Editoriale

Gennaio - Marzo 2021, Anno XV, N. 108

Ezio Rotamartir

Un buon anno è qui. Nel senso che difficilmente (speriamolo facendo tutti gli scongiuri del mondo) questo 2021 sarà peggio del precedente. In questi 15 anni di pubblicazione non è mai stato tanto difficile tenere le fila di quanto accadeva nel mondo della fotografia anche se, bisogna riconoscerlo, tutti gli addetti hanno fatto miracoli per tenere tutti aggiornati...

La Val Seriana dal Monte Pora

Sì è certo che un anno balordo come il 2020 ce lo ricorderemo per tanto tempo.
Un anno in cui le nostre caselle di posta sono straripate di comunicati stampa anche se, a dire il vero, la maggior parte di essi riguardavano argomenti completamente distanti dal mondo della fotografia e dell'immagine.
Infatti dovete sapere che una volta entrati in una mailing list si iniziano a ricevere messaggi e comunicati stampa dei mondi più diversi, da quelli che parlano di apparecchiature per il cooking, agli elettrodomestici super intelligenti come le lavatrici parlanti o gli arriccia capelli agli ioni di platino, per non parlare dell'abbigliamento intimo da astronauta fino ai salumi vegani invecchiati in grotta.

Tutto molto interessante ma che rende decisamente controproducente il fine della comunicazione: alla settima volta che mi vedo recapitare un messaggio quanto meno inappropriato, la prima idea che mi viene, è quella di non acquistare mai un prodotto di quel brand. Salvo poi cancellarmi definitivamente da quella lista di distribuzione.

Ma ci vuole davvero molto a fare un buon lavoro (per una sola volta) selezionando i destinatari in base al loro settore merceologico, rendendo il lavoro di tutti più semplice e piacevole?

Basterebbe selezionare nel database il campo appropriato e il gioco sarebbe fatto ma, al contrario, si preferisce mandare tutto a tutti.

Meglio trascorrere il tempo chattando allegramente con gli amici o guardando una bella serie tv: tanto siamo tutti in smart working e chi ci controlla?
Poi, un giorno, magari arriva la notizia che si deve restare a casa perché il lavoro non c'è più e allora scattano i pensieri retroattivi sul modo in cui abbiamo operato, se abbiamo davvero fatto di tutto per fare in modo corretto questa o quella funzione.
Oppure invece no, a chi importa?, basterà dare la colpa di tutto a chicchessia: ecco la nuova italian way...

È tutto un dare la colpa a qualcun altro, far finta di credere che i nostri problemi siano sempre causati da qualcosa d’altro. Mai una autocritica, mai un momento di riflessione costruttiva. Mai un momento di confronto. Ci viene dalla politica, ci arriva dall’alto. Sembra che ce lo insegnino da piccoli a essere quel che un tempo si definiva “democristiani”, per indicare una via di mezzo, la via dello sgusciare tra gli ostacoli, quelli che più tardi sarebbero stati definiti “cerchiobottisti”.

Invece non dev’essere così: è necessario e sano avere delle idee e delle posizioni precise. Si possono anche cambiare, certo, ma è vitale mettersi da una parte o dall’altra perché solo così si difenderanno sempre i limiti e i confini di un sistema valido, anche democraticamente parlando.

Con la speranza (fievole) che comunque il prossimo futuro porti consiglio e un riavvio vero delle operazioni vitali che ci sono state tolte da ormai un anno, non mi resta che augurarvi una buona lettura e un arrivederci al prossimo numero primaverile di osservatoriodigitale.

A presto,


Ezio Rotamartir