Con il lancio della tecnologia SLT a specchio traslucido, Sony si era fatta subito notare per un'offerta di reflex digitali decisamente ricca, quasi affollata, composta da numerosi modelli dalle specifiche spesso simili se non sovrapponibili: indice probabilmente di una strategia mirata a saggiare le varie fasce del mercato delle DSLR alla ricerca del miglior posizionamento possibile. Ora quella fase sembra essere conclusa, tanto che Sony ha iniziato a sfoltire e razionalizzare la propria gamma di fotocamere Alpha complice anche un mercato meno ricettivo rispetto al passato e che nelle mirrorless, variamente declinate, ha trovato un nuovo elemento di interesse con la conseguenza di erodere ulteriormente il segmento delle reflex entry-level. Ecco quindi che con il 2013 Sony ha sostituito le precedenti A37 e A57 con la nuova A58: vediamone le caratteristiche.
Compatta e leggera, la Sony SLT-A58 è costruita intorno a un sensore CMOS da 20,1 megapixel in formato APS-C stabilizzato e sviluppato appositamente per questo modello, con un'escursione compresa tra 100 e 16.000 ISO che viene controllata, per la riduzione del rumore di fondo, da un processore Bionz. La velocità di raffica è di 5 scatti in RAW, che possono salire a 8 scendendo di risoluzione e salvando in JPEG: un passo indietro rispetto alla A57 (e, per quanto riguarda la sensibilità ISO, anche alla A37) ma che, considerando l'aumento del 25% di risoluzione del sensore, suggerisce la possibilità che algoritmi e potenza di calcolo siano rimasti invariati dal modello precedente. Più interessante, trattandosi oltretutto di un apparecchio SLT, è il comportamento dell'autofocus. Ricordiamo infatti che la funzione dello specchio traslucido è quella di lasciar filtrare sul sensore d'immagine circa due terzi della luce dirottando la parte rimanente sul sensore autofocus: un accorgimento che evita il sollevamento dello specchio al momento dello scatto, come accade nelle reflex tradizionali, con conseguente continuità della messa a fuoco e, almeno dal punto di vista meccanico, la possibilità di aumentare la velocità di raffica. Nel caso della A58 l'autofocus si avvale di 15 punti AF di cui tre a croce, e introduce la nuova funzione Lock-on Autofocus per l'inseguimento di soggetti in movimento.
Il sensore è capace di produrre colori vivaci, ma gli algoritmi di riduzione del rumore che lo accompagnano avrebbero richiesto un processore decisamente più potente e veloce: i tempi di elaborazione risultano infatti molto simili a quelli di esposizione, raddoppiando di fatto il tempo che occorre calcolare tra uno scatto e l'altro. Una posa notturna di 20 secondi, per esempio, richiederà un intervallo quasi uguale prima che l'apparecchio termini i suoi calcoli, visualizzi lo scatto e torni a essere a disposizione del fotografo. Il lavoro che esegue il firmware della A58 è tuttavia notevole, come si può osservare dalla prova comparativa che segue, anche se come sempre in condizioni reali una buona regola su macchine di questa fascia è di non superare la sensibilità di 800 ISO:
Come dicevamo, SLT significa specchio fisso; specchio fisso significa assenza di pentaprisma, e questo a sua volta porta a due conseguenze: un abbattimento dei pesi e delle dimensioni del corpo macchina, che nel caso della A58 scendono a livelli assai vicini a quelli di alcune bridge, e l'introduzione di un mirino elettronico, o EVF, che di fatto permette al firmware di modificare la resa visiva dell'immagine come effetto diretto delle impostazioni di scatto del momento. Un feedback in tempo reale, dunque, che viene senz'altro apprezzato dai fotografi alle prime armi e non solo da loro; oltretutto la A58 integra per il suo EVF un display OLED da 1.140.000 punti - abbandonando la tecnologia LCD usata in precedenza, con benefici non solo in termini visivi ma anche di consumi energetici - con copertura del 100% del campo visivo, caratteristica quest'ultima che si riscontra molto difficilmente nelle reflex entry-level. L'EVF si comporta bene, anche se la sua attivazione quando si avvicina l'occhio presenta una certa latenza che, se pur minima, è tuttavia percepibile da chi sia abituato alle reflex con pentaprisma. A compensazione di questo piccolo difetto, la comoda funzione Eye-Start AF che attiva l'autofocus sul soggetto inquadrato non appena si porta l'occhio davanti all'EVF.
Discorso diverso invece per il display posteriore esterno da 2,7", che raddoppia la risoluzione rispetto a quello della A37 ma la dimezza nei confronti dello schermo della A57, che oltretutto era di 3". La riduzione di diagonale e risoluzione del display pur a fronte di un incremento delle dimensioni dell'immagine, ora di 20,1 megapixel anziché 16,1, la differenza è evidente; probabilmente anche in questo caso, oltre al contenimento dei costi, siamo in presenza di una scelta progettuale mirata a ridurre i consumi dal momento che l'autonomia della batteria era considerata un punto debole (o comunque migliorabile) dei modelli Alpha precedenti. Il display della A58, che restituisce comunque un'immagine dai colori brillanti, è ribaltabile di 90 gradi verso l'alto e di 45 gradi verso il basso, perdendo così la snodabilità della A57 ma acquisendo solidità; non essendo particolari estimatori degli schermi snodabili - ma è questione di preferenze e abitudini di scatto personali - consideriamo questa scelta un compromesso eccellente tra robustezza e flessibilità d'uso, a patto tuttavia di utilizzare la fotocamera con orientamento orizzontale.
Quando si maneggia la A58 è bene continuare a tenere a mente la sua caratteristica di essere un modello entry-level. Questo spiega per esempio come mai l'innesto dell'obiettivo sia in plastica, con il metallo riservato solo alla baionetta vera e propria, facendoci capire come Sony consideri la A58 adatta a fotografi che non sostituiscono frequentemente l'ottica - anzi, magari proprio a quei numerosi possessori di DSLR che si limitano a un unico obiettivo, possibilmente il classico 18-55m fornito in kit. Acquistare una reflex per continuare a scattare con una sola ottica è certamente un controsenso, ma è altrettanto vero che si tratta di una casistica meno rara di quel che si creda specialmente nella fascia inferiore del mercato. A onor del vero l'attacco in plastica della A58 non è stampato con il resto del corpo bensì applicato a parte, fatto che dovrebbe consentirne l'eventuale sostituzione in caso di logoramento o rottura.
Ergonomicamente la fotocamera appare ben bilanciata, per quanto le dimensioni compatte sono ovviamente più indicate a chi possiede mani piccole. La A58 dispone di un'unica ghiera frontale, situata davanti al pulsante di scatto, per la regolazione dei tempi; modificare l'apertura richiede la contemporanea pressione del pulsante posizionato nell'angolo superiore destro del retro della macchina. Considerando che questo pulsante va premuto col pollice, sarebbe stato più logico e pratico l'attuale pulsante AEL, poco più a sinistra, per una posizione più naturale delle dita. Tra gli altri pulsanti che corredano il corpo della A58 vi è anche un selettore AF/MF la cui priorità è secondaria rispetto al medesimo selettore eventualmente riportato sul barilotto dell'obiettivo.
Degna di nota anche la slitta a contatto caldo, illustrata qui a fianco, realizzata secondo lo standard MIS (Multi Interface Shoe) introdotto da Sony nell'autunno 2012 nel tentativo di uniformare la congerie di interfacce estese storicamente presente nella gamma di macchine fotografiche della Casa giapponese. Questa particolare slitta, che ai contatti tradizionali aggiunge una serie di segnali elettrici nella parte frontale, è apparsa tra gli altri modelli anche sulla A99, sulla NEX-6 e sulla RX1, a significare la volontà di salvaguardare l'investimento in accessori come flash, microfoni, unità GPS, trasmettitori Wi-Fi e altro ancora sull'intero parco di fotocamere Sony.
Numerosissime anche le funzioni rese disponibili dal firmware della A58, molte delle quali - come ad esempio la capacità di riconoscere una scena per eseguirne automaticamente la composizione - sono esplicitamente rivolte al fotografo inesperto o alle primissime armi. Se una volta il neofita preso dal panico poteva rifugiarsi nelle modalità P, Auto o Scene, oggi vi sono molte opzioni in più che vale tuttavia la pena esplorare, anche se poi la loro attivazione o disattivazione non è immediata richiedendo una certa navigazione attraverso i menu di sistema. In questo la A58 viene incontro all'utente grazie al pulsante "?" posizionato nell'angolo inferiore destro del retro della fotocamera: premendolo mentre si è all'interno dei menu appare una breve spiegazione della funzione evidenziata in quel momento, mentre in condizioni normali apre un vero e proprio manuale che spiega come fotografare ritratti, paesaggi, scene notturne, soggetti in movimento e con la ripresa macro.
Molte funzioni interessanti, come la già ricordata autocomposizione (un'evoluzione della precedente Auto Portrait Framing che Sony ha ribattezzato Auto Object Framing) o la modalità Tele zoom Continuous Advance Priority AE per innalzare la velocità di raffica, sono tuttavia accessibili solamente scattando in JPEG proprio perché presuppongono un deciso intervento del firmware sull'immagine che sta per essere scattata.
In un apparecchio tanto studiato per l'utenza meno esperta lasciano perplessi due scelte "di interfaccia" relative alla visualizzazione di quanto contenuto nella scheda di memoria (che, fortunatamente, da qualche tempo a questa parte in casa Sony può essere anche una diffusissima SD senza più vincolare al solo formato proprietario Memory Stick). La prima: come quasi sempre accade nelle DSLR, fotografie e video si trovano all'interno della scheda in cartelle separate (con i filmati AVCHD distinti da quelli MP4), tuttavia nel caso della A58 la funzione di visualizzazione segue la stessa suddivisione permettendo di rivedere un'unica tipologia di contenuto per volta a seconda dell'ultima ripresa effettuata. Quindi, se abbiamo appena registrato una sequenza video, la A58 ci lascerà "sfogliare" solo i filmati fintanto che non scatteremo una nuova fotografia o imposteremo, via menu oppure con una combinazione di pulsanti non proprio immediata, una nuova cartella di default. Un meccanismo che si discosta da quello, pressoché standard, di visualizzare i contenuti per ordine cronologico indipendentemente dal tipo e dall'organizzazione fisica della scheda di memoria, e che può confondere il neofita.
Seconda annotazione: la A58 è impostata in fabbrica per poter rivedere la foto appena scattata all'interno del mirino, ed è sufficiente premere a metà corsa il pulsante di scatto per tornare alla visualizzazione in tempo reale. Nelle riprese di soggetti in movimento, quando occorre continuare a regolare lo zoom con la mano sinistra e la destra deve quindi impugnare saldamente il corpo, sarebbe apprezzabile che il ripristino della visualizzazione diretta potesse avvenire anche semplicemente intervenendo sull'obiettivo senza dover premere parzialmente lo scatto. In alternativa bisogna disattivare da menu la pur comoda funzione di revisione da mirino.
Per concludere, la Sony A58 non rappresenta tanto un'evoluzione della A57 quanto un modello intermedio tra questa e la A37, portando di fatto verso il basso le caratteristiche entry-level della gamma SLT. È un apparecchio indubbiamente pensato per accompagnare nel mondo delle reflex chi proviene da bridge e compatte, anche se l'appassionato prenderà ben presto in considerazione un upgrade verso modelli dalle specifiche superiori. Il prezzo tuttavia appare un po' eccessivo, considerando che nella stessa fascia si trovano concorrenti temibili come la Canon 600D o la Nikon D3200; né la tecnologia SLT può essere in grado da sola di giustificare un costo superiore specialmente nei confronti di un pubblico probabilmente più attento ad altre caratteristiche. In caso di acquisto si può tranquillamente tralasciare la versione in kit con obiettivo 18-55mm f3,5-5,6 e investire su ottiche di migliore qualità che non penalizzino le capacità della A58.
(data di pubblicazione: luglio 2013)