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DSLR update: Pentax e Sony

Stefano Tieghi

Dopo le prime due puntate della nostra analisi sul panorama attuale delle reflex, dedicate rispettivamente a Canon e Nikon, concludiamo con le novità più recenti presentate da Pentax e Sony, due produttori che per motivi diversi in questo settore sono meno prolifici rispetto al passato e che propongono attualmente una gamma di prodotti molto più contenuta rispetto ai primi due.

Pentax e Sony attualmente occupano una posizione di secondo piano nel mondo reflex, un po’ per scelta propria un po’ a causa delle difficili dinamiche di mercato che negli ultimi anni hanno caratterizzato il settore delle fotocamere a ottica intercambiabile con pentaspecchio. Sony ha imboccato da anni con estrema decisione la strada delle mirrorless e oggi, specialmente con le full frame della serie A7 e la nuovissima A9, capostipite di una nuova linea destinata a rinnovarne i fasti, si colloca sicuramente ai vertici del settore. Di conseguenza, pur con eccellenti prodotti come la nuova A99 II, per Sony il mercato delle DSLR occupa indubbiamente una posizione subordinata rispetto alle CSC, come confermato dalla presenza in catalogo di soli tre modelli, essenzialmente uno per fascia – bassa, media e alta. Per Pentax la situazione è differente. Inesistente nel segmento mirrorless dopo il flop della serie Q, cui spetta il dubbio privilegio di essere le fotocamere a ottica intercambiabile dotate del sensore più piccolo in assoluto, si trova a competere esclusivamente nel mercato delle reflex con concorrenti quanto mai agguerriti: una situazione commercialmente non facile, pur potendo contare su prodotti di livello assoluto come l’ammiraglia K-1 e – soprattutto – la reflex medio formato 645Z.

Rimandando il lettore ai precedenti articoli sulle DSLR (‘Reflex parte prima: Canon e Pentax’ e ‘Reflex parte seconda: Nikon e Sony’) per avere un quadro completo della produzione Pentax e Sony, ci limiteremo qui a esaminare i modelli usciti sul mercato negli ultimi due anni, raccomandando come sempre di fare riferimento al comparatore di Fotoguida.it per le specifiche tecniche complete di tutti i modelli di cui parleremo.

logo pentax

Uscita di scena la K-500 del 2013, versione ridotta della K-50 e ultima vera reflex entry-level concepita come tale in casa Pentax, oggi questa fascia è presenziata soltanto dalla non molto più recente (settembre 2014) KS-1, originariamente intesa come midrange di fascia bassa e ormai declassata per prezzo e parzialmente anche come caratteristiche, considerata l’età. Con un prezzo medio nel secondo trimestre 2017 di 474 euro per il kit con zoom 18-55mm, la KS-1 può essere ancora oggi una valida scelta per chi decide di entrare nel mondo reflex passando per la ‘porta’ Pentax.

Rivolgendo lo sguardo alla fascia midrange, attualmente troviamo nella porzione inferiore la KS-2, reinterpretazione in chiave più moderna (marzo 2015) e giovanile del concetto austero di reflex tradizionale. Con un prezzo medio nel secondo trimestre 2017 di 622 euro per il solo corpo, la KS-2 si confronta direttamente con rivali quali Canon EOS 750D, 760D e 800D, e Nikon D5500 e 5600, comparabili come caratteristiche ma più costose e rispetto alle quali offre l’importante vantaggio della tropicalizzazione.

Pentax K-70Un gradino al di sopra troviamo la Pentax K-70, una midrange forse sottovalutata che offre molte caratteristiche di livello superiore al prezzo di concorrenti di fascia inferiore. Erede dell’ottima K-50 del 2013 e in commercio da giugno 2016, la K-70 è incentrata su un sensore CMOS APS-C (23,5 x 15,6mm) da 24,24M senza filtro passa-basso, cui si accompagnano mirino ottico con pentaspecchio con copertura del 100%, sistema autofocus ibrido a rilevamento di contrasto e di fase, display LCD inclinabile di 3'' da 921.000 punti, attacco obiettivo Pentax KAF2, supporto Raw, sensibilità ISO nativa 100 – 204800, velocità di scatto continuo di 6fps, capacità video Full HD 1080p60 con audio stereo nei formati MPEG4, AVC/H.264 e MOV, flash incorporato, slitta a contatto caldo, supporto GPS esterno opzionale e connettività Wi-Fi. Con un peso equipaggiato di 688gr in virtù anche del solido corpo in lega tropicalizzato, caratteristica che altri produttori offrono soltanto su fotocamere ben più costose, la Pentax K-70 è una reflex amatoriale a tutto tondo, che offre controlli completi e funzionalità avanzate, come il sistema sensor-shift IS che consente lo scatto in modalità 'Pixel Shift' per ridurre i disturbi nell’immagine oppure la funzione di visione notturna nel display per l’astrofotografia. Con un prezzo medio nel secondo trimestre di 682 euro per il solo corpo, la K-70 offre molto più delle dirette rivali quali Canon EOS 77D e Nikon D5600, confrontandosi favorevolmente sotto molti aspetti anche con concorrenti coetanee ben più costose come Canon EOS 80D, Nikon D7200 e Sony SLT A77 II. Ancora più interessante può poi risultare l’acquisto della più vecchia K-50, che con un prezzo medio solo corpo nel secondo trimestre 2017 di soli 459 euro rappresenta una scelta eccellente per chi è alla ricerca di un secondo corpo oppure desidera una reflex midrange Pentax al prezzo di una entry-level.

Pentax KPSebbene nella porzione superiore della gamma midrange sia presente da maggio 2015 l’eccellente K-3 II, una fotocamera di alto livello che come tradizione Pentax offre caratteristiche superiori alle rivali a un prezzo concorrenziale, a febbraio 2017 Pentax ha introdotto sul mercato la KP, una reflex amatoriale che si distingue per diverse particolarità. Innanzitutto un nuovo sensore CMOS APS-C da 24,2M privo di filtro passa-basso ma con funzione di simulazione integrata, con sensibilità ISO fino a 819200 (100 ISO minimo), poi il sistema di stabilizzazione integrato su 5 assi Pentax Shake Reduction II, che assicura un guadagno di 5 stop qualunque sia l’obiettivo montato, infine la chicca del grip sostituibile per adattarsi a qualunque tipo di mano. A ciò si aggiungono il processore di nuova generazione Prime IV, mirino ottico con pentaspecchio con copertura del 100%, sistema autofocus SAFOX 11 a rilevamento di fase da 27 punti AF con funzione Pixel Shift integrata, display LCD inclinabile di 3'' da 921.000 punti, attacco obiettivo Pentax KAF2, supporto Raw, otturatore elettronico con tempo di scatto fino a 1/24000 sec in aggiunta all’otturatore meccanico, velocità di scatto continuo di 7fps, capacità video Full HD 1080p60 con audio stereo nei formati MPEG4, AVC/H.264 e MOV, flash incorporato, slitta a contatto caldo e connettività Wi-Fi. Pesante pronta all’uso soltanto 703gr nonostante il robusto corpo in lega tropicalizzato, la Pentax KP offre un’eccellente qualità dell’immagine e caratteristiche molto avanzate strizzando l’occhio più all’appassionato che al professionista, come avviene invece per la K-3 II. Nei confronti delle dirette rivali Canon EOS 80D, Nikon D7500 e Sony SLT A77 II, la Pentax KP offre caratteristiche per certi versi superiori a un prezzo similare. Nel secondo trimestre 2017, infatti, la KP aveva un prezzo medio solo corpo di 1.187 euro, mentre la più anziana K-3 II era acquistabile mediamente per 996 euro.

Pentax K-1Il top della gamma Pentax è rappresentato oggi dalla K-1, che affianca l’ammiraglia 645Z, prima e, finora, unica reflex medio formato in commercio, che per caratteristiche, bacino di utenza e – soprattutto – per prezzo, si colloca su un gradino differente. Sul mercato da aprile 2016, la Pentax K-1 è una reflex professionale che sotto molti aspetti ha poco da invidiare alle dirette rivali, avendo dalla propria un prezzo concorrenziale. Prima DSLR a pieno formato realizzata dopo il passaggio di Pentax sotto l’egida Ricoh, la K-1 è incentrata su un sensore CMOS Full Frame (24,0 x 35,9mm) da 36,4M senza filtro passa-basso ma con funzione di simulazione integrata, cui si accompagnano mirino ottico con pentaspecchio con copertura del 100%, sistema autofocus ibrido a rilevamento di contrasto e di fase SAFOX 12 a 33 punti AF con funzione Pixel Shift integrata, display LCD inclinabile di 3,2'' da 1.037.000 punti, attacco obiettivo Pentax KAF2, supporto Raw, sensibilità ISO nativa 100 – 204800, velocità di scatto continuo di 4,4fps, capacità video Full HD 1080p60 con audio stereo nei formati MPEG4, AVC/H.264 e MOV, niente flash integrato come su tutte le reflex professionali, slitta a contatto caldo, modulo GPS integrato e connettività Wi-Fi. Pesante pronta all’uso 1.010gr nonostante il solido corpo in lega tropicalizzato, la Pentax K-1 offre molteplici funzioni di grande rilievo, come il sistema di stabilizzazione integrato su 5 assi Pentax Shake Reduction II, il sistema di led Operation Assist Lights per facilitare le operazioni con scarsa illuminazione e la funzione AstroTracer che sfrutta il modulo GPS interno e il sistema di movimento Pixel Shift per tracciare con precisione il movimento delle stelle, solo per citarne alcune. Tutte queste caratteristiche, unitamente all’eccellente qualità dell’immagine, fanno della K-1 una DSLR ideale per il fotografo di panorami, still life e macro, mentre la bassa velocità di scatto continuo e il sistema di messa a fuoco non al livello delle concorrenti rendono la K-1 inadatta per la fotografia di soggetti in movimento. Altro punto forte della Pentax K-1 è il prezzo concorrenziale, con una media nel secondo trimestre 2017 di 2.153 euro per il solo corpo, nettamente inferiore alle full frame dirette rivali Canon EOS 5D Mk IV e Sony SLT A99 II, per non parlare della nuovissima Nikon D850. Nello stesso periodo la DSLR medio formato Pentax 645Z aveva un prezzo medio solo corpo di 7.591 euro, e già solo questo basta a collocarla su un piano a parte rispetto alle reflex full frame.

logo sony

Tra i produttori di reflex rimasti attualmente in attività, Sony è certamente quello che ha contratto al massimo la gamma odierna di prodotti, avendo ormai da anni puntato con decisione sul segmento mirrorless, dove è uno dei leader indiscussi. La gamma delle DSLR targate Sony è tanto snella che annovera unicamente tre modelli, indicativamente di fascia bassa, media e alta.

Sony SLT-A68Sul mercato italiano da marzo 2016, la SLT-A68 rappresenta oggi la proposta Sony nel segmento d’ingresso. Erede della SLT-A58 del 2014, la A68 è una reflex amatoriale che eredita diverse caratteristiche della precedente SLAT-A77 II. Incentrata su un sensore APS-C (23,5 x 15,6mm) EXR CMOS da 24,2M integrato da un processore Bionz X, la A68 propone EVF da 1.440.000 punti con copertura del 100%, sistema autofocus a rilevamento di fase 4D FOCUS a 79 punti AF, display LCD inclinabile di 2,7'' da 460.800 punti, valori davvero insufficienti per gli standard odierni, attacco obiettivo Sony A, supporto Raw, sensibilità ISO nativa 100 – 25600, velocità di scatto continuo di 8fps, capacità video Full HD 1080p60 con audio stereo nei formati XAVC S, AVCHD e MP4, flash incorporato, slitta a contatto caldo, niente connettività. Con un peso equipaggiato di 690gr, la A68 è una DSLR di fascia medio-bassa dalle indubbie qualità, sebbene caratterizzata da luci (ottimo il sistema autofocus e la velocità di scatto continuo, sistema di stabilizzazione dell’immagine integrato, display dati superiore) e ombre (display di basse caratteristiche, connettività assente), che ne inficiano il giudizio complessivo, considerato il fatto che si tratta dell’unico modello di reflex che Sony può contrapporre all’agguerrita concorrenza. Con un prezzo medio nel secondo trimestre 2017 di 520 euro per il solo corpo, la Sony SLT-A68 è una reflex molto valida cui manca davvero poco per essere al top.

Al di sopra della SLT-A68 troviamo ancora la SLT-A77 II, il modello più anziano tra le reflex Sony, essendo sul mercato dall’ormai lontano agosto 2014. Pur essendo ancora molto valida, la SLT-A77 II meriterebbe sicuramente di avere al più presto un successore, che potrebbe beneficiare grandemente di molte delle eccellenti caratteristiche dell’ammiraglia SLT-A99 II. Il prezzo medio solo corpo della SLT-A77 II nel secondo trimestre di quest’anno era di 995 euro, concorrenziale rispetto a dirette rivali quali Canon EOS 80D, Nikon D7500 e Pentax KP, nei confronti delle quali avverte però il peso degli anni.

Sony SLT-A99 IIIl top della gamma Sony in materia di DSLR è rappresentato dalla SLT-A99 II, erede dell’eccellente e per molti aspetti sottovalutata SLT-A99 di fine 2012. I molteplici pregi di quest’ultima, descritta a suo tempo in ‘Full frame: la reflex per i professionisti (ma non solo)’, sono tali che ancora oggi è facilmente reperibile in commercio. Come la progenitrice, la recente (novembre 2016) A99 II è una reflex pieno formato dalle caratteristiche e dalle funzionalità di livello assoluto, che ha forse come unico ‘difetto’, se così possiamo definirlo, di non essere targata Canon o Nikon (particolare che l’accomuna all’altrettanto eccellente rivale Pentax K-1). Potenziata da un sensore CMOS Exmor R Full Frame (24,0 x 35,9mm) da 42,4M integrato da un processore Bionz X, la A99 di seconda generazione propone un luminosissimo EVF da 2.359.296 punti con copertura del 100%, sistema autofocus ibrido a rilevamento di fase a 79 punti AF, display LCD inclinabile di 3'' da 1.228.800 punti, attacco obiettivo Sony A, sistema di stabilizzazione integrato su 5 assi SteadyShot INSIDE, supporto Raw, sensibilità ISO nativa 100 – 25600 (estesa 50 - 102400), velocità di scatto continuo di 12fps con messa a fuoco continua oppure 8fps in Live View con minimo ritardo di visualizzazione sul display, capacità video 4K 2160p30 con audio stereo nei formati XAVC S, AVCHD e MP4, flash assente, slitta a contatto caldo e connettività Wi-Fi con NFC e Bluetooth. Con un peso equipaggiato di 849gr, come una reflex di categoria inferiore nonostante il robusto corpo in lega di magnesio tropicalizzato grazie all’assenza di mirino ottico e pentaspecchio mobile, la A99 II offre eccellenti caratteristiche sotto ogni punto di vista, eccettuato forse il focus tracking non all’altezza delle dirette rivali Canon EOS 5D Mark IV, Pentax K-1 e soprattutto la nuovissima Nikon D850. Proprio quest’ultima appare la concorrente più agguerrita, nonostante la SLT-A99 II abbia un prezzo medio inferiore (3.153 euro per il solo corpo nel secondo trimestre 2017), comunque nettamente superiore alla Pentax K-1. La rivale forse più agguerrita la A99 II potrebbe però trovarla in casa propria con l’uscita della nuovissima mirrorless full frame A7R III (tralasciando l’altrettanto nuovo A9, molto più costosa). Per completezza d’informazione, nello stesso periodo la SLT-A99 aveva un prezzo medio solo corpo di 2.630 euro.

In conclusione

Il quadro che emerge dai due capitoli della nostra analisi del panorama attuale delle reflex si presta ad alcune interessanti considerazioni. Se è vero infatti che dal 2013 le vendite di DSLR sono calate costantemente in termini di esemplari consegnati, in termini di fatturato ciò non è accaduto o si è verificato in misura notevolmente inferiore, chiaro segnale che si vendono meno DSLR ma di prezzo mediamente più elevato. Questa tendenza si registra anche nel segmento delle CSC, a conferma che gli appassionati di fotografia comprano meno come numeri ma preferiscono spendere di più per prodotti più capaci ma anche più costosi. La domanda che ci si potrebbe porre, alla luce anche della crescente preponderanza degli smartphone quali strumenti fotografici, è dunque se il concetto di reflex entry-level così come inteso fino a oggi abbia ancora validità.

Canon e Nikon propongono oggi diversi prodotti di fascia medio-bassa che presentano fra loro differenze spesso di minima entità in termini di caratteristiche e capacità, accompagnate da prezzi che differiscono di poche decine di euro. Spieghiamoci meglio: tra i 400 euro circa di prezzo medio delle DSLR base Canon e Nikon (EOS 1300D e D3300) e il migliaio di euro o poco più delle midrange APS-C di gamma alta EOS 80D e D7200 – dunque in un arco di prezzo di 600-700 euro – troviamo oggi 8 modelli Canon (EOS 1300D, EOS 200D, EOS 750D, EOS760, EOS 70D, EOS 800D, EOS 77D ed EOS 80D) e 7 modelli Nikon (D3300, D3400, D5300, D5500, D5600, D7100 e D7200, tralasciando la D7500 che, appena uscita e dunque più costosa, si colloca al di fuori di questa fascia di prezzo), contando solo quelli di concezione più recente (ultimi due-tre anni). Sorge spontaneo chiedersi se anche per Canon e Nikon, senza arrivare all’estremo dei soli tre modelli Sony attuali, non avrebbe più senso razionalizzare la gamma di proposte, magari potenziando significativamente caratteristiche e funzionalità delle DSLR entry-level. Se come sembra gli appassionati tendono a privilegiare le fotocamere dalle funzionalità più avanzate ma più costose, probabilmente per produttori come Canon, Nikon Pentax, che per molteplici ragioni puntano maggiormente sulle DSLR, varrebbe la pena scalare verso il basso caratteristiche e capacità delle reflex proposte alzandone moderatamente i prezzi con l’obiettivo di invertire il calo delle vendite che negli ultimi anni affligge le fotocamere a ottica intercambiabile con pentaspecchio.

Quello che appare certo è che il mercato delle reflex forse non starà attraversando un periodo particolarmente roseo dal punto di vista commerciale, ma per quento riguarda gli aspetti tecnici e tecnologici niente lascia pensare che le mirrorless possano soppiantarle completamente, almeno nel prevedibile futuro e ciò nonostante i non pochi profeti di sventura che vedono la fotocamera a ottica intercambiabile con pentaspecchio oramai sul viale del tramonto.

Data di pubblicazione: novembre 2017
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