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Valeria Lobbia, fotografa

Ezio Rotamartir

Valeria Lobbia è una fotografa ritrattista che si è ricavata un mondo tutto suo dove i ritratti sono solo una parte di quello che si vede del suo lavoro. C'è tanta introspezione in quello che fa e ci mette il cuore (e la mente) in ogni scatto che realizza. Vediamo insieme perché e come lo fa in questa intervista davvero interessante.

©Valeria Lobbia 2023 per osservatoriodigitale n.o 116 di gennaio-marzo 2023
Chi è Valeria Lobbia?
Sono una fotografa ritrattista con studio ad Asiago, in provincia di Vicenza, e recentemente ho aperto un secondo studio a Milano.
Sono una persona empatica, amante dell’arte e introversa che però ogni giorno tenta di scavalcare le proprie insicurezze trasformandole nelle sue visioni più intime uscendo dalla sua zona di confort per dare spazio al suo vivace mondo interiore.
Da sempre interessata alla figura umana, sin da quando ventenne dipingevo ritratti, ho continuato la mia ricerca sulle persone anche in campo fotografico concentrandomi sulle emozioni.
Dal 2019 insegno le tecniche di ritratto fine art in corsi in tutta Italia aiutando molti fotografi professionisti nella ricerca di una propria autenticità.  
 
Ho partecipato a numerosi concorsi internazionali e vinto l’oro al WPI Italy per la categoria Children Portrait nel 2020.
Dal 2020 sono membro onorario di EPA (Express Photography Award) un’associazione internazionale con base in Brasile e giudice del relativo concorso internazionale.
Nel 2021 ho tenuto una masterclass in diretta mondiale da Castello Ceconi sede della pregiata Graphistudio in occasione del Photography Show, evento annuale organizzato da questa ditta internazionale e prima fotografa italiana invitata a questo evento.
Nel 2022 ho ricevuto riconoscimento a SWPPI di Londra tra le best 4 nella categoria Creative Portrait.
Mostra d’arte in galleria Gentle Man presso la Galleria d’arte OnArt a Firenze aprile 2022
Mostra d’arte Mirrors a Prato Organizzata dalla Galleria AD gallery settembre 2022
 
Vorrei parlare adesso però un po’ dei miei valori...
Credo nella forza delle immagini. Credo che attraverso un buon ritratto la percezione della persona si modifichi in meglio facendo emergere tutto il bene che sta dentro di lei.
Credo nell’importanza di stampare le fotografie come testimonianza storica della propria esistenza nel mondo.
Negli anni ho sempre cercato di migliorare l’offerta per i miei clienti puntando all’ eccellenza per questo motivo ho scelto di curare personalmente la stampa realizzando esclusivamente stampe Fine Art fatte a mano da me.
Credo nell’importanza di creare per le persone dei ritratti genuini, 100%empatia e 0% finzione valorizzando le persone su molteplici livelli, dalla profondità dell’anima fino alla punta del capello.
Il mio lavoro è filtrare le emozioni attraverso la mia sensibilità e catturare per sempre quel magico attimo in cui il mio soggetto semplicemente “è”.

©Valeria Lobbia 2023 per osservatoriodigitale n.o 116 di gennaio-marzo 2023

Come ti sei avvicinata alla fotografia?
L’avvicinamento alla fotografia ha preso origine dalla personale necessità di comunicare, di esprimere stati d’animo senza l’uso di parole, ma usando il mezzo visivo.
La laurea in architettura ha facilitato l’approccio al mondo visuale aiutandomi nella comprensione di forme, colori, composizione e pesi e rendendo possibile una sintesi del tutto attraverso la camera.
L’educazione al bello è cominciata fin dalla prima infanzia, con mia madre insegnate d’arte e collezionista, che mi ha introdotta al mondo visuale stimolando la mia curiosità ed espressività.
 
Sono una donna di poche parole, ma dai grandi sentimenti e per me è fondamentale riuscire ad esprimere il mio vivace mondo interiore.
Nella fotografia ho trovato, ormai molti anni fa, un’amica, una compagna di viaggio che mi è stata vicina nei momenti più belli e più brutti della vita.
La fotografia è stata la mia fedele accompagnatrice durante gli appuntamenti sociali a cui ero invitata da ragazza, e ai quali partecipavo sempre da dietro la camera, ritraendo frammenti di gioventù spensierata.
La fotografia mi ha accompagnata durante la delicata fase della maternità permettendomi di comprendere l’enorme valore della testimonianza storica, delle storie di famiglia che si tramandano di generazione in generazione.
La fotografia mi ha guidata nel mio ruolo di madre di due figlie che oggi hanno 6 e 8 anni, facendomi comprendere il senso più profondo di ciò che è il lavoro di fotografa di famiglia.
La fotografia è la mia migliore amica, un pensiero costante e totalizzante lungo un percorso che non mi fa mai sentire arrivata, ma in costante mutamento verso obiettivi sempre più alti e progetti sempre più profondi.

©Valeria Lobbia 2023 per osservatoriodigitale n.o 116 di gennaio-marzo 2023                                                                                                                        
Parlaci di come si è evoluta la tua professione fino a diventare quella che è oggi
Dai primi anni di lavoro, in cui il centro del mio interesse era la famiglia e le cerimonie, il lavoro ha subito una svolta incredibile.
Un momento di svolta fondamentale è stato rendermi conto che il ritratto puro sarebbe stato il centro del mio interesse e che avrei abbandonato tutta una serie di lavori che stavo svolgendo fino a quel momento.
 
È successo tutto molto velocemente e in pochissimo tempo deciso che avrei fatto solo ritratti.
Una scelta abbastanza rischiosa visto che la fotografia è il mio unico lavoro e che vivo in un piccolo paesino di 6000 anime! Ma è stata una decisione che mi ha premiato, infatti di lì a poco si è aperta la strada della formazione, che adoro e che mi permette di viaggiare di rimanere a contatto con molti fotografi e di condividere con loro tutto quello che so.
 
Anche dal punto di vista della fotografia su commissione ho assistito ad una svolta abbastanza sconcertante: ne è testimone il successo dei Ritratti Fine Art per bambini, servizio che ho introdotto in Italia circa 2 anni fa e che adesso è diventato un cavallo di battaglia per molti studi fotografici che hanno partecipato ai miei corsi.
Ma la scommessa di quest’anno è ancora più alta: fotografare donne over 40.
Non modelle, non addette ai lavori, ma donne comuni a cui propongo un’esperienza altamente personalizzata ed un percorso di valorizzazione personale che ha il suo climax nel ritratto.

©Valeria Lobbia 2023 per osservatoriodigitale n.o 116 di gennaio-marzo 2023


La fotografia sta crescendo insieme a me e mi ha portata a voler costruire uno spazio totalmente dedicato alle donne che come me, dopo i 40 anni hanno la volontà e la necessità di riscoprirsi, di valorizzarsi e di vedersi con occhi nuovi.
 
L’universo femminile è un vortice di pura emotività, spesso proiettata all’esterno.
Dalla società infatti ci si aspetta che siamo noi donne a dover prenderci cura dei bisogni della famiglia e spesso passiamo in secondo piano rispetto alle contingenze della vita .
Per questo, oggi, a più di 40 anni, ho pensato a un servizio dedicato alle donne come me, che hanno i miei stessi sogni, i miei dubbi, le mie paure e i miei obiettivi. Le donne che incontro durante le mie sessioni di ritratto hanno storie da raccontare, un bagaglio di esperienze che racchiude ferite, debolezze e a volte anche avvenimenti traumatici.
In tutte loro, però, vedo il bisogno comune di focalizzarsi su sé stesse dopo aver dedicato una cospicua parte della propria vita agli altri e il desiderio di potersi riscoprire attraverso uno ritratto autentico e genuino.
Continuando nel percorso di crescita professionale e personale

©Valeria Lobbia 2023 per osservatoriodigitale n.o 116 di gennaio-marzo 2023 

Quali sono le attrezzature che utilizzi?
In tutto il mio processo evolutivo c’è sempre stato il desiderio di migliorare il mio prodotto fotografico attraverso attrezzatura sempre più performante.
Oggi lavoro con Canon R5 e Canon R6 e vari obiettivi dal 24/70 al 100 macro al 135 sigma art a seconda della situazione.
 
Le luci da studio sono
2 torce profoto D2
1 profoto B10
2 Profoto A1
                                                                                                                   
Il passaggio a Profoto mi ha consentito di portare la mia fotografia ad un livello superiore grazie ad una stabilità che non avevo mai conosciuto prima e ad una facilità di utilizzo che rende l’esperienza lavorativa semplice, intuitiva e stimolante.
Utilizzo molti tools ma I miei preferiti sono octa 3 e ocat 4 con e senza griglia.

Utilizzo un monitor Eizo colorEdge per la gestione del colore soprattutto perché stampo in proprio i miei ritratti ed è fondamentale per me la perfetta corrispondenza tra ciò che vedo a monitor e quello che viene poi stampato.
 
 
In questo momento della tua vita professionale che cosa sta succedendo?
                                                                                                                 
Oggi stanno succedendo tante cose, da tanti punti di vista e su più piani.
Dalle collaborazioni con grandi nomi della fotografia Italiana per i percorsi di formazione nel 2023 agli sviluppi della campagna 40over40, gestire tutto da sola non è sempre semplice!
Da gennaio sarò in Tour per tutta Italia con una serie di Workshop di Ritratto, l’insegnamento è un ramo che mi da tantissima soddisfazione ed è un grande onere e un onore aiutare altri fotografi a costruire le basi del loro Business attraverso percorsi di gruppo o one to one.
 
La campagna 40 over 40 continuerà anche nel 2023 perché al di là dello slogan sento che davvero posso dare molto in questo settore ed è un progetto che continua a stimolarmi e ad appassionarmi.
Il futuro della fotografia su commissione non può prescindere da un’attenta analisi della committenza ed è compito nostro, dei fotografi far percepire alle persone l’abissale differenza che passa tra un ritratto fatto alla regola dell’arte ed un selfie con il telefonino.
 
Può sembrare un luogo comune, ma non lo è.
Stiamo assistendo ad una velocissima ascesa di gusti e percezioni del bello che sono molto diversi dai canoni classici ma sono ormai entrati nella quotidianità di ognuno di noi.
Il selfie fatto dall’alto con il grandangolo del telefonino e pieno di filtri non è sicuramente paragonabile ad un ritratto eseguito da un professionista preparato, ma c’è da interrogarsi su come questi due linguaggi così diversi tra loro possano interagire o quanto meno coesistere.
 
Il fotografo di oggi non può più permettersi di focalizzare la sua attenzione solo sul lato tecnico, ma deve necessariamente caricarsi dell’onere di educare le persone al valore di una buona fotografia spiegando i motivi per i quali essa risulta bella.
Solo così riusciremo a far percepire ai non addetti ai lavori la differenza sostanziale tra un mondo e l’altro.
 
Oggi è necessario interrogarsi sul futuro del mondo visuale e preoccuparsi del ruolo che ha la fotografia in un mondo in cui da un lato sono considerati belli i selfie, dall’altro l’intelligenza artificiale sta spopolando tra le polemiche e le indignazioni dei puristi.
A mio parere non possiamo porre freno all’innovazione, si tratta di scegliere ed è questo il bello della fotografia: che puoi sempre scegliere, la fotografia è una continua scelta e anche su questi temi, ragionandoci, si può scegliere da che parte stare.
 
Per il momento mi voglio mantenere fedele al mio soggetto e difendo la fotografia genuina, senza troppi fronzoli o artifici, ma chissà come evolverà il mio sentire, il mio percorso fin’ora mi ha insegnato che non si può mai sapere dove la fotografia mi condurrà!

©Valeria Lobbia 2023 per osservatoriodigitale n.o 116 di gennaio-marzo 2023 

Parlaci un po’ dei tuoi progetti futuri?
In origine scattavo solo per me. Oggi sto scattando per le mie meravigliose clienti che mi raggiungono da ogni parte d’Italia per vivere un’esperienza meravigliosa.
Nel futuro vorrei poter recuperare del tempo da dedicare a progetti personali e curare bene i rapporti con le gallerie d’arte che stanno manifestando l’interesse per il mio lavoro.
Le due mostre di quest’anno Eros al maschile (Firenze, Galleria On Art) e Mirrors a Prato mi hanno proiettata in un modo di vivere di fotografia completamente diverso da quello che conosco ma altrettanto stimolante.
La sfida in questo caso sarà di mantenere separate le due sfere Fine Art e commissione mantenendo inalterata la mia autenticità.

Per questo nuovo anno ho intenzione di proporre il servizio Boudoir, che rappresenta nella mia mente l'evoluzione della campagna 40over40. La donna dopo aver riscoperto la sua anima può avere il desiderio di riscoprire il proprio corpo.
Voglio liberare le donne dall' inibizione e da tutta una serie di preconcetto e tabù di cui siamo schiave dalla notte dei tempi.
Nei ritratti Bodyscape, che saranno una parte di quello che realizzerò a breve, cerco di dare un’idea di quello che voglio fare.

 

 

Data di pubblicazione: gennaio-marzo 2023
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