Come sempre accade nel caso delle manifestazioni che costituiscono un indiscusso punto di riferimento per l'intero mercato globale al quale si rivolgono, anche l'edizione 2014 di Photokina era attesa fra l'altro per poter trarre qualche indicazione sullo stato di salute del settore fotografico nelle sue varie sfaccettature. L'intera catena è reduce da oltre un decennio che potremmo definire "vissuto pericolosamente" a cavallo tra i cambiamenti dirompenti provocati dalla rivoluzione digitale e gli effetti nefasti di una congiuntura finanziaria ed economica con cui occorre tuttora fare i conti. Se consideriamo Photokina come una cartina di tornasole del mercato che verrà, allora le indicazioni che ne derivano possono indurre a un moderato ottimismo sia perché alcuni segmenti – come quello della stampa a ogni livello, dal fotolibro economico alla stampa fine art sulle superfici più ricercate – stanno vivendo una fase indiscutibilmente effervescente, sia perché il rallentamento intervenuto nel comparto delle fotocamere anche a causa di una raggiunta maturazione del prodotto ha avuto l'effetto di riaprire finestre di possibilità commerciale per altre categorie rimaste sinora schiacciate: vedi obiettivi, illuminazione e accessoristica in genere. Un discorso a parte vale per le nicchie specializzate ad alto grado di innovazione che sono ora chiamate a trasformare l'enorme interesse suscitato in effettivo riscontro commerciale; un compito meno semplice di quanto si pensi, considerando come una buona capacità di ideazione ed esecuzione tecnica non sempre si accompagni a un'uguale bravura in termini di marketing e sviluppo del canale.
Ma iniziamo come sempre dai numeri: se anche quest'anno il numero degli espositori si è ulteriormente ridotto rispetto all'edizione precedente (1074 tra espositori diretti e aziende rappresentate contro i 1158 del 2012), va tuttavia evidenziato come questa flessione del 7% sia stata decisamente più soft rispetto al quasi -25% fatto segnare nel 2012 rispetto al 2010; peraltro, gli spazi occupati dalla manifestazione sono rimasti gli stessi delle ultime due edizioni precedenti, essendosi contratta la superficie impegnata nel passaggio dal 2008 al 2010 con la perdita del padiglione 10, il più grande dell'intero complesso fieristico di Colonia. In termini di visitatori, invece, Photokina ha mantenuto immutato il proprio record di 185.000 presenze complessive esattamente come nel 2012, a conferma del grande interesse che la fotografia suscita a livello professionale e amatoriale. Come abbiamo avuto modo di raccontare nelle puntate di OD2GO delle passate settimane, tuttavia, la sensazione che si è provata frequentando le "Halle" della fiera è stata quella di vivere un momento di grande fermento, non solo dettato dalle esigenze di marketing ma proprio di una rinata volontà che questo settore ha di rialzare finalmente la testa.
Ovviamente il modo più immediato per farlo è quello di presentarsi, parliamo delle case produttrici, con stand decisamente suntuosi e nuovi modelli: così è avvenuto effettivamente, ed è stato con grande piacere che coloro che vi scrivono hanno potuto vivere in diretta anche i giorni precedenti all'evento mondiale, quelli in cui i padiglioni si animavano e si vedevano i vari spazi prendere vita. Oltre alle "solite" grandi aree occupate dai marchi più noti, quest'anno abbiamo visto marchi che solo due edizioni fa erano sconosciuti o stavano semplicemente nascendo prendersi uno spazio espositivo importante, proprio per dare lustro ai propri prodotti, spesso altamente innovativi come nel caso di Lytro o di Blackmagic, solo per citarne un paio. La stessa Kodak, che ricordiamo lo scorso anno stava combattendo in tribunale per salvaguardare il proprio marchio e la tutela di alcuni dei suoi più famosi brevetti (dopo averne forzatamente dovuto cederne alcune migliaia ad aziende come Google e Apple per evitare la bancarotta) si è presentata con uno stand importante dove metteva in mostra i nuovi prodotti e servizi Kodak Alaris dedicati al mondo della stampa fotografica. Anche se molti di noi tendono a non stampare nemmeno uno scatto, non si può non essre felici nel vedere che certi loghi campeggino di nuovo sopra gli stand, almeno per un motivo affettivo nei confronti della fotografia. Ovviamente erano presenti anche le fotocamere PixPro SL10 e SL25 (sulla falsariga delle Sony Lens Style QX), che sono state il primo esempio di emulazione di questo innovativo concetto di fotocamera proposto prima di tutti proprio dal colosso giapponese oltre un anno fa. Le PixPro, dopo qualche problemino di gioventù, hanno raggiunto il mercato e le vendite sembrano essere confortanti, indicando al mercato che la strada intrapresa è comunque corretta.
Tra i mercati meno appariscenti ma non per questo meno interessanti dal punto di vista del giro d'affari potenziale c'è senz'altro quello relativo alla digitalizzazione dei contenuti analogici: un settore che è destinato a convertire sempre più materiale nei prossimi anni in linea con la progressiva scomparsa delle attrezzature necessarie alla fruizione delle pellicole - a partire dai segmenti del cinema e del video. Non sorprende dunque che Blackmagic abbia stabilito una partnership con Cintel, società specializzata negli scanner di pellicole cinematografiche, per realizzare un prodotto capace di trasformare il video 35mm e 16mm in video UltraHD fino a 30 fps. Blackmagic Cintel Film Scanner, un telecine che colpisce innanzitutto per la cura estetica che impreziosisce il design studiato per applicare (opzionalmente) lo scanner a parete, e che tra le proprie specifiche comprende illuminazione mediante LED RGB sferici per evitare il riscaldamento della pellicola, sistema di trasporto e messa in tensione automatica della pellicola, porte Thunderbolt 2 per il trasferimento rapido dei dati a computer anche su grande distanza, porta HDMI per il collegamento di un monitor di controllo (televisori UltraHD compresi). Blackmagic Cintel Film Scanner - presentato a Photokina 2014 e di prossima disponibilità commerciale - sarà fornito completo di DaVinci Resolve a un costo previsto di 30.000 dollari, concorrenziale rispetto a quello di altri telecine simili.
Ci si aspettava qualche novità di rilievo da parte di Phase One in occasione di Photokina, e l'attesa non è andata delusa. L'annuncio più gradito è stato indubbiamente quello dell'arrivo di Capture One Pro 8, nuova versione del software di sviluppo digitale apprezzato per la qualità delle immagini prodotte. Nella versione 8 è stata prestata attenzione nei confronti della stabilità e della velocità del programma migliorando ulteriormente il supporto dello standard OpenCL che consente di sfruttare la potenza offerta dai processori grafici dei moderni computer. Tra le innovazioni da segnalare vi è senz'altro l'aggiunta dei layer Clone and Heal e l'ampliamento del campo d'azione delle regolazioni locali. Nuova anche la simulazione della grana della pellicola, implementata simulando l'interazione della luce con i sali d'argento per creare risultati davvero realistici. Di Capture One sono ora disponibili anche due versioni dedicate ai possessori di fotocamere Sony: una versione Express (for Sony) gratuita e una versione Pro (for Sony) a prezzo speciale, peraltro identica all'edizione standard di Capture One Pro 8 salva la possibilità di caricare solamente i file RAW scattati dalle fotocamere della Casa giapponese. Restando sempre in tema di accordi con altri produttori ma passando dalla parte opposta dell'emisfero, ecco anche l'ufficializzazione della collaborazione con la svizzera ALPA per la realizzazione congiunta di una nuova fotocamera fine art medio formato la cui denominazione "A-series" dovrebbe indicare l'intenzione di non limitarsi a un modello una tantum.
Se a Photokina 2014 la parte del leone - escludendo le fotocamere - è stata indubbiamente conquistata dall'illuminazione in tutte le sue forme e possibilità, tra gli espositori c'era anche chi preferirebbe un mondo un po' più buio: è il caso di Celestron, marchio di grande rilievo nel settore astronomico che da una decina d'anni è passato in mani cinesi a dimostrazione di come non tutto quel che viene prodotto in Estremo Oriente debba essere per forza di scarsa qualità; un'esperienza già fatta per esempio con i marchi giapponesi o, più recentemente, coreani. Oltre ai microscopi digitali e ai binocoli, lo stand Celestron ha proposto un assaggio della gamma di telescopi per cui l'azienda è famosa, ovviamente non senza gli adattatori per astrofotografia (che comprendono ora anche adattatori per smartphone) e le unità di acquisizione CCD delle serie entry-level NexImage e Skyris per ripresa lunare, solare e planetaria con dispositivi che arrivano a 5,0 megapixel di risoluzione e 12 bit di profondità in versioni per colore o bianco e nero, e i più evoluti modelli Nightscape CCD da 8,3 e 10,7 megapixel e 16 bit di profondità con binning 2x2 e 4x4 per un rapporto segnale/rumore migliorato. L'astrofotografia diventa sempre più facile e accessibile, anche economicamente, ma l'ostacolo maggiore rimane il sempre più diffuso inquinamento luminoso.
Chi è abituato a lavorare mantenendo la fotocamera collegata al computer dovrebbe dare un'occhiata al catalogo di una società statunitense specializzata in questo particolare campo. Tether Tools, e il nome già dice tutto, propone una gamma completa di cavi, adattatori, attacchi per poter lavorare comodamente on location installando ogni genere di dispositivo - dai monitor ai tablet fino agli smartphone - su normali treppiedi. Due le proposte particolarmente interessanti: la prima, JerkStopper, è una nutrita serie di accessori studiati per impedire l'uscita involontaria dei cavi dalle porte di computer e foto/videocamere (ma anche strumenti musicali e microfoni), evento spesso dannoso anche per le porte stesse - specie quelle abbastanza fragili che si trovano sul corpo delle macchine fotografiche. Il secondo prodotto, Table Aero System, è composto da piastre di alluminio aeronautico che possono essere applicate a un treppiede per offrire un appoggio stabile a computer portatili o qualsiasi altra cosa possa servire durante un lavoro di ripresa.
Al centro del Padiglione 5.2, in un ampio stand, faceva bella mostra di sé anche un'altra azienda che per molti anni ha subìto i drammi relativi al dissesto finanziario che l'ha travolta, venendo ceduta più volte ma che ora sembra aver ritrovato finalmente lo smalto di una volta: Polaroid. Due le grosse novità presentate al Photokina e che hano immediatamente scatenato l'entusiasmo del pubblico e degli amanti del marchio americano, prima su tutti la fotocamera digitale da 14 megapixel a sviluppo istantaneo denominata Socialmatic.
Due i fattori che ricordano e migliorano le caratteristiche esclusive delle Polaroid di un tempo: il design, che ricorda quello di un'icona, e le funzionalità. Nel primo caso il corpo è piatto, di 13 centimetri di lato, con un ampio schermo da 4,5" touch sul retro che permette di portare con sé la fotocamera in modo agevole. I file generati possono essere quindi, attraverso le ormai imprescindibili funzioni WiFi, trasferiti e pubblicati con semplicità sui maggiori social network. Le foto ovviamente possono anche essere stampate all'istante attraverso una stampante con tecnologia senza inchiostro (Zink, di cui Polaroid è proprietaria del brevetto) che fa fuoriuscire la foto da un lato della fotocamera; tutto come ai bei tempi ma completamente aggiornato al terzo millennio. Altra novità importante una action camera dalle dimensioni contenutissime denominata Cube, un cubetto il cui lato misura solo 3,5 centimetri ma è capace di girare filmati FullHD e, grazie a una serie nutrita di accessori, può essere utilizzato e montato praticamente ovunque e in ogni condizione atmosferica. Con un prezzo annunciato sotto i 100 euro diremmo che rende disponibile questo tipo di fotocamera a praticamente tutte le tipologie di possibili acquirenti.
Spostandoci un po' ci si trovava nel cuore del Padiglione 2 dove c'era il grande spazio occupato da Fujifilm. Anche qui grande attenzione alle fotocamere amatoriali a stampa immediata, le Instax e a tutti i prodotti dotati di questa tecnologia di cui abbiamo parlato lungamente nel report dall'International CES di Las Vegas dello scorso gennaio. Fujifilm presentava anche la nuova fotocamera X30 così come degli innovativi foto libri personalizzabili in centinaia di modi ma che hanno una caratteristica che li rende (almeno per il momento) unici sul mercato: nella seconda di copertina è integrato infatti un display LCD in grado di far girare un video con le immagini scelte a piacere dall'utente. Una grande idea che sicuramente verrà adottata presto anche da altri fornitori di photobook. Lo stand Fujifilm era occupato in gran parte anche da un palcoscenico sul quale si avvicendavano gli X Photographer, i professionisti che utilizzano le apparecchiature dal sensore X-Trans, che oltre a mostrare i loro scatti più famosi illustravano al pubblico le tecniche utilizzate e i retroscena degli scatti. Sempre gremito in tutti i giorni della manifestazione, questo è stato un esempio valido di come si possono promuovere i propri prodotti senza dar fiato necessariamente a tutte le trombe del mondo ma facendolo con stile e intelligenza.
Data la grande rilsonanza mediatica che ogni volta viene data a ciò che accade negli stand dei grandi marchi verrebbe voglia di non parlarne nemmeno ma lo facciamo per dovere di cronaca e per chi vorrà leggere questo reportage negli anni a venire. Parliamo degli spazi nei quali i principali marchi presentano i loro prodotti alla più grande fiera di fotografia. Come al solito ci sono aree che occupani intere sezioni dei padiglioni, affinché il visitatore venga avvolto completamente nell'aura e nel look and feel del marchio visitato. Partiamo da Canon, che aveva il "solito" stand circolare sui toni del rosso grande come una piazza: qui colpiva molto la scelta di avere una quantità importante di hostess che sembravano uscite dalla serie televisiva degli anni '70 Spazio 1999, con le loro uniformi grigie e le loro parrucche fucsia. Entrando nello stand si distinguevano delle grandi aree dedicate alla prova dei modelli presentati per l'occasione, su tutti la reflex EOS 7D Mark II e la potente compatta G7X. I visitatori potevano registrarsi presso alcuni chioschi dedicati attivando una speciale smart card a prossimità che permetteva di memorizzare le visite alle diverse aree dello stand ricevendo in seguito, per posta elettronica, un riepilogo dei prodotti esaminati con vari link a documentazione di supporto.
Grandissimo spazio anche quello occupato da Olympus che provocava subito un forte impatto visivo con una sorta di scultura tridimensionale esposta al centro dello stand. Il marchio paladino del formato 4:3 presentava la nuova E-M10, fotocamera della splendida famiglia OM-D, con sensore da 16 megapixel e schermo orientabile da 3". Anche il mondo Pen è stato arricchito da un nuovo modello, la E-PL7 che condivide le caratteristiche della sorella maggiore E-M10. Largo spazio anche alle ottiche prodotte specificamente per il mondo 4:3 che si sta arricchendo giorno dopo giorno di focali interessanti e anche importanti come lo splendido Zuiko 7–14 f/2.8.
Lo stand Nikon, con i caratteristici colori giallo e nero, era anch'esso suddiviso in aree di interesse sulle quasi spiccava la più prestigiosa, quella dedicata ai corpi macchina professionali. Lì facevano bella mostra ed era possibile provarle e toccarle con mano l'ammiraglia D4S, la recente D810, la bella (ma incompresa?) Df e la bella novità del salone D750, la full frame medio di gamma presentata proprio in occasione di Photokina, che ha un nuovo corpo in fibra di carbonio e lo schermo posteriore orientabile. Ultima, ma non meno interessante soprattutto per il grande pubblico, la presenza della D610, anch'essa di recentissima introduzione. Tra le novità annunciate da Nikon, attraverso le parole di Toshiaki Akagi responsabile globale di mercato, la volontà di muoversi verso un mercato nuovo e in crescita, quello delle mirroeless con sensore di grande formato: c'è da attendere quindi in una serie di novità nel prossimo futuro?
Stand enorme anche per il colosso Samsung che si sta imponendo nel mondo dell'elettronica grazia anche al fatto che l'azionista di maggioranza non fa mancare mai il supporto finanziario (stiamo parlando del Governo sudcoreano) mentre il reparto di Ricerca e Sviluppo riempie continuamente le scrivanie del marketing con una galassia di prodotti elettronici, molti dei quali erano presenti a Colonia. Notevole lo sforzo prodotto per mettere in mostra ciò che viene prodotto, in questa situazione almeno tutto ciò che è nel mondo dell'imaging e della visualizzazione, al punto che, probabilmente, quest'area poteva essere definita la più bella, luminosa, colorata e allestita di tutta la fiera. C'erano NX-1 (la top di gamma presentata proprio qui) ovunque, messe a disposizione del pubblico in numero elevato, tutte dotate di ottiche delle più disparate lunghezze focali, mentre ai lati dello stand vi erano anche alcuni esemplari dei nuovi display LED curvi da 65" sui quali giravano degli slideshow con immagini catturate e video girati con la nuova fotocamera ammiraglia di casa. La foto di copertina di questo numero ritrae proprio uno scorcio dello spazio Samsung.
Un altro colosso dell'elettronica, Panasonic, ha incentrato tutto il suo spazio praticamente sulle funzionalità di ripresa 4K o UltraHD: non solo attraverso le proprie fotocamere capaci di girare in 4K ma oggi con un aggiornamento firmware e un software che permettono di estrapolare dei frame, quindi delle immagini fisse, direttamente dai filmati già con le dimensioni corrette – 3.840 x 2.160 – per essere utilizzate altrove (magari nella produzione di contenuti multimediali extra per supporti BD o streaming). Per quanto riguarda i prodotti le novità hanno riguardato due fotocamere soprattutto: la compatta LX100 da 16,8 megapixel, e la CSC GM5, anch'essa da 16 megapixel e sensore 4:3. Interessante, ma attualmente non per il mercato italiano dato che sarà lanciato inizialmente solo in Francia e Germania, l'ibrido fotocamera-telefono CM-1 basato su Android 4.4 che dispone di un vero e proprio obiettivo 28mm di origine Leica montato su un display 4,7" touch, che ovviamente gira filmati in 4K.
Bello e grande anche lo spazio occupato da Pentax, brand professionale di Ricoh, che invece marchia così i prodotti prosumer: nella prima parte dello stand infatti c'erano le nuove compatte all weather WG-M1, la nuovissima mirrorless Q-S1 e la "futuristica" K-S1 con i suoi indicatori a led, così come una parete, nel senso più pieno del termine, costruita con la nuova K-3, reflex che è stata declinata in una moltitudine di colori. Dalla parte opposta si trovava l'area professionale dove era possibile ammirare e provare la nuovissima (anche se già annunciata) reflex medio formato 645Z. Forte di alcune migliorie software che ne hanno corretto alcuni piccoli nei di gioventù, questa fotocamera ha suscitato grande interesse per la sua grande qualità d'immagine e per il costo che la rende concorrente delle attuali DSLR top di gamma Nikon e Canon.
Vasta anche l'area occupata dal gigante giapponese Sony che nel proprio stand ospitava anche un palcoscenico sul quale si esibivano artisti e funamboli, tutti rigorosamente provvisti delle nuove action camera Splashproof da 11,9 megapixel. Ampio risalto anche all'area dedicata alle Lens Style Camera (LSC) dove erano in mostra tutti i modelli compresi quelli lanciati una settimana prima all'IFA di Berlino: la alpha QX30 e la potente alpha QX1. Quest'ultima, dotata di sensore APS-C e di baionetta E-mount, era esposta con una serie di ottiche importanti montate, tra le quali c'era anche un bellissimo zoom 70-200mm f/2.8, a dimostrazione di come sia versatile questo tipo di strumento anche per un fotografo professionista. In una vetrina era poi esposta tutta la gamma attuale di ottiche prodotte dalla casa giapponese: impressionante.
Per quanto riguarda il mondo dell'illuminazione sono scesi in campo in un padiglione dedicato i big player della situazione a partire dalla svizzera Broncolor che ha presentato due novità assolute, il flash monotorcia portatile Siros e il sistema a luce continua HMI F1600. Il primo combina un flash a carica ultra rapida con la tipica versatilità di questo tipo di prodotti, mentre il secondo è un sistema di illuminazione molto potente ma tradizionale che si integra nella linea degli attuali sistemi proposti ed è indicato per chi inizia a costruirsi un proprio parco luci o vuole integrare quello esistente. Subito a fianco c'era lo stand della svedese ProFoto che, forte della propria "invenzione" che ha lanciato un vero e proprio trend nel settore, il monotorcia portatile B1 potente come una decina di flash tradizionali ma rapidissimo e con funzionalità TTL, ha aggiornato il firmware rendendo così disponibili tutte le funzioni del B1 anche controllandolo da fotocamere Canon e Nikon. Altre interessanti novità i due nuovi controlli remoti Air 1 e Air 2 con differenti livelli di controllo del parco luci basati sulla complessità del setup utilizzato.
A proposito di controlli remoti, a questa edizione di Photokina abbiamo notato una crescita – non solo a livello di spazio espositivo ma anche qualitativa – dei prodotti della cinese Phottix. Primo fra tutti il flash monotorcia denominato Indra500 TTL, che funziona a batteria o alimentazione di rete, che sbaraglia la concorrenza con un prezzo di poco superiore ai mille euro e la compatibilità immediata con i sistemi Canon e Nikon. Compagno di viaggio (e di lavoro) ideale è anche la nuova versione di Odin II TTL, controllo remoto per tutti i tipi di flash oltre che dell'Indra500, che garantisce un impiego ancora più rapido grazie alla semplicità d'uso oltre alla possibilità di pilotare fino a 5 gruppi di luci impostando tutto direttamente sul display LCD del trigger principale.
È ovvio che questo nostro racconto copre solo una parte, anche se ampia, di quello che è stato il panorama di prodotti visibili al Photokina. Anche in questa edizione la fiera ha confermato il proprio carattere di palcoscenico globale adatto tanto alla presentazione di nuovi marchi e prodotti quando al consolidamento di quelli esistenti attraverso un mix equilibrato tra tecnica e marketing, tra business e spettacolo. Abbiamo incontrato espositori che hanno approfittato dell'evento per affacciarsi alla ribalta, altri per cercare di emergere o riemergere dalle acque difficili di questi ultimi anni, altri ancora per sondare gli umori di un mercato che non è più così facile da capire come in passato; e siamo certi che di qui al prossimo appuntamento lo scenario sarà discretamente diverso da quello al quale abbiamo assistito quest'anno. Come sempre continueremo a seguire l'evoluzione del settore fotografico dalle nostre pagine e da quelle della nostra testata gemella Fotoguida.it, alla quale vi rimandiamo per tutte le informazioni relative ai prodotti annunciati durante Photokina con il supporto delle foto che potrete trovare nell'apposita bacheca di Pinterest.
(data di pubblicazione: ottobre 2014)