thumbnail mercatiA conclusione di un 2011 ricco di interessanti novità ma anche di notizie non propriamente incoraggianti per quanto riguarda il mercato della fotografia digitale, vogliamo gettare uno sguardo all'andamento delle vendite di fotocamere e ottiche nei primi nove mesi dell'anno. L'occasione ci giunge dalla diffusione da parte della CIPA dei dati commerciali relativi al mese di settembre, fatto che ci consente di tirare alcune somme valutando se le previsioni annunciate a inizio anno potranno essere rispettate e in quale misura la crisi economica globale, che continua ad attanagliare in particolare l'occidente, si sta ripercuotendo sul settore della fotografia digitale. Diciamo subito che nei primi nove mesi del 2011 il mercato della fotografia digitale ha sì risentito degli effetti di una crisi economica globale della quale purtroppo non si riesce ancora a intravvedere l'uscita, ma in misura sensibilmente inferiore rispetto a molti altri settori. Le vendite di fotocamere e obiettivi "tirano", ma non certo quanto sarebbe possibile se i mercati non fossero afflitti dalla stagnazione quando non dalla contrazione dei consumi e da una forte crisi di fiducia riguardo il futuro, particolarmente in molti Paesi d'Europa. A dispetto di tutto ciò, però, il mercato della fotografia digitale si dimostra sempre dinamico e ricco di novità, con numerosi nuovi modelli di fotocamere annunciati e la produzione che procede a ritmi elevati (è però importante ricordare che la quasi totalità della produzione di fotocamere e obiettivi ha luogo in estremo oriente o comunque in Asia).

Nei primi nove mesi del 2011 la produzione globale di fotocamere ha raggiunto gli 87,77 milioni di unità contro i 121,77 dello scorso anno. Come si può notare, per superare i risultati del 2010 mancano all'appello ancora 34 milioni di pezzi, un traguardo a portata di mano stando ai dati degli anni precedenti, ma sul cui raggiungimento pesano, oltre alla ricordata crisi economica, anche le conseguenze delle inondazioni che recentemente hanno colpito la Thailandia, Paese in cui sono ubicate le fabbriche di diversi produttori di fotocamere. In diversi casi, infatti, l'alluvione ha bloccato le linee di produzione o ha costretto a posticipare la disponibilità dei nuovi modelli e al momento non è possibile valutare quale sarà l'impatto sui livelli di prodotti che usciranno dagli impianti nel corso dei prossimi mesi. Un'ultima doverosa precisazione prima di addentrarci nell'analisi dei dati concerne il fatto che le cifre riferite all'Asia non comprendono il mercato giapponese, che viene conteggiato separatamente dalla CIPA. Ma ora lasciamo parlare le cifre iniziando la nostra analisi dai corpi macchina, segmento che comprende tanto le reflex dotate di pentaspecchio quanto le compatte a ottica intercambiabile.

Record assoluto di vendite dei corpi macchina nel terzo trimestre Consegne reflex trimestrali

Come si può osservare dal grafico qui sopra, nel terzo trimestre le consegne di fotocamere a ottica intercambiabile hanno toccato un nuovo record superando i 5,5 milioni di unità. Ciò nonostante la crisi economica si è avvertita anche in questo segmento di mercato, come conferma il fatto che, per la prima volta in assoluto, nel secondo trimestre le vendite sono calate rispetto alla frazione precedente, anche se soltanto per poco più di 200.000 unità, a causa principalmente del disastroso mese di aprile in cui si è registrato un calo di quasi il 39% rispetto a marzo e di oltre il 22% nei confronti del 2010. Complessivamente nei primi nove mesi sono stati venduti circa 12,25 milioni di corpi macchina a fronte di una previsione CIPA di 15,5 milioni per l'intero 2011. Per rispettare le attese, dunque, nell'ultimo trimestre dovrebbero essere consegnati 3,25 milioni di unità, pari al 21% circa del totale.

Alla luce dei dati storici relativi all'andamento delle vendite nel quarto trimestre, appare plausibile che le consegne supereranno le stime iniziali. Rispetto al 2010, infatti, quest'anno le vendite sono cresciute di oltre l'80% in luglio e agosto e di oltre il 45% in giugno e settembre. In base ai dati riguardanti il periodo 2006-2010, il quarto trimestre è la frazione in cui si registra la parte più cospicua delle vendite, con una media di poco superiore al 32% del totale. Se dunque appare probabile che le previsioni globali diffuse dalla CIPA vengano rispettate, difficilmente però l'ultimo trimestre segnerà una nuova crescita rispetto alla frazione precedente e sembra profilarsi un nuovo calo, anche se non troppo netto. L'interessante quadro complessivo del segmento dei corpi macchina delineato dalle vendite trimestrali assume contorni ancor più nitidi con l'analisi delle consegne a livello geografico.

Consegne reflex mensili

Il grafico mostra chiaramente che il Vecchio Continente ha perso a vantaggio dell'Asia il predominio assoluto quale primo mercato mondiale delle fotocamere a ottica intercambiabile, detenuto fino alla fine del 2009, quando ancora il mercato europeo valeva in media quasi il doppio di quello asiatico (40% contro 22% del valore complessivo). Nel 2010, però, per la prima volta l'Asia ha superato l'Europa per numero di consegne, anche se in misura modesta e solamente in marzo e in dicembre, i due mesi più fiacchi per le vendite in occidente. Nel corso dell'anno comunque la crescita dell'Asia si accentuava ulteriormente e a fine 2010 il divario tra le due aree geografiche si era ridotto considerevolmente (34% contro quasi il 27% del mercato complessivo). Come evidenziato nel grafico, nel 2011 questa tendenza è proseguita e nei primi nove mesi l'Asia è stata quasi sempre il primo mercato. L'andamento negativo per l'Europa è sancito dal fatto che nel periodo gennaio-settembre il numero di corpi macchina consegnati nelle due aree geografiche è stato pressoché uguale - poco più di 4 milioni pari al 33% circa del totale - con un leggero vantaggio dell'Asia sia in termini numerici che percentuali. Per quanto riguarda le Americhe, sembrano avere perso in maniera definitiva la seconda piazza, nonostante proprio in settembre vi sia stato un nuovo sorpasso, complice il calo delle consegne di quasi il 24% in Asia rispetto ad agosto. Nel periodo gennaio-settembre il confronto è però impietoso: poco meno di 3 milioni di unità vendute nelle Americhe, pari a poco più del 24% del mercato complessivo.

Considerato il fatto che sulla base dei dati storici i mesi di ottobre e novembre sono tra i più favorevoli per le vendite di corpi macchina in Europa, appare probabile che la fine dell'anno vedrà il Vecchio Continente confermarsi al primo posto davanti all'Asia, anche se non in misura sensibile. Tuttavia risulta evidente che il dominio incontrastato dell'Europa che aveva caratterizzato il segmento delle fotocamere a ottica intercambiabile fin dal 2006 è ormai un ricordo. Ancora più sconsolante è la situazione per le Americhe, che dopo il sorpasso avvenuto nel 2010 sembrano avere perduto definitivamente il confronto con il mercato asiatico.

Nettamente sotto i massimi storici le vendite di fotocamere a ottica fissa

La produzione di fotocamere a ottica fissa nei primi nove mesi del 2011 ha superato i 75 milioni di unità, a fronte dei quasi 109 milioni di pezzi prodotti lo scorso anno. Tenendo conto delle difficoltà economiche e produttive prima accennate appare difficile che nell'ultima frazione verranno fabbricati molto più di 30 milioni di unità (si tratta dei livelli raggiunti già nel quarto trimestre del 2009 e del 2010), fermando dunque il risultato produttivo al di sotto dei livelli dello scorso anno. Se sul versante industriale la situazione non appare dunque brillantissima, anche i risultati commerciali rivelano un quadro in chiaroscuro.

Consegne compatte trimestrali

Nel 2011 le consegne trimestrali di fotocamere a ottica fissa sono cresciute ma non quanto le vendite dei corpi macchina, tanto è vero che anche il terzo trimestre, che con oltre 29 milioni di unità consegnate segna il picco nelle prime tre frazioni, rimane sensibilmente al di sotto dei trenta milioni, traguardo superato per la prima volta già nel terzo trimestre del 2008. Considerato il fatto che tanto nel 2009 quanto nello scorso anno l'ultima frazione ha registrato vendite di poco superiori ai 30 milioni e che per raggiungere il traguardo delle previsioni diffuse dalla CIPA a inizio anno relativamente a questo segmento, ovvero 115,5 milioni, mancano quasi 41 milioni di pezzi, ben difficilmente il quarto trimestre potrà portare a un simile risultato e non è neppure scontato che vengano raggiunti i 108,6 milioni circa registrati nel 2010. Nelle prime tre frazioni di quest'anno, infatti, le fotocamere a ottica fissa consegnate sono state all'incirca 74,7 milioni, dunque un valore al di sotto del 35,33% rispetto alla previsione CIPA e del 31,21% nei confronti dello scorso anno. Dai dati storici emerge però che nell'ultima parte dell'anno le vendite, pur raggiungendo il picco, non hanno mai superato di molto il 30% del totale annuale; dunque, anche alla luce della difficile situazione economica globale, sarà da considerare già un buon risultato se alla fine del 2011 le consegne di fotocamere a ottica fissa si attesteranno sui livelli del 2010.

Consegne compatte mensili

Come si può apprezzare immediatamente osservando il grafico qui sopra, l'Asia non soltanto non è il primo mercato mondiale in termini di vendite mensili di fotocamere a ottica fissa, ma è quasi sempre al terzo posto. Nonostante Europa e Americhe si contendano il primato, scambiandosi spesso prima e seconda posizione, i primi nove mesi del 2011 vedono al comando le Americhe con quasi 25 milioni di unità consegnate, pari al 34,86% del mercato, seguite dal Vecchio Continente con 22,8 milioni circa, corrispondenti al 32% circa. Il mercato asiatico rimane saldamente ancorato al terzo posto con 17,5 milioni di unità consegnate, pari al 24,76% del mercato globale. La difficoltà che affligge il mercato delle fotocamere a ottica fissa, in particolare in occidente, è confermata dal confronto dei dati regionali relativi al 2011 con quelli dello scorso anno. Infatti, nel 2010 in Europa, Americhe e Asia sono stati consegnati rispettivamente 32,7, 40,9 e 21,3 milioni di unità. Dunque, dopo i primi nove mesi del 2011 Europa e Americhe sono al di sotto di tali valori del 30,23% la prima e addirittura del 38,87% la seconda, mentre l'Asia registra un divario quasi dimezzato: 17,59%. Alla luce del fatto che nell'ultimo trimestre dello scorso anno le vendite sono state pari a poco più di 9 milioni di unità in Europa, 12,6 milioni circa nelle Americhe e quasi 5 milioni in Asia, difficilmente le prime due aree potranno raggiungere i livelli di consegne del 2010, mentre l'Asia non dovrebbe avere problemi nel superarli.

Il mercato delle ottiche è in linea con le previsioni

Nei primi nove mesi del 2011 il segmento di mercato relativo agli obiettivi per fotocamere ha registrato un andamento quasi speculare a quello dei corpi macchina cui sono destinati. Sul versante industriale, infatti, la produzione ha già raggiunto i 20,2 milioni di unità contro i 21,8 milioni dell'intero 2010. Buone notizie anche sul versante commerciale, che vede le consegne collocarsi su livelli corrispondenti alle fotocamere a ottica intercambiabile. Ma esaminiamo in dettaglio la situazione.

Consegne ottiche trimestrali

Nel terzo trimestre le ottiche consegnate hanno registrato una forte impennata superando abbondantemente gli otto milioni, valore che come si evince dal grafico rappresenta il record assoluto per il segmento, con una crescita di oltre il 45% rispetto al trimestre precedente e addirittura di quasi il 53% nei confronti del 2010. Nei primi nove mesi le vendite sfiorano già i 20 milioni a fronte di una previsione CIPA per l'intero anno di 26,4 milioni e 21,7 milioni circa di unità consegnate nel 2010. Il divario è dunque pari al 24,69% nei confronti delle previsioni e soltanto dell'8,36% rispetto allo scorso anno. Poiché i dati storici relativi al quarto trimestre indicano un valore medio delle vendite nel periodo pari a quasi il 30% del totale e che nell'ultima frazione del 2010 sono stati venduti 6,9 milioni di obiettivi, appare più che probabile che le stime indicate per quest'anno verranno rispettate, a dispetto della crisi economica che attanaglia in particolare l'Europa.

Consegne ottiche mensili

Nonostante il brusco calo delle vendite di obiettivi in Asia verificatosi in settembre, -22,3%, il testa a testa con l'Europa per conquistare la palma di primo mercato mondiale nel 2011 vede in vantaggio l'Asia con poco più di 6,2 milioni di unità contro i 6,1 milioni del Vecchio Continente. Tali valori, riferiti ovviamente ai primi nove mesi, corrispondono a una media di poco superiore al 31% del totale per entrambe le aree. Con 5,1 milioni di obiettivi consegnati le Americhe si collocano distanziate al terzo posto, in rappresentanza del 25,58% del mercato mondiale. Da dicembre 2010 dunque, quando si è verificato il primo sorpasso, l'Europa non è più il primo mercato incontrastato negli obiettivi per fotocamere e alla luce dell'andamento dell'economia nel Vecchio Continente questa tendenza sembra destinata a consolidarsi. Come si può apprezzare dal grafico, infatti, per buona parte dell'anno in corso le consegne in Asia hanno superato quelle in Europa, dunque appare difficile ipotizzare quale sarà il primo mercato mondiale alla fine dell'anno. Quello che però sembra certo è che il mercato mondiale delle ottiche è un segmento ormai maturo, in cui l'andamento delle vendite di obiettivi nelle diverse aree geografiche è quasi speculare alle consegne di corpi macchina.

In conclusione

Come abbiamo avuto modo di capire dall'analisi dei dati di mercato relativi ai primi nove mesi del 2011, quello della fotografia digitale è un mercato in buona saluta, in cui le vendite "tirano" nonostante la crisi e i produttori non lesinano gli sforzi per introdurre nuovi prodotti in grado di allargare sempre più il mercato. Alle molte luci si accompagnano però altrettante ombre. La perdurante crisi economica ha sicuramente rallentato l'introduzione di nuovi modelli di fotocamere rispetto a due-tre anni fa, in particolare per quanto riguarda i modelli più costosi, con la conseguenza che la vita commerciale media dei prodotti tende ad allungarsi.

Nonostante il buon andamento delle vendite, inoltre, il valore del mercato in termini di fatturato è in costante diminuzione a causa della riduzione dei prezzi e ciò comporta evidentemente non poche difficoltà per i produttori. Alla cessione della divisione fotocamere di Pentax a Ricoh annunciata nei primi mesi dell'anno si sono aggiunte recentemente le notizie relative al baratro in cui sta sprofondando Olympus a causa degli scandali finanziari legati ad anni e anni di perdite occultate nei bilanci grazie alla complicità degli advisor, e alla cessione da parte di Kodak della divisione Image Sensor Solutions (che ricordiamo produce i sensori per la fotocamera e telemetro digitale Leica M9, per la medio formato Leica S2 e per diversi dorsi digitali medio formato) a un fondo di investimento nel tentativo di sostenere la propria traballante posizione finanziaria unitamente alla richiesta di amministrazione controllata (il famigerato "Chapter 11" della normativa societaria statunitense che sui media italiani è stato erroneamente considerato come l'avvio alla procedura di fallimento).

La situazione di continua incertezza economica non sembra però incrinare la fiducia dei produttori, impegnati a darsi battaglia particolarmente nel settore delle fotocamere compatte a ottica intercambiabile, le cosiddette "mirroless", un segmento di mercato in forte crescita che promette scintille anche nel 2012. Le conclusioni definitive riguardo l'andamento dei mercati sono rimandate alla primavera prossima quando la disponibilità dei dati CIPA relativi all'ultima parte dell'anno ci consentirà di stilare un bilancio per l'intero 2011.

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