Il Museo d’Orsay ha chiuso a gennaio 2016 una mostra molto interessante: Qui a peur de femmes photographes? dedicata, come si può comprendere dal titolo dell’esposizione, alla fotografia al femminile. Fra le fotografe esposte in mostra c’era anche Madame Yevonde.

La Yevonde è stata  una fotografa e ritrattista inglese, nata nel 1893 e morta nel 1975.

Originaria di una famiglia dell’alta borghesia londinese, Yevonde apparteneva alla Professional Photographers’Association e alla Royal Photographic Society, per le quali, fin dagli anni Venti del Novecento, allestì diverse mostre.

Dal 1911 al 1914 lavorò come praticante presso il celebre ritrattista Lallie Charles e poi aprì uno studio in proprio, sospendendo però l’attività per tutto il periodo della Prima Guerra Mondiale. A conflitto terminato, riprese il suo lavoro, dedicandosi alla ricerca sul ruolo delle fotografe in Inghilterra e all’estero. Probabilmente grazie allo spirito della sufraggetta che era in lei (fu infatti una sufraggetta convinta), incoraggiò attivamente le donne a intraprendere la professione di fotografe.

Fin dagli anni Venti cominciò a lavorare nel campo pubblicitario e fu una pioniera nell’uso della fotografia a colori, sperimentando il processo Vivex in messe in scena molto audaci ed estremamente elaborate per l’epoca. Non esitò a utilizzare la glicerina per raffigurare le lacrime e il suo famoso ritratto di Lady Campbell sembra uscito da un film a colori ed esprime una modernità avanguardistica.

Negli anni Settanta del secolo scorso era molto conosciuta: nel 1973 la Royal Photographic Society le dedicò un’ampia retrospettiva. Meriterebbe di essere riscoperta e rivalutata anche ai giorni nostri.

Data di pubblicazione: marzo 2016
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