R come...Vediamo uno dei formati di file che più fa discutere fotografi professionisti e amatori evoluti: il RAW. Può sembrare strano ma a proposito del suo utilizzo i pareri sono discordi anche tra coloro che, invece, dovrebbero sostenerlo senza discussioni. Sono proprio i professionisti che si occupano di fotografia di azione e di sport che maggiormente osteggiano lo scatto in modalità RAW: e questo fondamentalmente per lo stesso motivo per cui l'amatore evoluto che si avvicina al mondo delle DSLR scopre che, selezionando il tipo di file non compresso (appunto il RAW) al posto del tipico e più familiare JPEG, il numero di scatti disponibili sulla propria scheda di memoria viene ridotto di un buon 35-45%.

Entrando nello specifico bisogna innanzitutto comprendere che parlare di formato RAW è piuttosto generico, dato che ogni produttore ne ha sviluppato un tipo proprietario: i file RAW prodotti da una fotocamera Hasselblad saranno diversi da quelli di una Canon o di una Nikon, a loro volta diversi tra loro a seconda dei modelli. Nonostante tutto però il RAW è solamente un altro tipo di formato come possono esserlo  JPEG o TIFF, fatte ovviamente tutte le distinzioni del caso. La differenza maggiore sta nel fatto che il formato RAW contiene dati non processati dalla macchina provenienti direttamente dal sensore: prima di poter essere visualizzati sotto forma di immagine dovranno essere elaborati attraverso una serie di processi. Se si fotografa con i formati RGB, come TIFF o JPEG, questi processi avvengono direttamente nella fotocamera, mentre per il formato RAW si deve ricorrere a programmi appositi; alcuni di questi sono forniti dalle case produttrici, come Digital Photo Professional di Canon, altri sono di largo impiego e forniti da software house indipendenti, come Aperture di Apple, Phocus di Hasselblad e Lightroom di Adobe, per citare i più famosi e utilizzati.

I vari formati dei file RAW si modificano e si adattano alle evoluzioni tecnologiche delle fotocamere: si possono notare infatti delle differenze tra due file scattati insieme con due macchine diverse: una foto scattata con una Canon 5D risulterà diversa dalla stessa scattata con una 5D Mark II e, ancora di più con una nuova 1D Mark IV. La complessità dei parametri registrati e la qualità dei nuovi sensori arricchiscono l'immagine non solo a livello visivo ma anche qualitativamente nel tipo di dati registrati.

Vantaggi e svantaggi di fotografare in RAW

Da sempre la amaggior parte dei professionisti preferisce scattare in questo formato per avere una sorta di sicurezza in più, un margine di errore maggiore che permette di intervenire, eventualmente, anche in modo pesante sull'immagine in post produzione senza perderne i contenuti essenziali. Le moderne fotocamere permettono tuttavia la gestione di due schede di memoria contemporaneamente, una per i file RAW e l'altra, di solito, per quelli JPEG pronti all'uso. Come si è detto all'inizio, però, tutto questo va a discapito dello spazio utilizzato e del tempo impiegato per leggere, elaborare e scrivere le immagini provenienti da un file di questo tipo.

Flusso elaborazione file Raw

I maggiori vantaggi e punti di forza del RAW sono la qualità dell'immagine, il numero di bit utilizzati – in questo momento 14 è il numero più comune rispetto agli 8 bit delle foto JPEG – che spesso manifestano la loro importanza nella possibilità di ritrovare informazioni tra le basse luci o tra quelle "bruciate", e la linearità dei dati registrati, cioè la purezza degli stessi che vengono immagazzinati così come vengono catturati dal sensore senza dover subire alcuna compressione o, appunto, perdita che ne limiterebbe sensibilmente l'utilizzo in fase di elaborazione al computer. Un altro aspetto importante riguarda la latitudine ampliata dell'immagine. Questa descrive le caratteristiche di un sensore digitale (così come accadeva con i vari tipi di pellicola) con la loro capacità di gestire i vari livelli di luce. Quando la gamma di questi livelli, detta gamma dinamica, di un'immagine rientra nei valori registrabili da un sensore, la latitudine indica uno spazio entro cui è possibile sovra o sotto esporre l'immagine ottenendo però risultati più che accettabili; in RAW si ottengono latitudini molto più ampie rispetto agli altri formati di file così da poter ritrovare dettagli che, altrimenti, andrebbero persi per sempre.

Gli svantaggi principali sono presto detti. Il primo rappresenta il maggior lavoro a cui ci si deve sottoporre quando si importano le foto scattate poiché queste vanno prima convertite e poi elaborate: a dire il vero, oggigiorno, utilizzando i tre programmi citati prima (definiti infatti come "Raw Converter") il primo passo viene eseguito passando quasi inosservato per l'utente. L'altro punto a sfavore del formato RAW, come abbiamo già detto, è la dimensione dei file prodotti che varia da otto a dieci volte la dimensione di un file JPEG.