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Loupedeck+

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Era da un po’ di tempo che in redazione ci si girava intorno senza tuttavia riuscire a metterci le mani sopra. Sino dalla precedente versione l'oggetto aveva attivato in noi la grande curiosità di essere uno strumento forse comodo per l’editing delle fotografie, con comandi specifici e soprattutto pratici e rapidi.

Loupedeck+ per osservatoriodigitale di luglio-agosto 2020 n.o 105

Era da un po’ di tempo che in redazione ci si girava intorno senza tuttavia riuscire a metterci le mani sopra. Sino dalla precedente versione, denominata semplicemente Loupedeck, l'oggetto aveva attivato in noi la grande curiosità di essere uno strumento forse comodo per l’editing delle fotografie, con comandi specifici e soprattutto pratici e rapidi.
Abbiamo aspettato un paio di anni, anche perché al solito in Italia nessuno distribuisce niente oppure si propongono in venti come venditori ufficiosi di qualcosa. Per semplificare il tutto abbiamo pensato di scrivere direttamente ai produttori che, dalla ridente Finlandia, ci hanno risposto e mandato una bellissima e nuova unità del modello attuale: il Loupedeck+ (o Loupedeck Plus)

Loupedeck modello originale - osservatoriodigitale di luglio-agosto 2020 n.o 105Ma di che cose si tratta? È un’unità dalle dimensioni più o meno grandi come una tastiera estesa di un computer, che raccoglie su di sé tutta una serie di controlli specifici per l’editing fotografico, insomma una consolle di editing dedicata.
Il modello nuovo, rispetto al precedente, è ancor meglio ingegnerizzato e ha tutti i comandi davvero a portata mano (e di occhio). È facile abituarsi all’uso e dopo qualche giorno è davvero difficile tornare al vecchio modo di lavorare.
Diciamo subito che non è un oggetto inaccessibile, anzi: qualunque professionista o amatore evoluto può entrarne in possesso alla cifra di 239 Euro (prezzo di listino ma si trova anche a meno. con uno street price intorno ai 210 Euro). La via più semplice è quella di cercarla su Amazon, così da ottenere facilmente anche la fattura italiana per tutti coloro che ne avessero bisogno. Loupedeck+ non è pensato per un programma o applicazione specifica ma si abbina all’istante a tutta una serie di software di editing e ritocco fotografico il cui elenco si sta sempre di più allungando. Tra l’altro anche chi fa video o si occupa di editing audio potrà beneficiare di questa piccola meraviglia: per citare un noto imbonitore televisivo potremmo dire “provare per credere!”.

L’idea della console è nata qualche anno fa con un progetto di crowdfunding andato a segno con largo anticipo che ha portato a realizzare il primo modello, il Loupedeck, accolto calorosamente dal pubblico che aspettava uno strumento di editing che non costasse una fortuna e funzionasse davvero. Il primo modello aveva una disposizione dei controlli molto intuitiva, la forma di una “tastiera” da computer e un bordo inferiore di color alluminio. La seconda versione ha cambiato (di poco) il layout generale ma ha migliorato sensibilmente l’aspetto (ora è completamente nera è tutti i controlli risaltano maggiormente), il Dial principale è più rifinito e sono stati aggiunti alcuni tasti, come quello per le modalità di visualizzazione delle immagini (a tutto schermo, in miniature ecc.), mentre altri sono scomparsi, come il tasto Zoom sostituito da un controllo rotante assegnabile a piacere.
Altri controlli hanno cambiato nome, il White Balance ora è diventato Temperature, mentre i tasti che permettono di assegnare un ratino alle foto ora hanno delle lineette colorate al posto delle stelle e convivono con la replica dei tasti funzione che troviamo sulla tastiera del computer. L’uso dei tasti o dei potenziometri da una bella sensazione: si percepisce la buona qualità costruttiva, non si tratta di una “cinesata” a basso costo.
Le scritte sono più leggibili rispetto al modello originale e, al tatto, il materiale risulta piacevole da usare. Insomma i “ragazzi” hanno fatto davvero un buon lavoro. Il software di gestione viene continuamente aggiornato (sia per Mac sia per Windows) e sono disponibili sul sito (www.loupedeck.com) tutti i manuali d’uso dedicati ai vari software di editing supportati.

Quali sono questi software? L’idea iniziale fu quella ricreare uno strumento per un software come Lightroom, un vero cavallo di battaglia di Adobe che, quando uscì, fece quasi gridare al miracolo per il mondo dei fotografi. Si trattava di una versione “speciale” di Photoshop senza tutti i fronzoli del fotoritocco creativo e dell’art design che poco hanno a che fare con l’editing fotografico. A quel tempo c’era Aperture – di Apple – ma Adobe aveva pensato in grande, offrendo un software per le maggiori piattaforme. Di li a poco però gli sviluppatori, in combinazione con i softweristi delle varie case, hanno iniziato a integrare la console con altri sistemi di editing e oggi l’elenco è piuttosto lungo e, a nostro avviso, destinato ad allungarsi ancora.
A oggi le applicazioni che permettono di lavorare con Loupedeck+ sono:

  • Adobe Lightroom
  • Adobe Photoshop CC
  • Camera Raw
  • Adobe Premiere Pro CC
  • Adobe Illustrator
  • Adobe After Effects CC
  • Apple Final Cut Pro X
  • Adobe Audition CC
  • Skylum Aurora HDR
  • Capture One Pro 20
  • Ableton Live
  • Streamlabs

C'è anche chi lo usa con Apple Logic Pro X e Garage Band, per controllare i parametri degli strumenti o del mixer. Insomma possiamo dire che è davvero versatile.

Non solo Loupedeck+ si integra con tutti questi programmi ma si è anche arricchito di nuove funzionalità e personalizzazioni che lo rendono davvero efficace nell’uso quotidiano. Vi permetterà quindi di assegnare ai tanti tasti funzione personalizzabili alcune azioni di cui vi servite maggiormente e che vi farà comodo avere a portata di dito: una comodità da non trascurare assolutamente. Inoltre considerate che ogni controllo può essere personalizzato se utilizzato in combinazione con il tasto fn a disposizione nella parte in basso a sinistra sulla console.

All’inizio noterete un doppio passaggio durante il lavoro: prima un’occhiata alla console e poi al monitor per verificare gli effetti delle modifiche che si stanno apportando ma vi basterà qualche giorno di lavoro per diventare tutt’uno con il vostro Loupedeck+ e andare a colpo sicuro verso i controlli senza nemmeno guardare. A quel punto l’editing davvero subirà un’accelerazione notevole, soprattutto in termini di tempo ma anche di precisione.
Vi accorgerete che lavorare con il mouse o con il trackpad del computer è bello ma con una console dedicata tutta un’altra cosa, vi sembrerà di colpo di entrare nel futuro.

Dimensioni reali Loupedeck plus - osservatoriodigitalwe di luglio-agosto 2020 n.o 105

Di primo acchito la ricca dotazione della console può sembrare difficile da gestire, con tutti i tasti e i controlli a disposizione ma, credete, basterà davvero poco tempo perché diventi la vostra miglior amica e compagna di lavoro: in poco tempo vi renderete conto che si sarà ripagata da sola, risparmiandovi ore di viaggi col mouse e svariati dolori al tunnel carpale.

Le azioni anche più comuni come modificare e ritagliare o eliminare le foto da un catalogo sono rese velocissime dal fatto che non si dovrà più interagire con tutta una serie di menu e di box di dialogo e di conferma come avviene solitamente usando il mouse ma il bello è che ognuna di queste funzioni può essere definita in base alle proprie esigenze. Fantastica è la sequenza di controlli per la calibrazione dei colori: otto mini rotelle in corrispondenza di ciascun colore permettono di intervenire sulla gamma cromatica al volo. Ogni modifica può essere confermata con un click sulla singola rotella.

Il tasto dedicato Before/After mostrerà l’effetto ottenuto comparandolo con la versione originale della foto. Troppo chiaro o scuro il file Raw? Nessun problema c’è il dial per il controllo dell’esposizione.
Sembra poco ma se ogni volta pensate ad andare sul tool del controllo esposizione col mouse e poi regolare lo slider relativo capirete che mentre pensate di farlo qui siete già a un paio di azioni avanti. Questi sono piccoli esempi ma moltiplicate le decine di secondi di ogni azione per un numero n di volte per un certo numero di immagini da editare e vedrete che il calcolo porta a una fetta importante di tempo risparmiato e di vita guadagnata. Sembra un gioco ma non lo è per niente.
Grazie Loupedeck+!

L’interfaccia di collegamento al computer è un cavo USB (finalmente bello lungo, quasi un metro e mezzo) ma, prima di cominciare a lavorare, è necessario installare l’ultima versione del software do controllo dell’unità, facilmente scaricabile dal sito del produttore. Anche se in realtà la console nasce per essere la compagna ideale di Lightroom non farà rimpiangere la sua utilità con qualunque software di editing deciderete di utilizzarla: le possibilità di rendere Loupedeck+ l’estensione ideale e tattile del vostro programma di editing preferito vi renderà felici di aver fatto l’acquisto.

Loupedeck+ - osservatoriodigitalwe di luglio-agosto 2020 n.o 105

Un amico, vedendo la console sulla scrivania è rimasto sorpreso dal colpo d’occhio ma ha subito sottolineato che un oggetto di tale bellezza avrebbe potuto essere wireless. Vero ma il problema delle tastiere/console senza fili è che si rischia sempre di restare senza batteria nel momento più bello di un lavoro: e allora perché rischiare? Il cavo va benissimo e lo si può sistemare comodamente in ogni situazione ci si trovi a lavorare, fosse pure in treno o lontano dallo studio, solo con il portatile.
È inutile a volte aggiungere delle sofisticate funzioni che servono solo a creare problemi e/o a far lievitare il prezzo dei prodotti.

Conclusioni

Loupedeck+ è una scoperta piacevolissima e, una volta provata, non si riuscirà più a farne a meno. Il prezzo è davvero ottimo considerato il livello del prodotto. L'azienda da poco ha introdotto anche un'altra versione, molto sofisticata e compatta (ma anche molto più costosa) chiamata Loupedeck CT, con tasti funzione assegnabile e schermi LCD che si adattano alla funzione con cui si sta lavorando: molto bella davvero ma per la maggior parte dei fotografi, amatori e professionisti, la versione Plus basta e avanza davvero. Un prodotto che non può mancare sul tavolo di lavoro di nessun fotografo che voglia editare in modo accurato e veloce (di solito suonerebbe come un ossimoro questa affermazione) i propri cataloghi d immagini.

 

Data di pubblicazione: luglio-agosto 2020
© riproduzione riservata

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