Editoriale

Maggio 2019, Anno XIII, Numero 4

Ezio Rotamartir

Eccoci di nuovo a voi dopo il super periodo festivo che ha visto la maggior parte degli italiani lasciare il posto di lavoro per dedicarsi all'attività a tutti più cara: le vacanze. Lo scorso mese, partito all'insegna della solita mostra – fiera di fotografia scattata e venduta che si è tenuta nel solito sottoscala più "in" di Milano, è stato seguito da qualche annuncio di prodotto che nulla ha spostato negli equilibri di mercato per poi lasciare giustamente spazio al nulla, cioè al periodo primaverile di vacanze pasquali, con annessi e connessi che ci hanno portato fino a oggi.

Ait Ben Haddou, Marocco ©Walter Meregalli – OD97

Eccoci di nuovo a voi dopo il super periodo festivo che ha visto la maggior parte degli italiani lasciare il posto di lavoro per dedicarsi all'attività a tutti più cara: le vacanze. Lo scorso mese, partito all'insegna della solita mostra – fiera di fotografia scattata e venduta che si è tenuta nel solito sottoscala più "in" di Milano (quello di piazza Bo Bardi), è stato seguito da qualche annuncio di prodotto che nulla ha spostato negli equilibri di mercato per poi lasciare giustamente spazio al nulla, cioè al periodo primaverile di vacanze pasquali, con annessi e connessi che ci hanno portato fino a oggi. Ovviamente c'è stato anche qualche produttore che, indomito, continua a proporre delle compatte dalle cover floreali destinate a chissà quale fotografo ancora ignaro della disponibilità di smartphone che fanno (più o meno) la stessa funzione di questi oggetti che si pensavano ormai destinati all'oblio. Non me ne vogliano i puristi, poiché tutti sappiano bene la differenza tra una fotocamera dedicata e un telefonino, ma a livello di provocazione ci sembra adeguata: di solito infatti non abbiamo mai trovato dei novelli Ansel Adams o nemmeno dei piccoli Helmut Newton tra gli utilizzatori di compattine dall'aspetto frivolo quindi ci sembra importante dar loro il consiglio di risparmiare denaro e viaggiare leggeri portandosi solamente l'oggetto che probabilmente maneggeranno in modo smodato già tutti i giorni, cioè proprio lo smartphone. Tra l'altro questa categoria sta vivendo un momento di euforia da parte dei progettisti che cercano di far entrare il maggior numero di micro fotocamere in ogni singolo corpo di telefono. Siamo partiti da una sola e oggi siamo arrivati a cinque ma non disperiamo che qualche produttore possa incrementare – e di molto – questo numero.

Nel frattempo stiamo continuando a notare un incremento dei prezzi delle apparecchiature (siano corpi macchina, ottiche o accessori), una tendenza che si protrae ormai da più di un anno: i prezzi aumentano e con essi anche le offerte e le proposte di ribasso per l'acquisto. Nel frattempo ci sembra che il trade di settore continui a soffrire mentre sul web impazzano offerte (e bufale) di ogni genere. Che cosa succede?

Sono molti gli executive di aziende, che propongono i loro prodotti fotografici, che hanno sempre meno a cuore il nostro amato comparto proprio perché sono rimasti pochissimi i marchi "puri" cioè non coinvolti in mercati ben più "succulenti" di quello fotografico (o del digital imaging come ora amano chiamarlo in molti). Tra un aspirapolvere, un televisore oled, un ninnolo elettronico e una fotocamera, oggigiorno, i sales manager, riservano decisamente più spazio ai primi tre, come fonte primaria di margine – anche perché più facili da far capire e digerire alle altre menti supreme che spesso dirigono l'ufficio acquisti nella grande distribuzione. Il mercato fotografico è lasciato in mano ai "soliti noti", piccoli imprenditori che fanno fatica a combattere la concorrenza dei prezzi online o la loro stessa incapacità in termini imprenditoriali o di adattamento al mercato. I risultati sono sotto gli occhi di tutti e, nonostante gli addetti ai lavori se la suonino e se la cantino da soli in numerosi eventi promossi da Camere di commercio e associazioni di categoria, i risultati restano scarsi e deludenti, in primis per coloro che vorrebbero continuare ad amare la fotografia vissuta in prima persona, cioè tutti noi che ne abbiamo fatto il nostro passatempo principale.

Al momento soluzioni all'orizzonte non se ne vedono e, comunque, qualcuno che abbia voglia di smentirci e aprire un dialogo non si vede ancora, come succede da sempre.
Non ci resta che tenere ovviamente duro e augurarci buona luce.

Cerca su Osservatorio Digitale