Una città e la fotografia. Sono molte le considerazioni che suscita Photolux Festival, in programma a Lucca dal 23 novembre al 15 dicembre. E tutte molto attuali. Prima di tutto, naturalmente, si tratta di un festival interamente dedicato alla fotografia e che con questa invade (e pervade) tanti spazi pubblici della città toscana che, proprio quest’anno, anche con questa iniziativa festeggia il 500° anniversario dall’inizio della costruzione delle sue mura. Nate come un’arma di difesa contro una potenziale invasione fiorentina hanno permesso alla città di conservare la sua libertà e di prosperare. Ora sono una importante attrazione turistica. E qui si innesta la seconda considerazione, che chiama in causa turismo ed economia, rafforzati dalla cultura – in questo caso la fotografia - a ennesima smentita di chi sostiene che "con la cultura non si mangia".

Il festival ha come tema centrale la città e si propone di essere un omaggio a Gabriele Basilico, recentemente scomparso, che alle città, alla loro architettura, ma anche alla loro rovina ha dedicato gran parte delle sue immagini. E proprio Gabriele Basilico era stato coinvolto dalla regista Marina Spada quando aveva girato il suo lungometraggio “Come l’ombra”: di Milano, la città di entrambi, ne aveva fatto la protagonista. E un’altra Milano, nuova, tutta da scoprire e da riconoscere, con location insospettabili, ha fatto da ambientazione a L’intrepido, il film di Amelio con Antonio Albanese presentato all’ultima Mostra del Cinema di Venezia. Sottolineando i contrasti, forti nel film ma anche nei luoghi, Milano è diventata una seconda protagonista, a smentire chi vede il capoluogo lombardo come una città non sufficientemente attraente.

Il Photolux Festival è sponsorizzato da Leica. Appare logico che una azienda il cui business è basato su fotocamere scelga di accostare il proprio nome alle immagini che proprio con una fotocamera possono essere realizzate con una elevata qualità. E dal momento che la fotografia ormai è anche moda, piacere di condividere esperienze e sensazioni, anche una azienda di calzature, la Roberto Del Carlo, ha deciso di varare un concorso fotografico internazionale per dare visibilità a talenti emergenti.
Logico dunque che il Festival unisca la parola «luce» al termine «foto», perché attraverso la fotografia si può dare luce a una città. Oltre che – motivazione più classica – perché la luce è l’essenza stessa della fotografia.

New York 2011 - © Luca Campigotto | Osservatorio Digitale

Con il titolo “Urbis – Visioni urbane di grandi fotografi”, che tutte le comprende, le mostre organizzate per il Photolux Festival animeranno varie sedi espositive lucchesi. Il pubblico potrà verificare le condizioni di vita nei quartieri poveri in diverse città del mondo attraverso le immagini di Jonas Bendiksen della Magnum (“The Places We Live” al Real Collegio). La superficialità della gente ripresa in un parco divertimenti nel New Jersey è il tema affrontato da Gergely Szatmàri con “Meadowlands” a Palazzo Guinigi. Luca Campigotto fa scoprire come è cambiato il suo modo di guardare la città (“Nightscapes” a Palazzo Ducale) e un altro confronto a 20 anni di distanza è proposto da Boris Mikhailov con “Reconstruction” a Villa Bottini.

Parigi, Torre Eiffel - © Maurizio Galimberti | Osservatorio Digitale

Come fotografare una città? Maurizio Galimberti dà una sua risposta attraverso i mosaici realizzati con le instant Fujifilm per immortalare “Parigi”, esposta a Palazzo Fondazione Banca del Monte di Lucca. Christopher Thomas usa il banco ottico per fotografare una città deserta (“New York Sleeps” a Palazzo Fondazione Banca del Monte di Lucca) e ugualmente estraniata dal mondo e fuori dal tempo appare “La Città Invisibile” di Irene Kung a Palazzo Guinigi. E ancora, Weng Fen fotografa una persona che, seduta su un muretto, osserva il processo di urbanizzazione in Cina (“Sitting on The Wall: Haikou” a Palazzo Guinigi), mentre Massimo Vitali, con le sue splendide, curatissime foto rende protagoniste le comunità umane (“City Coasts” a Palazzo Ducale). E la rapida evoluzione del quartiere Isola a Milano? L’ha ripresa Lorenzo Tricoli con micamera (“SYL-Support Your Locals”) al Real Collegio.

Sitting on The Wall: Haikou - © Weng Fen | Osservatorio Digitale

A completare il panorama delle mostre sono le immagini premiate al World Press Photo 2013 esposte presso la Chiesa dei Servi che, mostrando le foto scelte tra quelle pubblicate sui media, consentono di capire come sono stati conosciuti dal pubblico gli avvenimenti di questi mesi.

Oltre che con le mostre, il Festival esamina tanti altri aspetti legati alla fotografia. Dà spazio alla creatività di chi usa una fotocamera permettendo di far vedere le proprie immagini a dei critici, in occasione delle letture portfolio durante i weekend. Consente di vedere dei libri, dialogare con photo editor, incontrare dei fotografi in occasione dei Leica Talk. Non dimentica nemmeno i più giovani, attraverso degli itinerari di visita delle mostre studiati su misura per loro.

La città è anche, secondo i casi, ambientazione o protagonista al cinema, a volte perfettamente riconoscibile, in altri casi trasfigurata. Basta ricordare, a questo proposito, Woody Allen, che, negli ultimi anni, ha scelto di ambientare e trarre ispirazione da città europee: di volta in volta, Londra, Barcellona, Parigi, Roma. La sezione prevista a Lucca si intitola “La città nuda”. Così spiega la scelta del titolo Maurizio Rebuzzini, direttore di FOTOgraphia, che organizza la sezione in collaborazione con il Circolo del Cinema di Lucca: «Avvincente film, del 1948, esplicitamente derivato dalla raccolta fotografica Naked City, di Weegee, The Naked City (in Italia, La città nuda), di Jules Dassin, uno dei registi inclusi nelle liste nere del maccartismo dell'immediato dopo guerra, è sintomatico del racconto cinematografico della città: da cui e per cui, ne approfittiamo per il nostro titolo di richiamo». La sezione prevede la proiezione dei film “Metropolis” di Fritz Lang, “Lisbon Story” di Wim Wenders, “Tassisti di Notte” di Jim Jarmusch.

L’appuntamento è dunque a Lucca, cogliendo l’invito del sindaco, Alessandro Tambellini «a intraprendere questo affascinante viaggio nrl mondo della fotografia, assaporandone le emozioni più profonde, senza perdere d’occhio le splendide ambientazioni cittadine, che ospiteranno le iniziative del ricco programma del festival».

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