Sarà l’estate dei selfie? Molti indizi permettono di prevederlo. Mai come ora, dunque, la fotografia è entrata nelle abitudini generali. Che poi i risultati siano degni di un ricordo più che momentaneo è tutto da discutere. Chi però ama la fotografia – e vive il selfie come solo uno dei tanti aspetti – ha anche voglia di vedere quanto viene realizzato da altri. È un modo per scoprire le tante sfaccettature della fotografia. Che non è solo esaltazione dell’io – leggi, appunto, selfie – ma è anche informazione, documento che diventerà prezioso per altri e in un futuro anche breve, è comunicazione, desiderio di scoprire e far scoprire, piacere del bello e dimostrazione di fastidio per il brutto o comunque di tutto ciò che è negativo. E c’è anche chi parla di arte. Chi anche questa estate vuole passare dei giorni vivendo tutti questi aspetti della fotografia trova qui alcune informazioni di quanto è possibile vedere: questo “andar per festival e mostre fotografiche” è per lui.

Il nostro andar per festival comincia dal nord-est dell'Italia. Per la ventottesima volta Spilimbergo organizza un festival totalmente dedicato alla fotografia che occupa i mesi estivi, dal 12 luglio a settembre, con workshop, incontri con fotografi e mostre. Queste ultime puntano sulla fotografia di ieri e sull’oggi. Si riscopriranno la Parigi di Robert Doisneau e i ritratti di Maria Mulas e certamente sarebbe un peccato perdere i paesaggi umani di Massimo Vitali, che con il suo obiettivo fotografico coglie la gente nelle grandi spiagge.

Tutto il Friuli, nell’ambito di Spilimbergo Fotografia, questa estate offre grandi occasioni di incontri e scoperte fotografiche. A Udine dal 3 luglio al 7 settembre alla Galleria Tina Modotti è la mostra “I colori di Franco Fontana”, mentre Pordenone, dal 18 luglio al 31 agosto, permette di perdersi tra i “Capolavori di storia della fotografia - Dall'archivio di Charles Henri Favrod”.

Pierpaolo Mittica: Tokai mentre vola tra i rifiuti, discarica di Demra Matoel, Bangladesh

Bisognerà invece aspettare fino al 13 settembre per vedere a Pordenone, alla Galleria Harry Bertoia, “Ashes / Ceneri”. La mostra di Pierpaolo Mittica, particolarmente attento alle tematiche sociali e ambientali, ha per sottotitolo “Racconti di un fotoreporter” e, fino all’11 gennaio 2015, racconta quanto di assurdo e di terribile l’uomo fa contro se stesso. Sono dieci emergenze, comprese Bosnia - Kosovo, Chernobyl l’eredità nascosta, Fukushima. Dieci storie che si annunciano «di contrasti emozionali, di mondi dove “l’altro mondo”, quello dei ricchi, fa comunque capolino in un cartellone pubblicitario, in un marchio che propaga lontani status symbol. Luoghi, o meglio “non luoghi”, fatti di violenze, dove il sorriso di un bimbo dal davanzale di un tugurio sembra comunque esprimere speranza. O forse solo temporanea illusione».

Chi è in Veneto o magari a Verona per l’Arena non dovrebbe perdersi uno degli spazi espositivi più belli: presso Il Centro Internazionale di Fotografia Scavi Scaligeri fino al 28 settembre 2014 è possibile vedere “Gordon Parks. Una storia americana”. La mostra, che era già stata esposta a Milano allo Spazio Forma, è uno spaccato dell’America dagli anni ’40 fino alla morte del suo autore nel 2006. La segregazione, la povertà, ma anche i grandi personaggi, la moda sono raccontati dal fotografo di Life, nero, «nato in una cittadina dove la discriminazione poggiava ben salda sui macigni della segregazione alle scuole elementari, nei cinema, nelle chiese e perfino nei cimiteri» per far luce su ciò che ostacola l’uscire dalla trappola della povertà.

Kaleidoscope, progetto del fotografo Marco Ambrosi a Pergine Spettacolo ApertoQualche chilometro in là e in una zona completamente diversa, anche il Trentino – meta turistica per eccellenza – offre degli interessanti incontri fotografici. Pergine Valsugana, piccolo borgo nel cuore del Trentino, segnato simbolicamente e architettonicamente dalla presenza dell’enorme complesso dell’ex Ospedale Psichiatrico, ospita Pergine Spettacolo Aperto, An unconventional Festival of the Arts. In quest’ambito, mantenendo lo spirito antitradizionale, dal 4 al 12 luglio, nella sala espositiva del Teatro comunale è esposto “Kaleidoscope”, progetto italo-francese del fotografo Marco Ambrosi realizzato insieme ai detenuti del carcere di Arles e quelli di Treviso. I detenuti del penitenziario di Arles in Provenza sono stati fotografati con un fish-eye per ottenere prospettive allucinate e, successivamente, con trucco e distorsione le fisionomie sono state rese irriconoscibili, unica condizione per poter pubblicare fotografie di soggetti in detenzione. Le immagini sono state poi animate dai giovani del carcere minorile di Treviso coordinati da Christine Gaiotti.

A integrare perfettamente la fotografia con il paesaggio hanno provveduto a Molveno. Da anni il paese trentino, il cui lago è al primo posto tra tutti i laghi italiani premiato con le 5 vele di Legambiente e Touring Club, si fa scoprire attraverso i pannelli fotografici esposti nelle sue piazze e strade. Sono foto d’epoca tratte dal libro Molveno Passatopresente che permettono di ricostruire la storia del paese, scoprire in che cosa è cambiato, nelle abitudini, ma anche negli angoli, alcuni ormai presenti solo nel ricordo e, appunto, nelle fotografie.

Dalla montagna al mare. Camogli e il turismo di mare quando era proprio agli albori è quanto si può scoprire con la mostra, all’interno della Sala Consigliare del Palazzo Comunale, dal 4 luglio al 14 settembre, dedicata ad Antonia Pozzi in veste di fotografa. Si tratta di una quarantina di scatti, in prevalenza eseguiti dalla poetessa durante la sua ultima vacanza marina prima della sua tragica scomparsa avvenuta il 3 dicembre 1938 tra Camogli e Portofino.

Chi invece è in vacanza in Versilia ha la possibilità di vedere dal 5 luglio al 2 novembre 2014, presso il Museo di Arte contemporanea di Lucca, la retrospettiva dedicata a Robert Capa. La mostra, realizzata in collaborazione con Magnum, documenta tutte le sue guerre e alcuni avvenimenti storici di cui Capa è stato testimone oculare.

Chi sarà al mare, ma molto più a sud, avrà la possibilità di vedere le tante mostre che compongono la manifestazione Corigliano Calabro Fotografia. Fino al 5 settembre, al Castello Ducale di Corigliano Calabro, tra le tante sarà possibile vedere “Ibris, l’uomo e il mare” di Francesco Zizola, “32 volte Shakespeare” di Tommaso Le Pera, il fotografo famoso per il suo lavoro fotografico a teatro. Inoltre “Questo Paese”, Osservazioni fotografiche nell’Italia contemporanea a cura di Fulvio Bortolozzo, che ha coinvolto nel progetto 25 fotografi, in occasione dei trent’anni dalla pubblicazione del libro Viaggio in Italia curato da Luigi Ghirri.

Chi va oltreconfine ha la possibilità di vedere mostre insolite e festival di forte rilievo. A Parigi, dal 4 al 26 luglio, presso la Galerie Les Filles di Calvaire la mostra “Absurde, vous avez dit absurde?” presenta con foto, video e altro materiale tutto ciò che, per diversi motivi, è assurdo: con le loro opere, è spiegato nella presentazione, ci lasciano intravedere un’altra realtà dove la ragione non trova spazio e il convenzionale è scomparso.

Coinvolge alcune città portoghesi, dal 15 settembre al 31 ottobre, la manifestazione Encontros da Imagem. Arrivata alla 24ª edizione ha come centro Braga e si propone di promuovere la fotografia contemporanea con varie iniziative e mostre di fotografi di un po’ tutto il mondo, compreso l’italiano Toni Meneguzzo. Altre mostre saranno ospitate a Guimaraes e a Lisbona in alcune gallerie con inaugurazione il 26 e 27 settembre.

E ora i due festival di maggior rilievo internazionale, in Francia. A Perpignan, dal 30 agosto al 14 settembre è in programma “Visa pour l’image”, il festival dedicato al fotogiornalismo. Molte sono le iniziative previste, tra le quali un gran numero di mostre, dedicate in particolare a fotografi o a temi specifici. È possibile rivivere il tifone che sconvolse le Filippine l’8 novembre 2013, documentato dai fotografi AFP subito arrivati in loco. Si può vedere la guerra in Vietnam da un punto di vista ben poco noto, quello dei vietnamiti che fotografarono al Nord (“Ceux du Nord”, Quelli del Nord). Ed è possibile fare il punto sulle foto scattate dalla gente con il cellulare. Si pensava, commentano gli organizzatori, che avrebbero ammazzato il professionismo fotogiornalistico, ma così non è: la mostra si intitola, polemicamente ma anche in modo chiarificatore, “30 immagini che non hanno cambiato il fotogiornalismo” (nella traduzione italiana). E ancora, Michaël Zumstein dell’Agenzia VU ha fotografato il terrore e l’orrore in Centrafrica; Anne Rearick della stessa agenzia ha girato con la fotocamera una banlieu a maggioranza nera a Città del Capo in Sudafrica; Bruno Amsellem con “Rohingyas, une minorité sans voix” (Una minoranza senza voce) ha girato tra i musulmani Rohingya in Birmania, Myanmar, sopravvissuti alla strage e costretti in campi ipercontrollati.

Minatori, Minneapolis. Da “Foule” di W.M. Hunt esposta ad Arles

L’altro festival di rilievo internazionale è Les Rencontres d'Arles, che nella bella città provenzale, dal 7 luglio al 21 settembre, permette di vivere la fotografia in tutti i suoi aspetti, da incontri a stage e tante mostre che dedicano l’attenzione a fotografi per la prima volta ad Arles come, tra i tanti, David Bailey o Vik Muniz o l’attore Vincent Pérez, appassionato di fotografia, e ad altri, considerati degli amici di Arles tra i quali, naturalmente, Lucien Clergue con “Les hommes et les femmes”, ma anche Christian Lacroix ?”L'arlésienne”, Raymond Depardon, Martin Parr, Erik Kessels, Bill Hunt, Joan Fontcuberta. E ancora, tra le tante esposte, si possono vedere le foto riprese in Groenlandia da Ciril Jazbec, e non lasciano certo indifferenti le immagini di gruppi americani antecedenti gli anni ’50, raccolte da W.M. Hunt, che si chiede «Chi sono queste persone e perché sono insieme?».

Meno noto dei precedenti, almeno in Italia, ma ugualmente interessante è il Festival Photo La Gacilly in Bretagna. Ospitato in una località di 2 mila abitanti, vicino a Rennes e Nantes, attira ogni anno oltre 300mila visitatori. Quest’anno il Paese ospitato sono gli Stati Uniti e il festival permette di vedere fino al 30 settembre le immagini di alcuni tra i nomi più famosi della fotografia come, tra gli altri, Ansel Adams, Steve McCurry, Robert Capa, Edouard Boubat, Patrick Tourneboeuf, le foto realizzate dalla NASA sulla Luna. Inoltre 20 sguardi sull’America dei fotografi di Image Sans Frontière.

Ma anche chi resta a casa ha la possibilità di godersi delle belle mostre. A Milano il Palazzo della Ragione Fotografia ha inaugurato la sua attività con la mostra “Genesi” di Sebastiao Salgado, aperta fino al 2 novembre, come già i nostri lettori hanno potuto scoprire sul numero precedente di od. Spostandosi di pochi metri, in via Mengoni si trova la Leica Galerie, dove è esposta fino al 31 agosto la mostra “The Right Moment – la scelta del momento perfetto nelle immagini dei grandi fotografi Magnum”.

Alberth Lukassen, un cacciatore Inuit, su la banquise à Uummannaq, nel nord della Groenlandia fotografato da Ciril Jazbec

Altri due spazi importanti a Milano dedicano la loro attenzione alla fotografia. Al Museo di Storia naturale di corso Venezia si può scoprire fino al 19 ottobre “La Terra vista dal cielo” attraverso le immagini di Yann Arthus-Bertrand, che ne ha fotografato le bellezze ma anche la fragilità. Parla invece proprio della fotografia stessa – conservazione, archiviazione, possibilità di indagare e conoscere il mondo attraverso l’obiettivo – la mostra esposta alla Triennale fino al 10 settembre. Intitolata “2004-2014. Opere e progetti del Museo di Fotografia Contemporanea” intende festeggiare i primi dieci anni di attività del Museo di Cinisello e farne conoscere la multiforme attività. Con un grande allestimento valorizza 100 importanti opere acquisite nel decennio e 15 progetti pubblici e di committenza e permette di vedere le opere di oltre 60 fotografi.

In Brianza la Biblioteca civica di Mezzago fino al 17 luglio ospita una mostra particolare: è “Sguardi sulla materia” con le immagini realizzate da sette fotografi che hanno raccontato la materia attraverso l’obiettivo. Così Luigi Erba ha raccontato il Ghiaccio, Francesca Della Toffola la Terra, Raffaele Bonuomo la Pietra, Piera Biffi il Gesso, Enrico Giudicianni il Metallo, Beatrice Pavasini il Legno e Virgilio Fidanza ha puntato il suo obiettivo su Carta e plastica.

Anche Roma offre varie occasioni a chi ama la fotografia. Al Museo di Roma in Trastevere fino al 28 settembre si può vedere “Refugee Hotel”: attraverso 50 immagini realizzate tra il 2006 e il 2012 il fotografo Gabriele Stabile racconta il viaggio dei rifugiati appena sbarcati negli Stati Uniti.

Foto di gruppo delle telefoniste Bell, New York 1939. Da “Foule” di W.M. Hunt

Sono invece all’apice del successo i personaggi fotografati da Terry O'Neill, dall'inizio degli anni '60: alla Fondazione Roma Museo - Palazzo Cipolla fino al 28 settembre sono esposte circa 50 fotografie di quelli che il fotografo inglese ha reso icone pop. In tema pop lo stesso palazzo ospita anche una mostra su Andy Wharol. C’è invece tempo solo fino al 13 luglio per vedere al Palazzo delle Esposizioni la mostra “National Geographic, 125 anni. La Grande Avventura”.

Tutte da scoprire sembrano le mostre che integrano il Festival del Libro e della Storia dell’Arte in programma a Bologna dal 18 al 21 settembre 2014. Saranno infatti presenti la Fondazione Mast, con la sua collezione di  fotografia industriale, il Museo Ebraico di Bologna con la mostra fotografica “Daughters of the King | Figlie del Re” sull’universo femminile ebraico, mentre alla Fondazione Federico Zeri si inaugurerà l’esposizione “Il patrimonio perduto nelle fotografie di Federico Zeri”, una raccolta di rare immagini di opere d’arte perdute o disperse, anteprima di un volume sulla fotografia storica di documentazione. Siamo in un ambito, come dicevamo, molto particolare. Ma sembra una ulteriore dimostrazione di come la fotografia ben si integri con tutti i momenti della nostra vita e con tutti gli aspetti culturali.

(data di pubblicazione: luglio 2014)