Taccuino

A Milano la fotografia è di tutti

Valeria Prina

A Milano dal 4 al 10 giugno 2018 una settimana dedicata alla fotografia con 170 eventi in programma. Punto nevralgico di Milano PhotoWeek è Palazzo Reale, dove è possibile vedere quattro mostre fotografiche. Intanto prosegue il programma Photofestival e poi...

Segnatevi la data. Su smartphone o agenda, secondo il caso. A Milano dal 4 al 10 giugno 2018 è in programma PhotoWeek. Per una settimana il capoluogo lombardo sarà immerso nella fotografia grazie a 170 eventi di ogni genere che la animeranno. In particolare Palazzo Reale sarà la casa della fotografia, ospitando 4 grandi mostre a ingresso gratuito, mentre all’Arengario sono previsti molti incontri.

La splendida mostra “In piena luce”, con sottotitolo “Nove fotografi interpretano i Musei Vaticani” fino al 1° luglio porta i visitatori alla scoperta dei Musei Vaticani attraverso l'obiettivo (e l'occhio) non tradizionale di nove fotografi. Sono Bill Armstrong, Peter Bialobrzeski, Antonio Biasiucci, Alain Fleischer, Francesco Jodice, Mimmo Jodice, Rinko Kawauchi, Martin Parr e Massimo Siragusa. Le foto, commissionate dagli stessi Musei Vaticani, rappresentano un primo nucleo di una collezione fotografica, a dimostrazione dell'interesse per il linguaggio espressivo dei nostri tempi.

In Piena Luce - Parete della Galleria delle Statue © Massimo Siragusa

I nove fotografi hanno colto aspetti differenti di quello che può essere considerato un soggetto unico, prova di quanto lo stesso soggetto possa essere visto in modo diverso secondo la sensibilità di chi lo fotografa. Così Bill Armstrong si è concentrato sui volti degli affreschi e sui gesti che animano la volta e il Giudizio di Michelangelo con dissolvenze e fuori fuoco contrapponendoli. Rinko Kawauchi ha puntato l'obiettivo sugli angoli vuoti, i punti di transito, le crepe sui muri, il turbinio colorato della folla osservata da lontano. La folla è invece il soggetto scelto da Martin Parr, mentre Francesco Iodice ha messo in posa coloro che visitano i Musei Vaticani. Massimo Siragusa è stato attratto dalla parete della galleria delle statue realizzando foto corrispondenti in pieno al suo stile; Antonio Biasiucci ha fotografato all'interno dei depositi, altrimenti sconosciuti al pubblico, realizzando delle foto in bianco e nero delle teste di pietra giocate sul chiaroscuro, mentre Mimmo Iodice ha reso le statue protagoniste delle sue foto. Alain Fleischer ha girato con la fotocamera tra le sale, mentre Peter Bialobrzeski ha puntato la sua attenzione sugli esterni.

Primavera di Praga 1968-1969 - 21 agosto 1968 alle 8 del mattino. Praga, Piazza S. Venceslao. © Lammer Vladimír

Molto diverse le altre mostre a Palazzo Reale. Per conoscere attraverso le immagini un pezzo di storia dimenticato o ignorato dai più giovani, ma ancora di forte rilievo, è “La Primavera di Praga 1968 – 1969” esposta dal 5 giugno al 1° luglio, che dedica grande attenzione alla invasione della Cecoslovacchia il 21 agosto 1968 per bloccare il processo di democratizzazione che era stato avviato. Insieme, la mostra permette di conoscere meglio attraverso le foto del suo funerale Jan Palach, lo studente diciannovenne che il 16 gennaio 1969 si diede fuoco davanti al Museo Nazionale in Piazza Venceslao come protesta contro l’occupazione militare sovietica.

Ancora Praga in un periodo ugualmente drammatico è al centro dell’altra mostra esposta a Palazzo Reale nelle stesse date (dal 5 giugno al 1° luglio). È “Josef Sudek: Topografia delle macerie. Praga 1945”. Il famoso fotografo ceco, subito dopo la fine della seconda guerra mondiale, nel 1945, era andato nelle strade di Praga per documentare le distruzioni causate dalla guerra.

Una tenitura più breve caratterizza la quarta mostra a Palazzo Reale, parte del palinsesto della Milano PhotoWeek. Dal 5 al 18 giugno 2018 la mostra fotografica “#PlacesthatMatter - I luoghi contano. E raccontano”, che corrisponde a un viaggio dall’Europa al Medio Oriente, fino al Sudafrica, punta l’attenzione sui luoghi di lavoro di Whirlpool Emea «per raccontare la vita dei luoghi e delle persone che si intrecciano nel tessuto industriale e sociale delle comunità in cui opera l’azienda».

Il paesaggio dell’architettura ©Luigi Ghirri

Quanto la fotografia possa permettere di scoprire l'architettura e il suo rapporto con il paesaggio appare evidente con la mostra esposta alla Triennale di Milano fino al 26 agosto. È “Luigi Ghirri Il paesaggio dell'architettura”, una mostra che fa anche da ponte tra le due settimane, quella della fotografia e, a fine maggio dal 23 al 27, quella dedicata all'architettura contemporanea Milano Arch Week. La mostra nasce dal rapporto tra il fotografo e la rivista Lotus International, dal cui archivio, oltre che da quello della Triennale, vengono le immagini in mostra: oltre 350 stampe originali e proiezioni, a cui si aggiungono pubblicazioni e altro materiale. La mostra si avvale di un insolito allestimento curato da Sonia Calzoni, che ha previsto alcuni gradini da cui, come una soglia, si vede tutto lo spazio sottostante con l'esposizione fotografica: «è come la messa in scena dello spettacolo» spiega Sonia Calzoni. Le foto in piccolo formato, incorniciate sono appoggiate su parallelepipedi verticali e hanno accanto le didascalie da guardare dall'alto (consigliato essere alti almeno 170 cm). Sul lato destro, invece, molte belle immagini sono proiettate in grande dimensione, grazie a 5 proiettori Canon Xeed Wux6010. Sono immagini ugualmente di architettura, suddivise in cinque serie, tra le quali un percorso di avvicinamento alla Triennale, una sezione dedicata a New York, un'altra che riunisce foto di diversi autori di cui Ghirri aveva curato l'esposizione.

Continua dunque forte lo stretto rapporto tra fotografia, design, arti performative, alle quali dedica grande spazio in particolare il Teatro dell'Arte, risultato della nuova organizzazione della Triennale che ora può contare anche sul Museo di fotografia contemporanea di Cinisello.

Mestieri in posa © Federica Cocciro

Due sono i temi che in particolari caratterizzano questa PhotoWeek, fa notare Filippo Del Corno, assessore alla Cultura di Milano. Ci sono progetti didattici rivolti a fotografi digitali di tutto il mondo e insieme la volontà di raccontare una città. Leica con il progetto “Mestieri in posa” invita tutti a farsi fotografare negli spazi antistanti il Leica Store, puntando a mettere in luce i mestieri dei milanesi. Con Samsung, invece, dieci scuole di fotografia milanesi hanno selezionato uno studente che in quattro giorni racconterà la città di notte.

PhotoWeek si propone di offrire una molteplicità di voci per dare una visione a 360° della realtà attraverso la fotografia. Così ai Frigoriferi Milanesi si parlerà di Cina. Nella ex sede dell'agenzia Grazia Neri, in via Maroncelli 14, il temporary bar di Birra Corona diventerà un vero e proprio bar fotografico con aperitivo, immagini e parole nel nome della fotografia e un’ampia selezione di libri dedicati alla fotografia e al viaggio in consultazione. Alla Fondazione Stelline fino al 22 luglio è esposta la prima grande mostra in Italia dedicata a Michael Wolf. “Lifes in cities” celebra la relazione tra densità umana e architettura urbana.

Intanto, naturalmente, continuano le mostre del Photofestival, con molte inaugurazioni anche durante la Milano PhotoWeek. Di molte di queste abbiamo parlato sul precedente numero di od. Ne ricordiamo alcune delle trenta inaugurate durante la settimana, secondo un programma che permette scoperte differenti. È possibile avvicinarsi all’Africa più selvaggia, dalla savana del Kenya alle foreste pluviali del Madagascar con “Luce d’Africa”, che dal 4 fino al 18 giugno in collaborazione con Panasonic presenta a Palazzo Castiglioni le foto di Ewen Bell, Bence Máté, Joakim Odelberg. Nello stesso spazio espositivo e con le stesse date è possibile scoprire dei luoghi lontani trasfigurati attraverso l’obiettivo di Cristina Omenetto (Calendario Epson 2018 “Terre di Passo”). E ancora, si va alla scoperta del mondo grazie a un fotografo eccezionale come Folco Quilici, con “Testimone del mondo” a cura di Fondazione 3M: è in mostra dall’8 fino al 22 giugno a Palazzo Giureconsulti. Passiamo ogni frontiera per scoprire mondi immensi. Con “Immerso” (in collaborazione con Nital/Nikon al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia) dall’8 giugno partendo dallo Spazio si arriva a esplorare le profondità marine. Mentre il cielo diventa protagonista alla Casa Museo Spazio Tadini attraverso la fotografia astronomica: dall’8 giugno all’8 luglio è esposta “Notturni e dintorni. Racconti dall’infinito” di Luca De Bono.

Da Immerso, collettiva esposta presso il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano

In un momento in cui il food sembra al centro dell’attenzione generale - vedi programmi televisivi, spazi sui giornali, blog e foto scattate prima di inforcare forchetta e coltello – presso Eataly Smeraldo dal 7 al 30 giugno è esposta “La ricchezza del grano” di Francesca Moscheni. Curata da Roberto Mutti, la mostra si avvale di un allestimento particolare, con le fotografie che calano dall’alto e si librano nel vuoto.

Non di solo pane vive l’uomo ed ecco l’attenzione alla musica. Con “Jazz Spirit” in collaborazione con Olympus dal 5 al 30 giugno al Centro Culturale di Milano è possibile vedere come Pino Ninfa ha ritratto il mondo del jazz, i concerti, gli spettacoli, i musicisti e i loro strumenti. Ed è un mondo che prende vita la sera dell’inaugurazione grazie al concerto di Enrico Intra al pianoforte.

Dunque, in una settimana in particolare la fotografia sarà al centro dell'attenzione. Mostre, laboratori, incontri, occasioni fotografiche: saranno tanti gli appuntamenti che stimoleranno l'attenzione di un pubblico sempre più ampio. Per chi alla fotografia ha sempre dedicato tutta la sua attenzione, usando fotocamere prima analogiche e successivamente digitali, sarà una occasione per confrontarsi con i lavori di fotografi internazionalmente noti. Per chi la fotografia l'ha scoperta attraverso lo smartphone sarà una occasione per capire come tutto possa diventare soggetto fotografico e come si possa fotografare scegliendo punti di vista insoliti. Per tutti, comunque, le tante mostre rappresentano un modo per avvicinarsi a realtà lontane o sconosciute, grazie al potere della fotografia.

La possibilità di vedere grandi foto in mostra non finisce però con la PhotoWeek e con il Photofestival. Dal 24 giugno con inaugurazione il 23 e fino all'8 luglio alla villa Venino a Novate Milanese è in mostra “Attimi in scena” di Angelo Redaelli. Sarà una incursione nel lavoro del notissimo fotografo di scena, che in trent'anni ha fotografato in numerosissimi teatri milanesi e per altrettanto numerose compagnie teatrali italiane. Sono una settantina di immagini grande formato e, all'esterno della villa, altre sei grandi strutture con 12 immagini formato 120×200. A queste si aggiungono 300 foto proiettate a ciclo continuo. Per il visitatore sarà una occasione per ammirare l'energia e l'espressività di attori e ballerini che ha visto in scena in tutti questi anni. Per chi ama il teatro sarà interessante vedere a distanza ravvicinata grazie all’obiettivo il mondo del teatro tra palcoscenico e backstage. Gli appassionati di fotografia potranno cogliere la forza di questo mezzo espressivo usato da Angelo Redaelli in modo da scavare oltre la superficie e affascinare. Per tutti sarà una piacevole scoperta.

In occasione di PhotoWeek anche Paratissima ha deciso di essere a Milano, dopo 13 anni di attività a Torino e un passaggio a Bologna. È una esposizione-fiera che punta l'attenzione sugli artisti emergenti, molti dei quali impegnati nella fotografia, italiani per un 70%, e che per questo ama definirsi talent scout nel mondo dell'arte contemporanea.

Come in una fiera tutti gli artisti acquistano uno spazio che permette di esporre, vendere e usufruire della curatela dell'organizzazione. Base, la sede scelta per la presenza a Milano dal 6 al 10 giugno, offre grandi spazi, permettendo così anche la presenza di foto di grandi dimensioni, che spaziano in tutti gli ambiti fotografici, comprese le fotografie di luoghi, che più hanno attirato l'attenzione di chi scrive queste note. Tra i tanti emergenti impegnati in fotografia si distingue Giovanni Gastel, guest star, di cui si possono vedere dei ritratti femminili molto particolari per la tecnica impiegata in grado di dare ulteriore fascino: è “Genesi nello spazio” nata dall'incontro con l'hair stylist Franco Curletto.

Tutte da scoprire sono altre installazioni e un artista che finora si era sempre nascosto. Anche qui, pur avendo ormai rivelato il suo nome, si presenta incappucciato, in un angolo. È, naturalmente, il soggetto di tante foto.

La fotografia di apertura in home page è di Valeria Prina, scattata davanti alle foto di Francesco Iodice per la mostra sui Musei Vaticani.

Data di pubblicazione: giugno 2018
© riproduzione riservata

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