Taccuino
I tanti volti della fotografia
Valeria Prina
Mostre già inaugurate per scoprire mondi diversi e altre prossime, tutte con lunghe teniture. In attesa di vedere i lavori realizzati negli anni da Werner Bischof, Eve Arnold, JR. Parliamo anche di due libri che affiancano amore per la fotografia e per il teatro
Dici fotografie e pensi a… impossibile dare una sola risposta. Anche senza prendere in considerazione gli strumenti che consentono di fotografare, le possibilità che offre la fotografia sono davvero tante. Può essere un mezzo di documentazione o di ricordo, mentre in chi le guarda le sensazioni sono davvero molteplici. È possibile scoprire mondi lontani, nel tempo o per la geografia. Si possono conoscere situazioni che non si sono vissute o, al contrario, riviverle. Scoprire un fotografo o un artista di cui si ricordava il nome. Sono solo alcune delle emozioni che può trasmettere una fotografia e può farlo attraverso una mostra, un libro, un progetto svelato in anteprima. Così le foto di cui parliamo oggi sono tutte molto diverse proprio per queste caratteristiche. Hanno però la caratteristica di poter essere vissute a lungo, perché esposte in mostre a lunga tenitura o perché parte di un libro. Intanto si annuncia una grande mostra al Masi a Lugano che dal 12 febbraio fino al 2 luglio permetterà di riscoprire uno dei più famosi fotografi svizzeri morto giovanissimo a 38 anni in un incidente automobilistico in Perù nel 1954. È Werner Bischof e la mostra “Unseen Colour” con un centinaio di stampe digitali da negativi originali si annuncia davvero imperdibile.
È morta invece a 99 anni, ma come Bischof è uno dei nomi storici della fotografia, la protagonista della mostra con cui Camera a Torino apre il 2023. È Eve Arnold. La mostra “L’opera 1950-1980” attraverso 170 fotografie ripercorre le tappe salienti della sua carriera. Inaugura il 25 febbraio per chiudere il 4 giugno.
Molto diversa è l’altra grande mostra attesa nel capoluogo piemontese. Alle Gallerie d’Italia fino al 16 luglio si potrà vedere la prima personale in Italia di JR, l’artista famoso per i suoi progetti che uniscono fotografia, arte pubblica e impegno sociale. Un’anteprima gratuita è prevista per il pubblico l’8 febbraio dalle 19 alle 22.30 (ultimo ingresso ore 21).
1- Si gira il mondo da est a ovest con Sue Park. La fotografa sudcoreana ha fotografato la bellezza della natura e, insieme, racconta anche se stessa e le proprie esperienze che risvegliano sensazioni e ricordi. Con lei si scopre il freddo delle terre di Hokkaido, la magia della brezza leggera delle valli toscane, la litania lontana dei pescatori malesi, il profumo dell’incenso, il sapore del sale che riempie la costa colpita dalla tempesta e la nostalgia di un punto di nero in una distesa di bianco. Sono tutte foto che raccontano la natura senza alterazioni, con la post produzione ridotta al minimo.
La mostra “Sounds of silence” è esposta fino al 4 giugno 2023 presso le sale di Palazzo del Duca di Senigallia.
2 – Molto diversa, sotto più aspetti, è il progetto della fotografa Melina Mulas. In oltre cento fotografie ha ripreso la Bharatanatyam, antica danza indiana che si avvale di musica, canto e gestualità per narrare i miti degli Dei. Curata dalla storica dell’India Caterina Corni, la rassegna è esposta fino al 24 maggio 2023, presso lo Studio Medico Boscovich di Milano, studio medico associato interessato a promuovere l'arte e la cultura.
La grazia, unita a forza ed eleganza che emanano le donne indiane hanno folgorato Melina Mulas fin dalla prima visita nel 1992. «Nonostante la complessità della condizione femminile, contradditoria e spesso drammatica – è il commento - i movimenti di queste donne, le schiene dritte ed elastiche, i gesti calmi e consapevoli dei corpi cinti dagli straordinari sari colorati conservano un aspetto misterioso che genera meraviglia e stupore».
3 – Hanno invece un elemento in comune i due libri fotografici di cui vi parliamo. A fare da fil rouge è il teatro, sia pure in modo diverso. In più, entrambi i libri sono stati presentati al pubblico in due giornate che hanno visto la fotografia protagonista.
“Gente mia” è il libro con le foto di Gianfranco Jannuzzo, il famoso attore di teatro che nutre però anche una passione per la fotografia, coltivata fin da piccolo. Il libro ha una impronta autobiografica, che emerge dagli scritti e dalle belle foto realizzate ad Agrigento. Montando l’obiettivo 50 mm sulla fotocamera caricata con una pellicola bianco e nero ha fotografato le persone e spesso i bambini. Non foto rubate, ma risultato di un incontro con i soggetti che voleva riprendere. Un momento di empatia, che a volte ha ritrovato a distanza di anni, riprendendo le stesse persone. Così le foto spaziano nei tempi, a simboleggiare la vita di una città mediterranea, allora come ora.
Tra le foto di allora e quelle di anni più vicini, il teatro è protagonista con tanti spettacoli e altrettanti successi. Per Gianfranco Jannuzzo è stato ed è l’occasione anche di altre foto. Ugualmente di persone, ma in questo caso del mondo del teatro.
4 – Ancora teatro e spettacolo, ma in questo caso come assoluto protagonista. “Stop time” raccoglie le foto che Angelo Redaelli ha realizzato a Lindsay Kemp in tanti anni. Ne emerge un personaggio raccontato in tutte le sue sfaccettature.
Il libro è anche un incontro tra due anime diverse del teatro e della immagine. Famoso coreografo e danzatore Lindsay Kemp si trasformava e truccava per portare gli spettatori nel suo mondo attraverso la danza. Se «Danzare è il mio tentativo di fermare il tempo» secondo il pensiero di Lindsay Kemp, fotografare è il modo di fermare il tempo di Angelo Redaelli, con una lunga esperienza nella fotografia di spettacolo. Un genere decisamente difficile che richiede di rendere l’atmosfera di uno spettacolo, senza interferire e naturalmente senza disturbare gli spettatori. Un ruolo dietro le quinte che per anni ha guidato David Haughton. Braccio destro di Kemp, con i suoi testi nel libro completa il racconto fotografico.
In apertura: Hot Air Balloon, foto di Sue Park
Data di pubblicazione: gennaio-marzo 2023
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