Taccuino

Fotografia, 11 modi per viverla in tempo di restrizioni

Valeria Prina

Covid, pandemia e conseguente lockdown hanno avuto una forte influenza sulla fotografia. Si sono viste città svuotate e gente con la mascherina. Ne sono nati francobolli, incontri via online, stimoli a fotografare per raccontare il periodo, corsi. Ma la fotografia invita anche a guardare il futuro, vedendolo un po’ più luminoso e allora si può iniziare a pensare a quando sarà possibile vivere la fotografia in altro modo. Perché questo è solo un momento di stand-by.

Fino a un anno fa erano sconosciute. Oggi parole come lockdown, coronavirus, pandemia, covid (e le loro conseguenze) ritmano e condizionano la nostra vita. Addirittura il termine lockdown è stato indicato come parola dell’anno dal dizionario Collins, che ne ha registrato l’utilizzo 250 milioni di volte, contro i 4.000 nel 2019, con un incremento di utilizzo del 6.000%. Il distanziamento fisico necessariamente impostoci rischia sempre più di diventare distanziamento sociale. La fotografia come conseguenza ne è influenzata, ma anche ha in sé il germe della rinascita. Abbiamo visto immagini di città svuotate o di zone affollate, con la conseguente interpretazione di quanto stava avvenendo. Ma la stessa fotografia ha cercato nuove strade per farci sentire più comunità, piuttosto che esseri asociali. Insieme, è stata occasione per raccontare quanto può diventare strumento di comunicazione che oltrepassa frontiere e tempi. Di tutto questo vogliamo parlare oggi, quando mostre, musei, teatri, cinema, in una parola cultura come l’abbiamo sempre intesa è entrata in stand-by. Stand-by appunto, perché quando tutto sarà finito si potrà riprendere da dove era stato interrotto. Quindi in questo momento non parliamo di mostre – salvo un caso, l’undicesimo appunto, che coinvolge una città intera ed è stato rivisto nelle date, arrivando al 2021 -, ma in attesa di poterlo rifare, vogliamo puntare l’attenzione su altri momenti che alla fotografia sono comunque legati. Siamo in stand-by, appunto.

1 – I francobolli da pandemia. Come comunicare la situazione attuale con dimensioni universali? Personaggi, ringraziamenti, quotidianità attraverso i francobolli raggiungono un pubblico a tutti gli angoli del globo, in molti casi ricorrendo alla fotografia che permette di identificare subito il protagonista del momento. Così la Sierra Leone ha dedicato un francobollo ad Anthony Fauci, mentre il Principato di Monaco mette in primo piano il Principe Alberto, che si rivolge alla sua gente e anche, più in generale, a tutti. Lo vediamo fotografato con in mano il globo terrestre, accanto alle parole «pazienza, fiducia, coraggio, solidarietà». A Singapore invece hanno realizzato un francobollo che vede il selfie in versione attuale: questa volta con un disegno si vedono delle persone intente a farsi un selfie indossando la mascherina. Anzi un wefie, perché quello immortalato nel francobollo è un selfie di gruppo. 

2 – La fotografia prende voce. Con il titolo “Autunno della fotografia. Torino 2020” prende il via un calendario di dirette Facebook per approfondire i temi affrontati nelle mostre dei musei Camera, Fondazione Torino Musei, Musei Reali, Museo Ettore Fico, La Venaria Reale che fanno rete. Dopo l’appuntamento del 10 novembre alle ore 18.00 con Samuele Pellecchia e Fabio Bucciarelli, moderati da Walter Guadagnini per parlare di Il mondo che cambia, programmata da MAO Museo d’Arte Orientale e Palazzo Madama Museo Civico d’Arte Antica, la data successiva è martedì 24 novembre alle ore 18.00. È previsto l’incontro con Guido Harari e Massimo Vitali (modera Giangavino Pazzola) su Fotografare la società contemporanea al GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea e Museo Ettore Fico. A dicembre, il 9 alle ore 18.00, l’appuntamento è con Paolo Pellegrin, Edoardo Accattino e Paolo Ventura (modera Monica Poggi) con tema Raccontare la guerra fra giornalismo e arte, legato alle mostre a La Venaria Reale, Musei Reali e Camera – Centro Italiano per la Fotografia.

3 - L’anniversario. Per celebrare il decimo compleanno della Serie X100 Fujifilm lancia a tutti i possessori di uno di questi modelli una sfida fotografica: mostrare on line un proprio scatto che abbia contribuito a far diventare la Serie X100 un'icona fotografica. Entro il 30 novembre 2020, sul sito fujifilm-x.com/it-it/special/X100anniversary, Fujifilm invita tutti i possessori della Serie X a celebrare questo decennale condividendo un proprio scatto, il più bello o il più rappresentativo del personale approccio fotografico per riempire così uno spazio web di immagini, di fotografia, di vita, di passione, di storie. « Non ci sono vincoli di tematica – si legge nella presentazione -; potrebbe essere uno scatto di street avvincente, un ritratto magnetico o un paesaggio che fa viaggiare in un luogo lontano. Se è un momento speciale condividerlo sarà semplice e lo scatto che più attirerà la giuria Fujifilm vincerà un'edizione limitata di X100V, progettata per il 10° anniversario di Serie X100. Inoltre, l’immagine entrerà a far parte della mostra esclusiva "Framing a Decade Exhibition" che sarà allestita alla Fujifilm House of Photography di Londra».

4 - Il concorso. Parliamo di connessione attraverso la fotografia e il video: è l’invito rivolto dal Nikon Photo Contest 2020-21 a fotografi e videomaker. Giunto alla 38a edizione prevede per la categoria Open il tema “Connect” (Connessione) che chiede, come indicato, «di esplorare il significato e l’importanza della comunicazione, oltre ai legami che connettono le persone nel mondo». «Dando libero sfogo all’immaginazione – viene puntualizzato -, i fotografi e i videomaker dovranno esprimere il loro punto di vista unico sulla “connessione” di cui sono testimoni nel proprio ambiente». Passione “Passion” è invece il tema riservato alla categoria Next Generation, aperta ad artisti fino ai 25 anni. «Il significato stesso della parola – viene specificato - evoca azione, suscita empatia e ha il potere di cambiare il futuro. A volte può persino spostare il mondo, che è un po’ il senso dell’intera categoria. La giuria cerca immagini che trasmettano un forte senso di passione pura, a prescindere dall’oggetto su cui essa si fissa. L’obiettivo del concorso è quello di condividere con più persone possibile il nuovo valore che ha acquisito il mondo dell’imaging; gli artisti hanno la possibilità di esprimere la loro creatività attraverso le immagini e di ispirare emozioni e coraggio negli altri». I vincitori del concorso si prevede saranno annunciati con ogni probabilità nel luglio 2021.

5 - La mostra annullata, ma da scoprire. Avrebbe dovuto essere inaugurata sabato 7 novembre 2020 alla Palazzina dei Giardini di Modena. L'apertura di Where / Dove, prima personale dell'artista Willie Doherty in un’istituzione italiana, è stata rimandata a data da destinarsi. In attesa di sapere quando potrà essere riprogrammata FMAV (Fondazione Modena Arti Visive) dal 12 al 16 novembre ha messo a disposizione in modalità streaming e in anteprima mondiale il nuovo film Where / Dove di Willie Doherty, che racconta da due diversi punti di vista il medesimo paesaggio di confine tra Irlanda e Irlanda del Nord, presentato come uno spazio ambiguo, malinconico e perennemente instabile, sospeso tra l'ombra del passato e il sogno del futuro.

È inoltre disponibile sullo shop online di FMAV il catalogo della mostra, prima monografia in italiano/inglese dedicata all’opera dell'artista nord-irlandese (Franco Cosimo Panini, 2020). È così possibile comunque scoprire la personale esperienza del conflitto nordirlandese vissuta a Derry, città natale di Willie Doherty. «Sebbene il concetto di confine abbia sempre avuto un ruolo cardine nella pratica artistica di Willie Doherty – si legge nella presentazione -, per la prima volta viene messo esplicitamente al centro di un suo progetto espositivo, con l’intento di indurre lo spettatore a mettere in discussione le proprie convinzioni sul suo valore e significato. Questo avviene, non a caso, in un momento storico in cui la tematica dei confini è di un’attualità sempre più stringente non solo in Irlanda e nel Regno Unito, a seguito dell’uscita di quest’ultimo dall’Unione Europea, ma anche a livello globale in un’epoca segnata da migrazioni e pandemie».

6 - Un francobollo per un fotografo. Andorra ha scelto di celebrare Pep Aguareles attraverso un francobollo. L’immagine ritrae il famoso fotografo morto all’inizio del 2019 con una fotocamera in mano. Ha così voluto ricordare il direttore della scuola d'arte comunitaria di Andorra la Vella, nato nel piccolo principato sui Pirenei e morto a 53 anni, dopo una vita immersa nella passione per la fotografia all’insegna del massimo della creatività.

7 - Mondolfo come una galleria fotografica. Il borgo marchigiano dal 7 agosto di quest’anno 2020 è diventato una galleria fotografica a cielo aperto. Con il progetto Mondolfo Galleria senza Soffitto il centro storico di Mondolfo propone, sette giorni su sette e 24 ore al giorno, un percorso delle memorie storiche e sociali della città attraverso le fotografie realizzate da Mario Giacomelli unite a interventi di street art. La selezione di immagini di Mario Giacomelli, di cui PAM - Pro Arte Mondolfo ha ottenuto i diritti, stampate in grandi dimensioni “ri-consacrano” alcuni luoghi della città di Mondolfo, diventando delle vere e proprie installazioni permanenti. Questo corrisponde al pensiero di Giacomelli: «Prima di ogni scatto c’è uno scambio silenzioso tra oggetto e anima, c’è un accordo perché la realtà non esca come da una fotocopiatrice, ma venga bloccata in un tempo senza tempo per sviluppare all’infinito la poesia dello sguardo che è per me forma e segno dell’inconscio»⁠.

L’iniziativa ha ottenuto subito un grande successo, registrando oltre 4.000 presenze già nel primo mese di agosto 2020.

8 – La fotografia al cinema. Alcuni fotografi famosi a livello mondiale sono i protagonisti di altrettanti film Wanted, che propone di organizzarne una proiezione. Tra i vari ne abbiamo scelti due. Robert Doisneau – La lente delle meraviglie, in 78 minuti in francese con sottotitoli in italiano, ne racconta la vita, come si può leggere nella presentazione «da giovane ragazzo delle periferie fino a diventare una superstar della fotografia, mostrando tutta la sua determinazione a divenire il più grande “ritrattista della felicità umana”». Molto diverso è l’altro fotografo protagonista di un film Wanted. È Mapplethorpe di cui, presentando il film da 108 minuti in inglese con sottotitoli in italiano, Wanted ricorda che «Al congresso degli Stati Uniti nel settembre 1989 vengono accusati di oscenità gli scatti di nudo maschile, già esposti con reazioni molto controverse, di Robert Mapplethorpe, morto di Aids a marzo dello stesso anno. Oggi, con accesso totale all’archivio del fotografo, i due autori indagano le motivazioni alla base della sua opera».

9 – Gli Archivi d'Artista. L’attenzione e l’interesse nei confronti degli archivi sta diventando sempre più forte. In questo quadro si inserisce il Corso online per Curatore di Archivi d'Artista, riproposto a novembre, dopo il successo della precedente edizione online. Organizzato da AitArt - Associazione Italiana Archivi d’Artista e diretto da Alessandra Donati, è in programma sulla piattaforma Google Meet nelle date 19-20-25-26-27 novembre 2020.

Il ruolo dell’archivista sta assumendo importanza anche nel mondo della fotografia, perché, come si legge nella presentazione del corso, «L’archivio d’Artista svolge una funzione di natura culturale ed economica, soprattutto in relazione alla salvaguardia dell’identità e della certificazione della autenticità delle opere».

«L’archivio d’artista – si sottolinea nella presentazione - ha acquisito oggi nel mondo e nel mercato dell’arte significativa rilevanza sia per la crescente complessità della gestione dei lasciti degli artisti che per il riconoscimento del ruolo autorevole dell’istituzione nella certificazione della loro produzione». Così il corso si propone di rispondere ad alcune domande, come «Quali i criteri per organizzare la struttura logica, giuridica e funzionale dell’archivio? Come predisporre il modello di certificato di autenticità? Quali diritti ha l’artista e quali gli aventi causa? Quali i modelli di contratto per il prestito delle opere? Quali le cautele assicurative per archivio, esperto e opere?».

Per partecipare al corso è necessario iscriversi entro il 15 novembre sul sito www.aitart.it.

10 – Realizziamo un archivio fotografico del Mediterraneo: è l’invito dell’artista Gea Casolaro con il progetto Mare Magnum Nostrum. L’opera, partecipativa e in progress, si svilupperà nell’arco di un anno costruendosi per tappe. La prima, dal 12 al 26 novembre 2020, nella Torre Sud-Est del Palazzo di Diocleziano a Spalato (Croazia), presenta un’installazione ambientale che riproduce il Mediterraneo, disegnato e «reinterpretato» dalle fotografie di chi ha scelto di aderire al progetto, inviando foto del presente e del passato che raffigurano il Mar Mediterraneo e le sue coste.

Con questo progetto Gea Casolaro avvia la creazione di un archivio fotografico del Mediterraneo pubblicato e costantemente aggiornato sul sito www.maremagnumnostrum.art. Tutti possono partecipare caricando le proprie foto raffiguranti il Mediterraneo e le sue coste (foto di vacanze, paesaggi, cronaca, rituali, arrivi e partenze) nella sezione apposita del sito internet, indicando il luogo e l’anno in cui è stata scattata la foto (anche orientativamente), aggiungendo un’emozione o un pensiero ad essa collegata. L’intenzione è di utilizzare le foto all’interno dell’installazione per caratterizzare i tratti di costa raffigurati. L’archivio in formato digitale consisterà in un database accessibile al pubblico e il progressivo aumento di materiale fotografico permetterà, nel tempo, di osservare le trasformazioni di una stessa area e le sue diverse identità.

11 – Lucca. Un necessario rinvio, unito a una conferma. È la scelta operata da Photolux Lucca, che propone cinque mostre nelle sedi storiche di Palazzo Ducale e Villa Bottini, dal 12 dicembre 2020 al 31 gennaio 2021. Sono tutte legate alla fotografia, con una particolare attenzione all’attualità. Infatti negli spazi dell’Archivio Fotografico Lucchese a Villa Bottini, fino al 31 gennaio 2021, si tiene la collettiva L’inizio del futuro, che ripercorre le diverse fasi della pandemia, così come sono state e sono vissute in Italia, attraverso il racconto di fotografi freelance. Il percorso si completa con un’esposizione dal titolo “Racconti della Pandemia”, che presenta una selezione dei materiali del fondo Covid-19 relativa all’emergenza sanitaria nel territorio lucchese, raccontata attraverso immagini e filmati di autori che vivono e lavorano a Lucca e nella sua provincia. A Palazzo Ducale invece fino al 3 gennaio 2021 sono esposte le foto vincitrici della 63ª edizione del World Press Photo. Inoltre, Bitter Leaves, il reportage che Rocco Rorandelli ha condotto tra India, Cina, Indonesia, Stati Uniti, Italia e molti altri Paesi, per raccontare l'impatto dell'industria del tabacco sulla salute delle persone, l'economia e l'ambiente. È invece una produzione di Fotografia Europea a cura di Francesco Colombelli la mostra Foul and Awesome Display, che propone una serie di libri fotografici per analizzare come lo sviluppo delle armi da combattimento sia andato di pari passo con quello delle tecnologie più moderne.

(foto dei francobolli del Principato di Monaco, di Singapore e Andorra per gentile concessione di Fabio Bonacina direttore di vaccarinews)

In home page foto © Giuseppe Leonardi, Fondo COVID-19, Archivio Fotografico Lucchese "A. Fazzi"

Data di pubblicazione: novembre-dicembre 2020
© riproduzione riservata

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