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Analogico vs digitale: chi è che vince?

Laura Cascone

Lo so che il digitale in fotografia è sicuramente la scelta migliore ma sono felice di constatare che l'analogico è più bello, divertente e che molte persone la pensano come me.

Da quando sono tornata a fotografare (eh si, anche io ho avuto dei periodi in cui non ho toccato nessuna macchina in mio possesso) mi sono resa conto di quanto il dibattito tra digitale e analogico sia acceso e feroce. Tra i fotografi professionisti ma anche tra gli amatori gli scontri sono sempre stati parecchio forti: sul brand scelto sul sistema di ripresa, sulle pellicole, sul sensore, per non parlare poi della tecnica.

©Cesara Abner Martinez Aguilar per osservatoriodigitale di novembre-dicembre 2020, n.o 107Ma ok, diciamolo ad altra voce, tra analogico e digitale: il digitale è meglio.

Si, il digitale è meglio! Ma vi prego non fate quelle facce avvilite!

Il digitale è più economico, più veloce, più grande (in termini di sensore e megapixel) più facile “da sviluppare” e da mandare in stampa, da pubblicare e da condividere.

Il digitale è il progresso di quello che è stato inventato da Daguerre, Talbot, Nadar ed è uno dei grandi trionfi dell'industria fotografica.

Ma non è detto che quello che è più facile è ciò che diverta di più.

Per esempio un'auto con il cambio automatico è più facile da guidare ma non è detto che sia più divertente (anzi non lo è affatto!). Viaggiare in aereo è più facile ma il treno permette di vedere dei paesaggi più belli.

Questa semplice riflessione potrebbe spiegare in parte la rinascita dell'analogico ma non è chiaramente la spiegazione più esauriente.

©Markus Winkler per osservatoriodigitale di novembre-dicembre 2020, n.o 107

Il retro marketing è una, chiamiamola nicchia, ma che funziona sempre di più e molti brand in tutti i settori la stanno utilizzando per rivitalizzare le loro gamme prodotto e la loro comunicazione.

La nostalgia attira sempre più consumatori, soprattutto i nati negli anni '70 e '80 che hanno vissuto in parte l'analogico e la transizione al digitale. La fotografia analogica è parte integrante e attiva di questa prolifica nicchia.

Ma il divertimento e l'emozione sono cose che non si possono replicare ed è per questo che la fotografia analogica funziona così bene.

L'estetica e la parte sensoriale di una macchina fotografica analogica sono cose che non si possono spiegare ma solo sentire. Provate a prendere in mano una vecchia macchina degli anni 70 e ditemi cosa ne pensate! Provate anche solo a indossarla al collo: è tutta un'altra sensazione.

È anche per questo che molti brand hanno deciso di dare un look and feel vintage a molte delle loro macchine digitali di ultima generazione.

La fotografia analogica ha una ritualità pazzesca difficile da replicare con il digitale e per questo è in un certo senso è più sexy. La scelta della pellicola è per esempio una liturgia. Sono tornate in commercio tante varianti di molti brand sia in bianco e nero che a colori che è difficile scegliere. Qualcuno ama la grana e qualcuno no, alcuni addirittura si cimentano con l'infrarosso e altri puntano sul colore. Tutti però cercano la pellicola migliore per esprimersi.

L'avanzamento della pellicola fotogramma per fotogramma è il cuore dell'essenzialità. Abbiamo a disposizione pochissime pose e dobbiamo farne buon uso (non vorrete mica sprecare un rullo di Portra 400 da 12 euro per fare delle brutte foto?!).

Il rumore dell'otturatore o dello specchio che si solleva sono una gioia per le orecchie.

Quello che con il digitale è veloce velocissimo, nella fotografia analogica diventa lento lentissimo.

I comandi di una macchina fotografica sono essenziali e limitati, non ci sono fronzoli, display o touch luminosi che distraggono. Accoppiare diaframma e tempo di scatto con o senza esposimetro interno alla macchina è l'unica cosa che ci interessa.

L'usato analogico sta diventando più richiesto del digitale e spesso, mi ha confidato un rivenditore, si fanno acquisti su commissione e si tende ad avere in casa e a ritirare usato che ha un valore più alto.

Mentre le vendite di macchine fotografiche digitali vanno giù e i nuovi modelli faticano a decollare l'usato analogico diventa sempre più richiesto. Alcuni modelli come la Rollei 35 S iniziano ad andare più di moda alimentati da gruppi di discussione on line, in particolare sui social media, tanto da diventare introvabili o venduti a prezzi folli.

©Romain Degres per osservatoriodigitale di novembre-dicembre 2020, n.o 107

Non ci sono molti dati a disposizione ma da quello che si trova in rete i dati di vendita delle pellicole crescono del 5% ogni anno.

Il 2019 e il 2020 sono stati due anni importanti per la rinascita della fotografia analogica, e la maggior parte dei rivenditori on line come avevo già detto ha aperto una sezione analogica nel proprio store on line.

Il Covid nell'incertezza più totale ci ha tolto tanti punti di riferimento e probabilmente ci ha fatto attaccare alle cose del nostro passato e alla sensorialità-

Qualcuno dirà che la fotografia analogica è più costosa della fotografia digitale. E anche questo è vero ma da sempre la fotografia è un hobby abbastanza costoso. Non a caso molti dei frequentatori di Photokina sono da sempre signori in pensione con molto tempo a disposizione e soldi da spendere.

Ma il 2020, se non l'avete ancora fatto, è l'anno ideale per provare a scattare in analogico perché tutti gli strumenti sono facili da reperire.

Il mio ultimo consiglio è questo: prendete una vecchia macchina, un rullino, scattate e andate in un laboratorio a svilupparlo: non ve ne pentirete.

Lo so che il digitale in fotografia è e resterà sicuramente la scelta migliore e sarà indice di progresso ma sono felice di constatare che l'analogico è più bello, divertente e che molte persone la pensano come me.

 

 

 Data di pubblicazione: novembre-dicembre 2020
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