Fuori Fuoco
Provare, provare, provare (parte 1)
ODLab
Ci sono momenti in cui non possiamo fare altro che pensare, riflettere sul da farsi. Ne abbiamo appena passato uno bello tosto e ne stiamo ancora uscendo. Poi viene il momento dell'azione, di riprendere in mano la nostra vita e ricominciare ad andare. È questa l'idea dietro a questo articolo, venuta mentre non c'era nulla o quasi da fare ma lanciata verso il futuro...
Ci sono momenti in cui non possiamo fare altro che pensare, riflettere sul da farsi. Ne abbiamo appena passato uno bello tosto e ne stiamo ancora uscendo. Poi viene il momento dell'azione, di riprendere in mano la nostra vita e ricominciare ad andare.
È questa l'idea dietro a questo articolo, venuta mentre non c'era nulla o quasi da fare ma lanciata verso il futuro, una sorta di vademecum per imparare dai nostri errori, da quello che siamo abituati a fare quando fotografiamo – ma certe attitudini bisognerebbe estenderle anche ad altri casi della vita – e così ci siamo detti perché non lanciare un'esortazione a provare, provare, provare?
Partiamo dal presupposto che il nostro modo di fare fotografia ci soddisfi abbastanza ma troviamo sempre qualcosa che potrebbe farci fare quel passo in più, quello scatto verso l'alto che permetterebbe alle nostre immagini di avere quel "non so che" di fascino in più ma non sappiamo dove andarlo a trovare. Non è la fotocamera, lo diciamo sempre da tanti anni poiché non è il mezzo che garantisce la buona riuscita; forse è la poca capacità di capire la luce o l'inquadratura? Oppure, ancora, la scarsa propensione a spingerci oltre la nostra comfort zone, quel modo consueto che abbiamo di approcciare lo scatto?
Allora ecco perché il nostro pool di esperti ha creato una serie di consigli-esercizi da mettere in pratica come se fossero i dettami di un personal trainer, solo applicati alla fotografia. Bella idea, no?
Non suggeriscono nulla di strano o di pazzesco ma tutta una serie di piccole costrizioni che, nelle scuole serie di fotografia, vengono insegnate e praticate da tempo. Prima di tutto, se davvero vogliamo migliorare, dobbiamo pensare come se fossimo degli atleti che mirano al raggiungimento di un obiettivo preciso: nel loro caso sarà un record sul tempo di una prestazione o il superamento di un certo limite per noi sarà ottenere finalmente quello che desideriamo dalle nostre foto. Per raggiungere uno scopo è necessario concentrarsi e prendere seriamente quello che si fa e cominciare ad allenarsi con convinzione e continuità: iniziamo a imporci di fotografare sempre, ogni giorno, qualunque attività si svolga e con qualsiasi clima e condizione atmosferica: basta iniziare poi vedrete che vi verrà naturale trovare l'attimo per fare qualche scatto anche quando, in precedenza, pensavate sarebbe stato impossibile. Facciamo foto sempre, ogni giorno.
Tutto questo perché siamo consapevoli che è accaduto a tutti noi di arrivare a un punto in cui abbiamo "capito" di aver raggiunto l'apice della nostra capacità, di aver toccato ilpunto massimo di creatività applicata alla fotografia: abbiamo pensato di essere dei fotografi non proprio eccelsi e che, forse, anche il nostro hobby, la nostra passione poteva subire un momento di stop. Ecco allora giungere in soccorso alcune tecniche davvero vincenti, insegnate come si diceva prima, in tutte le scuole di fotografia si dagli inizi dei corsi, tecniche che vi aiuteranno a provare a voi stessi di essere dei fotografi migliori di quanto possiate pensare, addirittura di quanto potreste immaginare di essere. Si tratta di esercizi da ripetere ogni giorno, fino a quando tutto doventerà parte di una routine, di un'abitudine che vi porterà a risultati addirittura insperati.
Ogni esercizio va portato avanti per una settimana almeno. Se non vi basta ripetetelo fino a farlo diventare vostro, fino al momento in cui sentirete di aver apreso la lezione e vi sentirete pronti a passare all'esercizio sucessivo. Di tanto in tanto non farà comunque male ripetere queste pratiche per "restare in forma", proprio come si fa con gli esercizi fisici. A questo punto non ci resta che iniziare; via con il primo esercizio.
Scegliere un'ottica
Guardate nella vostra borsa e scegliete un'ottica tra quelle del vostro corredo. Sarebbe meglio in assoluto se poteste scegliere un'ottica fissa, non importa che sia un 50mm, un 85mm o un 28mm. In teoria anche un tele ma le possibilità di composizione ovviamente diminuiscono, soprattutto se siete in ambito cittadino.
Per una settimana o due imponetevi di utilizzare SOLO questo obiettivo e scattate, scattate dedicando il fine settimana a guardare i risultati. Imparerete molto dalle inquadrature e capirete che, spesso, vi sarete trasformati in uno zoom umano, nel senso che per ottenere l'inquadratura desiderata sarete stati costretti a muovervi con tutto il corpo, non solo la mano che ruotava lo zoom. Il punto di questi esercizi sta proprio nell'essere costretti a fare qualcosa, a intraprendere delle azioni che di solito ignoriamo.
Non guardare lo schermo
Questa abitudine viene definita dagli anglosassoni come "chimping" – dal termine chimp, scimmia – e consiste nel guardare continuamente lo schermo LCD della propria fotocamera dopo aver effettuato uno scatto. In quasi tutte le scuole professionali di fotografia obbligano gli studenti ad applicare un pezzo di cartoncino sopra lo schermo, fissandolo con del nastro adesivo. Voi potete anche ricorrere a un modo più semplice, sempre che lo facciate in modo onesto, annullando via menu il tempo di visualizzazione dell'immagine scattata: di solito è intorno ai 4 secondi ma basterà portare il tempo a zero e il gioco è fatto.
Un tempo, con le macchine fotografiche a pellicola, questa situazione era la consuetudine: si scattava e poi si doveva aspettare lo sviluppo per vedere lo scatto e capire dove, eventualmente, si era sbagliato. Con questo esercizio vedrete quanto rimarrete sorpresi dalle vostre immagni e capirete molto su tanti parametri da imparare a impostare correttamente, a partire dalla comprensione dei dati che vi propone la vostra fotocamera attraverso il mirino. Obiezione: la mia fotocamera non ha il mirino. Risposta: non importa, utilizzate lo schermo per la composizione annullando la visualizzazione dello scatto effettuato e il gioco è fatto.
Una o due settimane così, senza poter guardare gli scatti si riveleranno davvero un toccasana per il vostro lavoro.
Tempo di scatto
Impostate la fotocamera sulla priorità di tempo e scegliete UN SOLO tempo di scatto. Potete scegliere quello che vi piace di più, non importa che sia un decimo di secondo oppure un cinquecentesimo. Pensate bene alle conseguenze della vostra scelta. È ovvio che la fotocamera sceglierà per voi il diaframma corretto ma non sempre potrebbe portare ai risultati sperati quindi vi consigliamo di fare una scelta oculata. Quel tempo di scatto, indipendentemente dall'ottica che sceglierete per i vostri scatti, sarà il vostro compagno di avventure per tutto il tempo dell'esercizio. Vedrete che andrete incontro di sicuro a qualche problemino ma sarà davvero molto istruttivo.
Zoom umano
Come già si diceva nel primo esercizio, per tutto il tempo esercitatevi a realizzare un'inquadratura solo ed esclusivamente mentre componete l'immagine nel mirino (o sullo schermo per chi non avesse il mirino a disposizione) ma a una condizione: senza pensare al ritaglio dell'immagine in post produzione o all'uso smodato di ottiche a focale variabile. Lo zoom sarete voi che vi sposterete fisicamente, camminando da o verso il soggetto fino a quando l'inquadratura sarà quella desiderata. Non ci riuscite? Allora rinunciate a quello scatto, semplice.
Facile ma molto instruttivo anche questo esercizio.
Avete circa otto settimane per mettere in pratica questi semplici esercizi ma, credete, saranno molto d'aiuto e vi diranno moltissimo sul vostro modo di fotografare. Senza che nessuno si prenda la briga di dirvi dove e perché uno scatto può essere sbagliato sarete in grado di capirlo da soli e porvi rimedio, ottenendo grande soddisfazione, questo è garantito e la qualità dei vostri scatti ne beneficierà in modo sostanziale.
Arrivederci alla seconda parte con altri esercizi per perfezionare la vostra tecnica.
Il vostro feedback su come vanno le cose è molto gradito a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
(Continua)
Data di pubblicazione: maggio-giugno 2020
© riproduzione riservata