Logo Paris Photo 2011Osservatorio Digitale è stato a Parigi alla grande kermesse fotografica che si svolge annualmente nella capitale francese e che, nell'edizione del 10-13 novembre 2011, si è tenuta per la prima volta nella cornice del prestigioso Grand Palais. La visita è stata un'occasione per osservare ancora una volta la meraviglia di questa città davvero internazionale e cosmopolita che ha aperto le porte di uno dei suoi centri espositivi più prestigiosi a una grande, è il caso di dirlo, esposizione fotografica di respiro mondiale. La giornata di novembre non era delle migliori, visto il tempo che cambiava d'umore in modo repentino e il clima piuttosto freddo che preannunciava una stagione invernale sicuramente rigida.

Esterno Grand Palais Parigi

Giunta alla sua quindicesima edizione, Paris Photo ha raggiunto la cifra record di oltre cinquantunomila visitatori, con un incremento di oltre il 30% rispetto all'edizione precedente: un successo che neanche gli organizzatori si attendevano ma che sottolinea il forte interesse che la fotografia riesce ancora a calamitare nei confronti del grande pubblico.

Paris Photo è un'esposizione fotografica a cui partecipano editori e gallerie d'arte oltre a molti professionisti che propongono le loro immagini a un pubblico sempre più "avido" di immagini da possedere e far ammirare a chi frequenta le proprie case o le sedi di molti uffici in giro per il mondo. Da tempo la fotografia sta prendendo il posto dell'arte figurativa classica, non fosse altro per l'aspetto economico anche se ormai alcune fotografie sono state battute a recenti aste per valori fino a poco tempo fa inimmaginabili. Erano ben 135 gli espositori, tra gallerie ed editori appunto, con una larga percentuale, quasi i due terzi di essi, provenienti da oltreoceano con ben 23 nazioni rappresentate e 55 nuovi partecipanti. Anche l'italiana Forma, di Milano, ha partecipato con immagini molto suggestive di Lorenzo Cicconi Massi, Mario Giacomelli, Mimmo Jodice, William Klein e Sebastiao Salgado.

Paris Photo 2011

La manifestazione parigina ha richiamato fotografi professionisti e amatori oltre ai collezionisti e ai semplici amanti dell'arte che hanno avuto modo di ammirare anche la speciale sezione dedicata ai fotografi africani, oltre una quarantina, che hanno pubblicato immagini del loro continente da Bamako, nel Mali, a Città del Capo nella Repubblica Sudafricana.

In occasione dello svolgersi della manifestazione al Grand Palais sono state messe in mostra anche le recenti acquisizioni di tre istituzioni internazionali di fotografia: la Tate di Londra, dall'International Center of Photography di New York e dal Musée de l'Elisée di Losanna; nella mostra intitolata "Private Collection" è stata proposta una serie di immagini a sottolineare il ruolo provalente dei collezionisti privati nel salvaguardare e valorizzare i patrimoni artistici mondiali, siano essi delle fotografie o appartengano a qualunque categoria dell'arte. La collezione Artur Walther apriva l'intero percorso.

Ovviamente il panorama è stato completato anche da eventi e conferenze dove, oltre 75 conferenzieri hanno partecipato a tavole rotonde, interviste e workshop a proposito dello stato dell'arte della fotografia, quest'anno discusso intorno al tema delle Mutazioni. Tutto rigorosamente condiviso con il pubblico.

Anonimo - Sudan Francese

Uno sguardo alla fotografia africana

Dopo aver dedicato uno spazio particolare nelle edizioni precedenti alla fotografia in Germania, Olanda, Messico, Svizzera, Italia, Giappone, ai Paesi Scandinavi e all'Europa Centro-Orientale, Paris Photo quest'anno ha celebrato la sua quindicesima edizione con una mostra sulla fotografia dell'Africa sub-sahariana, dal Mali al Sudafrica. Questa forma di celebrazione ha coinvolto in toto l'attività dell'esposizione francese: in aggiunta alle immagini della Walther Collection sono state esposte immagini di numerosi artisti provenienti dal continente africano; molto interesse è sorto intorno ai Recontres de Bamako, una sorta di evento che si tiene ogni due anni, ormai dal 1994, proprio nel Mali, dove si incontrano in mostra i lavori dei maggiori artisti continentali. Una sezione speciale è stata intitolata African Emerging Photography per promuovere il lavoro e le opere di tutti i nuovi talenti venuti alla ribalta solo recentemente.

Fondata con l'intento di far conoscere la fotografia africana ai professionisti e al pubblico, i Rencontres de Bamako hanno guadagnato riconoscimenti e consensi nel corso degli anni facendo conoscere fotografi come Sydou Keita, Malick Sidibé, Samuel Fosso e Santu Mofokeng. Quest'anno a Paris Photo sono stati invitati a esporre i propri lavori ben dodici fotografi africani:

  • Abdoulaye Barry (Chad)
  • Mohamed Camara (Mali)
  • Nestor Da (Burkina Faso)
  • Fatoumata Diabate (Mali)
  • Husain et Hasan Essop (Sudafrica)
  • Uche Okpa-Iroha (nigeria)
  • Jehad Nga (Kenya)
  • Nyani Quarmyne (Ghana)
  • Arturo Bibang (Guinea Equatoriale)
  • Badouin Mouanda (Congo)
  • Zanele Muholi (Sudafrica)
  • Nyaba Ouedraogo (Burkina Faso)

La prossima edizione, la nona, avrà luogo all'inizio del 2012 e sarà dedicata al tema "For a sustainable world", per un mondo sostenibile.

I Programmi del Palazzo

Vista la nuova sede espositiva, Paris Photo ha pensato di reinventarsi sviluppando una nuova identità per l'evento stesso, strutturata intorno a varie sezioni inaugurate proprio a partire da quest'anno che diverranno pilastri portanti delle edizioni future. Tra queste, come abbiamo già accennato sopra, spiccano le mostre Recent Acquisition, Private Collection, Pride of Place to Photobooks. Vediamole in dettaglio.

La mostra Recent Acquisition

Tre grandissime istituzioni mondiali presentano le loro più recenti acquisizioni, sottolineando così, attraverso le immagini, la grande varietà delle strategie di acquisizione operate dai vari musei internazionali. Per questa edizione la Tate Gallery di Londra ha presentato un gruppo di trenta foto di Daido Moryiama stampate nel 2010 e provenienti da un suo famoso libro del 1972, Farewell Photography. Il Musée de l'Elysée di Losanna ha presentato una selezione di immagini proveniente dal Fondo Charlie Chaplin con il progetto "Polaroid is dead". L'International Center of Photography di New York ha invece preferito concetrare la sua presentazione sull'orientamento che guida le sue acquisizioni,odierne e future svelandole nella mostra intitolata "Il boom della editoria fotografica: stampe dal 1919 al 1939".

Blu Mustang con Los Angeles sullo sfondo

La mostra Private Collection

Dedicata alla collezione Walther porta in superficie una serie di elementi che svelano la passione, l'abilità di esperti e la curiosità che contraddistingue i grandi collezionisti. Quest'anno è stata presentata la collezione Walther che risiede, solitamente, in una galleria di Neu-Ulm in Germania, dal titolo "Ritratto e Identità Sociale". La mostra è incentrata sul ritratto fotografico visto da tre generazioni di fotografi africani ma che comprende anche i lavori di professionisti tedeschi contemporanei.

Pride of Place to Photobooks

Per alcuni fotografi i libri fotografici rappresentano uno stimolo a creare fine a se stessi. Questi artisti tendono infatti a disseminare i loro lavori prevelentemente attraverso la carta stampata. Stampati attraverso un editore oppure in proprio questi fotolibri svolgono il ruolo di una vera e propria piattaforma espressiva che permette ai fotografi di sottolineare il proprio lavoro, di renderlo quasi definitivo. Questa edizione di Paris Photo ha dato un grande aiuto a questo tipo di lavoro dedicandogli un'intera sezione dell'esposizione. Anche nelle prossime edizioni ci sarà infatti grande spazio dedicato a chi pubblica libri fortografici siano editori o singoli professionisti provenienti da ogni parte del mondo. A questo proposito è stato anche istituito un premio che verrà asegnato tra 60 libri selezionati che sono stati pubblicati negli ultimi quindici anni.

Il concetto Paris Photo

Si dice sempre che il mondo sta cambiando e, con esso, anche la fotografia. Paris Photo è un evento che vuole proprio esplorare i diversi aspetti del cambiamento e i loro collegamenti con vari mezzi di comunicazione; ogni giorno dell'esposizione è stato dedicato a quattro soggetti come la geografia, la tecnologia, la società e i mezzi di comunicazione di massa e il corpo. Tutto questo ha portato a realizzare un progetto chiamato "Mutations" volto a identificare ed esplorare i seguenti punti:

Area dedicata ai libri di fotografiaQual è lo scopo della fotografia oggi?
Quali sono i maggiori problemi riscontrati da chi la fa?
Quale ruolo gioca la fotografia nei diversi contesti socio-politici e nelle diverse culture mondiali?
Qual è il ruolo della fotografia nei riguardi della scienza?
Come approccia la fotografia le questioni di identità e sesso?
Come si pone la fotografia nei confronti del corpo umano e del ritratto, ai giorni nostri?
La fotografia si è evoluta insieme alle nuove tecnologie?
Come si pone la fotografia nei confronti delle immagini in movimento?

Per quanto riguarda la geografia si può dire che la fotografia giiochi un ruolo di primaria importanza, attraverso anche eventi di informazione e di divulgazione che ormai coprono l'intero pianeta. Spesso, in un mondo così globalizzato è proprio la fotografia che aiuta a reintrodurre i valori della vita e dei costumi locali.

La fotografia ha un collegamento endemico con la tecnologia visto il suo carattere evolutivo. A che punto sia e che cosa la fotografia in sé sia diventata oggi lo si può dedurre dalla facilità con cui è possibile scattare e, soprattutto, condividere delle immagini, siano esse di tipo professionale oppure dei semplici scatti a carattere domestico, provengano dal Nord America o da una landa sperduta dell'Asia centrale.

La dimensione dell'attività fotografica a livello sociale, così anche come mezzo di grande impatto sulla società, è aumentata in modo esponenziale grazie alla tecnologia della comunicazione e dei prodotti elettronici di massa. Durante Paris Photo sono stati analizzati gli effetti e l'impatto sociale di ben 28 social network basati sulle immagini fotografiche cercando di capire come è possibile sviluppare pratiche artistiche anche attraverso questo tipo di mezzi oppure se, attraverso gli stessi, sia possibile per un giovane fotografo farein modo che le grandi gallerie o le istituzioni si accorgano del suo lavoro.

GhepardiPer quanto riguarda il corpo e la fotografia bisogna dire che c'è stato un forte legame sin dall'apparizione di quest'arte. Dopo i ritratti, che sembrano oggi come le impronte delle mani nelle caverne preistoriche, come si può immaginare che la fotografia interagisca con l'uomo e la sua vita? Basta considerare la presenza di fotocamere, anche di una certa qualità, all'interno di apparecchiature nate per tutt'altro scopo, come i lettori di musica o i telefoni cellulari: oggigiorno chiunque è in grado di riprendere una scena di vita, condividerla o stamparla in qualunque momento. Forse la fotografia sta perdendo il suo ruolo di arte rappresentativa?

Le risposte forse sono spesso così a portata di mano che continuano a sfuggirci. Per il prossimo appuntamento a Parigi però sappiamo già che la sedicesima edizione di Paris Photo si svolgerà dal 15 al 18 Novembre, sempre al Grand Palais, nel cuore della capitale francese.

Au revoir!

Tutte le foto ©Paris Photo 2011 e relativi autori