I come...Un tempo c'era la fotografia con i dagherrotipi, quella che usava le lastre impressionabili tramutatesi poi nelle più comode, performanti e versatili pellicole. Eppure anche queste ultime non bastavano ancora, il pubblico - ma al tempo stesso anche i professionisti - voleva qualche cosa di più, qualcosa di immediato. Non dobbiamo infatti dimenticare che la fotografia moderna era costituita da tre fasi ben distinte: l'esposizione, lo sviluppo o l'inversione (rispettivamente se le pellicole erano negativi o diapositive), e la stampa (o la proiezione, sempre nel caso delle ultime).

Tre fasi per le quali c'era in gioco un fattore importante, molto importante: il tempo. Chi è molto giovane tra i nostri lettori non ricorderà l'attesa che passava tra la consegna delle pellicole al laboratorio e il ritiro dei risultati finali: oggi è tutto immediato e la promessa della fotografia istantanea si è proprio compiuta con l'avvento dell'era digitale.

La famosa Polaroid reflex: la prestigiosa SX70 Era il 1948 quando un ricercatore americano, Edwing Land, mostrò al pubblico ciò che sarebbe diventata, anni dopo, la panacea di molti fotografi amatoriali e uno strumento quotidiano di lavoro per i professionisti: una pellicola negativa capace di svilupparsi all'istante grazie ai reagenti chimici contenuti nel bordo inferiore del negativo/fotografia stessa. Fu così che Polaroid, azienda che prese il via proprio da Land, sviluppò un mercato dal nulla permettendo al mondo di vedere immediatamente le fotografie appena scattate. Un grande passo avanti soprattutto per i fotografi che scattavano in studio con costose pellicole di medio e grande formato che fruivano di questa innovazione attraverso speciali dorsi montati sulle loro particolari e complesse macchine fotografiche.

Gli apparecchi per la fotografia istantanea apparvero numerosi e, come sempre accade, con il tempo divennero sempre più abbordabili e alla portata di tutti: certo ci si doveva accontentare della qualità che, spesso, veniva dimenticata a favore dell'immediato ricordo che si poteva avere di un evento o di un'occasione particolare. Furono altre le case che si cimentarono nella produzione di pellicole e apparecchi per la fotografia istantanea, Kodak su tutte, ma l'unica che ancora oggi le produce in grande scala è rimasta Fujifilm.

La nuova Polaroid Z340ePoi, un bel giorno, arrivò la tecnologia digitale a spazzare via ogni dubbio. Ci sono voluti quasi due decenni prima che tutto il mondo si convertisse all'uso delle fotocamere di nuova generazione, soprattutto quando, a causa di esse, le pellicole cominciarono a scarseggiare. La fotografia digitale, come si diceva prima, è stata la nemesi della pellicola ma ha sublimato il concetto di instant photography: ancora oggi se si chiedesse agli amanti e appassionati di fotografia quale sia stato il merito dell'avvento del digitale, la risposta pressocché unanime sarebbe: Perché l'immagine si vede subito!

Ma la vera natura della fotografia risiede nella stampa, ed ecco allora apparire di nuovo stampanti e carte fotografiche che permettono di rendere di nuovo tangibili quelle immagini che altrimenti resterebbero solo liquide, digitali, sottoforma di numeri. Di nuovo allora stanno riapparendo le instant camera, come ad esempio la Polaroid Z340, una fotocamera digitale da 14 megapixel che incorpora un sistema di stampa capace di produrre una fotografia reale in meno di un minuto senza l'utilizzo di inchiostri ma solo trasformando con il calore le informazioni digitali della fotocamera in immagini. Per dar modo ai miliardi di smartphone oggi presenti sul mercato mondiale e divenuti uno degli primi strumenti di ripresa fotografica, Polaroid ha creato, ancor prima della Z340, una stampante bluetooth chiamata Zink che fa esattamente le stesse funzioni prendendo l'immagine tra quelle presenti nella memoria dello stesso smartphone.

Un noto progetto partito qualche anno fa, infine, si era proposto di produrre e rendere di nuovo disponibili sul mercato i formati di pellicola per tutti coloro che possedevano le vecchie instant camera Polaroid degli anni '70 e '80: noto come Impossible Project, oggi è una realtà che propone pellicole instant per i modelli 600 e SX, i due formati fotografici dell'epoca.