Libri

Letture di settembre-ottobre 2020

Redazione

Per l'autunno tre letture diverse ma intriganti al tempo stesso, tutte dall'editore Contrasto. Una sempre sorprendente opera, un'autobiografia letteral-visuale del grandissimo Berengo Gardin, introdotta niente meno che da una lettera di Ferdinando Scianna. Si prosegue con un libro di William Klein e uno di Margaret Bourke-White.

G. Berengo Gardin, In parole povere - Contrasto - osservatoriodigitale di settembre-ottobre 2020, n.o 106

GIANNI BERENGO GARDIN
IN PAROLE POVERE
208 PAGINE
16,0 X 22,4 CM
78 FOTOGRAFIE B/N
CARTONATO TELATO
CONTRASTO
€ 22,90

Contrasto pubblica In Parole povere. Un’autobiografia con immagini di Gianni Berengo Gardin a pochi giorni dal suo novantesimo compleanno (10 ottobre 2020). Il nuovo libro della collana In parole, narrato in prima persona e raccolto da Susanna Berengo Gardin, la figlia dell’autore che cura e gestisce il suo archivio, è introdotto da una Lettera all’amico Gianni, scritta da Ferdinando Scianna, e si conclude con una conversazione sulle fotografie fatte, e quelle da fare, tra Gianni Berengo Gardin e Roberto Koch.

Strutturato in dodici capitoli che danno conto della vita del grande maestro della fotografia, dall’infanzia a oggi, In parole povere rintraccia il filo del mestiere di fotografo che è anche una passione e lo dipana attraverso una vicenda biografica lunga, piena di incontri, di viaggi, di storie, di immagini colte e da cogliere. Piena, soprattutto, di quella sensibilità attenta al reale, alla società, alla gente che da sempre rappresenta il principale bagaglio di cui si deve dotare un fotografo di reportage. Il mondo di Berengo Gardin è il nostro mondo.

Dai natali a Santa Margherita Ligure “per caso”, come ama dire Berengo che si considera veneziano a tutti gli effetti, il fotografo racconta della sua famiglia, benestante e che gli assicura una educazione di tutto rispetto. Il lettore conosce così la storia del fallimento dell’albergo che i Berengo gestivano e il conseguente trasferimento a Roma nel pieno del fascismo, a cui fanno seguito lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale e la prigionia di sei anni del padre in India partito volontario. Anni in cui il piccolo e poi adolescente Gianni si forma in un’epoca cruciale della nostra storia. Si descrive come un “bastian contrario”, poco avvezzo alle regole, “orgoglioso e strafottente”. Dopo Roma, Venezia, con l’impiego nel negozio di famiglia che vendeva perle e vetri, le numerose letture, i film, l’avvicinamento al circolo fotografico La Gondola che ha avuto un ruolo fondamentale nella sua formazione di fotografo. E poi arrivano gli anni di Parigi, i tanti incontri, da Jean-Paul Sartre a Willy Ronis, e la scoperta folgorante della fotografia americana (Paul Strand, Ansel Adams, Eugene Smith e altri) a cui da quel momento guarderà con costanza. Matura così la scelta di fare della fotografia un lavoro, con tutte le difficoltà per affermarsi come fotografo poi superate dalle tante collaborazioni giornalistiche come con Il Mondo di Pannunzio e poi il trasferimento a Milano, il lavoro con il Touring Club Italiano, la collaborazione con l’Olivetti e i molti reportage di successo: Morire di classe,la collaborazione con Renzo Piano e il lavoro sugli zingari solo per citarne alcuni, fino alla preziosa documentazione/denuncia delle Grandi Navi da crociera Venezia, reportage acclamato a livello internazionale. Nel frattempo l’amore e il matrimonio con Caterina, la nascita dei due figli Susanna e Alberto. E, naturalmente, le mostre nei più importanti musei internazionali e i libri. Con oltre 250 pubblicazioni, Gianni Berengo Gardin è l’autore più prolifico in ambito fotografico.

Quello di Gianni Berengo Gardin è il racconto di una vita interamente dedicata alla fotografia con passione, rigore e dedizione, sempre fedele alla sua Leica: “se si è veramente fotografi si scatta sempre, anche senza rullino, anche senza macchina”. Ecco uno dei punti di forza della vita, della professione e del carattere di Gianni Berengo Gardin, tra i più sensibili, attenti e partecipi fotografi del nostro paese, che ha raccontato in modo unico la realtà italiana degli ultimi decenni.

Carissimo Giuanin,
[…] adesso che l’ho finito, so […] che questo libro farà la delizia dei tantissimi che amano le tue fotografie e attraverso la ricchezza umana di quelle fotografie hanno imparato a conoscerti e amarti anche come persona.
Ferdinando Scianna


W. Klein, Painted contacts - Contrasto - osservatoriodigitale di settembre-ottobre 2020, n.o 106WILLIAM KLEIN
PAINTED CONTACTS

140 PAGINE
20,4 X 29,0 CM
69 FOTOGRAFIE A COLORI
CARTONATO
CONTRASTO
€ 35,00

Nuova edizione compatta del libro William Klein – Painted Contacts che presenta le foto del cuore di Klein: i provini a contatto dipinti. Queste immagini sono presentate ora in una scelta sorprendente e aggiornata con trenta fotografie in più rispetto al volume, uscito in una versione lussuosa, qualche anno fa.

Settanta fotografie del grande fotografo-artista americano ripercorrono la sua vita e la sua visione: opere in cui la commistione di pittura e fotografia trova espressione nel gesto dell’autore che sceglie, tra i vari provini a contatto, l’immagine da ingrandire e la contorna di segni grafici forti e unici.
Un foglio di provini a contatto contiene sei strisce di immagini, ognuna con 6 pose, per un totale di 36 fotografie scattate a un 125° di secondo. Queste frazioni di momenti rimangono lì, sulla carta, ed è all’autore che spetta il compito più complicato, per molti il vero gesto creativo: la scelta artistica.

Evidenziate con tratti di colore, forti tinte acriliche che ne sottolineano l’importanza, Klein ha saputo rendere le foto dei contatti dipinti, ingrandite a dismisura, dei veri pezzi unici, immagini che racchiudono il senso della visione di questo maestro della fotografia e insieme il gesto dell’artista, la sua concezione della vita come un flusso inarrestabile di immagini, suoni, rumore e danza.
Così, attraverso i contatti dipinti, Klein ha deciso di raccontare la sua vita, il suo sguardo sulla città (da New York a Roma, Parigi, Mosca e Tokyo), sull’universo della moda, sul cinema e sul mondo.

"Quando ho iniziato a dipingere i provini a contatto, è stato un turbinio di tratti di pennello e di giubilo. Il giubilo della pittura mi ha ricordato la celebrazione dell’atto di scattare la foto. Per me fare una fotografia era una celebrazione anche fisica che mi dava una energia enorme."
William Klein


M. Bourke-White, Prima, donna - Contrasto - osservatoriodigitale di settembre-ottobre 2020, n.o 106

MARGARET BOURKE-WHITE
PRIMA, DONNA
184
PAGINE
24,0 X 30,0 CM
124 FOTOGRAFIE
CARTONATO
CONTRASTO
€ 35,00

 “Prima, donna. Margaret Bourke-White” è un volume che ripercorre le vicende e il lavoro di una delle figure più rappresentative ed emblematiche del fotogiornalismo internazionale. Una donna che, con le sue immagini, le sue parole e tutta la sua vita, è stata in grado di creare un personaggio forte e invidiabile costruendo il mito attraente di se stessa.
 
"Se ti trovi a trecento metri di altezza, fingi che siano solo tre, rilassati e lavora con calma", era il motto di Margaret Bourke-White. Il libro pubblicato da Contrasto ne ripercorre i molti primati, raccontati lungo un doppio binario. Attraverso undici capitoli, che corrispondono ad altrettante fasi della vita della fotografa, la potenza delle immagini si accosta a quella della forte voce di Margaret Bourke-White. È infatti lei che, in prima persona, scrive e racconta il suo lavoro, le avventure vissute, le sfide vinte. Una scrittura visiva, che completa e arricchisce la storia di ogni sua memorabile fotografia.
 
A conclusione di questo percorso biografico, accanto al testo della curatrice del volume Alessandra Mauro, chiude il libro un monologo di Concita De Gregorio. Attraverso esso, come in un lungo flusso di coscienza, è sempre la voce di Margaret Bourke-White che mette il punto sulla propria storia per raccontare la sua ricerca della “misura del fuoco”, mostrando quella capacità visionaria e insieme narrativa in grado di comporre le “storie” fotografiche dense e folgoranti che sono arrivate fino a noi.
 
"I fotografi vivono tutto molto velocemente; l’esperienza ci insegna ad affinare il più possibile la nostra abilità, ad afferrare al volo i tratti salienti, i punti forti di una situazione. Quel momento perfetto e denso di significato, essenziale da catturare, spesso è il più effimero e le possibilità di approfondimento sono rare. Scrivere un libro è il mio modo di digerire le esperienze che vivo."
Margaret Bourke-White

 

Data di pubblicazione: settembre-ottobre 2020
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