Libri

Letture di marzo 2017

Redazione

Sempre ricca di novità interessant la rubrica dei libri che ci propone tre pubblicazioni fresche di stampa che giungono dall'editore specializzato Contrasto. Il nuovo libro di Cotroneo che accompagna la sua mostra, un'opera a quattro mani di John Berger e Jean Mohr e, infine, l'ultima pubblicazione, tradotta in italiano, di Herb Ritts.

ROberto Cotroneo Genius LociRoberto Cotroneo
Genius Loci
Nel teatro dell'arte
16,0 x 22,4 CM
144 pagine
110 fotografie a colori
Cartonato telato
Contrasto
€ 22,00

Contrasto pubblica Genius Loci. Nel teatro dell’arte di Roberto Cotroneo. Il nuovo titolo della collana In Parole propone per la prima volta insieme le fotografie e i testi di Roberto Cotroneo, autore che da alcuni anni ha affiancato al suo lavoro di scrittura letteraria e saggistica a quello della fotografia. Per più di tre anni Cotroneo ha osservato e fotografato il pubblico negli spazi espositivi: nei loro movimenti, nelle posture, nelle espressioni, nella capacità di attraversare gli spazi, le soglie, i luoghi. Genius Loci è il risultato di questo lungo lavoro, fatto di testi e di immagini, del rapporto tra pubblico e arte, tra opere e immagini fotografiche raccolte nelle gallerie e nei musei di tutta Italia. I Musei Vaticani, la Galleria Borghese, il MAXXI, la Galleria Nazionale di Arte Moderna e il Museo del Vittoriano a Roma, ma anche ad esempio gli Uffizi e Palazzo Strozzi a Firenze. Il Museo Egizio a Torino, e il MART a Rovereto, Punta della Dogana a Venezia e tanti altri.
Le sale di un museo d’arte prevedono un pubblico che guarda le opere, ma non un pubblico che osserva un pubblico. La novità di Genius loci è rappresentata dalla direzione dello sguardo di Roberto Cotroneo. L’autore vuole capire cosa accade alle persone dentro uno spazio espositivo, che stiano osservando un quadro di Edward Hopper o di Piero della Francesca, una fotografia di David Lachapelle o un’opera di Alberto Burri o di Mimmo Paladino. La sua osservazione lo porta a inserire i soggetti dentro un’immagine ulteriore, che è l’immagine fotografica, capace di sommare le diverse arti con i corpi in movimento, i riflessi, le posture, la sensualità. Molti visitatori, se non quasi tutti, fotografano quello che vedono, e molti, se non quasi tutti, si assentano, trovano distrazioni, guardano gli smartphone e attendono notizie dal loro mondo privato (messaggi, mail, news) all’interno di spazi estranei. Ciò di cui ha preso immediatamente atto Roberto Cotroneo sin dall’inizio del suo lavoro, è stata proprio la constatazione che nel teatro dell’arte, la scena non è quella dell’opera ma quella del pubblico che la attraversa.

"C’è un profondo rapporto, un rapporto nuovo, tra narrazione e fotografia. Colpa della narrazione, merito della fotografia."
Roberto Cotroneo


John Berger Il settimo uomoJohn Berger - Jean Mohr
Il settimo uomo
16,0 x 22,4 CM
248 pagine
100 fotografie in b/n
Cartonato telato
Contrasto
€ 24,90

La versione rivista e aggiornata di Il settimo uomo di John Berger con fotografie di Jean Mohr, uno dei primi saggi che agli inizi degli anni Settanta si è concentrato sul fenomeno allora nascente dell’immigrazione in Europa. Come il libro Capire una fotografia (Contrasto, 2014), anche Il settimo uomo è curato da Maria Nadotti. Il libro vanta una nuova introduzione dell’autore e una testimonianza del medico di Lampedusa Pietro Bartolo. Pubblicato per la prima volta nel 1975, questo volume resta più urgente che mai. Il titolo fa riferimento al fatto che, proprio a partire dagli anni Settanta, nelle nazioni industrializzate come la Germania e la Gran Bretagna, un lavoratore su sette era immigrato e proveniva da Paesi più arretrati come Portogallo, Irlanda, Turchia, Grecia, Italia tra gli altri. Tra la narrazione e l’intuizione filosofica, John Berger, uno dei più acuti studiosi dei fenomeni sociali e culturali contemporanei, analizza le grandi problematiche economiche e sociali che inducono i migranti ad abbandonare la propria terra, spesso verso un futuro incerto, e le ragioni che spingono i Paesi industrializzati a cercare lavoratori immigrati. Con il rigore di un giornalista, Berger riesce a spiegare la complessità del fenomeno rintracciando schemi e tematiche che permettono di interpretare anche gli attuali flussi migratori. Con la sensibilità dell’artista, dipinge le speranze, le paure, le frustrazioni e le aspettative di chi emigra e tenta di trovare una nuova collocazione in un nuovo Paese. Attraverso il caldo e vibrante bianco e nero delle fotografie di Jean Mohr Il settimo uomo esplora il tentativo degli immigrati di ritrovare una radice culturale nel Paese di destinazione e allo stesso tempo mostra come l’immigrazione lasci la propria impronta sulla nuova società che si va a formare. Come in tutti i libri della collana In Parole, anche in questo caso il testo non spiega l’immagine e l’immagine non illustra il testo: questi due mezzi creano insieme un altro modo di raccontare e di dare corpo a una terza voce che non è solo la somma di quella dei due singoli autori. Grazie alla strutturazione in tre parti (Partenza; Lavoro; Ritorno), le sezioni del libro scandiscono le diverse fasi che caratterizzano il percorso degli immigrati dalla decisione di partire passando per la descrizione delle condizioni di lavoro fino poi alle riflessioni sul ritorno nei propri luoghi di origine, quando avviene.

"Può succedere che un libro, a differenza dei suoi autori, ringiovanisca con il passare degli anni."
John Berger


Herb Ritts In EquilibrioHerb Ritts
In Equilibrio
24,5 x 27,0 CM
244 pagine
150 fotografie
Cartonato
Contrasto
€ 35,00

Introdotto da un testo di Alessandra Mauro, il volume è suddiviso in tre sezioni che ripercorrono idealmente tutto l’universo creativo di Herb Ritts. Alle fotografie si alternano brevi commenti dell’autore o dei personaggi con cui ha lavorato nel corso degli anni. Nella prima sezione, Corpi, superfici diverse, sono raggruppate le fotografie in cui è evidente lo sguardo attento di Ritts alla plasticità di corpi che, combinato con un accurato studio delle composizioni classiche, si traduce in scatti estremamente equilibrati e naturali. Segue la sezione Africa, continente che ha sempre esercitato un grande fascino sul fotografo, che gli ha dedicato numerosissimi viaggi anche a pochi giorni dalla sua scomparsa. L’ultima parte del libro si concentra sui Ritratti: molte delle fotografie comprese in questa sezione sono delle icone che hanno contribuito a rendere celebri alcuni grandi artisti tra cui Madonna – è di Herb Ritts la foto di copertina di True Blue e la regia del video Cherish – David Bowie, Richard Gere, Elizabeth Taylor e molti altri.

Chiude il volume l’intervista a Herb Ritts realizzata nel 1987 da David Fahey per il Collectors Photoghaphy.

"C’è un elemento nell’immagine che produce “uno scarto nella fotografia”. Può anche essere soltanto il tema. Qualcosa che, senza essere un artificio, ti ci faccia ripensare o ti spinga a riguardarla. Voglio che queste foto reggano ancora fra cinquant’anni."
Herb Ritts

 

Data di pubblicazione: marzo 2017
© riproduzione riservata

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