Nikon D850 od86

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Nikon D850

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Non è mai facile ottenere in prova in Italia le macchine della Casa dal marchio giallo quindi si deve contare sugli amici che le hanno comprate...

Nikon D850 front - od86

Non è mai facile ottenere in prova le macchine della Casa dal marchio giallo quindi si devono sfruttare gli amici che le hanno comprate. Sembra che ci sia una remota idiosincrasia tra l'importatore torinese e osservatoriodigitale, forse pensa che si tratti di una testata di astronomia o di analisi di mercato di abiti femminili, oppure le sue maestranze sono troppo impegnate a lanciare sul mercato gadget generalisti di ogni forma e colore ma, sta di fatto, che come avvenne per la bellissima Nikon Df, siamo dovuti ricorrere a un altro amico per provare dal vivo la "nuova" Nikon D850.

Reduce da numerosi insuccessi commerciali, come alcuni modelli precedenti con tutti i loro guai e richiami a raffica, Nikon ha strigliato ben bene il settore ricerca e sviluppo fino a fargli realizzare una delle reflex migliori che il mercato abbia visto negli ultimi anni: è il caso di dirlo da subito perché questa fotocamera ha davvero qualche marcia in più rispetto alle concorrenti. Sin dall'aspetto e dal feeling che si prova quando la si impugna, si capisce che ci si sta imbattendo in un prodotto di qualità: ottimo materiale, ergonomia ben studiata, comandi e funzionalità da prima della classe, per non parlare di alcune funzioni che, a volte, trovano spazio solo nelle fotocamere medio formato di ultima generazione e di un livello di costo almeno intorno alle dieci volte rispetto alla D850, come il focus stacking o l'esposizione su zone ad alto contrasto.

Nikon D850 - OD86

Per chi ancora non lo sapesse si parla di una DSLR a pieno formato, FX come lo chiamano in Nikon, capace di prestazioni fuori dall'ordinario: 45,7 megapixel, 7 frame al secondo di raffica, video 4K UHD (vero) e via dicendo ma quello che colpisce più di tutto è la qualità costruttiva e il progetto che sta dietro alla fotocamera stessa. Sarà forse che in vista dei 100 anni della fondazione avranno voluto festeggiare con qualcosa di speciale ma, è realtà, la D850 sembra essere davvero una "game changer", un prodotto che arriva sul mercato e lo sconvolge.

Si potrebbero azzardare paragoni con le Canon 5Ds e 5DsR, capaci anch'esse di 50 mp, ma sinceramente non reggerebbero: le Canon sono l'applicazione spinta di un modello tradizionale (e comunque hanno sulle spalle un anno e mezzo in più di mercato che, in questo campo, è tantissimo) ma, al di là del sensore molto risoluto non hanno fatto venire voglia a nessuno di gettare tutto alle ortiche per correre a comprarle. Con la D850 è diverso perché, dopo un po' che la usi, ti sembra di averla sempre avuta con te e, se si comincia sfruttarne le capacità a pieno, quando torni alla tua vecchia macchina senti di aver fatto un tuffo nel passato. Messa a fuoco rapidissima e precisa, capace di adattarsi davvero a ogni situazione: è ovvio che le ottiche, come diciamo da sempre noi di osservatoriodigitale, hanno e giocano un ruolo importantissimo, non si deve pensare di fare un investimento comprando questa fotocamera per poi utilizzarla con dei fondi di bottiglia da due soldi e pretendere di ottenere riusltati  spettacolari. Il sistema autofocus infatti corrisponde a quello dell'ammiraglia D5, con 153 punti AF points dei quali 99 a croce.

A proposito di questo, dei risultati, è evidente che oggi si possano ottenere immagini fantastiche pressocché con tutte le fotocamere – basta esserne capaci: infatti i professionisti che si immolano sull'altare di un marchio o di un altro, spesso lasciano il proprio corredo per abbracciare quello di chi paga meglio ma, alla base di tutto, resta la loro grande capacità di vedere, sfruttare e interpretare la luce meglio di altri, così da ottenere risultati che hanno del miracoloso quasi con ogni tipo di attrezzatura. Ergo i risultati si possono ottenere sempre, il problema è come e in quanto tempo poiché davvero ci sono strumenti, in questo caso fotocamere, che ne facilitano davvero il raggiungimento e la D850 è proprio una di queste. Nonostante i signori dietro alle strategie di mercato non siano mai stati d'accordo sul fatto che un professionista dovesse "accontentarsi" di un prodotto semi-pro invece che di quello top di gamma (leggete Canon 5D Mark IV contro 1DX Mark II oppure, in questo caso, Nikon D850 contro D5) sono sempre di più coloro i quali decidono di acquistare due D850 invece di una D5 e investire nelle ottiche di nuova generazione, capaci di rispondere correttamente ai comandi di questo tipo di corpo e, soprattutto, risolvere le immagini in modo adeguato per questo tipo di sensori.

Nikon D850 - back - OD86

Entrando nello specifico abbiamo detto che la D850 si basa su un sensore CMOS di tipo retro-illuminato, una prima assoluta per il marchio, che permette alla fotocamera di lavorare anche a ISO elevati senza introduzione di rumore. La sensibilità ISO va da 64 fino a 25.800 ma può essere estesa fino a 32, verso il basso, e 102.400 verso l'alto: al solito, nella vita reale, diciamo che si può lavorare tranquillamente fino a 3200/6400 ISO prima che le immagini comincino a diventare intelleggibili ma commercialmente inutilizzabili. A fianco del potente sensore c'è un altrettanto valido processore d'immagine, l'Expeed 5, lo stesso che equipaggia la Nikon D5, che permette alla D850 di catturare raffiche di immagini fino a 7 fotogrammi al secondo che possono addirittura salire a 9 qualora si utilizzi anche il battery grip opzionale (ma solo utilizzando le batterie della D5).

La qualità delle immagini, grazie al potente ed evoluto sensore, è tale che Nikon ha pensato bene di togliere anche il flash di riempimento che a sempre ha equipaggiato le fotocamere non-pro della casa: basterà provare a scattare anche in presenza di luce molto scarsa per apprezzare i risultati ottenuti: colori bilanciati e nitidezza assicurata.

Una delle novità introdotte da Nikon sulla D850 è la retroilluminazione dei tasti che, detta così, potrebbe sembrare una sciocchezza, un vezzo inutile che tuttavia balza agli occhi (è proprio il caso di dirlo) quando ci si trova a lavorare in ambienti bui – teatro, musei, chiese ecc. – e si deve trovare al volo il tasto funzione da premere. Tanto per dire quanto sia innovativa questa funzionalità vi basterà sapere che anche Canon è corsa ai ripari depositando un brevetto per la stessa funzione da implementare sulle sue macchine future...

Nikon D850 Top - OD86

Scattando in raw alla massima risoluzione, 45,7 mp, è facile ritrovarsi con dei file da 100Mb, che vengono salvati nelle schede inserite nei due slot disponibili (uno per il formato XQD e l'altro per le più tradizionali SD): Nikon però ha pensato che non sempre sarà necessario lavorare alla massima risoluzione così ha implementato una funzione (da anni presente sulle omologhe Canon) che permette di lavorare a risoluzioni anche più piccole definite m-raw (25,6 mp) e s-raw (12,5 mp) al punto che, se utilizzate bene, danno la sensazione di lavorare con più fotocamere allo stesso tempo.

Da sempre sosteniamo che lo schermo ribaltabile è utile quanto prezioso non solo sulle fotocamere amatoriali e semi professionali: infatti Nikon, anchein questo caso, non si fa cogliere impreparata dotando la sua D850 di questa funzionalità. Lo schermo LCD da 3,2" surclassa le concorrenti per risoluzione (2,36 milioni di punti) e per la funzionalità touch, ormai un must sulle fotocamere top di gamma e non (come abbiamo visto anche lo scorso numero sulla Hasselblad X1D-50c.

Parliamo ora del focus stacking o "Ripresa con cambio messa a fuoco" come la chiama il menu di sistema. A che cosa serve e a chi? Qualcuno risponderà subito per le riprese macro ma, nello specifico, ci sono riprese e riprese: avete mai provato a fare una foto a un gioiello oppure a un orologio? Bene, vi sarete accorti subito che se ad esempio la corona di carica risulta perfettamente a fuoco il quadrante, alle ore 9, sarà sfuocato: ecco allora che viene in sotccorso ma ripresa con fuoco multiplo e differenziato. Con la D850 si possono definire fino a 300 scatti per lo stesso soggetto, spostando micrometricamente il fuoco tra uno sctto e l'altro che andranno poi a comporre l'immagine finale perfettamente a fuoco. Un tempo questo lavoro era possibile attraverso l'uso di accessori esterni, complicati e costosi, oltre ad assicurare qualche ora di lavoro in post produzione per "assemblare" tutti gli scatti.

Poi vennero le fotocamere professionali (tipo PhaseOne) che questa funzionalità la offrivano nativa, compreso il software capace di riconoscere queste riprese e unirle in un singolo scatto finale: soglia d'ingresso per il paradiso dei macrofotografi circa 25 mila Euro; ora c'è la D850 che, con i suoi 3.200 Euro scompiglia ancora un a volta il mercato...

Ma una volta scattate tutte queste belle immagini come le trasferiamo sul nostro computer? In due modi: o via USB 3.0, attraverso la porta dedicata sul corpo della fotocamera, oppure attraverso un accessorio opzionale che aggiunge capacità wireless e Ethernet per trasferimenti veloci fino a oltre 860 Mbps. Il software Snapbridge consente di trasferire invece rapidamente i file jpeg, consentendone anche la geolocalizzazione.

Incidentalmente diremo che la D850 è capace anche di girare video con qualità estrema (4K UHD) in forma piena (25p e 24p) non croppando come fanno le concorrenti: sapete tutti quanto noi di od non ci curiamo della parte video ma, in questo caso, ci sembrava d'obbligo sottolineare questa caratteristica.

Per i maniaci delle specifiche tecniche rimandiamo alla pagina ufficiale così che ci si possa sbizzarrire con numeri e caratteristiche varie.

Lanciata lo scorso fine agosto con promessa di disponibilità per il mese di settembre, con un prezzo appunto appena sopra i tremila euro in linea con la concorrenza, ha suscitato da subito molto interesse tra i professionisti e no al punto che la quantità di ordini ha colto di sorpresa la stessa Nikon e tutte le sue filiali in giro per il mondo al punto da andare subito in backorder e diventare immediatamente un oggetto del desiderio. La situazione non è migliorata fino a dicembre per poi andando lentamente normalizzandosi: resta il fatto che una fotocamera di questo livello divento de facto una best seller fa pensare, in quest'epoca di smartphone e mirrorless, che ci sia un gran numero di fotografi che non si curino dei 1.000 grammi di peso per il solo corpo, tutta gente che predilige e apprezza il mirino ottico di elevata qualità o che sa di poter disporre di quasi trecento ottiche diverse, appositamente studiate per l'uso con questo tipo di fotocamera.

Non sono pochi coloro i quali hanno dapprima guardato con strano interesse, forse misto a qualche forma di sospetto, a questa macchina per poi cominciare a interessarsi ad essa più approfonditamente fino ad arrivare alla scelta finale e totale di abbandonare la strada seguita per molti anni per intraprenderne una nuova tracciata proprio con questo modello. Non è mai facile decidere di passare da un marchio all'altro ma c'è sempre una prima volta. E la D850 sembra proprio aver segnato che il momento è arrivato.

Un particolare grazie a Terry Marshall.

 Data di pubblicazione: febbraio 2018
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