L'ABC della Fotografia, una raccolta di articoli tematici che passa in rassegna alfabeticamente le voci più significative della tecnica fotografica. Una miniera di informazioni e curiosità curata e realizzata da Monica Cillario.

V come ViewfinderIl viewfinder o mirino è la parte della fotocamera (o della telecamera) attraverso cui si guarda la scena che sta per essere ripresa e se ne definisce la composizione. Il viewfinder, riportando diverse informazioni sui punti di messa a fuoco, i tempi di apertura e i valori di diaframma, offre al fotografo un controllo quasi totale della situazione prima dello scatto. Nelle moderne fotocamere, a partire dagli anni '80, sono stati introdotti mirini elettronici capaci di indicare anche il livello di carica della batteria, la profondità di campo, l'attivazione di un illuminatore collegato e, ancora, eventuali allarmi di sotto o sovraesposizione.

La funzione White Balance, o Bilanciamento del Bianco, ormai disponibile su tutte le fotocamere digitali, permette di scegliere in modo accurato la corrispondenza di questo colore di base in funzione al tipo di luce con cui viene composta la scena inquadrata. La luce, infatti, non è altro che una radiazione visibile che viene emessa entro un certo intervallo di lunghezze d'onda; a ciascuna di queste lunghezze d'onda corrisponde un particolare colore che, naturalmente, influisce sulle immagini che scattiamo con le nostre macchine fotografiche come si può facilmente sperimentare riprendendo il medesimo soggetto all'alba di una giornata serena piuttosto che nel corso di una giornata nuvolosa.

Questo tipo di supporto digitale per fotocamere è stato sviluppato in cooperazione tra due colossi giapponesi: Fujifilm e Olympus. La produzione fisica, invece, era realizzata da Toshiba e Samsung. Inizialmente pensate per le fotocamere digitali dei due marchi intorno ai primi anni 2000, le card di memoria in formato xD hanno perso terreno sul mercato mondiale a favore delle più utilizzate SD, un formato innovativo che, oltre a garantire velocità e compattezza del supporto, poteva trovare l'impiego in un numero maggiore di dispositivi: dai computer alle fotocamere, dai cellulari ai dispositivi di registrazione audio.

Zeta come zoomViene definito zoom un obiettivo che ha la capacità di variare la sua lunghezza focale, a differenza di quanto avviene con gli obiettivi a focale fissa. Oggi esistono zoom che coprono diverse aree di ripresa, dai super grandangolari ai super tele, al fine di offrire al fotografo una gamma completa di lenti intercambiabili per il suo corredo. Come ci insegna la storia della fotografia questo tipo di lente veniva chiamata un tempo anche trasfocatore e veniva identificato per la capacità di ingrandimento o rapporto tra le due focali, minima e massima, di cui l'obiettivo era capace: ad esempio per un 70 - 210mm si indicava un 3x, per un 35 - 140mm 4x e così via. Oggi sugli zoom troviamo oltre all'indicazione delle focali anche le eventuali aperture previste dall'ottica.

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