Continuiamo a parlare di fotocamere mirrorless anche in questo numero. Nella prima parte dell'analisi, alla quale rimandiamo per aspetti e considerazioni di carattere generale, abbiamo esaminato approfonditamente i prodotti Olympus dedicando una parte cospicua dello studio al formato FT riguardante corpi macchina dotati di pentaspecchio, in quanto antesignani del più recente formato MFT che ha segnato l'ingresso di Olympus nel segmento degli apparecchi privi di questo componente, appunto le fotocamere mirrorless. Ma Olympus non è certo sola in questo segmento del mercato che, in particolare nel 2010, sta conoscendo un fiorente sviluppo. E proprio i concorrenti di Olympus e i loro prodotti sono i protagonisti della seconda parte dello studio. Panasonic

Prima di affrontare il tema delle fotocamere mirrorless, Panasonic si è cimentata con le reflex tradizionali, sebbene nell'allora nuovo formato FT, producendo i modelli Lumix DMC-L1 e Lumix DMC-L10 (annunciati rispettivamente nel febbraio 2006 e nell'agosto 2007) che segnavano l'ingresso del secondo produttore nell'arena dello standard 4/3 sebbene non attraverso novità assolute. Nel caso della Panasonic Lumix DMC-L1 si trattava infatti di un modello derivato in larga misura dalla Olympus E-330, della quale ereditava il sottosistema ottico. Anche il sensore Live MOS da 7,5 megapixel della L1 era uguale a quello della Olympus E-330, essendo di produzione Panasonic. Le altre caratteristiche principali erano una velocità di scatto continuo di 2fps, una sensibilità ISO 100-1600 e uno schermo LCD fisso da 2,5". A questa prima reflex FT di marca Panasonic faceva seguito come accennato il modello Lumix DMC-L10, equipaggiato con un sensore FT da 10 megapixel (lo stesso utilizzato sulla Olympus E-410), schermo LCD orientabile da 2,5 pollici, sensibilità ISO e velocità di scatto continuo come la precedente L1. Dopo questi due modelli Panasonic decideva di abbandonare il formato FT per imboccare con decisione la strada del nuovo standard MFT, introducendo sul mercato a settembre 2008 la prima reflex al mondo priva del complesso mirino/pentaspecchio: la Lumix DMC-G1.

Mirrorless Panasonic Lumix G1 Questa DSLR compatta  è caratterizzata da un sensore Live MOS da 12,1 megapixel, un nuovo processore di immagini (Venus Engine HD), uno schermo LCD orientabile da 3" e 460.000 punti di risoluzione, sensibilità ISO 100-1600 espansibile a 3200, velocità di scatto continuo di 2fps, ma non dal supporto video. Prima reflex al mondo dotata di modalità LiveView integrale, la Panasonic G1 conserva ancora la sua validità ed è reperibile in commercio al prezzo medio di 549 euro in kit con lo zoom 14-45mm. A marzo 2009 veniva annunciata la versione della G1 con capacità video HD, la Lumix DMC-GH1, caratterizzata dal supporto video in alta definizione a 1080/24p o 720/60p e per il resto sostanzialmente simile alla precedente. La GH1è attualmente reperibile sul mercato al prezzo medio di 1.148 euro in kit con lo zoom 14-140mm, un prezzo piuttosto elevato che ne ha ostacolato la diffusione.

A pochi mesi di distanza dalla GH1, a settembre 2009 Panasonic presentava quella che all'epoca si poteva considerare come la DSLR più compatta e leggera del mondo con flash incorporato, la Lumix DMC-GF1. Caratterizzata da un corpo ultrasottile che ricorda la Olympus E-P1, presentata poco tempo prima, la GF1 è ben del 35% più compatta delle versioni precedenti pur incorporando il medesimo sensore da 12,1 megapixel, cui si aggiunge la capacità di registrazione video HD 1280x720 HD in formato AVCHD Lite, uno schermo fisso da 3" e 460.000 punti di risoluzione e la presenza di un attacco a slitta per il montaggio di un EVF esterno. La GF1 è offerta al prezzo medio (settembre 2010) di 474 euro per il solo corpo macchina.

I tipi più recenti di MFT, annunciati da Panasonic a marzo di quest'anno, sono i modelli G2 e G10. La Lumix DMC-G2 è una DSLR da 12,1 megapixel con schermo articolato da 1.440.000 punti e funzionalità touch-screen. Equipaggiata con il nuovo processore Venus Engine HD II, la G2 è in grado di riprendere filmati in formato AVCHD Lite con risoluzione di 1280x780 pixel. Tra le altre differenze rispetto alla precedente G1 figurano la sensibilità estesa fino a ISO 6400 e il funzionamento LiveView ininterrotto durante lo scatto a raffica. La Lumix DMC-G10 è invece una fotocamera con mirino elettronico "eye-level" tra le più leggere al mondo (soli 0,3 kg senza obiettivo) che mutua dalla "sorella maggiore" G2 sensore, processore e sensibilità ISO. La G10 è in grado di riprendere video HD solo in formato MJPEG e si differenzia dalla DMC-G2 per il mirino elettronico meno potente (1,04x) e con risoluzione inferiore (202.000 punti) e per l'assenza dello schermo LCD articolato. G2 e G10 sono offerte in kit con lo zoom 14-42mm al prezzo medio (settembre 2010) rispettivamente di 646 e 492 euro.

L'edizione 2010 del Photokina si è rivelata una ricca fonte di novità anche per il segmento delle fotocamere mirrorless, e infatti Panasonic ha annunciato la nuovissima MFT Lumix DMC-GH2, erede della GH1, rispetto alla quale costituisce un notevole balzo in avanti sotto tutti gli aspetti. Rimandando il lettore alla notizia apparsa nella sezione Real Time per caratteristiche e dettagli della nuova nata, ci limitiamo qui a ipotizzare che, in quanto successore della GH1, potrebbe essere proposta in kit a un prezzo superiore ai 1.000 euro, obiettivamente troppo elevato considerate caratteristiche e prezzo delle nuove concorrenti.

Ricoh

Prima fra tutte, la giapponese Ricoh ha invece imboccato una strada completamente diversa, o quanto meno insolita, verso il concetto di fotocamera mirrorless sorprendendo il mercato delle fotocamere compatte con una rivoluzionaria proposta in risposta soprattutto ai sistemi MFT: la nuova Ricoh GXR.

Mirrorless Ricoh GX-1Si tratta di un sistema fotografico modulare che prevede il montaggio di "camera unit" sigillate (contenenti ottica e sensore differenti: obiettivo 50mm Macro equivalente e sensore CMOS APS-C da 12,3 megapixel per la camera unit A12; zoom 24–72mm equivalente e sensore CCD da 10 megapixel per la camera unit S10; zoom 28-300mm equivalente e sensore CMOS retroilluminato da 10 megapixel per la camera unit P10) sul corpo principale in lega di magnesio che fornisce alimentazione, flash integrato e display 3" e 920mila pixel di risoluzione, removibile e orientabile. In opzione è disponibile un EVF LCD esterno. Si tratta indubbiamente di un concetto di fotocamera innovativo ed estremamente interessante, per il quale non è però facile determinare l'effettivo appeal sul grande pubblico e, conseguentemente, il successo commerciale. In ogni caso la Ricoh GXR ha un prezzo medio (settembre 2010) di 289 euro per il solo corpo principale, mentre il kit comprendente la camera unit P10 è offerta a 449 euro.

Samsung

Sulla falsariga di Olympus, anche Samsung si è cimentata - con risultati commerciali invero non esaltanti, è necessario sottolineare - nella produzione di reflex tradizionali con i modelli GX-1S e GX-1L. La GX-1S, presentata a gennaio 2006 e frutto della collaborazione siglata l'ottobre precedente tra Samsung e Pentax, era in realtà era poco più che una Pentax *ist DS2 con marchio Samsung. Come quest'ultima, si trattava di una reflex leggera e compatta di fascia bassa con sensore CCD Sony da 6 megapixel caratterizzata da schermo LCD TFT da 2,5", sensibilità ISO fino a 3200, velocità di scatto continuo di 2,8 fps e attacco tipo Pentax AF adatto a tutte le ottiche Pentax. La sorella minore GX-1L, presentata il mese successivo, ne costituiva la versione entry-level, mantenendo le caratteristiche salienti del modello 1S.

Sempre nel solco della collaborazione con Pentax, anche il modello mid-range Samsung GX-10, annunciato a settembre 2006, non era altro che la Pentax K10D in "abito" Samsung (sensore CCD da 10 megapixel, sensibilità ISO fino a 1600, velocità di scatto continuo di 3 fps e attacco tipo Pentax AF). A questa seguiva un'altra DSLR Pentax "in salsa Samsung", questa volta va riconosciuto con un maggiore tasso di contenuti Samsung: si trattava del modello GX-20, versione dell'apprezzata mid-range Pentax K20D, destinata a succedere alla GX-10. Nella pratica variavano leggermente il design del corpo macchina mentre i menu erano diversi, così come l'elaborazione formato JPEG. Rispetto al modello precedente, la GX-20 incorporava un sensore CMOS APS-C da 14,6 megapixel (sviluppato insieme a Pentax ma prodotto da Samsung), la funzione LiveView e uno schermo LCD da 2,7 pollici. Il successo commerciale riscosso da queste DSLR non deve essere stato entusiasmante, se dopo la GX-20 (da diverso tempo non più reperibile sul mercato italiano) Samsung decideva di abbandonare il settore delle reflex dotate di pentaspecchio imboccando con decisione la strada delle fotocamere mirrorless.

Mirrorless Samsung NX10A gennaio 2010 Samsung ha annunciato infatti la capostipite della serie NX, il modello NX10, una reflex particolarmente compatta equipaggiata con un sensore CMOS in formato APS-C da 14,6 megapixel, mirino elettronico da 921.000 pixel, display AMOLED (LED organici a matrice attiva) da 3", capacità di registrazione video HD 720p, sistema autofocus tra i più veloci della categoria e sensibilità compresa tra 100 e 3200 ISO. Assente invece, per problemi di spazio, la stabilizzazione del sensore già vista sulla Samsung GX20, essendo stato demandato tale il compito alle ottiche. E, a proposito di ottiche, l'apparecchio introduce per la prima volta l'attacco NX, per il quale è stato realizzato un parco obiettivi dedicato. Contraddistinta da caratteristiche particolarmente avanzate, sia dal punto di vista funzionale che da quello di pesi e dimensioni, la NX10 è commercializzata in kit con lo zoom 18-55mm al prezzo medio a settembre 2010 di 522 euro, abbondantemente inferiore come vedremo a quello della rivale Sony NEX-5.

A giugno faceva seguito il modello NX5, versione più economica della precedente, dalla quale si differenzia soltanto per lo schermo LCD di tipo TFT e per il mirino elettronico con risoluzione inferiore. Stranamente, nessuno dei principali rivenditori dei quali od effettua il regolare monitoraggio dei prezzi lo ha in catalogo. Nella pratica, effettuando qualche ricerca, si scopre che il prezzo della NX5 in kit con lo zoom 18-55mm non è poi tanto inferiore a quello della "sorella maggiore", avvicinandosi ai 500 euro, in linea con quello della concorrente Sony NEX-3.

Come abbiamo visto, l'edizione 2010 del Photokina è stata la vetrina ideale per gli annunci anche per i produttori di EVIL, è infatti Samsung ha colto l'occasione per presentare la nuova Samsung NX100 (per una descrizione più approfondita della quale rimandiamo alla notizia apparsa nella sezione Real Time). Riprendendo molte delle caratteristiche della precedente NX10 accompagnate da svariati miglioramenti, la nuova NX100 introduce una novità assoluta rappresentata dalla compatibilità con gli obiettivi di nuova concezione i-Function, che permettono di scorrere le impostazioni del corpo macchina (velocità dell'otturatore, apertura, EV, sensibilità ISO ecc.) e di regolarle mediante la ghiera della messa a fuoco. Il prezzo indicativo per il kit comprendente un nuovo zoom 20-50mm compatto è stato annunciato in 449 sterline.

Sony

Mirrorless Sony NEX 3Per quanto concerne le fotocamere mirrorless o EVIL (Electronic Viewfinder Interchangeble Lens), Sony non smentisce la sua fama di produttore portato a fare le cose in grande, e ha intrapreso contemporaneamente ben due strade diverse. A maggio 2010 sono state presentate le due nuove EVIL NEX-3 e NEX-5 basate su un sensore HD CMOS APS Exmor in formato APS-C da 14,6 megapixel di risoluzione e sul nuovo attacco mirrorless E-mount. Entrambi i modelli sono caratterizzati da schermo LCD orientabile da 3" a 921.600 punti di risoluzione, velocità massima in scatto continuo di 7fps (AF/AE fisso), capacità video HD (risoluzione di 720p sul modello NEX-3 e di 1080i sulla NEX-5), sensibilità ISO 200-12800, corpo in lega di magnesio (NEX5) e dimensioni e pesi minimi: 110,8x58,8x38,2 mm con un peso di 287 grammi compresa batteria e scheda per il modello NEX-5 (al momento si tratta della DSLR più compatta e leggera al mondo), poco più per il modello NEX-3. Anche in questo caso è disponibile in opzione un EVF esterno. La NEX-3 ha un prezzo medio a settembre 2010 di 512 euro per il kit con lo zoom 18-55mm, mentre l'identico kit della NEX-5 è offerto a 642 euro.

Poco prima del Photokina 2010 Sony ha poi presentato due nuove fotocamere che adottano un concetto funzionale innovativo, almeno per ciò che riguarda la sua applicazione odierna. Le nuove SLT-A55 e SLT-A33, definite appunto non SLR ma SLT (Single Lens Translucent), applicano in chiave moderna il concetto di specchio fisso traslucido, adottato per la prima volta sulla Canon Pellix del 1965. Nella pratica, lo specchio mobile delle reflex tradizionali è sostituito da uno specchio fisso che lascia filtrare parte della luce fino al sensore principale retrostante, mentre la porzione rimanente viene riflessa superiormente sul sensore AF del tipo a rilevamento di fase. I vantaggi di questo concetto consistono nella superiore velocità di scatto continuo rispetto a molte reflex convenzionali (nello specifico 10fps e 7fps rispettivamente sulla A55 e sulla A33) e nell'eliminazione del "blackout" che si verifica nelle DSLR dotate di pentaspecchio tradizionale quando quest'ultimo viene ribaltato verso l'alto per lasciare filtrare la luce verso il sensore, impedendo la visione nel mirino ottico. Gli svantaggi, che fino a oggi hanno ostacolato la diffusione della tecnologia SLT risiedono nel fatto che la visione attraverso un normale mirino ottico risulta molto più scura a causa della minore quantità di luce filtrante, specialmente con bassi valori di apertura del diaframma. Anche per tale motivo Sony ha incorporato nelle due nuove fotocamere un EVF che migliora notevolmente la visione per via digitale.

Mirrorless Sony Alfa 55 La SLT-A55 incorpora un sensore da 16,2MP mentre sulla SLT-A33 la risoluzione è di 14,2MP. Entrambi gli apparecchi sono caratterizzati da schermo LCD articolato da 3", capacità video HD e sensibilità ISO fino a 12.800, mentre la A55 vanta anche un'unità GPS integrata. Le Sony A33 e A55 hanno un prezzo medio per il solo corpo rispettivamente di 639 e 738 euro. Sony crede fermamente nel concetto SLT, tanto è vero che il modello concettuale di reflex che l'anno prossimo sostituirà la A700 ormai fuori produzione, e mostrato per la prima volta al Photokina 2010, è basato proprio su tale tecnologia (per esso è stato ipotizzato il nome SLT-A77).

Quello che è certo è che, con la rivisitazione in chiave moderna del concetto SLT, Sony ha spiazzato un po' tutti, concorrenti in primis, dando forse avvio a una rivoluzione nel settore delle DSLR e ponendosi nei confronti delle reflex tradizionali come una "minaccia" che appare essere molto più incombente rispetto a quella rappresentata da tutti gli altri concetti di fotocamere - mirrorless, EVIL e modulari - che abbiamo esaminato. Prima di tirare le somme di tutto quanto abbiamo analizzato finora è però opportuno aggiungere qualche considerazione di carattere commerciale. A questo scopo può essere di aiuto il diagramma che illustra il prezzo medio di tutti i modelli di fotocamere mirroless presi in esame che sono attualmente reperibili in commercio.

Prezzi medi fotocamere mirrorless

Come risulta evidente dal grafico, innanzitutto molti modelli sono commercializzati praticamente solo in forma di kit comprensivo di ottiche, mentre altri sono reperibili anche come solo corpo macchina. Ciò se da un lato ne rende disomogeneo il posizionamento all'interno del grafico, dall'altro fornisce una percezione immediata dei costi e della strategia commerciale attuata da ogni produttore. Così, ad esempio, è interessante notare che la nuova Panasonic G10 in kit con lo zoom 14-42mm ha un prezzo medio soltanto di pochi euro superiore a quello della più vecchia GF1 come solo corpo macchina (492 euro contro 474 euro). Le nuove Sony NEX-5 e SLT-A33 hanno praticamente lo stesso prezzo, 642 e 639 euro, la prima però è in kit con il nuovo zoom 18-55mm mentre la seconda è offerta come solo corpo. Un altro aspetto interessante riguarda il prezzo, probabilmente eccessivo, di alcuni modelli. Per esempio, non è facile comprendere perché la pur valida ma ormai datata Panasonic GH1 (1.148 euro per il kit con lo zoom 14-140mm) abbia un costo nettamente superiore a quello di una molto più recente Canon 550D (795 euro per il kit con lo zoom 18-55mm) o tutto sommato comparabile alla nuovissima Canon 60D (1.303 euro per il kit con il medesimo zoom).

In conclusione

Il settore delle fotocamere mirrorless, pur compresso dal basso da modelli di fotocamere bridge sempre più sofisticati e dalle caratteristiche sempre più innovative, dall'alto da reflex entry-level sempre più capaci, convenienti e incorporanti molte caratteristiche un tempo peculiari delle fotocamere compatte, sta attraversando un periodo di straordinario sviluppo che promette non soltanto di proseguire anche nei prossimi anni, ma addirittura di minacciare in una qualche misura il mercato delle reflex tradizionali.

Se infatti anche alla recente edizione del Photokina non circolavano voci neppure di un velato interesse da parte dei due principali produttori di reflex mondiali, Canon e Nikon, di volersi lanciare nel settore delle fotocamere mirrorless, tutte le altre case produttrici hanno intrapreso con decisione questa strada alternativa nell'estremo tentativo di infrangere il duopolio commerciale di questi due attori. Persino un gigante come Sony, l'unico altro produttore che attualmente offre una gamma per certi versi anche troppo ampia di reflex tradizionali, non è neanche lontanamente in grado di intaccare questo predominio e anche Olympus, le cui reflex FT hanno avuto e continuano a riscuotere un ottimo successo, ha ventilato la possibilità che la nuova reflex pro E-5 presentata al Photokina possa essere l'ultima fotocamera di sua produzione dotata di pentaspecchio. In effetti Panasonic, Olympus, Sony e Samsung, che insieme nel 2009 potevano vantare all'incirca il 20% delle reflex consegnate, contro ben l'80% di Canon e Nikon*, hanno intrapreso altre strade per attaccare questo predominio commerciale, essendosi dimostrato vano (almeno fino a oggi) il tentativo di contrastarle nel settore delle reflex tradizionali.

Secondo Samsung, entro due anni le vendite di fotocamere mirrorless raggiungeranno i livelli delle DSLR tradizionali e per il 2012-2013 questo segmento di mercato diventerà il settore trainante erodendo quote importanti tanto nella porzione inferiore del mercato (il segmento delle compatte) quanto nella parte superiore (il segmento delle DSLR). Samsung stima che il mercato delle fotocamere mirrorless crescerà di 10 volte nei prossimi cinque anni raggiungendo i 15,3 milioni di unità nel 2015 dagli 1,5 milioni di quest'anno. Queste rosee previsioni (rimane da valutare quanto siano di parte, considerato il diretto interesse di Samsung nel segmento delle fotocamere mirroless) vengono però prese con le molle da diversi analisti. Per esempio già alcuni mesi fa Futuresource metteva in guardia contro il rischio che i prezzi elevati delle fotocamere compatte a obiettivi intercambiabili (mirrorless, EVIL, modulari) rispetto alle DSLR entry-level ne penalizzino la crescita. Secondo Futuresource, anche se nel 2010 il mercato delle fotocamere mirrorless nell'Europa occidentale dovrebbe raggiungere la rispettabile cifra di 377.000 unità consegnate, si tratterà pur sempre di poco più di un decimo delle DSLR di cui è prevista la vendita (3,3 milioni). Quello che è certo è che ormai tanto le DSLR quanto le bridge dovranno confrontarsi in futuro con un "nemico" - le fotocamere mirrorless - che si dimostra ancora più agguerrito rispetto al fiorente settore delle fotocamere bridge e la cui vitalità promette di fare da sprone all'innovazione in tutto il settore della fotografia digitale, a tutto vantaggio degli utenti.

* Fonte: "Mirrorless cameras to eclipse DSLRs by 2012"

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