Mercati

2017, timidi segnali di ripresa

Stefano Tieghi

I dati sull’andamento del mercato della fotografia digitale nel 2017 mostrano a sorpresa una crescita delle fotocamere a ottica fissa dopo ben sei anni di cali consecutivi. Grazie alle mirrorless crescono seppure di poco anche le fotocamere a ottica intercambiabile.

Questa volta le previsioni per il 2017 diffuse dalla CIPA, l’associazione che riunisce i produttori fotografici giapponesi, sono state smentite dai fatti ma – a sorpresa bisogna riconoscere – non in negativo come era accaduto negli ultimi anni bensì in positivo. Unico dato fortemente negativo le vendite di DSLR, il cui calo ha frenato pesantemente il dato complessivo nel segmento delle fotocamere a ottica intercambiabile. I dati riguardanti il 2017, infatti, si sono rivelati in controtendenza in quasi tutti i segmenti rispetto alle previsioni rilasciate nel 2016 e analizzate nell’articolo ‘2016, ancora un anno nero’, al quale rimandiamo il lettore interessato. Nonostante in termini numerici il mercato delle fotocamere digitali valga oggi all’incirca un quinto rispetto al picco del 2010, si tratta di un settore che dimostra una notevole vitalità e capacità di ripresa. Ma analizziamo in dettaglio le cifre.

Fotocamere

Sul versante industriale la produzione di fotocamere nel 2017 si è attestata poco oltre i 25 milioni di unità, con una crescita rispetto all’anno precedente del 5,2%. Anche le consegne, come abbiamo accennato, sono aumentate e il grafico seguente illustra chiaramente la situazione.

Fotocamere consegne 2006-2017

La crescita in termini numerici è stata complessivamente del 3,26% per un totale leggermente al di sotto dei 25 milioni di pezzi ma in termini di fatturato l’incremento è stato dell’11,6% circa, proseguendo il trend che vede crescere costantemente il valore economico delle fotocamere. Si tratta di una vera e propria sorpresa, se si considera che il segno più mancava nel settore addirittura dal 2011. Fortunatamente si tratta di cifre di segno opposto rispetto alle previsioni fortemente negative di inizio 2017, che ipotizzavano un calo superiore al 10% per complessivi 21,7 milioni di unità. Anche per il 2018 la CIPA stima un andamento negativo con 23,4 milioni di fotocamere vendute complessivamente nel mondo, corrispondenti a una contrazione del mercato del 6,4%. Inutile dire che l’auspicio generale è che si tratti ancora una volta di previsioni improntate a un eccessivo pessimismo e che il mercato mondiale della fotografia digitale possa riservarci una nuova e felice sorpresa.

Fotocamere a ottica fissa

Fotocamere a ottica fissa consegne 2006-2017
Come accennato e illustrato chiaramente dal grafico precedente, la sorpresa più eclatante del 2017 arriva dal segmento delle fotocamere a ottica fissa, che dal 2011 non vedeva il segno più nelle vendite – anzi – registrando flessioni tanto rilevanti da zavorrare l’intero comparto nonostante il buon andamento delle consegne di fotocamere a ottica intercambiabile. La tendenza positiva è confermata anche dal buon andamento della produzione, che nel 2017 è cresciuta del 7,6% circa con 13,4 milioni di unità realizzate. In termini di valore però, l’incremento è stato limitato al 3,2%. La crescita del 5,73% delle consegne, attestatesi a 13,3 milioni di unità, è ancora più sorprendente considerato che nel 2016 il calo era stato di quasi il 44%, il più rilevante in assoluto per il segmento fin dal 2006, e che a inizio 2017 la stessa CIPA pronosticava un’ennesima contrazione del 16,7%. La crescita in valore, che è stata di ben il 12,5%, corrobora la tesi che vede il mercato privilegiare l’acquisto di un numero inferiore di fotocamere ma di valore unitario più elevato. Virtualmente scomparse dal mercato le ‘compattine’ di una volta, LSC (Large Sensor Compact) e LSC superzoom (si veda in proposito l’articolo ‘LSC: update 2017’), bridge superzoom (‘Bridge superzoom con sensore piccolo al tramonto?’), travelzoom (‘Travelzoom: una rivoluzione tecnologica nel futuro?’) e fotocamere all-weather (‘All-weather: update 2018’) stanno confermando, specialmente nei modelli più performanti e costosi, di avere ancora molto da dire nonostante la spietata concorrenza da parte di smartphone sempre più capaci. Ciò nonostante, per il 2018 la CIPA continua a vedere nero ipotizzando un calo del 9% con la riduzione delle consegne a 12,1 milioni di unità. Chissà però che le dinamiche di mercato, ormai piuttosto imprevedibili, non possano riservarci una sorpresa in positivo anche nel 2018.

Fotocamere a ottica intercambiabile

Rispetto al segmento delle compatte il comparto delle fotocamere a ottica intercambiabile è caratterizzato da luci e ombre. Infatti, se nel 2017 la crescita del mercato è da imputare quasi integralmente all’ottimo andamento delle fotocamere a ottica fissa, il pur modestissimo incremento è integralmente appannaggio delle mirrorless, le cui vendite hanno controbilanciato la sensibile contrazione nelle consegne di reflex. Questa differenza si evidenzia chiaramente dai dati della produzione industriale. Se nel complesso la produzione di fotocamere a ottica intercambiabile nel 2017 è cresciuta del 2,5% rispetto all’anno precedente (11,7 milioni circa di unità fabbricate), scorporando il dato nei comparti delle DSLR e delle CSC vediamo che le prime hanno segnato un calo della produzione dell’8,4% (7,6 milioni di pezzi) mentre le seconde sono cresciute di ben il 31,2% (4,12 milioni). In termini di valore della produzione il divario si amplia: mentre le reflex hanno registrato un calo del 9,9%, le mirrorless sono cresciute addirittura del 42,1%.

Fotocamere a ottica intercambiabile consegne 2006-2017


L’andamento delle vendite è evidenziato chiaramente dal grafico. Nel 2017 il comparto è cresciuto dello 0,59% a poco meno di 11,7 milioni di unità, comunque un segnale fortemente positivo considerato che il 2016 aveva registrato un calo dell’11% circa e che le fosche previsioni CIPA profetizzavano un calo del 3,4% a 11,2 milioni. Si tratta inoltre della ricomparsa del segno più dall’ormai lontano 2012. È però estremamente interessante soffermarsi sulla crescita in termini economici. Osservando questo aspetto – infatti – le vendite di fotocamere a ottica intercambiabile sono cresciute dell’11,3%, in linea con la tendenza che vede crescere costantemente il valore economico delle singolo fotocamere. Per l’anno in corso però la CIPA ipotizza per il settore una flessione del 3,4% per complessivi 11,3 milioni di fotocamere a ottica intercambiabile consegnate. Si tratta essenzialmente dell’identica previsione per il 2017, che fortunatamente si è rivelata pessimistica: naturalmente l’auspicio generale è che accada la medesima cosa quest’anno.

Reflex e mirrorless

Un aspetto estremamente interessante riguardante le fotocamere a ottica intercambiabile è la scomposizione dei dati fra DSLR e CSC, che molto opportunamente la CIPA ha iniziato a fornire a partire dal 2012: questo perché ci fornisce un quadro molto preciso delle preferenze degli utenti tra queste due tipologie di fotocamere.

Consegne reflex e mirrorless 2012-2017
Come appare evidente dal grafico, nel 2017 le reflex (DSLR update: Canon, Nikon, Pentax e Sony) hanno registrato l’ennesima flessione, la quinta consecutiva, con una perdita del 10,1% circa per approssimativamente 7,6 milioni di unità consegnate. Nello stesso periodo le mirrorless (Mirrorless: lo stato dell'arte. Parte prima e Parte seconda) hanno segnato un forte incremento di ben il 29%, salendo a poco meno di 4,1 milioni di pezzi. Le mirrorless dunque rappresentano oggi all’incirca il 35% delle fotocamere a ottica intercambiabile vendute nel mondo. I numeri sono ancora più rilevanti in termini di valore economico: -3,6% per le DSLR ma addirittura +48,2% per le CSC!. Sfortunatamente la CIPA non fornisce previsioni su questo argomento per l’anno in corso ma sembra facile prevedere che questo trend sia destinato a proseguire anche nel 2018.

Rapporto fotocamere a ottica fissa/intercambiabile
Un altro aspetto interessante sul quale soffermarci riguarda il rapporto tra fotocamere a ottica fissa e a ottica intercambiabile. Come appare evidente dal grafico, dal 2006 la percentuale delle prime è andata costantemente calando da un anno all’altro a beneficio delle seconde, ma nel 2017 questo trend consolidato si è interrotto e – per la prima volta – le fotocamere a ottica fissa hanno registrato un seppur piccolo incremento, attestandosi al 53,26% del totale contro il 46,74% delle fotocamere a ottica intercambiabile. Secondo la CIPA si tratta però di un caso isolato e nel 2018 dovrebbe riprendere vigore il percorso che sembra destinato a sovvertire il predominio finora incontrastato dell’ottica fissa sull’ottica intercambiabile nel mondo della fotografia digitale.

Ottiche

Il mercato delle ottiche ha registrato anche nel 2017 un andamento in linea con quello dei corpi macchina. Per quanto riguarda la produzione industriale, la crescita è stata del 2% a poco di 19,4 milioni ma in termini di valore è stato registrato un calo dell’1,8% circa.

Consegne ottiche 2006-2017
Le previsioni per il 2017 diffuse dalla CIPA indicavano un calo del 6,2% a 18 milioni di unità: fortunatamente la realtà si è rivelata diversa, segnalando una crescita seppure lieve dello 0,18% per un totale di 19,2 milioni circa di ottiche consegnate. Si tratta di una notizia particolarmente positiva alla luce del fatto che – esattamente come accaduto ai corpi macchina – il segno più mancava dal 2012. In termini di valore l’incremento è stato però ben più sensibile – +9% – un chiaro segnale dell’incremento dei prezzi dei prodotti. Per quanto riguarda l’anno in corso, la CIPA ipotizza nuovamente una flessione, questa volta limitata al 3,1%, corrispondente a 18,6 milioni di ottiche vendute.

In conclusione

Nessuno avrebbe pronosticato per il 2017 un ritorno in campo positivo per quasi tutti i segmenti del mercato della fotografia digitale eppure è ciò che è accaduto. Nel volgere di pochi anni i mutamenti tecnologici, con l’enorme diffusione di smartphone dalle capacità fotografiche sempre più ampie, hanno portato il mercato delle fotocamere digitali a ridursi di quasi un quinto dai 120 milioni circa di unità del 2010 ai 25 milioni del 2017. Come sempre accade, è chiaro che prima o poi questa contrazione avrà termine e il mercato delle fotocamere raggiungerà un livello minimo, per così dire, fisiologico. Se tale livello sia stato già raggiunto o se, in caso contrario, quanto più in basso possa essere è praticamente impossibile da prevedere, ma dovremmo comunque essere abbastanza vicini. L’aspetto più preoccupante riguarda però la capacità o meno di un mercato di queste dimensioni di sostenere economicamente un numero di produttori ancora oggi piuttosto elevato, specialmente in alcuni segmenti. Sembrerebbe dunque esistere il rischio che, dopo l’uscita di Samsung dal mercato della fotografia digitale, anche qualche altro nome storico del settore possa vedersi costretto a imboccare la medesima triste via. Ma naturalmente ci auguriamo che anche questa possa essere una previsione errata.

Data di pubblicazione: marzo-aprile 2018
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