Palazzo della Ragione Fotografia | Osservatorio DigitaleIl conto alla rovescia è iniziato. Se non ancora espresso in ore e minuti, certo è però già da calcolare in mesi: ne mancano meno di undici all’Expo, la grande manifestazione che coinvolgerà Milano e dovrà coinvolgere anche tutto il nostro Paese. Meglio evitare di parlare dello stato dei lavori per quanto riguarda le strutture stesse, con spazi e padiglioni da costruire; invece un’aria Expo si respira già nelle iniziative che si stanno annunciando per quel periodo. A Milano il 10 maggio è stato inaugurato l’Expo Gate, che in piazza Cairoli, di fronte al Castello, dunque dal centro di Milano si annuncia come «la piattaforma di confronto, condivisione, coinvolgimento attraverso la quale narrare Expo Milano 2015 e il suo tema Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita».

I teatri annunciano un prolungamento della stagione pensando ai tanti visitatori attesi che si fermeranno in città. I Pomeriggi musicali hanno programmato una stagione di grande musica, che avrà la natura come leit motiv. La Compagnia Aterballetto ha commissionato al coreografo greco Andonis Foniadakis la creazione di danza totalmente nuova, che sarà presentata in prima mondiale al Piccolo Teatro a Milano per l'appunto in occasione dell’Expo. Non avrà come tema il cibo: avrà invece una forte caratterizzazione italiana, perché l’Expo potrà essere un grande palcoscenico della creatività e dello spirito italiano, che all’estero sono molto amati.

Walter Bonatti, Autoritratto, Isola di Pasqua,1969 | Osservatorio DigitaleIl tema dell’Expo, infatti, è «Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita», un tema da intendere in senso lato, perché «non di solo pane vive l’uomo (non in pane solo vivet homo)», con una citazione dal Vangelo di Matteo, che in questo caso si impone. Il Pianeta va nutrito anche con il rispetto e l’attenzione all’ambiente, l’energia per vivere viene anche dalla cultura, intesa nel senso più ampio possibile: bellezza, spettacolo, informazione. È giusto, in occasione dell’Expo, offrire più occasioni di dare energia alla vita, nel senso appena detto. Sarebbe invece sbagliato limitarsi a proporre iniziative collaterali esclusivamente legate all’alimentazione e al cibo. Ecco dunque che un altro progetto legato alla cultura prende vita a Milano: è la nascita del Palazzo della Ragione Fotografia, che a questo strumento di comunicazione dedica tutta la sua attenzione con un programma di mostre fotografiche. Questo, partendo dal prossimo 27 giugno, coinvolgerà l’Expo con una mostra dedicata appunto alla cultura e alla bellezza dell’Italia, per poi arrivare al febbraio 2016 secondo il calendario per ora annunciato.

Il Palazzo della Ragione Fotografia è la nuova realtà che prende il via a Milano dalla fine di giugno. L’accostamento dei due nomi suggerisce il progetto avviato dal Comune di Milano in collaborazione con Civita, Contrasto, GAmm Giunti. Presentandolo l’assessore alla Cultura del Comune di Milano, Filippo Del Corno, ci tiene a sottolineare due aspetti perché continua l’assegnazione di una funzione culturale a un luogo, iniziata con la Rotonda della Besana dedicata ai bambini, e viene sancita la condivisione di obiettivi tra pubblico e privato lasciando a carico di quest’ultimo i costi.

Lo storico palazzo ducentesco nel pieno centro di Milano sarà totalmente dedicato alla esposizione di mostre di fotografia temporanee, segnando così un percorso ideale da Palazzo Reale, con le sue mostre d’arte di portata internazionale, alla vicina Loggia dei Mercanti, con quella che è l’espressione artistica più vicina ai giovani. Che saranno conquistati, oltre che dalle immagini e i loro famosi autori, dagli allestimenti, studiati di volta in volta per coinvolgere il pubblico sfruttando le dimensioni e l’altezza degli ambienti, non più soggetti a temperature estreme, fanno notare, ma agibili dal punto di vista climatico per tutti i dodici mesi dell’anno.

Se il Palazzo della Ragione dedica la sua attenzione alle esposizioni temporanee di fotografia un altro luogo milanese, fa notare Filippo Del Corno, potrebbe diventare un museo della fotografia senza nulla togliere a quello di Cinisello, dove però il Comune di Milano non ha voce, o allo spazio al Castello. Il luogo milanese dovrebbe raccogliere in sé le quattro funzioni di esposizione, conservazione, diffusione, formazione.

Intanto è stato varato il calendario del Palazzo della Ragione Fotografia, che arriva fino al febbraio 2016, con una particolare attenzione all’Expo e al pubblico che arriverà a Milano per quella occasione. L’inizio dell’attività è prevista il prossimo 27 giugno con la mostra “Genesi” di Sebastião Salgado, che potrà essere visitata – modalità e sistema biglietteria sono simili a quelli di Palazzo Reale – fino al 2 novembre. La mostra, che lasciata Milano andrà a New York, comprende 245 foto riprese in dieci anni di lavoro durante i quali il famoso fotografo ha cercato un rapporto più armonioso con il nostro pianeta: le sue foto vogliono essere un monito per gli uomini ad apprezzare e amare la bellezza del nostro mondo, che lui ha ripreso nei cinque continenti, e a non distruggerlo.

Sebastiao Salgado, Isole South Sandwich, 2009 | Osservatorio Digitale

“Genesi” si può dunque considerare una preparazione degli animi all’Expo, che continuerà con la mostra di Walter Bonatti, “Nei grandi spazi”, atto d’amore per la natura con i reportage che il grande scalatore e insieme fotografo e scrittore ha realizzato nelle regioni più lontane del nostro pianeta. A questa mostra, nello stesso periodo, dalla fine di novembre 2014 all’aprile 2015, si contrapporrà “ABC”, retrospettiva che racchiude il lavoro di William Klein. Entrambe le mostre, grazie ad allestimenti che si annunciano particolari, si proporranno di far conoscere lo spirito dei due grandi fotografi.

E siamo al periodo più strettamente legato all’Expo, con una grande mostra che si propone di far conoscere (e amare) l’Italia a chi arriverà a Milano per visitare l’Expo. Lo fa attraverso le immagini che fotografi italiani e stranieri hanno dedicato al nostro Paese, considerato uno dei più fotografati al mondo. Al punto che diversi famosi scrittori venivano in Italia, rimanendo folgorati dalle bellezze del Paese e dall’arte espressa nei secoli: si chiamava Grand Tour, una espressione che ritroviamo nella mostra che verrà inaugurata in occasione dell’Expo: “Grand Tour Italia. Viaggio nel nostro paese attraverso 80 anni di grandi fotografie” sarà un viaggio che fino a fine settembre 2015 porterà i visitatori alla scoperta dei diversi aspetti del nostro Paese, guidati dalle diverse sensibilità dei fotografi di ieri e di oggi.

David Seymour, Galleria Borghese, 1955 | Osservatorio Digitale

La natura tornerà protagonista nell’ottobre 2015 con la mostra “Watermark”, esposta in occasione del Festival dell’acqua, che sarà ospitato all’interno dei padiglioni dell’Expo. Raccoglie le immagini realizzate da Edward Burtynsky in dieci diversi Paesi cercando, spesso con l’ausilio dell’aereo o dell’elicottero, l’acqua o la sua mancanza e stimolando così una riflessione sull’importanza di questo elemento per la vita dell’umanità. Una umanità che, nei secoli, ha dovuto vedersela anche con calamità dall’uomo stesso provocate.

Ecco dunque che la mostra successiva avrà per protagonista il più famoso fotografo di guerra. “Pietas” di James Nachtwey sarà esposta dal novembre 2015 al febbraio 2016, per raccontare il dolore di chi la guerra la vive sulla propria pelle, ma anche la forza e la dignità della gente. La mostra si annuncia come una installazione «dove luce e tenebra si alternano in una danza quasi infinita».

James Nachtwey, Afghanistan, 1996 | Osservatorio Digitale

Il Palazzo della Ragione, utilizzando un linguaggio che attira un folto pubblico, in grado di interessare i giovani come la fotografia, si propone dunque di far riflettere i visitatori sulla natura, le conquiste dell’uomo, i pericoli che possono minacciare questo nostro mondo e le bellezze che invece lo caratterizzano. E insieme induce a riflettere sul potere e la forza della fotografia, strumento di conoscenza, di condivisione, in grado di attirare l’attenzione, e proprio per questo capace di far credere vero tutto ciò che fa vedere, mentre nulla è più assoggettabile a quanto si vuol dire, soprattutto ora, grazie al digitale. Ciò non toglie che la fotografia, oltre a poter essere un forte mezzo di comunicazione, ha anche un forte fascino.

(data di pubblicazione: giugno 2014)

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