eccezioni segnalate (modelli in configurazione non ancora definitiva), sono consultabili nel comparatore di Fotoguida.it, completiamo l'analisi delle mirrorless più recenti.

logo Panasonic

 

 

Insieme a Olympus, Panasonic è la regina del formato Micro Quattro Terzi, nel quale propone una gamma particolarmente ampia e articolata di modelli, molti dei quali trattati negli articoli citati cui rimandiamo per tutti i dettagli. Si tratta in particolare della entry-level Lumix DMC-GF7 del 2015 (prezzo medio nel terzo trimestre 2016 di 428 euro per il kit con zoom 12-32mm) e delle 'lower-midrange' Lumix DMC-GM1 del novembre 2013 e Lumix DMC-GM5 del novembre successivo, aventi un prezzo medio nel terzo trimestre 2016 rispettivamente di 508 euro e 578 euro per il kit con lo zoom citato. Per quanto riguarda in particolare le entry-level della serie GF, dobbiamo sottolineare che esiste anche la più recente Lumix DMC-GF8 dell'inizio 2016, che però non è commercializzata in Europa.

Panasonic DMC-GX80In tempi recenti Panasonic ha rinnovato anche le mirrorless midrange della serie GX con la nuova Lumix DMC-GX80, 'sorella minore' dell'eccellente GX8 del 2015 e destinata a sostituire la GX7 del 2013 (non a caso in alcuni mercati viene commercializzata con la denominazione di Lumix DMC-GX7 Mk II). La GX80
si caratterizza per un sensore Live MOS Quattro Terzi (17,3 x 13mm) da 20,3M qui in versione priva di filtro passa-basso, EVF OLED da 2.764.000 punti con copertura del 100%, sistema di stabilizzazione avanzato su 5 assi, sistema autofocus a rilevamento contrasto avanzato a 49 punti AF con tecnologia DFD (Depth From Defocus) e Post Focus, display LCD touch inclinabile di 3'' da 1.040.000 punti, doppio sistema di stabilizzazione (corpo e ottica), attacco obiettivo Micro 4:3, supporto Raw, sensibilità ISO nativa 200 – 25600 (estesa 100 – 25600), velocità della raffica di 10fps, supporto video UHD/4K 2160p30 con audio stereo nei formati AVCHD e MP4, controlli manuali completi, flash integrato e connettività Wi-Fi con NFC. Con un peso equipaggiato di 426gr, la GX80 è praticamente sovrapponibile come caratteristiche alla nuova G80 ma è basata su un design marcatamente mirrorless. Le ricche funzionalità sia automatiche che programmabili della GX80, unitamente al prezzo molto interessante per una CSC così completa (634 euro di media per il kit con zoom 12-32 nel terzo trimestre 2016), la collocano in una posizione di mercato dove non sono presenti molte rivali: Canon EOS M3, Fujifilm X-E2S e X-T10, Olympus OM-D E-M10 II e Sony A6000. In tema di prezzi, nel medesimo periodo la Lumix DMC-GX8 aveva un prezzo medio solo corpo di 900 euro.

Panasonic DMC-G80Nella porzione 'upper-midrange' del segmento Panasonic ha introdotto da pochissimo (ottobre 2016) la nuova Lumix DMC-G80 (G85 in alcuni mercati), destinata a succedere alla Lumix DMC-G7 del 2015, della quale rappresenta una versione ampiamente aggiornata e migliorata. La G80, che rispetto ai modelli della serie GX si basa su un design 'DSLR-like', si contraddistingue per il sensore Live MOS in formato Quattro Terzi (17,3 x 13mm) da 16M coadiuvato da un processore Venus di nuova generazione, cui si aggiungono un sofisticato mirino elettronico OLED da 2.360.000 punti con copertura del 100%, sistema autofocus avanzato a rilevamento contrasto a 49 punti AF con tecnologia DFD (Depth From Defocus) e Post Focus, display LCD touch inclinabile di 3'' da 1.040.000 punti, sistema di stabilizzazione avanzato su 5 assi, attacco obiettivo Micro 4:3, supporto Raw, sensibilità ISO nativa 200 – 25600 (estesa 100 – 25600), velocità di scatto continuo di 9fps, capacità video UHD/4K 2160p30 con audio stereo nei formati AVCHD e MP4, controlli manuali completi, flash incorporato, slitta a contatto caldo e connettività Wi-Fi integrata. Pesante pronta all'uso 505gr, quasi 100gr in più rispetto alla G7 in ragione anche del robusto corpo tropicalizzato con telaio in lega di magnesio, la nuova G80 è una CSC particolarmente avanzata e completa, ricca di funzioni personalizzabili ma anche automatiche, degna erede dell'ottima G7. Il prezzo medio iniziale della Lumix DMC-G80 è di 899 euro per il solo corpo mentre nel terzo trimestre 2016 la precedente Lumix DMC-G7 poteva essere acquistata in media per 645 euro per il kit con zoom 14-42 mm Serie II.

Panasonic DMC-GH5Per concludere l'analisi riguardanti le novità in casa Panasonic dobbiamo parlare della futura Lumix DMC-GH5, preannunciata in occasione del Photokina 2016 e prevista in uscita a gennaio/febbraio 2017. Le informazioni certe riguardanti l'ammiraglia delle CSC Panasonic sono ancora piuttosto scarse, ma nella tradizione della serie Lumix GH si tratterà di una mirrorless Quattro Terzi molto sofisticata, naturalmente focalizzata sulle massime performance video fin dalla capostipite GH1 del 2009. Erede della Lumix DMC-GH4 del 2014, la futura GH5 per quello che è dato sapere oggi dovrebbe offrire un sensore Quattro Terzi (17,3 x 13mm) di risoluzione attorno ai 18-20 megapixel, in grado di supportare riprese video 6kp30 o 4k60p con possibilità di uscita in tempo reale del segnale su monitor esterno con campionamento 4:2:2/10 bit, con assenza di crop nei video 4K (l'attuale GH4 ha un fattore di crop d 2,3x in questa circostanza). Le altre performance e caratteristiche saranno naturalmente uguali o migliori rispetto al predecessore, per i cui dettagli rimandiamo il lettore ai precedenti articolo sull'argomento. Per concludere, i rumors danno il prezzo solo corpo della Lumix DMC-GH5 attorno ai 2.000 dollari, più che naturale considerato che il corrispettivo targato Olympus, la nuovissima O-MD E-M1 II, avrà esattamente questo prezzo. Per confronto, la Lumix DMC-GH4 nel terzo trimestre 2016 aveva un prezzo medio solo corpo di 1.146 euro.

logo Pentax

 

 

Spostandoci in casa Pentax, evidentemente il produttore non crede molto nella tecnologia mirrorless, tant'è che il modello più recente in circolazione è ancora la Q-S1 del settembre 2014, una compatta e leggerissima CSC penalizzata da un sensore piccolissimo, solo 1/1,7" (7,44 x 5,58mm), che chiaramente sfigura contro qualunque concorrente. Il prezzo medio nel terzo trimestre 2016 della Q-S1 era di 395 euro per il kit con zoom 5-15mm.

logo Samsung

 

 

 

Detto di chi è poco presente nel segmento dobbiamo almeno accennare a chi proprio è uscito dal settore. Ci riferiamo naturalmente a Samsung, un produttore che proponeva una ricca gamma di valide fotocamere mirrorless, ricordiamo l'ottima ammiraglia NX1 del 2014 e la più recente (marzo 2015) entry-level NX500. Come noto il gigante coreano ha deciso di uscire completamente dal settore della fotografia digitale e dunque i modelli citati, così come gli altri, andranno ad esaurirsi rapidamente.

logo Sigma

 

 

Sigma sd QuattroUna CSC da poco sul mercato, sebbene l'annuncio risalga a febbraio 2016, ci viene proposta da Sigma, che va così ad arricchire la proprio gamma di fotocamere basate sulla tecnologia dei sensori Foveon. Si tratta della sd Quattro e della variante sd Quattro H, annunciata contemporaneamente ma non ancora disponibile in Italia. Molto sofisticate e avanzate tecnologicamente, queste due mirrorless si differenziano fra loro per il sensore utilizzato: CMOS Foveon X3 Quattro in formato APS-C (23,5 x 15,5mm) per la sd Quattro, il medesimo sensore che equipaggia le LSC della serie dp Quattro, che sulla sd quattro H 'cresce' nel formato APS-H (26,6 x 17,9mm). Trattandosi di sensori di sensori di tipo 'stacked', il cui strato superiore cattura il canale colore Blu dello spettro RGB mentre i due strati sottostanti catturano i segnali relativi ai canali colore Rosso e Verde, senza necessità di filtro passa-basso, l'immagine composta equivale per qualità a un'immagine da 39 megapixel di un sensore Bayer tradizionale nel caso della sd Quattro e a un'immagine da 51 megapixel nel caso della sd Quattro H. Completano le caratteristiche un potente processore d'immagine Dual TRUE III, EVF da 2.359.000 punti con copertura del 100%, sistema autofocus ibrido a rilevamento di contrasto e di fase a 9 punti AF, display LCD fisso di 3'' da 1.620.000 pixel, attacco per ottiche SIGMA SA, supporto Raw, sensibilità ISO nativa 100 – 6400, raffica di 3,6 scatti al secondo (3,8fps su sd Quattro H), slitta a contatto caldo per il montaggio di un flash esterno (quello integrato è infatti assente) e connettività Wi-Fi opzionale. Con un peso a vuoto attorno ai 630gr in virtù anche del robusto corpo in lega di magnesio resistente alla pioggia e alla polvere, sd Quattro e sd Quattro H sono CSC dalle caratteristiche particolari, come tutte le fotocamere basate sulla tecnologia Foveon, che negli anni si è ritagliata uno zoccolo duro di appassionati. Mirrorless complete e ricche di funzionalità che nulla concedono al mondo video come le 'sorelle' della serie dp Quattro, Sigma sd Quattro e sd Quattro H non mancheranno sicuramente di riscuotere l'approvazione degli amanti della tecnologia Foveon. Venendo ai costi, nel terzo trimestre 2016 la Sigma sd Quattro aveva un prezzo medio solo corpo di 812 euro, in linea con le mirrorless midrange concorrenti.

logo Sony

 

 

Passando a Sony, come spesso accade il gigante giapponese dell'elettronica è uno tra i più prolifici tra i produttori di CSC se non il più prolifico in assoluto. Premesso, come detto, che per le descrizioni particolareggiate dei modelli meno recenti rimandiamo il lettore interessato ai precedenti articoli sull'argomento ricordati all'inizio, partendo dalla fascia entry-level troviamo ancora la CSC dal corpo DSLR A3000 del 2013, ormai a fine carriera, che nel terzo trimestre 2016 aveva un prezzo medio di 338 euro per il kit con zoom standard 18-55mm e la A5000 del 2014, valida CSC dal prezzo medio concorrenziale di 445 euro per il kit con zoom 16-50mm. Nell'ampia fascia midrange, partendo dalla porzione inferiore troviamo innanzitutto l'ottima A5100 di fine 2014, che nel periodo indicato aveva un prezzo medio di 599 euro per il kit con zoom 16-50mm e l'altrettanto valida A6000, 'sorella maggiore' della coeva A5100, dall'eccellente prezzo medio di 567 euro per il solo corpo. Nella parte alta della gamma sono presenti A7 e A7R di fine 2013, identiche tra loro eccettuata l'assenza del filtro passa-basso sulla seconda, con un prezzo medio solo corpo nel terzo trimestre 2016 rispettivamente di 1.049 euro e 1.593 euro; le rispettive versioni aggiornate del 2015, A7 II e A7R II, eccezionali mirrorless full-frame come le progenitrici, acquistabili mediamente per 1.638 euro e 3.298 euro sempre il solo corpo; e le mirrorless full-frame 'video-oriented' A7S (2014) e A7S II (fine 2015), certamente al vertice assoluto per quanto riguarda le capacità video, disponibili in media per 2.067 euro e 3.184 euro (solo corpo). Per concludere la panoramica delle mirrorless Sony meno recenti dobbiamo ricordare la 'lens style camera' QX1 di fine 2014, una camera unit che permette di trasformare uno smartphone in una vera mirrorless avanzata, con un prezzo medio solo corpo di appena 278 euro.

Sony A6300Le novità più recenti in fatto di mirrorless in casa Sony riguardano sempre la fascia medio-alta. Mentre tutte le CSC full-frame della serie A7 vantano un più ingombrante corpo da DSLR, le nuove proposte della serie A6000 si contraddistinguono per il look tipicamente da CSC e per il sensore in formato APS-C. Sul mercato da marzo 2016, la A6300 è una mirrorless dalle capacità fotografiche e video al top. Descritta anche su Fotoguida.it, la A6300 è incentrata su un sofisticato sensore EXR CMOS APS-C (23,5 x 15,6mm) da 24,24M di nuova concezione supportato da un potente processore Bionz X di ultima generazione, mirino elettronico avanzato da 2.359.296 punti con copertura del 100%, sistema autofocus ibrido avanzato a 425 punti AF a rilevamento di fase e 169 punti AF a rilevamento di contrasto, display LCD inclinabile di 2,95'' da 921.600 punti, attacco obiettivo Sony E, supporto Raw, sensibilità ISO nativa 100 – 25600 (estesa 100 – 51200), velocità di scatto continuo di 11fps, capacità video UHD/4K 2160p30 con audio stereo nei formati XAVC S, AVCHD, MP4, MPEG4 e AVC/H.264 degne dell'ammiraglia A7S II, connessioni e controlli manuali completi, flash incorporato e connettività Wi-Fi con NFC. Con un peso equipaggiato di 404gr nonostante il robusto corpo in lega di magnesio tropicalizzato, è una delle migliori mirrorless in circolazione, a livello delle CSC serie A7 eccettuato il sensore in formato più piccolo, nonostante le dimensioni così contenute talvolta ne rendano l'ergonomia non ottimale. Il prezzo medio della A6300 nel terzo trimestre 2016 era di 1.161 euro per il solo corpo, veramente concorrenziale per una fotocamera dalle caratteristiche tanto avanzate.

Sony A6500L'ultimissima nata in casa Sony per ciò che riguarda le CSC è A6500, che si colloca la vertice delle mirrorless compatte del gigante giapponese. Appena rilasciata sul mercato, la A6500 si presenta come una versione ulteriormente migliorata e potenziata dell'eccellente A6300. Mantenendo infatti le principali caratteristiche e prestazioni di quella che ora è la 'sorella minore', a partire dal complesso sensore/processore d'immagine, l'eccellente sistema di messa a fuoco ibrido avanzato e il robusto corpo il lega di magnesio tropicalizzato, la A6500 si differenzia per il sistema di stabilizzazione integrato su 5 assi, la maggiore capacità di elaborazione e di buffer di memoria, il minor numero di formati video supportati (XAVC S, AVCHD, MP4), il display con capacità touch e l'aggiunta della connettività Bluetooth. Pesante pronta all'uso 453gr, la nuovissima A6500 è sicuramente la migliore mirrorless Sony nel formato APS-C è una tra le migliori in assoluto per funzionalità e caratteristiche, sebbene taluni ne abbiano criticato la presenza di un'unica ghiera di controllo superiore, la non eccelsa reattività del touch screen quando impiegato come AF trackpad e l'assenza di conversione Raw 'in-camera'. Sul mercato da dicembre, la A6500 ha un prezzo consigliato al pubblico di 1.700 euro solo corpo, in linea con le dirette rivali più recenti, quali Fujifilm X-T2 e X-Pro2, Olympus OM-D E-M1 II, Panasonic DMC-GH5 e Leica TL, versione aggiornata della Leica T annunciata successivamente alla prima parte della nostra analisi.

In conclusione

Come abbiamo visto in questa approfondita e articolata analisi del ricchissimo e variegato mondo delle fotocamere a ottica intercambiabile prive di pentaspecchio/pentaprisma, l'offerta attuale di modelli dalle caratteristiche e dalle performance più diverse è perfettamente in grado di soddisfare qualunque esigenza. Ma perché optare per una CSC anziché una reflex tradizionale? Se in passato le mirrorless offrivano caratteristiche non al livello delle DLSR comparabili come costo e prestazioni, oggi in ogni fascia di prezzo sono disponibili mirrorless che non hanno nulla da invidiare alle reflex corrispondenti. Oggi si tratta dunque eminentemente di un fatto di preferenza personale, che può trovare una soluzione in grado di soddisfare qualunque esigenze dell'appassionato di fotografia in termini di caratteristiche tecniche, funzionalità manuali e automatiche e, naturalmente, costo.

Data di pubblicazione: dicembre 2016
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