Taccuino

4 mostre e un libro per un viaggio fotografico spazio-temporale

Valeria Prina

Attraverso quattro mostre e un libro vi portiamo in un viaggio tra tempi e luoghi lontani, raccontando miti del passato da non dimenticare, un mondo lontano dalla realità e, all’opposto, la realtà di un Paese che nei decenni ha vissuto una grande trasformazione.

 

Un viaggio spazio-temporale: la fotografia lo permette. Ve lo proponiamo attraverso 4 mostre del momento e un libro, parte di una ampia collana che usa proprio la fotografia per raccontare un mondo.

Due di queste mostre consentono di riscoprire dei miti del passato in un viaggio nel tempo che la fotografia consente di ripercorrere. Un’altra mostra porta alla scoperta di un Paese lungo vari decenni, attraverso le immagini dei fotografi che lì abitano e proprio per questo raccontano quanto visto, dimenticando quanto invece era solo frutto di immaginazione. La quarta mostra ci porta in un mondo immaginario, ricreato appositamente per renderlo attraverso delle immagini. Il libro, infine, permette di riscoprire un personaggio, di cui si sono affievoliti i ricordi.

Vediamoli nei particolari.

1 - Maria Callas. Il primo mito celebrato attraverso la fotografia è Maria Callas, di cui ricorrono i 100 anni dalla nascita. La mostra fotografica “Maria Callas. Ritratti dall’Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo” è esposta fino al 18 febbraio 2024 presso le Gallerie d’Italia a Milano. Curata da Aldo Grasso presenta 90 foto in bianco e nero più una a colori, che raccontano alcuni momenti della vita privata della famosa soprano dal 1954 al 1970. Sono foto di cronaca che vengono dall’archivio Publifoto, acquistato da Intesa Sanpaolo per preservare e valorizzare i ricordi di quasi un secolo. Così la mostra ci fa scoprire lati più nascosti della famosa soprano, ma insieme rivela il modo di vivere tipico degli anni tra la nascita della televisione in Italia e l’inizio della cronaca rosa non più solo raccontata dalle riviste. Esalta anche il ruolo dei fotografi nel determinare la popolarità di un personaggio, con la Callas inseguita dai fotografi.

2 – Virna Lisi. È l’altro mito, in un mondo totalmente diverso. La mostra “Virna Lisi. Diva e Antidiva” esposta fino al 5 maggio 2024 a Palazzo Bisaccioni a Jesi ricostruisce la carriera della grande attrice. Attraverso ritratti di famosi fotografi, foto di scena, immagini tratte da film racconta la popolarità dell’attrice, mentre altre foto evidenziano la sua vita privata. La mostrano riservata, pronta a rinunciare allo star system, ma non agli affetti della famiglia. Sono proprio i due aspetti, evidenziati dal sottotitolo “diva e antidiva”, che Virna Lisi era riuscita a conciliare.

La mostra propone un percorso cronologico partendo dagli esordi negli anni ’50 per arrivare al periodo della maturità artistica. E non dimentica la pubblicità che la rese famosa, grazie allo slogan per il dentifricio Chlorodont «Con quella bocca può dire ciò che vuole». Diventa così un viaggio nel tempo per ricordare attraverso le fotografie, ma anche occasione per scoprire l’attrice per i visitatori più giovani.

3 – Mondi surreali. Li ricrea Sandy Skoglund, protagonista della mostra “I mondi immaginari della fotografia. 1974 – 2023”, esposta fino al 2 giugno 2024 presso le sale di Palazzo del Duca a Senigallia, la città marchigiana, che da anni sta dedicando una particolare attenzione alla fotografia in tutti i suoi aspetti, anche meno tradizionali. In questo caso la fotografia diventa un mezzo per immortalare le ricche installazioni ambientali create dall’artista. «Senza la fotografia – spiega Sandy Skoglund -, l’arte concettuale si cancellerebbe dalla memoria degli uomini. In questa forma la mia arte può essere recepita come un dipinto, come una finestra aperta su un altro mondo» Le fotografie permettono dunque di vedere i paesaggi da lei creati utilizzando oggetti quotidiani e sculture appositamente realizzate. Ne risultano immagini fantastiche e surreali dai forti contrasti cromatici.

4 – India. È un viaggio sia nello spazio che nel tempo quello proposto dalla mostra “India oggi. 17 fotografi dall’Indipendenza ai giorni nostri” esposta fino al 7 aprile 2024 al Magazzino delle Idee di Trieste. Attraverso oltre 500 opere tra fotografie, video e installazioni presenta settant’anni di fotografia indiana e altrettanti anni dell’India, dal Mahatma Gandhi e dal decennio immediatamente successivo all’indipendenza dall’Impero britannico nel 1947 fino ai nostri giorni. Emerge la radicale trasformazione tra contraddizioni e disuguaglianze sociali. Si parla dello spopolamento delle campagne e il conseguente sovraffollamento delle metropoli, con un forte impatto sull’ambiente.

«È di questi temi – dice il curatore della mostra Filippo Maggia - che si occupa oggi principalmente la fotografia indiana, ormai emancipata dall’immagine tradizionale dell’esotica India colorata di salgariana memoria”. La fotografia diventa dunque uno strumento di testimonianza. «Per un’India che avanza, che morde affamata il domani, ce n’è un’altra che soffre, tenuta in disparte a guardare e subire i danni collaterali che il progresso e la necessità di avere largo consenso popolare portano con sé» è il commento di Filippo Maggia.

5 - Lindsay Kemp. Dopo quattro mostre, a farci rivivere dei momenti lontani è il libro “Lindsay Kemp Stop time” (Anthelios Edizioni - Jollgraf). Attraverso le foto di Angelo Redaelli prende vita un artista della scena, che era capace di trasformarsi per diventare un personaggio e rendere indimenticabili gli spettacoli. «Danzare è il mio tentativo di fermare il tempo» diceva: le foto, splendidamente stampate da Jollgraf, rendono proprio il senso dinamico della danza. Ricordano gli spettacoli e puntano l’accento sul trucco, elemento fondamentale negli spettacoli di Lindsay Kemp, vissuto come strumento espressivo per invitare lo spettatore a sognare.

Il libro è uno dei 16 con cui il fotografo Angelo Redaelli racconta, attraverso oltre 800 immagini, 30 anni di teatro, dagli aspetti meno conosciuti dal pubblico fino agli spettacoli. Con le sue foto si entra nei camerini, rivivendo le emozioni degli attori prima del debutto e si richiamano alla memoria spettacoli di prosa, danza e musical che hanno conquistato il pubblico nei teatri italiani.

In apertura: Virna Lisi in Sapore di mare, 1983 ©Archivio Fotografico Csc – Cineteca Nazionale

 

Data di pubblicazione: gennaio-marzo 2024
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